Il nuovo telescopio più potente del mondo vedrà la luce del Big Bang

Un occhio capace di vedere la luce proveniente da 14 miliardi di anni fa. La luce che scaturì dal Big Bang – l’esplosione di energia che si suppone abbia generato l’universo – e che ai limiti dell’universo si trova ancora dispersa. Gli scienziati di un laboratorio dell’Oxfordshire stanno ultimando la realizzazione di questo occhio artificiale, chiamato Miri (Mid-range infrared instrument), il prototipo di una telecamera che sarà il cuore di un nuovo, imponente telescopio: il James Webb, che supererà per potenza il suo predecessore Hubble, finora il più potente telescopio mai realizzato, che dal 1990 orbita a un’altezza di 570 km intorno alla Terra. Miri sarà uno strumento straordinario anche per il suo costo, stimato in 20 milioni di sterline (pari a 29,4 milioni di euro).
Il telescopio James Webb, progettato dalla Nasa in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea, sarà lanciato nello spazio nel 2013 e condurrà ricerche sull’origine delle stelle, delle galassie e dei pianeti, ma anche sull’eventuale presenza di forme di vita. «Miri sarà così sensibile che le cose che ora possiamo vedere debolemente attraverso i raggi infrarossi saranno molto più brillanti e nitide», ha detto Gilian Wright, che coordina il progetto. Questo grazie a una lente che ha un’area di raccolta della luce molto più estesa di quella di Hubble, 6 metri di diametro contro i 2,5 metri del super telescopio. Il nuovo James Webb riuscirà a captare le più deboli radiazioni infrarosse provenienti dallo spazio, le analizzerà e le scomporrà, per verificare se esistono condizioni necessarie per la vita come l’ossigeno e l’acqua. Inoltre, l’osservatorio del nuovo telescopio sarà protetto dalle influenze dei raggi solari e dalle radiazioni magnetiche della Luna e del nostro stesso pianeta grazie a uno scudo metallico che lo manterrà a una temperatura costante di 220° sotto lo zero.

Fonte: ilsole24ore

Archiviato in: Generale

8 commenti

Giol

Una domanda: ma il Big Bang è ormai cosa certa, o è ancora possibile che sia considerato soltanto una teoria non del tutto dimostrata/dimostrabile?

Kris

Ho letto da qualche parte che un bang ci sia stato per certo, il fatto è che non si è certi che si debba porre proprio all’inizio di tutto: la teoria inflazionaria, infatti, lo considera come un fatto avvenuto dopo l’inizio di tutto! Ci sarebbe, poi, da scoprire abnche se il big bang si tratti di un fenomeno isolato o ricorrente in un multiverso più grande e complesso (che alcune teorie considerano stazionario, unendo così le due più famose teorie cosmologiche)! Vedremo: è bello stare al mondo anche per capire queste cose!!

Monsignèr

Bhè….sarà difficile capire ipotetici altri universi non comunicanti con il nostro e con leggi fisiche diverse……
Come si dice….chi vivrà….

Bruna Tadolini

La grande scala blocca il nostro cervello e lo paralizza!

Immagina che noi abitiamo dentro una goccia di grasso in cui il sale non si scioglie e che intorno a noi ci sia una bella soluzione acquosa in cui il sale si è sciolto!
Apparentemente sono due universi non comunicanti (e quindi si ignorano!) ed hanno leggi fisiche diverse ……

Daniela

mi fa piacere che anche l’Esa partecipi con i propri progetti alla scoperta dell’universo e delle sue origini, è qualcosa di davvero eccitante e affascinante. L’universo è una miniera di sorprese.

Nifft

x Giol:
Credo che ci siano molti punti irrisolti per quanto riguarda gli istanti immediatamente successivi al big bang, in particolare la rottura di simmetria e l’origine delle fluttuazioni che poi porteranno alla formazione degli ammassi galattici. Tali fluttuazioni sono state scoperte recentemente misurando la mancanza di uniformità della radiazione infrarossa del fondo cosmico (la “radiazione fossile”). Da quanto ho capito esse sono spiegate dal modello “inflazionario” del big bang, ma la cosa è ancora dibattuta. Osservare queste fluttuazioni (molto piccole) è molto difficile, e lo strumento deve essere portato a temperature molto basse (in teoria allo zero assoluto) per evitare di introdurre “rumore termico”.

Commenti chiusi.