Gay afgano: “Non cacciatemi o morirò”

Nel suo paese d´origine rischia la vita perché è omosessuale, come Pegah Emambakhsh. Per questo, per non doversi nascondere e vivere la vita che vuole, ha chiesto di poter restare in Italia. In prima istanza la sua richiesta è stata respinta: se lo stesso accadrà in appello Ahmed – il nome è di fantasia – dovrà lasciare immediatamente il nostro paese e tornare in Afghanistan.

È un caso del tutto simile a quello di Pegah Emambakhsh quello che in queste settimane si sta vivendo in una piccola città della Lombardia di cui, per ragioni di riservatezza, non facciamo il nome. Nella pianura padana Ahmed, 24 anni, abita da otto mesi con il suo compagno, che è italiano. I due si sono conosciuti su Internet e poi si sono incontrati per una vacanza in India: al termine del viaggio hanno deciso di restare insieme e tornare in Italia. Qui Ahmed è entrato con un visto turistico, ma poi ha scelto di rimanere per vivere con il compagno. I due hanno inoltrato una richiesta di permesso di soggiorno per motivi umanitari, adducendo come motivo l´omosessualità di Ahmed: in Afghanistan sarebbe punita dal Codice penale con una “lunga pena detentiva” e dalla sharia – che si applica in molte zone – con la morte per lapidazione o impiccagione. La richiesta però è stata respinta dai giudici, che non hanno ritenuto sufficientemente provati i rischi per la vita di Ahmed. La coppia, assistita da un avvocato e dall´associazione GayLib, ha presentato ricorso: se la domanda verrà bocciata la procedura di allontanamento per Ahmed – che è già partita – dovrà essere eseguita immediatamente. È proprio la paura di essere cacciato che spinge Ahmed a parlare per la prima volta pubblicamente della sua storia.

Ahmed, perché vuole restare in Italia?

«Perché voglio vivere con il mio partner. Non avevo mai pensato di venire in Italia prima di incontrare lui, ma ora siamo insieme e vogliamo restarci: questo è l´unico posto per farlo. Non possiamo certo tornare in Afghanistan, ci ucciderebbero e in un altro paese io avrei sempre il problema del permesso di soggiorno».

Perché dice che la ucciderebbero?

«Perché è quello che accade: è un paese islamico e molto tradizionalista. La legge dice che un gay deve essere impiccato. Tutti dicono che l´Afghanistan è diventato un paese democratico: non per i gay».

Come ha vissuto finora in Afghanistan?

«Nascosto. La mia omosessualità è un segreto per tutti. La mia famiglia non lo sa: mio padre è morto e mia madre e mia sorella contano molto sull´aiuto dei parenti. Se loro sapessero che sono gay non le aiuterebbero più. Non ho mai potuto essere quello che sono: a Kabul non ci sono locali per i gay e gli omosessuali si vedono in segreto, fra le paure. Per questo mi sono rivolto a Internet per trovare una persona con cui essere me stesso».

È sicuro di non voler rimanere in Italia per il benessere economico o perché la vita è più sicura qui?

«A Kabul lavoro in un´impresa di costruzioni americana. Non ho problemi di soldi. Amo il mio paese e non voglio abbandonarlo: non chiedo asilo politico perché se lo facessi non potrei più tornare indietro. Se mi concedessero il permesso di soggiorno invece sarei libero di rientrare in Afghanistan e la mia famiglia non saprebbe mai il vero motivo per cui sono qui».

Il testo integrale dell’articolo di Francesca Caferri è stato pubblicato su La Repubblica del 25 agosto e può essere letto sul sito gaynews.it

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14 commenti

g.b.

Resta un interrogativo: perchè dobbiamo continuare a spendere soldi e a mettere a rischio la vita dei nostri soldati se l’Afghanistan continua ad essere non molto diverso da come lo vogliono i talebani? Misteri dell’alta politica…

Ernesto

«Nascosto. La mia omosessualità è un segreto per tutti. La mia famiglia non lo sa: mio padre è morto e mia madre e mia sorella contano molto sull´aiuto dei parenti. Se loro sapessero che sono gay non le aiuterebbero più. Non ho mai potuto essere quello che sono: a Kabul non ci sono locali per i gay e gli omosessuali si vedono in segreto, fra le paure. Per questo mi sono rivolto a Internet per trovare una persona con cui essere me stesso».

Il 90% dei gay italiani si comporta esattamente nello stesso modo.
Cmq quando c’è di mezzo un gay tutti ritengono “non sufficienti” i motivi per non espellerlo, mentre se si tratta di un presunto convertito cristiano tutti fanno a gara per salvarlo e non gli si richiedono “dimostrazioni pubbliche” del suo cristianesimo, né esami particolari per verificarlo. Che società di merda!

Ema

….nn potrebbero sposarsi in Spagna od in inghilterra, e poi tornare i Italia?

In tal caso almeno potrebbero rivolgersi alla corte europea….perkè se sposandosi con un cittadino comunitario si ha il diritto al permesso di soggiorno in quel paese…questo permesso deve valere per tutta la UE….

In teoria penso che dovrebbe essere così…. però nn so le leggi cosa effettivamente dicono…..

Peppe

@Ema

Hai ragione, mi sembra una soluzione più che plausibile. Magari qualcuno gliela suggerisse…

Francesca

@Ema

Non so se un matrimonio celebrato in un altro paese ha validità civile nel paese di origine.

Comunque la faccenda non è che una delle ricadute del fatto che in italia manchi una normativa per le unioni omosessuali. Fosse stato unA afganA la faccenda, credo, si sarebbe risolta in modo molto semplice.

Francesca

Comunque, il gay cubano lo hanno accolto, forse perchè Fidel non fa paura a nessuno.

Salvo Zappala'

@ g.b.

g.b. scrive: “Resta un interrogativo: perchè dobbiamo continuare a spendere soldi e a mettere a rischio la vita dei nostri soldati se l’Afghanistan continua ad essere non molto diverso da come lo vogliono i talebani?”

L’afghanistan è il centro di importanti interessi petroliferi. Gli stati del Kazhakistan, Uzbestikan, tagikistan, ecc. sono molto ricchi di petrolio. Ho letto che c’e’ l’intenzione di costrure un grande oleodotto che parte dall’cuore dell’Asia e giunge dritto al mare passando per l’Afghanistan. Il regime dei talebani era una delle strategie utilizzate per normalizzare il paese e permettere un pacifico commercio dell’oppio afghano e il passaggio del petrolio sul suo suolo. I talebani sono stati finanziati dall’arabia saudita e addestrati al confini con il pakistan dai servizi segreti afghani. Il fondamentalismo islamico fa da copertura ad importanti interessi economici.
L’attacco dell’11 settembre 2001 ha messo in luce secondo me i doppi, tripli e quadrupli giochi a livello della politica petrolifera.
Diciamo che nello scontro tra Occidente ed islam ha vinto la mentalità mafiosa tipica dei boss della Sicilia.

Salvo Zappala'

In Afghanistan le leggi sono sostanzialmente ancora quelle dei talebani, in Iraq quelle di Saddam. In Italia abbiamo il codice civile del 1942 e il codice penale del 1930. W il fascismo!

ren

W il fascismo non si dice nemmeno scherzando visto lo stato di distruzione in cui si è trovata l’italia alla fine della guerra e alla fine del fascismo. Dillo pure nell’intimo della tua stanza, grazie.

Sandra

non sono esperta in materia, ma, a rigor di logica, credo che il matrimonio in un Paese europeo non risolverebbe la questione perchè non avrebbe la possibilità di essere trascritto in questo Paese nel quale tale tipo di unione non viene riconosciuta. Perchè non inondiamo di e-mail/appello tutti i siti dei politici presumibilmente sensibili al discorso? Oppure qualcuno faccia delle altre proposte, che però siano celeri e, soprattutto, realizzabili da coloro che vivono in sedi decentrate e magari non possono partecipare alle manifestazioni

Silesio

Lapidazione di adultere, condanne a morte di scrittori e di coloro che rinnegano l’islam, decapitazioni di omosessuali, fustigazioni per piccole infrazioni del corano. L’islam è sempre il pozzo nero dei diritti umani. Tra l’altro, l’omosessualità è assai diffusa anche a seguito della rigida separazione dei sessi. I paesi magrebini sono al primo posto per il turismo omosessuale. Arabia Saudita, Pakistan, Afghanistan, Iran sono all’avanguardia della barbarie. Paradossalmente proprio l’Iraq (quello che era stato definito uno stato canaglia ed è stato distrutto) era invece uno degli stati più tolleranti del mondo arabo. Adesso, grazie a Bush & company abbiamo creato un altro mostro tipo Arabia Saudita, Iran e Afghanistan. Anche lì tornerà il burka e le condanne a morte per piccole inezie religiose. Tra l’altro non è possibile prendere nessuna posizione di ritorsione politico-economica perché in un clima di lento esaurimento delle scorte petrolifere, questi paesi posseggono un’arma di ricatto formidabile e sempre crescente nei confronti dell’occidente, dell’ONU ecc.

Ernesto

Non si possono sposare in nessun altro Paese se almeno uno dei due non è residente.

gigi

Sono il compagno dell'”afghano” e volevo ringraziarvi tutti per i commenti e l’interessamento che dimostrate. Ascoltiamo con attenzione ogni consiglio e abbiamo bisogno ti ogni idea per superare questo momento. Se ci sono esperti o stranieri che hanno vissuto gli stessi problemi vi preghiamo di scrivere.

Francesca

@gigi

Se fossi al tuo posto, la prima cosa che farei sarebbe rivolgermi all’associazione degli apostati dell’Islam (http://www.apostatesofislam.com/index.htm) che di casi analoghi ne hanno sicuramente visti, sapranno indicarvi come muovervi.
Il vostro problema è spinoso, e da un governo la cui Consulta Islamica va a braccetto con l’Ucoii non mi aspetterei grande empatia.

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