Hong Kong: baby-prodigio all’università a 9 anni

Mentre i suoi coetanei si cimentano con le basi dell’aritmetica e della geometria, lui a soli 9 anni è pronto per iniziare l’università. Il piccolo March Boedihardjo, di origini cinesi e indonesiane e cresciuto ad Hong Kong, era già noto per la sua prodigiosa abilità con i numeri ma ora ha battuto ogni record. Dopo aver superato gli esami finali delle superiori con il massimo dei voti in matematica, è stato ammesso nell’ateneo Battista dell’ex colonia britannica e può diventare il più giovane laureato della storia.
Per March si tratta di una piccola vittoria personale: la locale università di Scienza e tecnologia non lo aveva fatto iscrivere perché troppo piccolo, mentre l’università di Hong Kong gli aveva offerto solamente una borsa di studio come visitatore esterno. Il baby-genio, che ha già studiato due anni a Oxford, non prenderà comunque parte ad uno dei corsi tradizionali. L’università Battista ha organizzato per lui un corso speciale di cinque anni.
In ogni caso, March dice di non sentirsi a disagio con compagni di studio di almeno dieci anni più grandi di lui e di essere fiducioso sulla riuscita della sua esperienza universitaria. “Credo che non incontrerò ostacoli a relazionarmi con i miei colleghi”, ha dichiarato in una conferenza stampa indetta all’ateneo. “Andare all’università è come andare a scuola”. […]
L’ateneo ha assicurato che il piccolo sarà costantemente seguito. Sarà infatti costituito un team di accademici che monitorerà i suoi progressi e lo aiuterà se dovesse incontrare delle difficoltà. Una decisione quantomeno doverosa perché, anche se March è abilissimo con i calcoli, rimane sempre un bambino.

Fonte: Repubblica.it 

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15 commenti

Kaworu

beh se è abile abbastanza, buon per lui e che continui pure, non vedo il problema (e che cosa c’entri questa notizia col sito).

justfrank

Chissà com’è, non mi è mai capitato di sentire di un brillante scienziato che ha fatto qualcosa di importante che da bambino è stato uno di questi bimbi prodigio. Insomma, questi talenti incredibili poi che fine fanno? Non se ne sa mai più niente… Mi viene il sospetto che le loro abilità siano spesso e volentieri gonfiate dalle famiglie e dai giornalisti, in cerca rispettivamente di pubblicità e di una buona storia da scrivere.

Kaworu

@justfrank

un “bambino prodigio” americano ora sta in una clinica psichiatrica dopo un crollo emotivo. la madre falsificava i suoi test.

J.C. Denton

E’ crudeltà verso i bambini. Se uno è davvero un genio a quell’età, non vivendo quella parte di vita ma saltandola completamente non potrà che cessare di esserlo. Ha 9 anni, non ci fa nulla n quell’ambiente. E non penso che “ritardare” le applicazioni del suo genio possano danneggiarlo.

Carlo

In effetti i casi di “bambini prodigio” sono anche secondo me spesso delle bufale giornalistiche, con alla base una eccessiva pressione dei genitori sul malcapitato. Pero’ ci sono dei casi noti di grandi personaggi che erano dei bimbi prodigio, per esempio Mozart. Poi nella matematica essere estremamente precoci e’ un vantaggio, le grandi scoperte si fanno da giovani. Detto questo non vedo neppure io cosa c’entri questa notizia.

Asatan

Avere un qi sopra la media e stare in una classe normale è un supplizio, Tu sei avanti e hai voglia di fare altro, ma devi rallentare e aspettare. Considerando poi che i bravi “normodotati” ghetizzano e bullizano i secchioni, sai che favore gli fai a “farli giocare coi bravi bimbi”.

Essere un genio ed essere costretti a stare in una classe normale (come si fà in italia) dev’essere un’esperienza assolutamente terrificante.

Se un figlio mio fosse così lo manderei all’università e, tramite associazioni con il mensa, gli cercherei dei compagni di gioco che possano capirlo.

Cmq molti bambini prodigio finiscono crescendo finiscono semplicemente a lavorare nella ricerca, solo che una volta superati i 17 anni non fanno più notizia.

zumpappa

Son d’accordo con voi: poveretto. Niente giochi in cortile, niente calcetto…

Bruna Tadolini

Perchè gli universitari non giocano? se uno ha il “dono” della matematica impara facilmente ed ha tutto il tempo per spassarsela …. come tutti gli altri! Non mi sembra che gli studenti universitari in media si ammazzino di fatica (almeno in italia)

Bruna Tadolini

Anzi, ripensandoci è invidiabile! Poter fare quello che gli piace e per cui è portato senza dover subitre dieci anni di italiano, letino, lingua straniera, storia, filosofia ….. col rischio di venire bocciato un tot di volte in un tot di queste materie e quindi di non arrivare mai all’università a fare matematica!

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