Mons. Negri: no allo sciopero fiscale, ma lecita la legittima difesa

“Prodi sembra dire: questi principi hanno una loro applicazione oggi come duemila anni fa. Eh no, non può essere così. Il punto è culturale. All’inizio del Terzo Millennio non posso pensare allo Stato come a una struttura di per sè al servizio del concetto di bene comune. Ciò non rende lecito lo sciopero fiscale. Ma mi pare legittimo chiedersi: questo Stato serve obiettivamente il bene comune?”. E’ quanto sottolinea monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro, a proposito del dibattito sullo sciopero fiscale e sulle dichiarazioni del cardinale Tarcisio Bertone al Meeting di Rimini.
“Dove vanno a finire le tasse che paghiamo? – si chiede il vescovo intervistato dal ‘Corriere della Sera’ -. Che passi si sono fatti per la libertà della scuola? Nessuno. E per aiutare la famiglia? Nessuno”.
“Come vescovo – prosegue mons. Negri – ho dovuto addirittura cercare di dire a qualcuno che era meglio tentasse di arrabattarsi, per tirare avanti: ‘primum vivere, deinde philosophari’! Se non si agisce per il proprio tornaconto ma per necessità vitali, è giusto si faccia quel che si può. Era gente che lavorava in proprio, o famiglie con disabili che non arrivavano non dico alla fine, ma a metà mese. Non ho fatto violare loro principi inderogabili, li ho fatti attuare storicamente”.
E a proposito delle dichiarazioni del Segretario di Stato, il vescovo di San Marino osserva: “Ha riproposto la tradizione cattolica citando le fonti: il Vangelo, San Paolo. E ha parlato di giustizia. I principi sono chiari: date a Cesare quel che è di Cesare, pagate i tributi. Però i principi – conclude Negri – vanno calati nel contesto storico, nella realtà concreta”.

Fonte: Alice News 

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10 commenti

Francesca

Un nuovo discepolo per Berlusconi! Wow, chissà com’è contento!

Markus

Ma perchè nessuno ricorda al sig. Negri che le tasse si pagano e basta. Lo dice la Costituzione della Repubblica Italiana. Non c’è modo di discutere se farlo. O chiedersi se lo Stato sia giusto secondo i criteri personali di ciascuno. Introdurre il principio della discrezionalità soggettiva significa rifiutare la sovranità dello Stato e questo è un atteggiamento inammissibile per un cittadino rispettoso delle Leggi.

Quanto, Quando e Come pagare lo dice la legge e cioè il Parlamento.

Perchè nessuno ricorda al sig. Negri che cercare di sovvertire l’ordine Costituzionale è qualcosa di malvagio a priori (per lo meno per me che sono cittadino italiano) ?

Perchè viene dato spazio a gente che cerca di sovvertire le fondamenta della Repubblica Italiana ?

Art. 53.

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

Engine

Aspettate.
Lo sciopero fiscale puo’ essere usato come forma di disobbedienza civile nel qual caso lo Stato imponga una forma di tassazione eccessivamente lesiva del benessere comune.
Ricordiamoci che gente come Gandhi ha ottenuto notevoli successi tramite la disobbedienza civile.Ma la sua situazione era ovviamente differente.
E certo e’ difficile pensare che Gandhi fosse in torto.Ma nella nostra situazione,lo sciopero fiscale e’ solo un mezzo per creare disagio al Governo per sfruttare i sentimenti antipolitici di una buona parte degli Italiani e acquisire una maggiore base di potere.
E a questo “monsignore”,fa oggettivamente piu’ gola un governo di destra,attento ai bisogni della CCAR,piuttosto che un governo di sinistra che ogni tanto ha qualche raro sprazzo di vera laicita’ e potrebbe far passare leggi “abominevoli” in tema di aborto,eutanasia,diritti civili e quant’altro.

Markus

@ Engine

Tocchi un tasto dolente.

Sono d’accordissimo alla disobbedienza civile, ma questa impone di accettare le conseguenze delle scelte fatte. Se non paghi le tasse, accetti di andare in prigione.
Thoreau, l’inventore del sistema, ha fatto esattamente così.

Parlare di sciopero fiscale, secondo me, vuol dire lo spettro di nuovi condoni… non ho pagato ma perchè ho fatto sciopero… allora niente multe, niente galera, un qualche tipo di accordo bonario per lo sciopero… quindi il diritto a fare i furbi e far crollare lo Stato.

Scusami, ma la Repubblica Italiana per me è un valore non negoziabile… voglio dire… c’è di meglio, ma per me è tutto… e mi sento di condannare duramente gli evasori fiscali.
Fatto salvo il rispetto per chi esercita la disubbidienza civile…assumendosi tutte le conseguenze delle sue scelte e lasciando alla storia il giudizio.

Aldissimo

@Markus

Io ascolto sempre Radio Maria.
Lì ho sentito dire che quando le leggi dello Stato sono contrarie al cristianesimo “il battezzato è tenuto all’obiezione di coscienza”.
Sono arrivato alla seguente conclusione: i cattolici e i talebani dicono cose lievemente diverse, ma parlano la stessa lingua, ovvero non vogliono piegarsi alle leggi scritte dagli uomini, a loro bastano le loro leggi divine.

Sandra

Io sono dell’avviso che bisognerebbe chiedere alla stampa di non limitarsi a ripetere ciò che ascolta e di chiarire che ciò che viene proposto come “sciopero fiscale” da un punto di vista legale si chiama evasione fiscale; che non si può definire sciopero, ovvero, un’azione ammessa dalla Legge, ciò che è evasione, ovvero, una omissione del proprio dovere, punita dalla Legge. Non si può confondere lo sciopero che è uno strumento di dialogo democratico, con l’evasione, che è uno strumento di danneggiamento di quel bene comune che è lo Stato. Io non so se nell’immaginario di certa parte politica, la parola sciopero, evochi allegre e sonore passeggiate per le vie cittadine, di migliaia di persone che per poterla fare quella passeggiata, hanno rinunciato alla paga ed alle indennità di una giornata di lavoro, o, per dirla più chiaramente, per rivendicare un diritto, hanno dovuto rinunciare al diritto alla retribuzione, che non è allegro per nulla. Forse nell’immaginario di costoro, questa confusione di termini e circostanze, rende meno grave quello che è un invito a delinquere, forse sarebbe il caso di inondare le redazioni di questo tipo di pro memoria.
“… i principi vanno calati nel contesto storico, nella realtà concreta”, come se capissero cosa sia la realtà concreta…
Quanto alla considerazione che “vogliono piegarsi alle leggi scritte dagli uomini, a loro bastano le loro leggi divine”, beh, credo che a tutti noi qualche volta sia capitato di udire simili baggianate, possiamo anche sorriderne, ma, fino a prova del contrario, anche le leggi divine sono state scritte da uomini, perciò, niente da fare, con me non funziona.

Engine

@Markus

Non mi pare di aver detto che la Repubblica Italiana e’ negoziabile,anzi.
Intendevo porre sotto i riflettori un aspetto non considerato,perche’ la posizione del rispetto delle leggi sempre e comunque a mio parere ha i suoi innegabili limiti.
Ma ho evidenziato come non sia questo il caso.Che sia solo una strumentalizzazione politica da parte del tandem Destra-CCAR.

ciceracchio 2la vendetta

quelli che non pagano le tasse in questo paese sono i ricchi ,
e ti pareva sono 2000 anni che i pretacci li difendono , i ricchi dico ,
maledetti evasori .abolire il concordato e’ il minimo chesi possaa fare x rendere dignita’
all’italia …….. e mandare a lavorare tutti questi parassiti cher da 2000 anni vivino alle spalle sel popolo..

ciceracchio 2la vendetta

si sono taleban cattolici ,,, e’ vero incitano all’esacrabile violazione delle leggi
dichiariamo guerra al vaticano conquistiamolo e esiliamo in antartide tutti i prelati ..

Gabriele Porri

il bello è che tutti sti fautori dello sciopero fiscale sono i massimi detrattori della “spesa proletaria” di casarini! dov’è la differenza? e dov’è la coerenza di certi personaggi?

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