Costretto in qualità di sindaco a disdire il concerto di Paola e Chiara previsto per il 4 agosto alla festa patronale della Vergine del Carmelo, e a pagare anche di tasca propria una penale di 4.000 euro. Motivo della disdetta: Paola e Chiara, secondo quanto riferito dagli organizzatori della festa, in precedenza si erano dette favorevoli al gay-pride e la loro presenza ad un festa cristiana sarebbe apparsa inopportuna e avrebbe potuto provocare proteste.
Protagonista del caso, pubblicato oggi nelle pagine di cronaca di Brindisi di un quotidiano locale, è il sindaco di Mesagne, Vincenzo Incalza, sfiduciato dal consiglio comunale venerdì scorso. Conclusi i lavori dell’assemblea, e formalmente decaduto dall’incarico, Incalza ha rivelato i motivi dell’annullamento del concerto di Paola e Chiara, su cui erano state avanzate in paese le ipotesi più svariate.
Incalza ha dichiarato di essere stato chiamato un giorno da rappresentanti del comitato organizzatore della festa, i quali gli mostrarono un documento fatto recapitare via Internet da cui risultava che Paola e Chiara erano favorevoli al gay-pryde e che quindi la loro presenza ad una festa cristiana era incompatibile. Il Comune spedì la lettera di disdetta, ma poi è arrivata una richiesta di risarcimento da uno studio legale romano per il mancato concerto.
«Siccome in sagrestia avevo detto che mi sarei assunto la responsabilità della vicenda – ha dichiarato Incalza – ho fatto una transazione con lo studio legale e, senza chiedere niente a nessuno, ho fatto emettere dalla mia banca un bonifico per tacitare la situazione».
Mesagne: Salta concerto, il sindaco paga di tasca sua
12 commenti
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Non so se dare del cojone al Sindaco per aver ceduto a delle pressioni così idiote, o se ammirarlo per essere l’unico politico in italia che si prende le sue responsabilità, anche mettendosi le mani in tasca. Forse mi sfugge qualche dettaglio.
servo della chiesa, deve lasciare la politica!
e comunque non capisco perché non lo hanno pagato quelli del comitato organizzatore…servo!
E pensare che l’Unione Europea spinge perchè la si faccia finita con le discriminazioni anche sessuali, questo è un vero schifo. Le organizzazioni gay dovrebbero rivolgersi al tribunale dei diritti europeo per ottenere un po’ di giustizia e rispetto.
Sindaco, dimettiti, servo.
Tra l’altro qui non si tratta solo di discriminazione sessuale, ma di discriminazione in base alle opinioni. Andare a pescare un’intervista sul web (strumento del demonio) in cui le cantanti esprimono un parere positivo sul gay-pride e usarla come scusa per farne annullare l’esibizione… w la libertà di pensiero.
ma se la chiesa è piena di preti gay e puttanieri!!!!!!!!!!!!!
Purtroppo nei piccoli paesi ci si comporta così. Esprimere liberamente le proprie opinioni può portare ad un vero e proprio linciaggio. Paolo e Chiara non hanno potuto fare il concerto, ma chissà quante persone divorziate ci sono in quel paese! chissù quanti durante la festa patronale hanno deciso di santificare il giorno con rapporti fuori dal matrimonio, o con l’uso di contraccettivi.
Spesso nei piccoli centri ci si scandalizza perchè una persona pubblicamente espone la propria idea. Chi si scaglia contro spesso ne combina di tutti i colori.
Dovrebbe a mio parere far riflettere una cosa: alle feste patronali si chiamano i cantanti di musica leggera. Ho visto molti casi come questo, le feste patronali divengono sempre più delle caricature.
certe volte mi fanno molta pena le persone devote dei santi e dei mistici. Spesso vengono ingannate. in fondo hanno un certo desiderio di conoscere la verità e di migliorarsi, ma non hanno istruzione. Devono pur avere una visione del mondo e delle cose: la religione fornisce una visione molto semplificata, una ‘fabula’ soddisfacente.
Le feste patronali sono a tutti gli effetti feste “civili” così come Pasqua, Natale e Ferragosto.
Ci sono sagre, lotterie, bancarelle, karaoke e sciocchezze varie, come ad esempio processioni e omaggi alla statua del semidio di turno.
Chi se la filerebbe una festa fatta solo di messe e preghiere? Sono mai esistite feste patronali senza l’aspetto “profano” e godereccio?
Il problema caro Salvo, è che c’è pure tanta gente ben istruita che si comporta come le vecchiette alla processione, e questo nn mi fa ben sperare sul futuro, perchè le vecchiette ignoranti man mano finiscono, gli altri no.