Monsignor Corà: l’Islam ci ha dichiarato guerra

Siamo obbligati dalla storia a parlarne. Talvolta a sproposito. Perfino senza una minima e approfondita conoscenza, di questa religione. Sistematicamente sconvolti e inorriditi per quello che avviene in Algeria, dove si sgozzano donne e bambini islamici in nome dell’Islam, come nelle Filippine o in Indonesia e attualmente in Iraq, senza dimenticare i 600.000 africani massacrati dai soldati del governo musulmano in Sudan; dalle stragi di bambini e civili della Cecenia, agli attentati dei “fratelli musulmani” in Egitto; […]
fino alle stragi di Timor Est, dobbiamo concludere che si tratta di una micidiale, efferata, non casule offensiva anche verso la Religione cristiana.
Probabilmente non tutti i lettori sono d’accordo, argomentando stragi, attentati e carneficine magari da motivazioni storiche, dal colonialismo europeo imposto militarmente, dalle attuali ingiustizie esistenti presso questi popoli, dall’ignoranza della Religione cristiana, dal potere economico occidentale e in particolare dagli Stati Uniti, dai nostri errori comportamentali…
[…] I grandi politici, da Bush a Prodi, da Putin a Blair, somigliano al barcaiolo che continua a svuotare la barca con un secchiello, senza riparare il buco del fondo della barca. Fatica dispensiosa e inutile.
Se vogliamo davvero fare dei passi avanti, compreso il dramma della Palestina e di Israele, i “potenti” della terra, gli studiosi, i politici e chiunque abbia a cuore le sorti del mondo e anche della Religione cristiana, dobbiamo percorrere due strade: 1. conoscere seriamente e adeguatamente la Religione musulmana nei suoi punti fondamentali, senza illuderci per qualche trasmissione televisiva. Mi capita di leggere che giornalisti e qualche opinionista, per paura o per ignoranza o per falso rispetto attribusce all’Islam orientamenti, concezioni politiche o progetti antropologici che assolutamente non esistono, quasi come desideri dell’uomo occidentale. […]
2. Una seconda strada viene, a mio modesto avviso, nel costringere (ma chi può farlo?) governi musulmani, califfi e rappresentanti religiosi dell’Islamismo ad un serrato confronto su alcune linee della cosiddetta civiltà umana, anche se siamo i primi a venire meno a tali principi e valori, il primo dei quali è la libertà di professare la Religione, il rispetto della donna, la distinzione tra politica e Fede religiosa, la rinuncia concordata alla “guerra santa” contro gli infedeli – alla quale gli Iman non smettono di incitare le folle… anche quando spiegano che si tratta di una guerra ascetica contro le cattive abitudini… (leggere “Vincere la paura” di Allam, che ha il coraggio di scrivere cosa sia l’Islamismo di molti popoli del Medio Oriente. […]

Fonte: anordest.it

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5 commenti

Nerone

perché non mettiamo 100 preti e 100 imam nel colsseo, armati di una mazza chiodata e lasciare che se le diano di atea ragione? il motto sarà: NE RESTERA’ 1 SOLO! (che poi verrà dato in pasto ai leoni)
e questo tutte le settimane, per la felicità del popolo
(reminiscenze della mia vita precedente?)

NON SOTTOVALUTATE I MUSULMANI SONO PERICOLOSI TANTO QUANTO I FANATICI DELLA CROCE

Francesca

Questo di Corà è il primo discorso sensato che sento da un sacco di tempo.

anteo

un monsignore che accusa gli imam?

il bue dice all’asino “cornuto”, dejavu.

comunque analisi ridicola: tutti i massacri citati hanno origini economiche , la religione , compresa la sua, è solo una copertura.

lik

@ Kull

Secondo me è molto più inquietante vedere tra i tuoi link un sito in difesa del presidente iraniano. Comunque si dice “musulmano islamofobo”. Aggettivo utilizzato dai tuoi amici mullah iraniani contro la Nasreen e Rushdie.

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