E’ tempo che il Parlamento voti una legge sull’asilo politico

Il governo italiano deve impegnarsi ufficialmente a garantire l’asilo a Pegah Emambakhsh. Deve farlo immediatamente, prima del 28 agosto, prima che scatti il provvedimento di espulsione dal Regno Unito e di rimpatrio in Iran, dove la attende la lapidazione perché lesbica.
Molti importanti esponenti del governo si sono espressi a favore di questo passo: il ministro Ferrero, la ministra Pollastrini, la viceministra Patrizia Sentinelli. Non basta. Per evitare che la sentenza capitale venga eseguita deve muoversi l’intero governo, in forma ufficiale, e non si capisce perché non lo abbia ancora fatto.
Salvare la vita di Pegah è un dovere politico oltre e forse addirittura più che umanitario. L’orientamento sessuale è oggi, in molti paesi del mondo, motivo di di discriminazione e persecuzione al pari delle idee politiche o della fede religiosa. Per questo il Prc ha inserito, tra i punti fondamentali della sua proposta di legge sull’asilo politico, l’allargamento del diritto d’asilo proprio alla persecuzione per motivi sessuali. La vicenda di Pegah dimostra quanto puntuale sia questa proposta, e quanto urgente la sua tempestiva approvazione.
Credo sia importante segnalare anche le motivazioni in base alle quali il giudice inglese ha disposto il provvedimento di espulsione. Non considera sufficienti le prove che la ragazza è davvero lesbica, e che quindi il rimpatrio potrebbe costarle la vita. E’ un argomento che, temo, sentiremo spesso addurre anche nel nostro paese, e sin troppo presto. “Chi ci garantisce che a chiedere asilo sia davvero un gay o una lesbica, come possiamo essere certi che non sia solo un trucco per strapparci il permesso di soggiorno?”.
E’ un argomento raccapricciante, che rivela a che punto sia arrivato, nei nostri civilissimi paesi occidentali, l’egoismo sociale, la grettezza, la chiusura progressiva di ogni spazio di vera solidarietà.
Bisognerà affermare con forza il principio per cui di fronte al rischio dell’esecuzione, o di una severa pena detentiva, non può esserci spazio per considerazioni del genere. […]
Non sarà facile invertire una tendenza culturale chiusa ed egoista che, seminata per anni da una destra tra le peggiori d’Europa, è ormai è radicata anche nel nostro paese. Ma bisogna cominciare, ed è compito di questo governo e di questa maggioranza farlo. L’impegno ufficiale ad accogliere Pegah e a salvarle la vita deve essere il primo passo. L’approvazione di una legge sull’asilo politico che comprenda a pieno titolo la persecuzione per motivi sessuali quello immediatamente successivo.

Il testo integrale dell’articolo di Giovanni Russo Spena* è stato pubblicato sul sito di Liberazione

Capogruppo al Senato Prc-Se*

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3 commenti

Markus

Io sono cauto.

Mi ricorda il caso Ochalan… (ok casi diversi, ma sempre asilo era)

Quelli che non vuole nessuno e sono problemi seri se li prenda l’Italia che ha il cuore buono.

Va bene… ma può permetterselo ?

Continuo a pensare che sono più importanti i problemi di mille persone comuni per il lavoro, i salari più bassi d’Europa in termini di potere d’acquisto, la laicità, la redistribuzione dei redditi… mi chiedo come faccia ad esserci un solo politico che abbia tempo di pensare a queste cose. Grandi cose sul piano umano, ma da contribuente vorrei vedere altre soluzioni .

Sono egoista dite ? Forse … ma penso che per essere altruisti ce lo si debba poter permettere… quest’idea di mettersi sulla croce per gli altri mi ripugna…

tadeus

svaglia Markus, e’ un diritto internazionale l’asilo politico

Engine

@Markus

Tu hai in parte ragione.L’Italia e’ piena di problemi,e sarebbe bello vedere qualche soluzione.Ma Pegah Emambakhsh non e’ un problema.
E’ una persona.
Se la spediscono in Iran per qualcuno e’ la soluzione di un problema.Per altri (cosi’ come per Pegah Emambakhsh) e’ la morte di un individuo per una motivazione assolutamente inconsistente.
Tu parli di laicita’.Non sarebbe forse anche questo un passo sulla via di quella laicita’ spesso negata?

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