La sede storica dell’associazione omosessuale Open House, al numero di 7 di Ben Yehuda, cinque minuti a piedi dalla città vecchia, è un appartamento di poche pretese nel palazzo-simbolo delle contraddizioni israeliane.
Al primo piano un vecchio orologiaio con la kippà in testa e la stella di David al collo ignora il viavai «promiscuo» illudendosi di poter fermare il tempo o farlo camminare a ritroso; al secondo i militanti dell’Israeli Committee Against House Demolitions censiscono le case palestinesi «spazzate via dall’occupazione» e ricordano al Paese il sogno socialista delle origini; all’ultimo, un’attico superpopolare, le bandiere arcobaleno, gay, lesbiche, transgender e paladini della religione dell’amore nella capitale delle fedi in trincea.
In Terra Santa non s’è mai vista un’intesa tra rabbini, imam e porporati cristiani come quella nata a giugno contro il Gay Pride di Gerusalemme. Petizioni, cassonetti bruciati, danni per 100 mila dollari, un attentato all’Open House: 7 giorni di fuoco culminati con l’arresto di un 35enne haredim, ultraortodosso, che voleva salire alla Spianata delle moschee per convertirsi all’islam, «ultimo baluardo contro la depravazione». Israele omofoba, Israele emancipata. […]
L’avventura è sul confine tra senso di colpa biblico e slancio illuminista, Gerusalemme e Tel Aviv, un’attraversamento continuo di passato e futuro. «Siamo un Paese all’avanguardia sui diritti dei gay, ma gravato da una morale religiosa pesantissima», spiega Michal Hamel, direttore di Aguda, la più antica associazione di omosessuali con base a Tel Aviv. «Culturalmente occidentali e geograficamente Medioriente, riconosciamo le coppie di fatto e poi ci battiamo il petto». […]
Nonostante i rabbini riformati hanno appena pubblicato a New York la seconda edizione delle regole talmudiche per i gay, a Gerusalemme fa scuola la sinagoga del saggio Dean Ramon, inamovibile nel ricordare che «la legge ebraica proibisce l’omosessualità».
Lo shabbat o la sauna dei desideri? Per capire bisogna guardare l’esercito, suggerisce Hamel. Il leggendario Tzahal che arruola indistintamente uomini, donne, omosessuali. «Non esistono pregiudizi, gay e lesbiche servono in tutte le unità, l’intelligence come i reparti d’assalto, tutelati contro qualsiasi molestia», dice Shaha, 24 anni, le ciglia allungate con il mascara, ex artigliere: la Corte Suprema ha condannato il comandante che l’aveva prima approcciato e poi mobbizzato. […]
Il 73% degli israeliani è pronto ad accettare un figlio omosessuale, pur ammettendo la difficoltà. Conforta che «la cosa» capiti anche nelle migliori famiglie, come a casa Olmert, frequentata dalla fidanzata della primogenita del premier Dana. «Siamo un popolo d’immigrati, non abbiamo paura delle differenze», dice Matt Lebow, ebreo d’origine americana che assieme al compagno John Leonard ha creato il sito MideastPiece.com, dove far incontrare gay israeliani e palestinesi, oltre 100 mila iscritti dopo solo dieci settimane. […]
Yussef non ci crede, «sarebbe già tanto poter presentare Amir ai miei genitori». 29 anni, architetto, arabo-israeliano e musulmano, è un veterano del Carpe Diem, uno dei più popolari lounge club gay di Tel Aviv […] L’omosessualità, maschile e femminile, resta un tabù nella società araba, un reato punito con la pena di morte. Gli avvocati di Aguda seguono 25 casi di ragazzi palestinesi fuggiti al di qua del muro per amore: l’unica chance è farli accogliere come rifugiati politici in Israele. Yussef si nasconde come Amir, «peccatore» ripudiato dalla famiglia ebrea ortodossa. Quando si presentarono all’Open House l’orologiaio li indirizzò al secondo piano: più facile immaginarli militanti contro l’occupazione che innamorati.
Di Israele si è sentito dire da certe persone (che non nomino) che è uno stato fascista, altre che è uno stato nazista mentre i membri di Hamas gongolano dicendo che Israele è stato sconfitto da Hezbollah perché è un “esercito di froci”. Ma perché questi articoli si leggono solo sulla Stampa e non su altri giornali (tipo il manifesto)? Forse perché se provi a scrivere un articolo favorevole a Israele te lo censurano immediatamente?
Io credo che i giornali scrivano per lo più quello che il loro pubblico vuol leggere, che è come dire che il tutto funziona al contrario, ma tant’è. Cioé, il manifesto, che già vende poche copie, ha una nicchia di utenti che lo comprano per leggere le solite menate… e dico il manifesto perché lo hai citato tu, ma il secolo d’italia, libero & Co. non sono da meno… si tengono stretti l’esiguo bacino d’utenza, e quindi non stravolgono mai quella che è una linea consolidata.
@lik:
Omosex non vuol dire ragionare col culo.
Libero, il Giornale ecc. sono giornali propagandistici un po’ come il canale Fox News negli USA e sono un problema dal punto di vista della democrazia. Per quanto riguarda il manifesto è un giornale che si definisce comunista, ma non parla mai di comunismo si limita alla critica ossessiva dell’occidente e di Israele sviluppando anche teorie molto pericolose. Poi è ovvio che all’interno del manifesto, come all’interno della sinistra radicale si affrontano due anime: una critica con l’occidente ma che apprezza la secolarizzazione e difende l’illuminismo, l’altra apriori antioccidentale e apriori terzomondista, anche quando il “terzo mondo” ha il volto di Hamas o di Hezbollah.
@ Emilio Gargiulo
“Omosex non vuol dire ragionare col culo.”
Le persone che ti hanno insegnato questa frase fatta si sono dimenticate di insegnarti quando utilizzarla perché in questo contesto non c’entra proprio nulla se poi vuoi dire che “io ragiono con il culo” allora ti prego di argomentare, poi tu sei quello che si lamenta dei troll, ma sei il primo ad insultare e a far scadere il livello della discussione.
Meglio gay che islamici, o cristiani.
lik, mi sembra che tu il Manifesto non lo abbia proprio mai letto,
il Manifesto è sempre pronto a difendere i gay, le lesbiche e i transessuali/transgender,
Kull.
http://www.myspace.com/kullthevalusian
@ Kull
Io lo leggo eccome il manifesto, come leggo il corriere, non mi sembra che quando un giornale pubblicizza e adora come fa il manifesto intellettuali musulmani come Tariq Ramadan che definisce la sodomia simile alla bestialità e l’omosessualità una malattia, possa definirsi un giornale che difende gay e lesbiche, ma piuttosto un giornale che utilizza gay e lesbiche per i propri scopi, e non mi risulta neanche che abbia fatto un lavora di memoria sulle persecuzioni subite dai gay nei regimi comunisti, non parliamo di Cuba che quello poi è un tabù. Su questo bisogna ammettere che invece Rifondazione e Luxuria si sono spinti più lontano e sono stati più corretti.
Poi, per esperienza personale, ho conosciuto un giornalista che scriveva alcuni articoli sul manifesto, una volta a proposto un articolo sulle sinagoghe gay e lesbiche e glielo hanno rifiutato perché la linea editoriale era quella di far apparire gli Ebrei come dei fondamentalisti.
@ lik
le persecuzioni contro i gay da parte dello stato a Cuba sono finite da un pezzo. Il parlamento cubano anzi comincerà a breve a discutere una legge sul matrimonio gay (adozione compresa):
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idpa=&idc=3&ida=&idt=&idart=8179
http://www.lettera22.it/showart.php?id=4005&rubrica=24
http://www.aprileonline.info/1581/cuba-e-limbarazzo-della-sinistra#c005190
meglio gay che cattolico
sono certamente piu’ intelligenti i gay di un trooll
ebrei ,munsulmani, cattolici ,induisti , buddisti , ecc ecc tutta gente che per vivere
deve sentirsi migliore di un’altro ,,, poveracci …
@ Ernesto
A parte il fatto che io non ho scritto che a Cuba le persecuzioni continuano, mi riferivo ad alcuni articoli negazionisti di Minà sulle persecuzioni subite a Cuba nel passato dai gay. Liberazione ad esempio le ha denunciate. Per quanto riguarda il matrimonio gay potresti portare delle fonti diverse da quelle della sinistra radicale? perché io ho solo sentito parlare di leggi per i transessuali e nella stampa ispanofona non si parla di matrimonio gay ma di alcuni diritti patrimoniali e civili.
sagge parole.
Tranne l’ultimo link, nessuno di quelli che ti ho già postato sono della “sinistra radicale”. Se poi tu vuoi qualcosa da Libero o la Gazzetta dei Log Republicans, allora stai fresco…
* Log (Cabin) republicans…
@ Ernesto
peacereporter è di sinistra e radicale, non mi interessa libero (l’ho già scritto che è un organo di propaganda) mi potresti forniere un link dove si parla di matrimonio gay e adozione a Cuba serio, tra l’altro non se ne parla nemmeno in quelli che mi hai fornito a quanto ho capito.
Sì, stavo scherzando riguardo a Libero…senti il link non te lo do, cercatelo da te con Google. Ricordo di aver letto la notizia sul Manifesto (e quindi per te sarà di certo inattendibile…) qualche mese fa.
@ Ernesto
Non me lo dai perché non esite (il link intendo 🙂 )
Non sto insinuando che le notizie del manifesto siano sistematicamente sbagliate, ma quella del matrimonio gay a Cuba è una bufala. Questo non toglie che in america latina si stanno facendo passi da gigante (Buenos Aires riconosce le coppie gay) anche grazie all’influenza spagnola. Le associazioni gay spagnole recentemente hanno fatto un tour in tutti i paesi dell’america latina, non mi ricordo se siano approdate pure a Cuba. Tutto questo è ovviamente molto incoraggiante, mostra che nonostante le difficoltà economiche di questi paesi la mentalità avanza lo stesso. Ma adesso stiamo andanto troppo OT.
Ciao
Eccezionalmente proprio perché sei tu eccoti l’articolo dove avevo letto la cosa:
http://www.gaynews.it/view.php?ID=71338
@lik
mi hai convinto
da domani riprendo a leggere “il manifesto”.
“Non me lo dai perché non esite (il link intendo 🙂 )”
Sui tuoi sciocchi doppi sensi invece non commento…(che gente)
@ Ernesto
“Poi pare che si comincerà a discutere sull’opportunità di legalizzare i matrimoni gay ”
Non è un’informazione corretta, forse si riconosceranno alcuni diritti e tra l’altro nell’articolo non mi risulta si parli di adozione. Per quanto riguarda il doppio senso, su era una battuta preventiva visto che ne sono diversi ed alcuni insultanti come quello di Gargiulo.
@ anteo
Fai pure io lo leggo spesso, lo trovo sul treno (come altri giornali) è anche divertente leggere. Comunque l’argomento della discussione è “meglio islamici che omosex”
Quella dell’adozione era una falsa memoria creata dalla mia mente.
Per quanto riguarda il resto, non so se dovresti alludere a quelle cose. D’altra parte la possibilità esiste solo per te che il mohel possa aver tagliato troppo…
“Per quanto riguarda il resto, non so se dovresti alludere a quelle cose”
Non so se ho capito bene il motivo, mi vuoi spaventare ;-)? Comunque esiste la circoncisione anche per motivi sanitari. Ritornando a Cuba, l’Italia ha rilasciato un permesso di soggiorno ad un gay cubano motivo, il pesante clima di omofobia a Cuba.
http://www.gaynews.it/view.php?ID=75043
No, non ti voglio spaventare, lo puoi verificare da te se nel tuo caso si è ecceduto.
Esistono tristi casi nella letteratura scientifica. Questo:
http://en.wikipedia.org/wiki/David_Reimer forse potrebbe essere anche un utile indizio sull’origine dell’omosessualità.
Ormai siamo completamente OT 😆
Dov’è la novità?
Mi pare evidente da tempo che in realtà le religioni bibliche (con poche ed encomiabili eccezioni), seppur in competizione fra di loro, sono pronte puntualmente a sorreggersi l’una con l’altra quando c’è da aggredire gli omosessuali, i laici veri, gli agnostici o gli atei.
Chissà se diranno mai: “Meglio ateo che gay”?
X NIFFT= MEGLIO SICURAMENTE ATEO E ANCHE GAY CHE ASSOMIGLIARE A TE
HO AD UN PRETE HO UN TROLL
CHISSA SE DIRANNO MEGLIO ATEO ;CHE AVER FREQUENATO I SEMINARI
DOVE SPESSO DIVENTANO GAY ,,,,,,,,
@ Lik
In Italia i gay sono attualmente più discriminati che a Cuba.
@ Nifft
No, non lo dirà mai nessuno, perchè un ateo non ha nulla da imporre agli altri, ed è la persona tollerante per antonomasia.
@ giol
“In Italia i gay sono attualmente più discriminati che a Cuba”
In che cosa?