Oms: allarme su rischio diffusione epidemie

Allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: nel suo rapporto «A safer future» denuncia il rischio di un’altra grande epidemia come quelle dell’Aids, di Ebola o della Sars. Secondo il documento, le nuove epidemie potrebbero colpire più di un miliardo di persone, pari al 25 per cento della popolazione mondiale. I nuovi virus si stanno diffondendo a velocità crescente, grazie anche ai 2,1 miliardi di passeggeri che viaggiano ogni anno in aereo.
Nel suo documento l’Oms afferma che le nuove malattie stanno emergendo a un ritmo che non ha «precedenti nella storia»: almeno una nuova malattia infettiva all’anno a partire dal 1970. Sono 39 finora le malattie che dal 1970 si sono sviluppate, e solo negli ultimi cinque anni il l’Oms ha isolato e identificato oltre 1.100 eventi sanitari di natura epidemica. Da settembre 2003 a settembre 2006 sono stati 685 gli eventi sensibili per la salute pubblica.
Il quadro è reso più allarmante dal fatto che i progressi compiuti nelle terapie farmacologiche risultano compromessi dalla generalizzazione della resistenza agli anti-infettivi. Particolarmente allarmanti, i casi di turbercolosi ultra resistente, ma anche la farmaco-resistenza per le infezioni ospedaliere e quella che comincia ad emergere presso l’Hiv.
Una collaborazione internazionale è necessaria anche per far fronte a minacce le malattie di origine alimentare, le conseguenze sanitarie dei conflitti armati, delle catastrofi naturali o del bioterrorismo. Per gli autori del Rapporto, l’azione da condurre a livello internazionale non deve mirare solo ai rischi conosciuti, ma anche quelli che non lo sono, come le malattie «che potrebbero sopraggiungere a seguito dei cambiamenti ambientali o climatici estremi oppure di un inquinamento o di un incidente industriale e suscettibili di mettere in pericolo milioni di persone in diversi Paesi». […]

Fonte: Corriere.it 

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6 commenti

Stefano Chiaudano

Se continuano a dare allarmi a vanvera come negli ultimi 20 anni l’unica epidemia sarà quella di orchite.

cantor

Chiedo a Barbara Monea perchè ha inserito questa notizia che non ha nulla di pertinente al sito? (con il massimo rispetto e stima, sinceramente)
Forse se pensassimo ad una epidemia di fede religiosa…invece è esattamente il contrario perché la diffusione di internet e delle notizie in rete sta provocando una crisi mondiale delle credenze e delle superstizioni.
Estratto da resistenzalaica.it
” La blogosfera è la carta vincente ”
Trotzky – antiglob@yahoo.it domenica 05 agosto 2007
Nel suo ultimo ciclo di conferenze Richard Dawkins ha indicato agli atei come ricacciare nelle tenebre lo spettro della superstizione , che, a dispetto degli sbalorditivi progressi che la scienza sta compiendo negli ultimi tempi, si aggira ancora sui campi di battaglia del nostro sventurato pianeta.
Il famoso evoluzionita sostiene che finora le masse popolari non hanno potuto sfruttare le potenzialità della conoscenza, in quanto questo strumento veniva reso praticamente innocuo da coloro che le costringevano a lavorare pesantemente dall’adolescenza fino all’ultimo giorno della loro vita, per poter continuare a proclamarsi i depositari della verità.
Oggi invece la blogosfera ha determinato un effetto moltiplicatore sulla diffusione del sapere, tanto è vero che negli ultimi tempi l’ateismo ha attraversato una fase di rimonta così entusiasmante da far pensare agli studiosi di sociologia che non manca molto al momento in cui la scienza, la cultura e la razionalità trionferanno sull’oscurantismo, consentendo così all’umanità di superare in modo definitivo il periodo storico durante il quale ha avuto bisogno di credere nel prodotto della sua fantasia.
Adesso dunque gli atei devono darsi una strategia, per diffondere le loro idee nella platea più vasta possibile di interlocutori, iniziando una campagna di informazione a tutto campo.
L’ateismo militante deve stare attento tuttavia a non mettere in discussione le idee dei credenti, in quanto questi, per avere qualcosa che li aiuti a sopportare le loro sventure, hanno bisogno di credere ciecamente all’esistenza di dio, alla resurrezione di gesù e alla vita eterna, ipotesi di cui qualsiasi persona ragionevole dovrebbe sentirsi in dovere di dimostrare la fondatezza.
L’unica cosa che, in attesa che i tempi maturino, potrà fare sarà quella di rassicurarli che tutti hanno il diritto di credere in quello che vogliono, a condizione tuttavia che le loro scelte vengano operate in base all’evidenza dei fatti.

darik

e grazie ad una di queste forme parainfluenzali, tanto
fastidiosa quanto inedita, sono qui alla tastiera.
lo so ke l’argomento è o.t. però è di un interesse estremo per noi e per i nostri figli.
purtroppo non esistono soltanto le epidemie spirituali.
darik

Aldo

Quando ero bambino, mio nonno mi spiegava che mettere troppi conigli in una gabbia li portava ad ammalarsi, così come l’ammassare troppe gabbie in una stanza troppo piccola.

Ora che sono grande, sono convinto che mettere troppe persone su un territorio le porta ad ammalarsi, così come l’ammassare territori abitati su un pianeta troppo piccolo.

Bruna probabilmente saprebbe invece spiegarci fin troppo bene il meccanismo per il quale si sviluppano le farmacoresistenze. E saprebbe probabilmente anche dirmi se è assurdo ipotizzare un legame tra l’affollamento e la rapidità del mutamento degli agenti infettivi. Non che serva a qualcosa, comunque…

J.C. Denton

Se questo è un sito di informazione e cultura (e credo che lo sia), l’argomento è pertinente. Anche perché una buona parte delle malattie infettive si diffondono grazie alla superstizione. Nel Medioevo le pulci erano “le perle del signore” (per cui io ascriverei alle colpe della Chiesa anche la diffusione della peste nel Medioevo, piccolo OT), al giorno d’oggi ci sono religioni che prescrivono bagni rituali (in condizioni non esattamente igieniche, e non parliamo dei riti che si compiono sul Gange) o l’astensione da certi tipi di cibi, che in certi territori poveri di risorse portano le persone a rinunciare anche alle pochissime disponibli. E poi, last but not least, la Chiesa che si ostina a condannare il preservativo, negando difatti una corretta educazione sessuale alle persone che sono sotto la SUA responsabilità, in quanto una parte non piccola degli abitandi dei paese del terzo mondo è affidata alle missioni, è quindi responsabile della diffusione delle malattie veneree, prime fra tutti l’HIV.

NukeGrey

La medicina prende cantonate quotidianamente e insiste con allarmismi apocalittici.
Ah già. dimenticavo… le lobbies del farmaco.
Mo capisco.

🙂

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