Nelle scuole, durante l’ora di religione, si potrebbe insegnare l’Islam, oltre che il Cattolicesimo. NON CI STO.
Non ho nulla contro l’Islam (e nemmeno contro il Cristianesimo), ma mi da fastidio che i programmi scolastici siano delle specie di juke-box, in cui inserisci la monetina e puoi chiedere che cosa si deve insegnare. Se sei Testimone di Geova potrai chiedere che venga insegnato anche il tuo credo? E se sei Buddista o Induista? E se credi in Scientology? E se credi che i bambini a 13 anni debbano suicidarsi in gruppo?
Credo che la religione andrebbe tenuta fuori dalla scuole, così come lo deve essere dalle cose che riguardano lo Stato (che è laico per definizione). Lo studio scolastico della storia delle religioni mi sta bene, perchè costituirebbe un arricchimento dal punto di vista culturale. E siccome a scuole si va (o si dovrebbe andare) per imparare qualcosa, e per arricchire la propria scarsa cultura, ogni cosa che possa effettivamente permettere di raggiungere questo risultato deve essere ben accetta (nel limite del possibile). Ma un conto è insegnare in cosa consistono le varie religioni (se ai nazisti ed ai fascisti avessero insegnato cos’è veramente l’ebraismo forse avrebbero avuto qualche pregiudizio in meno…), un conto è insegnare QUESTA o QUELLA religione, come se la scuola dovesse trasformarsi in un’occasione di catechesi per l’una o l’altra confessione. E le confessioni che ne rimangono fuori? Forse sarebbe meglio lasciarle “fuori” tutte, e tornare ad insegnare ai nostri ragazzi cose che possano servire loro a capire come è fatto il mondo in cui viviamo.
L’ora di religione nelle scuole.
16 commenti
Commenti chiusi.
Tutte fuori. Piu’ che giusto.
E lo rivendica anche l’uaar.
Ma che lo stato debba garantire l’insegnamento della religione cattolica sta scritto nel Concordato, ossia nell’art. 7 della costituzione.
Non basta quindi un ministro (con quello che abbiamo, poi…), non basta un governo, non basta un normale iter di legge… serve una vera e propria modifica costituzionale… con i parlamentari piu’ papisti del papa che abbiamo mi sa che e’ piu’ probabile che sia la Santa Sede a rinunciare a questo suo “diritto”.
Per questo dobbiamo rivendicare il diritto di fare scuola a scuola, non religione: che si traduce, nell’immediato, nell’obbligo per lo Stato di garantire una ora alternativa che sia didattica adeguatamente finanziata, promossa, fatta da insegnanti competenti, su materie di gradimento per i fruitori (lingue straniere, laboratori, informatica, musica, educazione civica, ecc.)
http://www.oraalternativa.it
Roberto Grendene
Dunque,
voglio aggiungere che, però, la validità dell’ora di religione è consegnata all’arbitrio dell’insegnante. Posso trovare insegnanti di religione BRAVISSIMI, che ti insegnano davvero “storia delle religioni” e ti insegnano a conoscere cose molto diverse dalla religione cattolica; altri, invece, che sono dei bigotti fanatici, per cui esiste un’unica fede in Dio, la loro (un vero esempio di superbia).
Grendene:
Per questo dobbiamo rivendicare il diritto di fare scuola a scuola, non religione: che si traduce, nell’immediato, nell’obbligo per lo Stato di garantire una ora alternativa che sia didattica adeguatamente finanziata, promossa, fatta da insegnanti competenti, su materie di gradimento per i fruitori (lingue straniere, laboratori, informatica, musica, educazione civica, ecc.)
http://www.oraalternativa.it
Resta per me incomprensibile che dopo vent’anni di discussione non si sia ancora capito che l’insegnamento della religione cattolica, come stabilito nel nuovo concordato, non è materia opzionale ed è quindi di fatto facoltativa, anche se per ovvie ragioni nel concordato non si poteva dire che l’IRC era facoltativo.
La Chiesa ha cercato in mille modi d’incastrare chi rifiutava l’IRC con l’ora alternativa, obbligandoli cioè a restare a scuola. Si capisce perché: anche le sue pecorelle avrebbero col tempo preferito un’ora di libertà. L’ora alternativa era anche una specie di punizione per chi osava rifiutare l’IRC. Anni e anni di controversie, discussioni a non finire per stabilire se l’ora alternativa era obbligatoria o no.
La Corte costituzionale ha fatto definitiva chiarezza in materia, con grande rabbia dei cattolici: non c’è nessun obbligo di ora alternativa a chi sceglie di non avvalersi dell’IRC. Punto. Le materie facoltative possono essere tante: chi non le vuole non può essere obbligato a niente.
Mi sembrano dunque strani tutti questi tentativi dei laici di organizzare ad ogni costo un’ora alternativa (com’era nelle intenzioni del … santo padre).
Addirittura si considerano defraudati di un loro diritto coloro che non vogliono l’IRC (diritto all’istruzione, alla cultura ecc.) perché lo Stato non organizza per loro la famosa ora alternativa così ardentemente voluta e quasi imposta dalla Chiesa.
Personalmente non trovo nemmeno necessario un insegnamento delle religioni. Il fenomeno religioso può essere benissimo affrontato nelle altre materie (storia, filosofia, arte). Le religioni sono tante, troppe: presentarne anche solo una scelta sarebbe oltre che arbitrario noiosissimo (provare a leggere il capolavoro di Mircea Eliade, “Storia delle credenze e delle idee religiose”: mortalmente noioso. Chi se ne frega di tutte le divinità e di tutte le leggende inventate dalla fervida fantasia umana).
Dunque no all’ora alternativa. Di occasioni d’istruirsi i giovani ne hanno a iosa, non c’è assoluto bisogno di un’ora di scuola in più.
io invece ho molto contro l’islam. e non solo contro quello. tutte le religioni hanno pari (mancanza di) dignità
non sottovalutate i musulmani sono pericolosi tanto quanto i fanatici della croce
dice bene roberto grendene, non si può modificare il concordato senza il consenso elle due parti, figuriamoci annullarlo…
l’unica alternativa sarebbe…
marciare sul Vaticano, piantare una bandiera italiana sul cupolone, arrestare il Papa e mandarlo in esilio.. però mi rendo conto che.. ;))
vabè.. saluti
condivisibile appieno. la scuola non deve insegnare la metafisica ma semmai spiegare perche’ si chiama metafisica, cosa si intende per metafisica. altrimenti va a finire che qualcuno la confonde per scienza e ci crede davvero.
in principio sarei anche contrario all’insegnamento della teologia. certo il caso italiano e’ il colmo visto che si insegna non religione ma religione cattolica e chi la insegna, nominato dal vescovo ma pagato dallo stato, ha un sacco di privilegi in piu’ rispetto ai suoi colleghi di altre discipline.
D’accordo con questo sig. Sergio. Cercare le ore alternative diventa una scusa per non mettere l’ora in fondo all’orario scolastico
Roberto Grendene intatnto potrebbe chiedere il rispetto del concordato insieme a quello dei bambini
Concordo in pieno con l’ articolo.
Un parere più che condivisibile quello dell’articolo, direi..
@reset
Non so di quali privilegi parli.
Conosco bene il mondo degli insegnanti di religione, tra i quali sono sempre meno i religiosi.
1) Possono (in teoria) essere in qualsiasi momento esaminati dal Vescovo;
2) Fanno servizio “volontario” come catechisti, accompagnatori di gite parrocchiali, addetti vari ai convegni ed incontri diocesani, ecc.
3) Devono osservare una vita consona al modello cristiano (niente rapporti prematrimoniali, niente aborto, niente contraccezione, niente divorzio) e le loro opinioni, se espresse in pubblico, devono essere conformi al catechismo cattolico, ecc.
Tutto questo, lo avrai già capito, alimenta l’ipocrisia: perciò, alla prima occasione, cambiano materia d’insegnamento.
MA SE A NOI NEI PAESI ISLAMICI E’ PROIBITO ESSERE CATTOLICO, ANDARE A MESSA E FARE TANTE ALTRE COSE CHE NON VANNO BENE A LORO, NOI CI STAMO PREOCCUPANDO DI STUDIARE LA RELIGIONE LORO. MA CI RENDIAMO CONTO CHE SE OGNI RELIGIONE PRETENTE CHE SI STUDI, LE ALTRE COSE IMPORTANTI QUANDO SI STUDIEREBBERO?
SE VENGONO A STARE DA NOI RISPETTASSERO LE NOSTRE REGOLE, COME IMPONGONO LORO A NOI DA LORO, SIAMO TROPPO PERMISSIVI E LORO LO SANNO PERCIò PRETENDONO. GLI DIAMO LA CASA, IL LAVORO, FANNO LE MOSHEE, FANNO COME VOGLIONO E NESSUNO DICE NIENTE. MA AVETE VISSUTO NEI LORO PAESI VOI? IO SI.
Concordo in toto con Sergio.
La discussione dovrebbe essere superata già dalla sentenza della Corte Costituzionale del 91 dove dichiara che (cito a senso e non a testo):
NON PUO’ ESISTERE UN’ALTERNATIVA AD UNA FACOLTATIVITÀ. PONENDO UN DOVERE IN CONTRAPPOSIZIONE AD UN DIRITTO SI CONFIGUREREBBE UN DIRITTO-DOVERE e pertanto NON PUO’ ESISTERE UN’ALTERNATIVA AD UNA FACOLTATIVITÀ essendo l’ora di religione TOTALMENTE FACOLTATIVA.
Per mettere in pratica tale dettame, che come tutte le sentenze della Corte C. è LEGGE, NON SI PUO’ CHE PORRE L’ORA ALL’INIZIO O ALLA FINE DELLE LEZIONI.
Inoltre, ponendo l’ora in mezzo alle ORE OBBLIGATORIE UGUALI PER TUTTI, si interrompe la continuità didattica e non è difficile dimostrare una forma di discriminazione.
Quello che nel 91 portò alla sentenza fu l’orientamento verso il reato penale, la lesione del diritto, e non un ricorso al Tribunale Amministrativo le cui sentenze valgono per chi ha presentato ricorso, mentre le sentenze della Corte Costituzionale valgono per TUTTI.
E qui è il nodo spinoso, da allora poca informazione è stata fatta. Le famiglie che si trovano di fronte al problema spesso non sanno che possono appellarsi a quella stessa sentenza già all’atto dell’iscrizione del figlio diffidando le scuole, che son use farlo, dal comporre un orario non consono alla garanzia di difesa del diritto a non esser discriminati.
Persino il modulo religione si-no ancora si presenta quando sarebbe sufficiente presentare per l’iscrizione una domanda di “iscrizione alle ore obbligatorie per tutti”. Nessuno può imporre detto modulo salvo violare gli articoli fondamentali della costituzione ponendo il ricatto di non iscrizione del soggetto.
Cioè ponendo in contrapposizione due diritti FONDAMENTALI, quello all’ISTRUZIONE e quello alla LIBERTÀ DI OPINIONE. Per le ore facoltative dovrebbero esser previsti moduli a parte e specificamente richiesti.
Le pagelle dell’IRC, come CONCORDATO, non possono esser MISCHIATE né possono FARE MEDIA.
Qualsiasi violazione per quanto sopra può esser denunciata dai singoli PENALMENTE. Le scuole che non applicano una Legge, quali sono le sentenze della Corte Cost. può esser denunciata penalmente nella persona del Preside-Direttore, del Consiglio di Istituto che delibera, del Consiglio di Circolo che avalla…ecc.. Ogni decreto, regolamento, circolare inversa a tale senso può e deve essere disattesa che “a tutti è fatto l’obbligo di osservarla e farla osservare” sta scritto in calce alle leggi. Chi mette in atto comportamenti lesivi del diritto è responsabile in prima persona. Chi istiga, per istigazione e concorso.
Spero vivamente che l’informazione che da anni latita cominci a porre gli strumenti nelle mani di chi ne abbisogna. Come spero che la gente si svegli che stando a cuccia ad abbaiare non si morde le gambe a nessuno.
Credo che se non sono le famiglie direttamente interessate a muoversi in tal senso, poco riescano a questo punto a fare organizzazioni varie visto che la politca ci marcia alla grande.
Mi risulta impossibile credere che come conosco io l’iter relativo all’IRC, dallo Statuto Albertino ai giorni nostri, non sia conosciuta ALMENO la sentenza succitata da un politico che dovrebbe occuparsi del problema.
E allora se la politca ha paura di sporcarsi le mani scomodando il Sig. Vaticano, o la gente si sveglia o smettiamo di abbaiare senza spezzar la catena.
[Scusate l’eventuale impiccio nel discorso che spero sia comunque chiaro ma la cosa mi tocca particolarmente e vado di getto.]
si insegni nelle scuole italiane solo materie scientifiche e storiche e matematiche,
le religioni siano messe fuori orario ;che chi vuole sapere se le faccia insegnare a parte ..
stato laico, stato libero ….. manti non plagiate menti sane ….menti religiosate menti malate
menti inquadrate…..
mah io insegnerei storia delle religioni, che è tutto tranne proselitismo.
Se fatta da un antropologo è fortemente educativa – oltre che interessante
Guardate che so benissimo che l’ora alternativa non e’ obblitatoria: il punto e’ che e’ obbligatorio per lo stato fornirla.
Dopo le varie sentenze della Corte Costituzionale l’IRC e’ in insegnamento facoltativo . Affinche’ esiste realmente uno stato di non obbligo la Corte ha anche detto che doveva esistere il diritto di non stersene a scuola.
Il problema piu’ grande, pero’, e’ che se non si da l’opportunita’ di avere anche, per chi lo vuole, un insegnamento didattico adeguatamente finanziato in insegnanti e strutture, si finisce per avere l’IRC o lo stare in corridoio, l’IRC o costringere genitori che magari lavorano entrambi dalle 8 alle 17 a prendersi due ore di permesso dal lavoro per tenersi a casa i figli mentre gli altri stanno in classe.
Il diritto ad avere un insegnamento facoltativo ma dignitoso mentre gli altri ne hanno un altro altrettanto facoltativo che e’ l’IRC e’ una tappa intermedia per arrivare ad eliminare l’indottrinamento infantile nella scuola pubblica.
Ciao
Roberto Grendene