Rintocchi di campana poco graditi dai concittadini ancora assonnati: scatta la multa per un prete. Succede a Tilburg, in Olanda, dove appunto un parroco è stato multato di 5mila euro perché ha fatto suonare le campane della chiesa troppo forte e, soprattutto, la mattina presto. Il sacerdote, da meno di sei mesi alla guida di una piccola parrocchia nella cittadina dei Paesi Bassi, si è rapidamente guadagnato l’antipatia e le ire della popolazione locale in seguito alla decisione di anticipare alle 7 del mattino i rintocchi dell”Angelus’.
Il consiglio cittadino ha accolto le decine e decine di denunce per “disturbo alla quiete pubblica”, depositate nei confronti del prete presso gli uffici della polizia comunale. “Il sacerdote può suonare le sue campane quanto vuole, mantenendosi nei limiti previsti dalla regolamentazione relativa all’inquinamento sonoro. Alla gente questa cosa non piace”, ha spiegato un portavoce del comune. In caso di recidiva, per il religioso ci saranno nuove e più pesanti ammende.
Olanda, il prete suona le campane all’alba: multato
47 commenti
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Qualcuno griderà allo scandalo e alla limitazione della libertà religiosa (intesa a modo loro quale libertà di imporre la religione). Ma se fossimo in un paese civile la notizia non dovrebbe nemmeno essere di grande interesse. Quale attrattiva ci può essere nel sapere che in un paesino dell’Olanda un fracassone è stato multato per i rumori che ha prodotto? (rumori di livello oltre il consentito; si badi bene)
Fa piacere sapere che in Europa c’è un po’ di civiltà, con la speranza che ne possa arrivare anche qui.
Il diritto al sonno premia sulla libertà religiosa 🙂
Libertà ok, ma nel rispetto degli altri.
fantastico!!! Vorrei succedesse anche vicino casa mia . Sempre a disturbare con ste campane la mattina presto
Un Paese civile. Nessun accanimento visto che là le leggi valgono per tutti.
D’accordo con Flavio
Dovrebbero sequestare le campane. Sono espressione di antilaicità intesa come valore privato della religione. La campana presuppone che tutti, religiosi e non , debbano essere informati di quello che fa la parrocchi. Quella per me è violenza.
Innanzitutto quello delle campane non è “rumore” ma è “suono”. Secondo: i suoni provenienti da manifestazioni laiche come concerti rock o semplici piano-bar sono molto più alti, continui e invasivi del suono delle campane, e si prolungano in ore in cui è normale il riposo, anche a notte fonda. E spesso, quando si tratta di musiche totalmente prive di melodia e di armonia, si supera la soglia oltre la quale possono esser definite “rumore”. Qui mi sembra che la battaglia dell’Uaar sia esclusivamente ideologica. Perché non combattete tutti i rumori prodotti in orario di riposo (mattina presto e sera tardi), facendo una graduatoria in base ai decibel prodotti, alla durata del disturbo, e perché non li combattete in modo obiettivo, dando priorità ai più rumorosi, prescindendo totalmente dal fatto che siano prodotti da motivazioni religiose o laiche?
Forse perché il suono delle campane sarebbe davvero ultimo, ma proprio ultimo, nella classifica dei disturbi…
non sono d’accordo con Markus: il tifo degli 80.000 di san siro o il chiasso di un concerto rock sono questione tanto privata quanto la religione ma nessuno ha il diritto di ridurre al silenzio.
cosa giusta è invece che tale chiasso (perchè per me le campane sono solo inutile chiasso) sia limitato a orari….. decenti.
E bravo mizar, è il primo commento obbiettivo che sento in questo sito…
Senza arrivare a manifestazioni vessatorie come quella di sequestrare le campane (giustificabile solo in caso di comportamenti reiterati di violazione della legge e altrimenti incoercibili con mezzi meno drastici), sono d’accordo con chi sottolinea come l’episodio olandese dovrebbe costituire la norma, e non un’eccezione degna di risonanza internazionale, in qualsiasi paese civile.
Ci sono limiti di esposizione al rumore, differenziati fra giorno e notte, e il suono di una campana non produce meno danni al riposo, a parità di pressione sonora, di una qualsiasi altra fonte rumorosa: giusto perciò applicare anche a tale fonte di disturbo le limitazioni che si applicano a sorgenti rumorose analoghe.
Per quanto mi risulta, tuttavia, mi risulta che, almeno in questo singolo caso, anche in Italia sia possibile intervenire: dalla cronaca locale (io vivo in toscana), ho appreso in più di un caso di episodi in cui, di fronte a segnalazioni e lamentele dei cittadini, sono state applicate alle campane di alcune parrocchie delle limitazioni e, in un caso, è intervenuta la magistratura.
La procedura da seguire per i cittadini che si ritengono molestati dal suono delle campane, in particolare in orari notturni (ma non solo), è quella di rivolgere un reclamo ai locali Servizi di Prevenzione della ASL, spiegando il fatto e richiedendo una misurazione fonometrica (che può essere richiesta anche in orario notturno e deve essere eseguita dalla finestra dell’abitazione del reclamante più esposta alla fonte di disturbo).
anno fatto bene non si rompono le palle la gente deve dormire …..
un po’ di civiltà c’è anche qui in Italia; io vivo a Monza, il parroco della chiesa del mio quartiere scampanava tutte le domeniche mattina alle 7:15 per almeno un paio di minuti. La cosa infastidiva non poco, ma senza denunce e senza togliergli le campane (cosa che non sarebbe servita visto che la chiesa usa dei nastri di scampanate registrate) la faccenda si è risolta semplicedendo chiedendo al parroco di posticipare la scampanata. Il parroco ha accettato, non scampana più e tutti vissero felici e contenti…
Spero che continui a suonare cosi’ gli arrivano le multe piu’ salate. Deve dichiarare bancarotta, cosi’ lo capira’ che deve rispettare rispettare le leggi sull’inquinamento acustico e che non e’ migliore degli altri cittadini, anzi casomai e’ peggiore, non lavora, vive alle spalle degli altri, fa il parassita e disturba.
Per mizar: concerti rock e pianobar sono altrettanto rumorosi e parimenti puoi fare denuncia per tali rumori. Lo sapevi gia’ ma sei venuto qui a mostrarci di quale bacchettoneducazione sei fatto rimproverando lo uaar.
Mizar, non dire fregnacce tanto per dire.
i concerti sono soggetti alle stesse norme ed è consuetudine di organizzatori farli finire entro gli orari previsti per evitare le sanzioni. (te lo dice uno che lo fa da 20 anni).
vorrei vedere poi quanti concerti suonano 365 giorni l’anno nello stesso posto.
persino stazioni e aeroporti subiscono molte limitazioni di traffico per il rumore, a Roma alcune strade (la tangenziale) hannodei tratti di chiusura notturna.
E’ una questione di buon senso e di educazione.
lo scorso anno, in giro per l’italia meridionale per riprese video ho avuto l’audio massacrato da campane che suonavano all’impazzata anche ogni 15 minuti. forse è un po troppo…
@Mizar
Visto che vuoi fare l’obiettivo, spiegaci a cosa servono le campane!
La mia esperienza è che in certe ore le registrazioni di quei concerti di campane sono veramente fastidiosi e rumorosi. Le vecchie tradizionali campane possono essere sopportabili ma non son certo piacevoli …
Comunque sia, da agnostico convinto quale io sono, non ci trovo niente di scandaloso nelle campane (o nelle registrazioni che le sostituiscono) se, cal pari di ogni altra attività umana, vengono usate nel rispetto della convivenza civile.
Questo significa che il loro uso deve essere motivato e osservare i limiti di emissione che regolano qualsiasi altra attività: ovviamente limiti differenziati fra giorno e notte, tali da non provocare disturbo alle esigenze delle persone.
Pretendere che le campane tacciano del tutto, invece, mi pare una forma di censura che, proprio perchè agnostico laico e anticlericale, non accetto.
Per chi ha parlato di concerti posso dire che essi soggiacciono esattamente alle stesse norme delle campane: ovviamente tali norme debbono tenere conto del luogo: infatti l’esposizione acustica per gli abitanti non viene misurata nel punto di emissione, ma in corrispondenza del punto più esposto dell’abitazione più vicina, a finestre aperte.
Sono poche le eccezioni, e comunque queste eccezioni possono essere permesse solo con specicici provvedimenti di deroga da parte del Sindaco, relativi solo a fatti occasionali: intendo dire che per un concerto può esserci la deroga che gli permetta di proseguire fino alle ore 24 (se è un evento occasionale), così come per le campane può esserci una deroga che permetta loro di suonare a spron battutto alla mezzanotte del natale: in entrambi i casi, si tratta di eccezioni tollerabili ad una regola che invece, uguale per tutti, impone di rispettare i limiti di rumore notturno a partire dalle ore 22.
Comunque sia, qualcuno può spiegrae nel terzo millennio a cosa servono le campane?
Una volta potevano avere senso per richiamare chi era distante, magari che lavorava nei campi e non portava l’orologio o l’attenzione allo stesso, ma oggi a cosa servono? Se non per esibizione e comunque rompere i coglioni a chi vuole dormire al mattino e magari ha anche lavorato di notte?
@Michele Bakunin
La funzione delle campane lascio che te la spieghi qualche cattolico, visto che io non lo sono e che tale religione mi interessa soprattutto per la necessità di limitarne la nefasta influenza che esercita sulla vita civile del nostro Paese. 🙂
Però devo notare che una campana suonata di giorno (sempre se nel rispetto dei limiti di rumorosità diurna), una vicina che canta mentre fa le pulizie o dei ragazzi che “sgommano” con il motorino nel vicolo sotto casa mi paiono tutte manifestazioni abbastanza fastidiose, ma tuttavia non tali (sempre se nel rispetto dei famosi limiti di rumore) da giustificare un’azione pubblica di contenimento o repressione.
Si possono abbassare i limiti, ma per far questo occorre tener conto, da una parte, dei bisogni di tranquilità, di riposo e di quiete delle persone e, dall’altra, della possibilità di espressione e di esercizio delle attività lavorative e sociali della collettività: una mediazione che rende sempre difficile trovare il punto di equilibrio fra le opposte esigenze.
Mizar,solo tu senti melodia nello scontro di due campane!
Sdoooong sdooong
MMMM Che melodia…che lha composta?Mozart?
Vuoi mettere ALBACHIARA a confrontro??
“Però devo notare che una campana suonata di giorno (sempre se nel rispetto dei limiti di rumorosità diurna), una vicina che canta mentre fa le pulizie o dei ragazzi che “sgommano” con il motorino nel vicolo sotto casa mi paiono tutte manifestazioni abbastanza fastidiose, ma tuttavia non tali (sempre se nel rispetto dei famosi limiti di rumore) da giustificare un’azione pubblica di contenimento o repressione”
Certamente, ma qui si commenta la notizia che mi pare parli proprio del contrario.
Ben lungi da me essere fautore di azioni pubbliche di contenimento e repressione, proprio non appartengono al mio pensiero. Solo torno a ripetere che non capisco che necessità ci sia di usare un mezzo antiquato ed inadeguato, solo per il gusto, a parer mio, di ostentare una presenza a tutti i costi.
Capisco benissimo il dramma di quella gente. Io vivo in un collegio praticamente accanto a due chiese (di cui una fortunatamente sconsacrata). Ogni mattina alle 8.45 il fracasso delle campane mi fa da sveglia. Questo ha contribuito a farmi diventare ferocemente anticlericale.
x Mizar,
Hai mai notato che le campane sono stonate… come campane?
Se le regole ci sono per i concerti rock, e per i piano bar,discoteche ecc. riguardo le emissioni rumorose, non vedo perche’ creare una zona franca per le campane. Bene hanno fatto in Olanda, vorrei succedesse lo stesso anche in Italia.
Concordo con Mizar .
Dove vivo io ( Bergamo)l,per disposizone della curia,e campane per disposizone della curia non suonano mai in orari tali da disturbare il riposo dei fedeli e non.
E’ anche vero che le campane suonate alle 8.45 non svegliano tanta gente.
Come farebbero i muratori in estate?
Ad ogni modo io ritengo le campane una forma di pubblicità, come tale vorrei fosse tassata.
Inoltre non voglio immaginare un quartiere in cui muezzin, parroco e rabbino chiamano ad adunarsi i fedeli cercando di superarsi a suon di decibel.
viva le campane. E’ dolce risvegliarsi al loro suono e sentirsi parte di una comunità. Mi piaccino.
Francesco:
“viva le campane. E’ dolce risvegliarsi al loro suono e sentirsi parte di una comunità. Mi piaccino.”
Un minimo di rispetto per il prossimo sarebbe gradito.
Per sentirti parte di una comunita’ hai davvero bisogno di suonare le campane e risvegliare (apposta, a questo punto) tutta la gente che di quella comunita’ non fa e non vuole fare parte?
E’ questione di maleducazione. Solo per un proprio piacere personale si da’ fastidio agli altri.
Se ti piace il suono delle campane al risveglio comprati una sveglia con quella melodia. Perche’ imporlo a persone che invece trovano la cosa sgradevole?
Roberto Grendene
“viva le campane. E’ dolce risvegliarsi al loro suono e sentirsi parte di una comunità. Mi piaccino.”
La comunità dei rompicoglioni!
Mizar:
«mi sembra che la battaglia dell’Uaar sia esclusivamente ideologica. Perché non combattete tutti i rumori prodotti in orario di riposo…?»
Perche’ non e’ tra gli scopi dell’uaar.
La battaglia contro tutti i rumori prodotti in orario di riposo e’ degna e la si puo’ fare personalmente con denunce o tramite associazioni competenti.
Pretendere di farla fare all’uaar sa di presa in giro.
Roberto Grendene
@(san) francesco
“viva le campane. E’ dolce risvegliarsi al loro suono e sentirsi parte di una comunità. Mi piacciono.”
se ti piacciono tanto scaricati la relativa suoneria.
se ti vuoi sentire parte della comunità, vai tutte le mattine alla messa delle 7 o magari in una missione nella giungla. quello è sentirsi parte di una comunità. e a noi nn da fastidio, anzi hai tutta la nostra stima.
Poi magari domattina alle 7, tanto per sentirsi fra amici, ci svegliamo tutti col rombo delle moto del ducati monster club o le fucilate degli amici cacciatori, o con i bang dei caccia dell’associazione amici delle basi usa di vicenza.
Abitavo vicino a una chiesa con campanile. Giorno e notte quelle odiose campane. Per ogni funerale venti minuti di rottura di scatole (avete letto bene: venti minuti). Spesso più di un funerale al giorno. Una notte il meccanismo s’inceppò e le campane suonarono e suonarono per almento mezz’ora…
Qualcuno ha chiesto giustamente: A che servono le campane? Oggi più a niente, solo a rompere i coglioni alla gente. I preti lo sanno e ci godono. Non contiamo più un cazzo, in chiesa non volete venirci? Ma noi siamo qui e ci facciamo sentire.
Invocano la tradizione, il diritto di esercitare il culto. E le campane chiamano a raccolta il gregge. Questa era in effetti una volta la funzione delle campane, quando la gente non aveva l’orologio. Fra parentesi è scomparsa anche la figura del campanaro. Che tirava la corda in modo irregolare e certo non per mezz’ora. Oggi invece è tutto meccanizzato e programmato: il suono è regolarissimo, noiosissimo. Ah se tornassero i campanari!
Rintocchi lontani e flebili di campana possono ancora oggi piacere a tanti: ricordano anche il tempo antico. Ma il suono vicino e assordante delle campane è oggi solo una tortura per chi abita vicino. Questo i preti lo sanno benissimo. Ma insistono, per sadismo. Non contano più un cazzo per la maggior parte della gente, ma vogliono marcare presenza.
Chi vuole andare a messa sa quando comincia la funzione: un paio di rintocchi nell’occasione possono bastare. Nel resto del tempo per favore non scassate l’anima agli altri, giorno e notte.
“Viene il vento recando il suon dell’ora / dalla torre del borgo. Era conforto / questo suon, mi rimembra, alle mie notti …” (Le Ricordanze)
Altri tempi.
IO LO SO’ a cosa servono le campane ,; servono a far tornare le mucche dal pascolo ,
le campane attaccate al collo delle mucche fanno casino e tutte vanno dietro alla mucca capo. le campane delle chiese fanno lo stesso ; suonano e tutte le pecore vanno dal capo
branco il( pecorone)
oppure servono; a far si che chi era a lavorare la notte e si e’ appena messo a dormire ;
lo svegliano e cosi comincia a tirare bestemmie alla brutta schifa.l… ho no????
attendiamo con anticipato godimento la guerra acustica tra il prete-campanaro e il muezzin-urlatore dalle rispettive postazioni. denuncie reciproche a colpi di carta bollata;il mussulmano invoca la libertà religiosa(qui in italia, però,),risponde il prete invocando il diritto esclusivo sull’etere per tradizione. Interviene Mastella a ribadire quello che gli ha detto di dire,al telefono, mons. Bertone.Continuate voi perchè a me scappa da ridere……
@Francesco
“viva le campane. E’ dolce risvegliarsi al loro suono e sentirsi parte di una comunità. Mi piaccino.”
Magari non piacciono a Ermenegildo che è rientrato alle sei di mattina dal turno di notte e sta provando a dormire tre ore prima che la moglie vada a lavorare e lui si sobbarchi i loro quattro figli.
Prova a guardare due case più in là della tua e vedrai che ci sono persone che hanno usi e costumi diversi dai tuoi anche nella tua “comunità”.
il padre di un mio amico ,lavoratore notturno, andò dal parroco del paese minacciando di fargli usare il batacchio come una supposta!
vano fu il tentativo della moglie di trattenere il consorte!
In effetti oggi abbiamo tutti l’orologio, sappiamo che ore sono da ogni fonte possibile, tv, telefono, cellulare, computer, a chi servono le campane. Ha ragione qui chi dice che servono solo per sfogare il senso di frustrazione dei preti perchè le chiese sono vuote. “Non volete venire a messa? E io vi rompo le palle!!! ” …
Anche per me le campane sono piacevoli, ma non all’alba o a mezzanotte.
“Anche per me le campane sono piacevoli, ma non all’alba o a mezzanotte.”
anche quando suonano a morto?
e se facessero le multe alle campane delle chiese d’Italia? il deficit economico diminuirebbe di certo.
Sinceramente non le trovo affatto piacevoli, visto che sono tutti altoparlanti almeno potrebbero sostituirle con dei nastri più aggraziati, una sinfonia chessò…
Le campane sono un mezzo di comunicazione e un segno di presenza. Mentre la funzione di comunicazione e’ ormai stata surclassata da altri mezzi, rimangono uno dei tanti segni di presenza, infatti hanno oggi lo stesso scopo delle croci in cima ai monti. Marcano il territorio.
Sig. ciceracchio è mai possibile che ciò che scrive risulta sempre essere assai infantile, sterile, ridicolo, di basso interesse sia culturale che comunicativo!!! Se lei rappresenta il mondo laicista allora la Chiesa mai avrò problemi nel fondersi con la cultura… ci rifletta, anche se è un esercizio assai complesso… Un saluto
Il punto e’ proprio questo……..si prende l’occasione per inveire contro qualcuno che non la pensa come noi ..se il prete ha sbagliato paghi la multa….ma il SUONO delle campane SENZA ESAGERARE CON I TEMPI E LE ORE NOTTURNE VA RISPETTATO come si rispettano altre manifestazioni sonore , vedi concerti estivi sino alle 2.00 quando un lavoratore deve iniziare il lavoro alle 6.00 a 40 Km. di distanza……….e in fonderia d’estate … allora non buttatela in stile “contro” altrimenti alla gente girano le palle e si perde il senso della misura…..
BIBLIO:
Matteo Maccarone “Le immissioni tutela reale e tutela della persona. Danno esistenziale” Giuffrè 2002; Maria Rosaria Maugeri “Le immissioni – i grandi orientamenti della giurisprudenza civile e commerciale” collana di F. Galgano vol. 45, Cedam 1999; Atti del Convegno di Milano 29.5.2001 “Le immissioni nelle abitazioni: tutela della persona da campi elettromagnetici e da rumore, vibrazioni, odori, polveri, luci, calore etc.”; Fabrizio Fracchia “L’inquinamento acustico” Cedam 2001.
NOTIZIE SPARSE:
Sulle contestazioni all’uso delle campane si è così formata una certa giurisprudenza, in parte nel versante penale, e, in parte in quello civile o amministrativo. Poiché tale fenomenologia è nota da tempo alle aule dei tribunali la giurisprudenza che conosciamo è antecedente alla Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico, la n.447 del 26.10.1995, e tuttavia essa continua ad essere generata secondo le proprie linee di tendenza, senza minimamente considerare che, nel frattempo, il nostro paese si è dotato di una disciplina speciale.
Una sentenza della Corte di Cassazione del 1995 ed una della Corte d’Appello del 1994 le quali “hanno escluso il suono delle campane dal novero degli accadimenti sonori fastidiosi, perchè giudicato fenomeno tradizionale, consuetudine millenaria da sempre accettata e fortemente voluta dalla popolazione”. Naturalmente ve ne sono altre di segno avverso. Una delle più recenti è la 2316, Cassazione Penale, 23 aprile 1998:
“… Ne consegue che il rumore prodotto dal suono delle campane di una chiesa, mentre al di fuori del collegamento con funzioni liturgiche puo’ dar luogo al reato previsto dall’art. 659 cod. pen. non diversamente da quello prodotto da qualsiasi altro strumento sonoro, nell’ambito delle funzioni liturgiche – la cui regolamentazione, nel vigente diritto concordatario, e’ riconosciuta alla Chiesa cattolica – integra il predetto reato solo in presenza di circostanze di fatto che comportino il superamento della soglia della normale tollerabilita’ e in assenza di specifiche disposizioni emanate dall’autorita’ ecclesiastica intese a recepire tradizioni e consuetudini atte a meglio identificare, in relazione alla non continuita’ del suono e al suo collegamento con particolari “momenti forti” della vita della Chiesa, il limite della normale tollerabilita’. (Fattispecie relativa a sequestro preventivo delle campane, ritenuto legittimo dalla S.C. sul rilievo che detto provvedimento cautelare si basava sul semplice “fumus” del reato, supportato da indizi che non necessariamente devono essere gravi).”
Già da queste poche note si riesce a comprendere quali siano le difficoltà a tacitare le campare troppo disturbanti. Chi vuole può ricorrere a denunce per disturbo alla quiete pubblica da inviare a Carbinieri o Polizia Municipale, riferendosi all’applicazione dell’art.659, I comma, C.P., o al Regolamento di Polizia Urbana, ma non è scontato che otterrà ragione delle sue lamentele. L’aspetto critico è, come abbiamo detto, l’ambito di applicabilità della norma il quale si scontra con il diritto di un altro Stato, quello Vaticano, con il quale abbiamo sottoscritto un patto di reciprocità e riconoscimento.
Vi è un altro aspetto critico, quello dei tempi della giustizia, che ovviamente gioca a sfavore della parte che di questo conflitto subisce un pregiudizio.
Lo stesso vale per la sede civile: qualora si sia intenzionati a percorrere questa strada, attraverso l’art.844 C.C., bisogna mettere in conto attese di anni.
La Conferenza Episcopale Italiana, Comitato per gli enti e i beni ecclesiastici Sez. I, ha emanato in data 13 maggio 2002 la Circolare n.33 che tratta per l’appunto il tema delle campane ricostruendone l’evoluzione storico-temporale e approfondendone l’inquadramento sotto il profilo dell’uso liturgico. In questo modo la C.E.I. è giunta ad individuare quali sono le forme attraverso le quali si può sostenere che il suone delle campane “è finalizzato al culto, come segno e richiamo delle celebrazioni liturgiche nonché a cadenzare i momenti più significativi della vita della comunità cristiana.” Tra i significati aggiunti a quello religioso nel corso dei secoli vi sono invece l’uso delle campane come segno di festa, come imminenza di un pericolo, come indicazione dello scorrere delle ore.
Si ha notizia di una prima traduzione dei suggerimenti della C.E.I. da parte del Vescovo di Viterbo: nel testo l’uso è limitato all’orario compreso tra le 7.00 e le 21.00. Non più orologio campanario quindi, almeno per il periodo notturno. Così anche per quello di Bergamo.
A questo punto gli strumenti ci sono, è sufficiente metterli in pratica, utilizzando la necessaria “diplomazia”, peraltro richiesta dal doversi rapportare con i rappresentanti istituzionali di un altro stato. Se con il proprio parroco non è facile intendersi si provi a riccorrere alla diocesi chiedendo ragione della regolamentazione delle campane, se il decreto è già stato adottato, o che il Vescovo provveda in tal senso secondo le indicazioni della Circolare C.E.I. n°33.
(Se puo’ essere utile citare un precedente)
Bollettino Archidiocesi di Bologna, a.XC, N° 8, settembre 1999.
ATTI DEL VICARIO GENERALE
DISPOSIZIONI SUL SUONO DELLE CAMPANE
Premesse
“Risale all’antichità l’uso di ricorrere a segni o a suoni particolari per convocare il popolo cristiano alla celebrazione liturgica comunitaria, per informarlo sugli avvenimenti più importanti della comunità locale, per richiamare nel corso della giornata a momenti di preghiera, specialmente il triplice saluto della Vergine Maria (Benedizionale, n. 1455). Il suono delle campane e regolato dall’Autorità Ecclesiastica a norma della legge concordataria. Una sentenza della Corte di Cassazione I.a Sezione Penale (n. 2316 del 19/05/1998) relativa alla legge sull’inquinamento acustico (n. 447/1995), richiede da parte dell’Autorità Ecclesiastica alcune indicazioni in questa materia. La sentenza della Corte di Cassazione di cui sopra, rifacendosi alla legge citata e all’art. 659 dei Codice Penale, ricorda che:
a) il rumore prodotto dal suono delle campane di una chiesa “al di fuori del collegamento con funzioni liturgiche può dar luogo al reato previsto dall’art. 659 del C.p. non diversamente da quello prodotto da qualsiasi altro strumento sonoro.
b) nell’ambito delle funzioni liturgiche – la cui regolamentazione nel vigente diritto concordatario, è riconosciuta alla Chiesa cattolica – (il suono delle campane) integra il predetto reato solo in presenza di circostanze di fatto che comportino il superamento della soglia della normale tollerabilità e in assenza di specifiche disposizioni emanate dall’Autorità ecclesiastica intesa a recepire tradizioni e consuetudini atte a meglio identificare, in relazione alla non continuità del suono e al suo collegamento con particolari momenti forti della Chiesa, il limite della normale tollerabilità. In pratica, la sentenza citata afferma che:
– fuori dell’uso liturgico il suono delle campane viene, considerato come tutte le altre fonti sonore;
– l’uso liturgico delle campane deve sottostare alle disposizioni del l’Autorità ecclesiastica competente in materia;
– in assenza di queste disposizioni, e in presenza di circostanze di fatto che comportano il superamento della soglia della normale tollerabilità, anche il “suono liturgico” può essere contro la legge citata.
Pertanto per l’Arcidiocesi di Bologna si richiamano le seguenti disposizioni:
1 – Responsabile dell’uso delle campane è il parroco o rettore della chiesa. L’accesso alle campane sia sempre protetto da una chiusura a chiave, la quale deve essere custodita dal Rettore della chiesa o da persona lui incaricata.
2 – Si conservi nei campanili dell’Arcidiocesi la possibilità del suono a “doppio bolognese”. Pertanto prima di introdurre innovazioni tecniche per elettrificare il suono delle campane, si consulti l’ordinario (cfr.Boll.Arc.11/1990, pp.390-391).
3 – Il compito del campanaro, è ritenuto un vero e proprio “mistero”, seppure nel senso lato di questo termine, in quanto è al servizio della liturgia e della vita della comunità cristiana. In questo spirito si auspica che nei campanari venga coltivato anche l’amore alla liturgia e la coerenza della vita cristiana.
3 – Anche le iniziative promosse dalle associazione dei campanari con lo scopo di perfezionare la loro arte ed educare il popolo cristiano alla bellezza del suono a doppio (come le Gare campanarie e le relative prove) rimangono nella competenza dell’Autorità Ecclesiastica.
Per queste manifestazioni si ricorda di avere l’avvertenza di scegliere campanili non inseriti in contesti urbani, e quanto agli orari non si vada oltre alle ore ventuno (o ventidue con l’ora legale).
4 – Si conservi l’uso del suono dell’Ave Maria soprattutto a mezzogiorno, ma anche al mattino e alla sera, secondo l’usanza di tre brevi tratti, che nell’insieme non superino 120 secondi (soprattutto quando viene fatto con meccanismo elettrico o diffuisore elettronico).
5 – Si conservino i segnali tradizionali per le funzioni liturgiche, adeguandosi al grado di solennità dei giorni e delle azioni liturgiche, secondo le usanze locali.Limitarsi ad un semplice suono per le Messe o azioni liturgiche celebrate in giorno feriale.
6 – Evitare di suonare le campane durante la celebrazione della Messa; anche cosiddetto “doppio dei Sanctus” non ha più alcuna motivazione liturgica. 7 – Per le mutate condizioni della vita moderna, e per evitare comprensibili disagi, soprattutto dove i campanili sono in zone urbane, è vietato l’uso delle campane dopo le ore ventuno (ventidue con l’ora legale). Fanno eccezione la notte di Natale e la Veglia di Pasqua.
8 – E’ possibile usare, per i segnali delle funzioni liturgiche, le apparecchiature elettroniche, con amplificazione sul campanile. Si abbia l’avvertenza di orientare i diffusori in modo che nella loro traiettoria non incontrino abitazioni troppo vicine, che sarebbero eccessivamente disturbate.
9 – Si conservi la tradizione di suonare i doppi in occasione delle maggiori feste liturgiche (Natale, Ascensione, Pentecoste, Corpus Domini, Tutti i Santi, ecc. e nelle principali Feste Mariane) e nelle ricorrenze di feste parrocchiali ( Patroni, anniversari, ecc.). In tali festività si suoni qualche doppio prima della Messa principale del mattino, e prima della celebrazione pomeridiana. Durante le processioni, se si suonano i doppi, si alterni il suono delle campane con canti e preghiere. Per i morti, soprattutto in campagna, si mantenga l’usanza del suono della “passata” e dei rintocchi lenti durante il funerale.
10 – Anche per i suoni di cui al n. 9 si possono usare registrazioni e amplificazioni elettroniche: non si ecceda però nella durata delle riproduzioni, che risultano sempre più fastidiose del suono prodotto dalle campane in movimento.
Bologna, 8 settembre 1999
+ Claudio Stagni
Vescovo Ausiliare
Vicario Generale