Il volto coperto da un passamontagna, in mano uno scudiscio rigido, l’agente colpisce con 40 frustate un uomo – colpevole di aver infranto “le leggi della morale” bevendo alcol – davanti a un pubblico di un migliaio di spettatori, in parte militanti mobilitati dai basiji e in parte gente comune pronta a fotografare “l’evento” con il cellulare. Un video della macabra scena è finito al britannico Daily Mail. Vi si vedono quattro poliziotti delle guardie speciali del buoncostume che trascinano un giovane di 27 anni, Said Ghambari, al centro della piazza di Qazvin, antica capitale dell’Iran a nordovest di Teheran. Da un furgoncino viene fatta uscire una panchina di metallo sulla quale Ghambari è costretto a distendersi, lasciando la schiena scoperta. Un agente gli regge le mani incrociate sotto la panchina, un altro gli blocca le gambe. Un quarto, col volto coperto, aspetta il suo turno per somministrargli altre 40 frustate.
La fustigazione per “violazione delle leggi morali” è tutt’altro che una novità in Iran dove dopo la rivoluzione islamica – e fino alla fine degli anni ’90 – bastava che studenti e studentesse decidessero di preparare un esame sotto lo stesso tetto per finire condannati a 35 frustate ciascuno (70 il padrone di casa). Ma non era mai successo che avvenisse in un luogo pubblico sotto gli sguardi dei curiosi. La radicalizzazione compiuta dal presidente Mahmud Ahmadinejad non riguarda solo la politica estera. La stretta repressiva interna è stata altrettanto provocatoria e ha ottenuto i risultati voluti. In Iran la gente vive in una specie di continuo stato di emergenza, rassegnata al peggio e con l’unica speranza che nella lotta intestina tra moderati e ultrà i primi prevalgano quando nel 2009 scadrà il mandato di Ahmadinejad.
La stretta più impressionante ha riguardato le esecuzioni di condanne a morte, anch’esse pubbliche come non accadeva da decenni. Dodici uomini impiccati a una gru da costruzioni – morte efferata per lento strangolamento – sono stati mostrati al telegiornale della sera sulla tv nazionale un mese fa. Un quarto d’ora dopo un’annunciatrice ha detto che l’esecuzione era stata messa in onda “per errore”. […]
Iran, frustato in piazza per aver bevuto alcol
26 commenti
Commenti chiusi.
Ma che belle personcine!
Ridicola poi la precisazione: non dovrebbe essere la messa in onda l’errore quando ammazzi bestialmente dodici persone!
se Ahmadinejhad continua così, non ci sarà più nessuno a votarlo alle prossime elezioni. Saranno morti tutti.
Vale anche per le canne?
@Settimio Empirico
Se vuoi divertirti in Iran puoi sempre picchiare le donne, quello è consentito.
Nel Regno Unito le punizioni corporali sono state abolite nel 1947 circa (tra queste anche la fustigazione – ovviamente le pene non venivano scontate in pubblico).
In Italia nel 2007 la detenzione e il consumo di sostanze come marijuana e hashish è punita con il carcere; l’adulterio (ma solo della donna) punito con il carcere fino al 1968, e fino al 1972 l’obiezione di coscienza. Le donne hanno accesso alla magistratura dal 1963.
Ogni tanto dovremmo rinfrescarci la memoria e pensare come eravamo noi 20, 30, 40 anni fa e come siamo ora, valutare i progressi fatti e cercare di fare ancora meglio: non provo alcun senso di autocompiacimento nel denigrare chi è rimasto (o è tornato) indietro.
Notizie del genere dovrebbero essere pubblicate allo scopo di educare la coscienza collettiva ad un miglioramento generale; la mia impressione è che si ecciti a un odio indiscriminato verso gli islamici, che sono le prime vittime di un certo islam.
Nelle condizioni in cui versa la giustizia penale italiana (leggi: reati prescritti per lentezza dei processi) possiamo in coscienza scagliare noi la prima pietra verso l’Iran?
Quoto San Gennaro
Ma per carità … cambiati il nome
Pazzesco come il medioevo possa ancora essere così vicino nell’era di Internet. Non che in Italia l’influenza dei corvi imperiali abbia un’impronta modernista …
@Gennaro
Mi pare che una religione che impone di appendere dodici persone come prosciutti ci metta parecchio del suo a far odiare i suoi aderenti.
@ Sangennaro
verissimo: dovremmo ricordarci che la barbarie è ancora tra noi , penso a Guantanamo, ai rapimenti CIA, ma anche a certi comportamenti delle cosiddette “forze dell’ordine”
coscienti di questo con rinnovata energia dobbiamo chiedere anzi urlare affinchè in nessun luogo e mai più possa avvenire che un uomo/una donna vengano torturati, sottoposti a pene crudeli e degradanti.
Il nostro urlo deve essere forte e chiaro di modo che nessun governante o ambasciatore possa ignorarlo.
“possiamo in coscienza scagliare noi la prima pietra verso l’Iran?”
Una sassaiola ci vorrebbe!
Non sarà mica la constatazione che anche la nostra società aveva o ha costumi di cui vergognarsi, che sdogana certi comportamenti, conseguenti all’osservanza di una religione!?
Si tende a far credere che ci sia un islam buono ed uno cattivo, cosi come per il cristianesimo. La religione è religione e comprende, il nome stesso lo dice, gli usi e costumi degli appartenenti. Senza religione non ci sarebbe la necessità di nessun distinguo.
(leggi: reati prescritti per lentezza dei processi)
Certo molto meglio reati accertati e pene comminate senza processo!
Si accelera sicuramente la giustizia (quella divina forse)
Non c’è un islam buono e un islam cattivo e nemmeno un cristianesimo buono o cattivo, esistono paesi più o meno laici..ecco l’iran è una teocrazia, il vaticano anche, l’italia non è laicissimo. Lo so, ora arriva Lik a dirmi che nella laica olanda ci sono dei fondamentalisti islamici, ma non sono certo contigui al governo di quel paese, questo è un altro problema, risolvibile con il diritto penale: ecco, una grossa conquista sarà quella di smettere di considerare un’attenuante di reati anche efferati il fatto che siano pratiche religiose, io figuratevi che la considererei un’aggravante, se potessi!
Oh Francesca, non trovo divertente picchiare le donne… preferirei far qualcosa di inviso al papa (con le donne dico 😉 )… ok, farò a meno di andare in Iran…
….non useranno mica lo scudiscio? meglio il fresco della mia cantina che l’iran
Gabriele Porri scrive:
24 Agosto 2007 alle 14:35
Non c’è un islam buono e un islam cattivo e nemmeno un cristianesimo buono o cattivo, esistono paesi più o meno laici..ecco l’iran è una teocrazia, il vaticano anche, l’italia non è laicissimo.
***********************
Il problema si pone quando paesi laici (Olanda, Gran Bretagna, Fancia, ecc.) impostano in maniera sbagliata l’assimilazione dell’immigrazione musulmana.
Il cosiddetto rispetto delle usanze e dei riti significa accettare per principio cose come questa, così come pure l’infibulazione o l’impossibilità di pubblicare vignette satiriche e via dicendo.
Solo quando si farà rispettare completamente la legalità dello stato laico, impedendo che qualsiasi tipo di usanza religiosa sia ammessa solo per “rispetto” dell’immigrato, allora si potrà parlare di integrazione e di laicità compiuta.
Il problema è che siccome ci sono regole tradizionali finalizzate al “rispetto” dei cristiani, si apre la porta a deroghe per il rispetto dei musulmani.
Si calano le brache coi primi e la si prende in quel posto dai secondi…
Immigrazione musulmana… ci avessero pensato meglio i romani ai tempi dell’immigrazione cristiana, a quest’ora stavamo una bellezza!
Non capisco perchè tanto scandalo. la legge islamica prevede la fustigazione. Hanno fatta un processo pubblico e hanno eseguito una regolare condanna pubblica. Mi stupisce che molti si arrabbiino per le violazioni dei diritti umani. I diritti umani sono il risultato della cultura occidentale e di secoli di discussioni e dibattiti. Nell’Islam non hanno avuto niente del genere.
Gli intellettuali islamici continuano a cantare le lodi di Maometto. Peggio per loro.
In Italia è diverso. Per aver fumato uno spinello di mettono in carcere dove vieni stuprato dal primo infoiato di turno. Ah… il cammino della civiltà. Basta che le cose non si sappiano fuori…
ma perchè d’alema (che è così diplomatico) non invita ahmadineijad e qualcuno di hamas alla festa dell’unità? magari li mette fra grillini e luxuria…
anch’io sono contrario a guantanamo… dovevano lasciarli in mano all’alleanza del nord…(questi detenuti, salvo “errori di persona”, non sono forse gli stessi oggetto delle laiche critiche di codesti commentari? o c’è qualche differenza, da questo punto di vista, fra i pasdaran e i taliban? entrambi comminano condanne a morte per reati d’opinione: sesso, droga e rock & roll)
di sicuro gli USA risparmiavano soldi e non si sputtanavano… non hanno imparato niente da putin: zitto zitto quatto quatto ha liquidato buona parte della popolazione cecena, senza separare il grano dal loglio – giornalisti compresi!
questi amerikani… sono sempre stati degli esibizionisti.
sono stato invitato dal moderatore a non utilizzare epiteti offensivi verso i musulmani. da adesso in poi i miei interventi termineranno con un’esortazione più sobria:
NON SOTTOVALUTATE I MUSULMANI, SONO PERICOLOSI TANTO QUANTO I CRISTIANI (SE NON DI PIU’)
sono daccordo con nerone i musul sono molto pericolosi ma molto pericolosi…
tanto quanto i cattolici rimasti al medio evo…..
Ne proporrei 50 per chi beve alcool e poi si mette alla guida…
questo e’ il problema della commistione tra stato e religione, che vuol dire barbarie. Non che i cattolici, o la loro religione siano peggio o meglio, semplicemente li abbiamo messi in condizione di fare meno danno, ma sotto sotto non credete che razzinga non invidi l’iran?
Quoto: l’islam è una ideologia realmente (ma veramente) pericolosa. Più del cristianesimo, che in sè per sè ha dato un taglio sostanzialmente pacifista alla più cruda legge biblica… se non altro nelle intenzioni (iniziali).
D’altronde, nei confronti degli islamici oltre confine, ho raggiunto un livello di pressocchè (quasi) apatia: oramai mi sono convinto che gli islamici che subiscono violenze da parte dei propri correligionari, in particolare le donne, ma non solo, tutto sommato se lo meritino… non possono pretendere di essere islamici e poi scrollarsi di dosso le sue zaffate di barbarie. Solo qualche mese fa la notizia di questa fustigazione mi avrebbe sconcertato, ora quasi quasi non batto ciglio. Ecco, in verità io non odio gli islamici per quello che sono, ma mi arrabbio per l’attegiamento che – “grazie” a loro – è maturato in me: l’abitudine a confrontarsi con la violenza come fosse la normalità, come fosse dictat divino, come fosse irrinunciabile rende – ne sono certo – l’uomo sempre più simile a delle bestie. E ormai il mio atteggiamento nei confronti della violenza settaria o religiosa è pari a quello che si conviene osservando gli animali bradi che si ammazzano tra loro.
Quello che però mi inquieta è il qualunquismo con cui si vorrebbe giustificare tutta questa insanità mentale dicendo: be’, noi 50 anni fa come eravamo? E mi viene da rispondere con una metafora… se 50 anni fa noi ancora ci mettevamo le dita nel naso, forse succedeva perchè non avevano ancora inventato i fazzoletti… ma se oggi, ormai, i fazzoletti sono un bene di consumo di massa, che senso ha contoinuare a scaccolarsi e appiccicare le caccole sotto le sedie degli altri? Chi ha orecchie per intendere intenda.
@ peppe, condivido pienamente il tuo pensiero. La mia idea di politica estera verso le teocrazie islamiche è di lasciarle nel loro brodo, fino a che non rappresentino una effettiva minaccia, ma di offrire ASILO e ASSISTENZA a quei cittadini che non possono, per vari motivi, vivere in quelle realtà. esattamente come succedeva con i rifugiati dal blocco sovietico. Esattamente il contrario di quello che sta facendo la gran bretagna in questi giorni (da assegnare il premio ponzio pilato a gordon brown per la grande capacità di lavarsi le mani, dopo aver assegnato il premio giuda al suo predecessore, per aver tradito tutto il tradibile dell’ideale socialista).
Oppure il petrolio delle teocrazie val bene qualche centinaio di gay impiccati o qualche centinaio di adultere lapidate?
NON SOTTOVALUTATE I MUSULMANI, SONO PERICOLOSI TANTO QUANTO I CRISTIANI
Aspettate ancora un po’, amerikani rinco e compagnie petrolifere permettendo, e poi il petrolio sara’ nuovamente considerato un liquido nero e puzzolente. Allora questi beduini ignoranti e tutte le loro barbare abitudini ritorneranno nel medio evo da dove vengono. Sara’ particolarmente divertente vedere come faranno a sostenere l’enorme aumento di popolazione che hanno causato seguendo i saggi consigli dei loro illuminati prelati. Che gentaglia!