Aborto selettivo, la procura apre un’inchiesta

La procura di Milano ha aperto un fascicolo per «atti relativi a notizie non costituenti reato» in relazione al caso di aborto selettivo su una donna di 38 anni che si era sottoposta a giugno all’intervento per interrompere la gravidanza di uno dei due gemelli che portava in grembo, affetto da sindrome di Down, all’ospedale San Paolo di Milano. Per errore l’interruzione era stata effettuata sul feto sano e non su quello malato. Nel fascicolo, attualmente sul tavolo del procuratore aggiunto Alberto Nobili e che verrà assegnato al pm Marco Ghezzi, non compaiono né indagati né ipotesi di reato. La procura ha però chiesto all’ospedale di inviare tutta la documentazione relativa all’intervento.
L’ospedale informa con una nota che non ci sono state querele a carico del personale sanitario del San Paolo, smentendo quanto riportato da alcuni quotidiani. «Quanto accaduto – prosegue la nota – ha sicuramente i profili di una grave tragedia a cui non si può che essere partecipi». Intanto, il San Paolo «nella più assoluta trasparenza dei propri comportamenti ha provveduto a trasmettere tutta la documentazione clinica alla procura per le valutazioni di sua competenza». Un’indagine interna, condotta dalla direzione sanitaria dell’ospedale e avviata subito dopo l’incidente, aveva definito l’accaduto «di natura fortuita e da non attribuire a un errore procedurale nelle sue varie fasi».

Fonte: Corriere 

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162 commenti

Daniela

in pratica hanno aperto un fascicolo per fare stare buoni i cattolici offesi.

Magar

Beh, non è detto, forse vogliono solo accertare se l’errore medico non sia dovuto a qualche colpa del personale sanitario.

Engine

@Daniela

No,non penso.
Anche in una societa’ pienamente laica la Procura avrebbe il dovere di investigare su presunti episodi di malasanita’.
Come dice la notizia,non ci sono accusati ne ipotesi di reato.Ma bisogna comprendere se l’episodio sia realmente di natura fortuita e dunque non evitabile oppure riguardi un qualsivoglia errore da parte del personale medico.
Ricordiamoci che in Italia episodi di malasanita’ sono all’ordine del giorno e ci sono state inchieste giornalistiche che hanno mostrato lo sfascio e il degrado di piu’ di un importante ospedale italiano.
Al contrario di alcuni esponenti politici\religiosi,ritengo non si debba strumentalizzare questo episodio.E’ si una grave tragedia per la coppia,ma non e’ differente da tante altre tragedie che colpiscono individui ignari ogni giorno in ogni parte del mondo.
Cio’ non vuol dire che si debba rimanere indifferenti,sia chiaro.Solo non darle piu’ importanza di quanta ne abbia,e non essere dalla parte del personale medico a priori solo perche’ qualche fesso sempre a priori per presunte verita’ rivelate e’ contro l’aborto e dunque anche contro i medici che compiono tale pratica.

restodelmondo

Anche io penso che sia un indagine dovuta – come nel caso di qualunque incidente in sala operatoria. Anzi: è il segno che l’aborto non è l’incidente del S.Paolo, ma qualcos’altro.

Claudio

Vogliamo applicare la legge 194?
Vogliamo applicarla sul serio?

Articolo 6

“L’interruzione volontaria della gravidanza, dopo i primi novanta giorni, può essere praticata:
a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un GRAVE PERICOLO per la salute fisica o psichica della donna.”

(ovvero: se questo “grave pericolo per la madre” non sussiste, se si abortisce il feto malato per il semplice fatto che è MALATO – il che si chiama eugenetica, la praticavano gli spartani e i nazisti – allora l’interruzione di gravidanza è ILLEGALE)

Articolo 19

“Se l’interruzione volontaria della gravidanza avviene senza l’accertamento medico dei casi previsti dalle lettere a) e b) dell’articolo 6 o comunque senza l’osservanza delle modalità previste dall’articolo 7, chi la cagiona è punito con la reclusione da uno a quattro anni.
La donna è punita con la reclusione sino a sei mesi.”

Allora, dove sono e cosa dicono i difensori della legge 194?

Angel

penso sia un’indagine dovuta.
Un responsabile dell’ospedale ha dichiarato che a causa dei movimenti dei feti è successo il fattaccio e che cmq “non se ne fanno tanti di questi interventi”.
Come a dire “è normale che non lo sappiano fare”…rendiamoci conto.
E poi, prima dell’intervento o durante, non dovrebbero farei dei controlli con l’ecografia?
Mi pare il Minimo Sindacale.

E vista la tragedia personale (perchè qua di tragedia personale trattasi) l’Osservatore Romano poteva anche stare zitto. Faceva una figura migliore.

Matteo

Ha ragione Claudio. Come al solito la realtà pubblica è sempre diversa da quella pubblicata. Molti che parlano di aborto e difendono la legge 194 probabilmente non l’hanno mai letta e da anni stanno difendendo una legge che in realtà non è mai esistita. Possibile che si debba parlare sempre a sproposito quando basterebbe leggere un pò di più ed evitare molti equivoci ideologici?

Gabriele Porri

Claudio, la dottrina ha sin dal 1978 considerato la nascita di un bambino con gravi malformazioni come qualcosa che possa mettere in pericolo la salute PSICHICA della donna.

Gabriele Porri

e comunque ci vuole uno psicologo che certifica tale rischio

scappovia

La legge parla effettivamente di

–>un grave pericolo per la salute fisica o PSICHICA della donna

partorire un figlio handicappato (finiamola con gli ipocriti cerottini concettuali tipo quello della “diversa abilità”) è quanto di più doloroso, ansiogeno e depressivo possa accadere ad una donna. Per entrambe i genitori è l’azzeramento dell’autostima.

Una reazione che non ha nulla di egoistico (non è certo delusione per non aver messo al mondo un vichingo) che rischia di trasformarsi in rifiuto (ancora numerosi i casi di abbandono) o di maternità squilibrata, dipendente e infelice (lo testimoniano le numerose associazioni, consulte ecc. che nascono in aiuto dei genitori di bambini e ragazzi disabili).

A questo punto non mi pare che ci siano dubbi circa il “pericolo per la salute psichica”

Gabriele Porri

che comunque, ripeto, deve essere certificata da uno psicologo, mentre se si trattava di pericolo per la salute fisica, questo andava comunque certificato. mentre per la IVG entro i 90 gg. l’unica cosa che va appurata e certificata è la volontà della donna di partorire. Quindi, o il signor Claudio sa che in questo caso o in un qualsiasi altro caso di aborto terapeutico, l’interruzione di gravidanza è stato effettutato senza accertare e certificare il pericolo per la salute della donna, oppure stia zitto e faccia meno il professorino…

Gabriele Porri

PS quella salute della donna di cui gli stesori della legge 40 non hanno tenuto minimamente in conto, per inciso…fa specie che la tirino in ballo nella 194 per mettere in dubbio la legittimità dell’aborto terapeutico.

Silesio

L’episodio non va comunque al di là di qualsiasi altro letale incidente che accadono per errori delle sale operatorie. Cis sono persone che si son viste tagliare la gamba destra invece che la sinistra. Persone che sono morte per una appendicite e una quantità di neonati che sono stati resi handicappati per disgrazie del parto. Il Vaticano non ha mai detto una parola su queste infami disgrazie.

Gabriele Porri

di abortire, non di partorire, scusate per l’errore…

Francesca

@Gabriele Porri

Bellissimi interventi!

Ma, a proposito di legge 40, non sarà il fatto che se ne stanno discutendo le linee guida su relazioni che attestano come questa legge è di fatto orribile, che ringalluzisce le gerarchie ecclesiastiche e, al seguito, tutti questi attivisti cattolici che circolano qui?
Il miglior modo per distogliere l’attenzione da qualcosa è parlare di qualcosa d’altro. Si vede che Cogne non fa più audience e Corona avrà finito le mutande.

Gabriele Porri

Francesca, tra l’altro la legge 40, prevedendo l’impianto obbligatorio dei 3 embrioni, è una delle maggiori cause di aborto selettivo. Cioè, prima costringono l’impianto di un embrione malformato, poi stigmatizzano l’aborto selettivo, infine parlano di eugenetica. A me fa inorridire la loro considerazione della donna come contenitore, priva della possibilità di scelta. Parlano di 194 non applicata, si riempiono la bocca di paroloni ma vadano a denunciare quello che sanno, se hanno notizia di violazione della legge. Altrimenti, meglio evitare figuracce…

Stefano Chiaudano

Matteo: “…quando basterebbe leggere un pò di più ed evitare molti equivoci ideologici?”

poi visti gli interventi di Gabriele al quale stringo la mano:

quindi tu l’hai letta ma non l’hai capita?

…quando basterebbe non fare gli arroganti per evitarsi molte figure di M.

Gabriele Porri

beh ma loro confondono “pericolo per la salute psicofisica” della donna con “pericolo di vita”, e comunque sono quelli che 100 anni fa, in caso di complicanze nel parto, nello scegliere tra madre o bambino avrebbero fatto morire la madre.

Settimio Empirico

Per CLAUDIO:

“Se uno avesse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i suoi giorni, se egli non gode dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora io dico: meglio di lui l’aborto, perché questi viene invano e se ne va nella tenebra e il suo nome è coperto dalla tenebra.”
(Ecclesiaste 6, 3-4)

Settimio Empirico

“ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco” (Matteo 3, 10)
“la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile.” (Matteo 3, 12)

A me la storia dell’albero che non produce frutti buoni, e che viene perciò tagliato e bruciato, suona come una metafora che parla di eugenetica, o di selezione forzata.

Matteo

X Stefano Chiaudano

6. L’interruzione volontaria della gravidanza, dopo i primi novanta giorni, può essere praticata:
a) quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna;
b) quando siano accertati processi patologici, tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.

Non credo di essere ne cieco ne tanto meno rincitrullito. La verità è che ce ne vuole di ignoranza per non saper leggere (in questo caso neanche interpretare, diversamente da molte leggi italiane) la legge. Se il feto presenta gravi “anomalie o malformazioni del nascituro” si può praticare l’aborto,salvo sia accertata clinicamente il pericolo per la salute (fisica o psicologica) della futura madre, altrimenti nisba!! Non è una libera scelta della madre, semplicemente perchè la vita di un individuo non appartiene che a se stesso! La futura madre può scegliere se la sua vita è in pericolo, e ci mancherebbe, tra la sua salvezza o quella del bambino (cosa che per fortuna non accade molto di frequente!). Trovare in un sito di atei e agnostici posizioni così radicali su chi ha diritto di vita e chi no, mi sa tanto di “potere divino”! Beh dopo tutto è una forma di fede pure questa……

Matteo

X Settimio Empirico

ti prego per il futuro non citare la Bibbia e qualsiasi atro testo (religioso o no)senza conoscerne il significato!!!!

Settimio Empirico

Matteo, forse i medici, che comunque l’errore l’hanno fatto, ad ogni modo forse la legge, quella legge, la conboscono e “praticano” meglio di noi… dico forse, perché pur eloro, come si è tragicamente visto, sono esseri umani e possono sbagliare.

Settimio Empirico

Matteo, spiegami tu il significato, perché io la bibbia la cito e la citerò in quanto, a meno che non venga l’autore (poco attendibile) a spiegarci di persona (tripersona) quel che voleva dire, beh possiamo interpretarla ciascuno a proprio modo, e a questo punto perché dovresti sentirti all’altezza di correggere la libera interpretazione altrui? Se ne hai una diversa, esprimila, ma lascia che gli altri esprimano la loro se ne hanno voglia, e se ci vedono, come me, contraddizioni e inesattezze macroscopiche.
Tu non ce le vedi? Bene, a ciascuno la propria interpretazione.

Gabriele Porri

Matteo, non si capisce il tuo continuo rifarti alla legge in questo senso. Tu sei entrato nella discussione dando ragione a una persona che diceva “Vogliamo davvero applicarla la 194?”, sottintendendo forse che non la si applica? Forse che Claudio e tu sapete di casi in cui viene applicato aborto “terapeutico” senza che venga accertato il pericolo per la salute fisica e psichica della donna? Perché è questo il punto da lui sollevato e da te avallato. Il fatto è che, comunque, mi pare difficile che venire a conoscenza di avere in grambo un bambino gravemente malformato, impossibilitato a vivere una vita degna di essere chiamata vita, possa non essere classificato come pericolo per la salute psichica, e ad ogni modo c’è sempre bisogno in quel caso di parere dello psicologo. Sinceramente non capisco dove volete arrivare, tu e Claudio, con questa polemica. Per caso vi risulta che nessuno avesse accertato il pericolo di salute della donna nel caso specifico?
Poi, per tornare all’argomento dell’articolo, è giusto che si apra un’inchiesta, ma l’oggetto dell’inchiesta è e deve essere l’errore della ginecologa, non la legge 194!!!!

Gabriele Porri

Settimio, siamo tutti ignorant, non conosciamo la legge, non conosciamo la bibbia, niente di niente. Meno male che c’è Matteo, l’onnisciente!

Matteo

Scusami ma legge è legge…..non si tratta di semplice errare umano (che in molti casi è comprensibile). Per quanto riguarda l’aborto (in generale) non si può parlare di errori bensì di non applicazione della legge. Se io non rispetto i limiti di velocità non posso giustificarmi dicendo che errare è umano, mi becco la multa e basta.

Per la citazione ti chiedo scusa per la mia arroganza, è che il rispetto di un testo importante come la Bibbia (o come altri libri storici e non solo) nasce dal fatto che ce sono stati di studi (credo i maggiori che su qualsiasi altro testo della storia dell’umanità) che hanno cercato di chiariree in maniera approfondita molti aspetti. Non credo sia rispettoso, e questo vale per qualsiasi altra realtà, citare a menadito testi, persone, situazioni senza conoscere almeno gli studi che su di esso sono stati compiuti. Non è un attacco alla libertà di pensiero (ci mancherebbe altro ) ma un rispettoto ossequio verso la storia e la cultura in generale (di tutti!)

Settimio Empirico

Caro Matteo, da agnostico, probabilmente proprio perché agnostico, ritengo di avere una buona base (base, non dottorato) per poter parlare di teologia almeno a livello brado. La bibbia non è l’unico testo religioso che leggo od ho letto, ho letto anche libri di teologi, mi interessano le dispute teologiche, ho letto Deshner tra gli altri.
Detto questo, non credo serva la patente per citare, criticare, dare una personale interpretazione della bibba, lo stesso per me vale in ogni altro campo, saranno poi gli interlocutori a decidere se ritenere l’interpretazione degna o meno. La cultura è un patrimonio di tutti, e tutti possono interpretarla, ovvio che poi si può scadere nel ridicolo, non centrare il punto, uscire dal seminato… ma ognuno può provarci.

Stefano Chiaudano

@Matteo

” che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna.”
Hai per caso a disposizione la perizia psichiatrica?

sono contento che tu mi habbia dato ragione, per lo meno sul fatto che non capisci ciò che leggi. Comunque hai ragione, si bravo!

per quanto riguarda l’attendibilità della bibbia ( testo importante, storico ?), ti rimando a questo articolo scritto da un mio caro amico, visto che proprio di embrione si parla.

http://www.uaar.it/uaar/documenti/108.html

Buona lettura.

Gabriele Porri

Ma che stai dicendo? L’errore della ginecologa niente ha a che vedere con l’applicazione della legge 194! Poteva effettuare l’intervento? Sì! Quindi la legge è stata applicata correttamente, fine del discorso. Se poi la ginecologa ha sbagliato, il suo è un errore materiale, come quello che potrebbe accadere a un medico mentre applica la legge 40. Esiste un caso di non applicazione della legge 194, quello degli obiettori, che poi magari operano in strutture private se non addirittura in contrasto con la legge.

Che c’entra il discorso dei limiti di velocità? Voglio dire, se tu rispettando i limiti di velocità metti sotto qualcuno e lo uccidi, cambiamo il codice della strada o apriamo un’inchiesta sul tuo comportamento specifico?

Matteo

x Gabriele Porri

Il mio riferimento alla legge dell’aborto forse è fuori luogo in questo topic. Io mi riferivo al fatto che spesso la legge sull’aborto viene difesa senza che,non dico uno ne debba avere una conoscenza approfondita, ma almeno dal momento che la si cita di averla quantomeno letta. Il caso dell’articolo ricorda due drammi, quello dell’aborto (lo chiamo dramma perchè anche se si è favorevoli si tratta sempre di una soppresione di vita) e quello tristimente noto della mala-sanità italiana! Per risponderti sopra, io no, non ho alcuna prova dell’abuso di questa legge, ma non credo che tutti i casi di aborto praticati in Italia (numeri altissimi!!) siano stati eseguiti perchè la madre rischiava la vita (così dice la legge art.6 par. a).

Gabriele Porri

Vedi che sbagli? Pericolo per la salute psichica e fisica, non pericolo di vita!

Stefano Chiaudano

PS:
la bibbia è un libro talmente illuminato e chiaro dal quale sono nate tre religioni (più miriadi di scismi, sette, eresie ecc.) che da tempo immemore si massacrano (e fin qui andrebbe anche bene), rompendo i cabasisi a tutto il resto dell’umanità. Quindi, per favore non citarla a sproposito se non ne conosci il significato.

Un ex cattolico, figlio di una catechista e un diacono, ex animatore dell’oratorio, ex alunno dei salesiani ed ex seminarista.

Gabriele Porri

Voglio dire matteo che non ti confondi tra vita e salute, ma che i punti a) e b) dell’art. 6 non devono essere congiunti, basta che si sia in presenza di uno o dell’altro caso. quindi: pericolo di vita per la donna O malformazione che metta in pericolo la salute fisica o psichica. L’aborto è legale se si verifica il caso a o il caso b, non devono verificarsi entrambi

Matteo

x Gabriele Porri

Rispondo poi chiudo….promesso!!

La legge parla di due casi in cui può essere ammesso l’aborto. O pericolo di vita per la madre o (come nel caso dell’articolo sopra) ci siano condizioni di patologie gravi. È vero, i punti a) e b) non devono essere soddisfatti entrambi, ma nel punto b) la legge fa un esempio chiaro di cosa si intenda per patologie:
“tra cui quelli relativi a rilevanti anomalie o malformazioni del nascituro, che determinino un grave pericolo per la salute fisica o psichica della donna”.
Lo so, è solo un esempio delle possibili cause che possono giustificare un aborto,ma è anche un esempio che chiarisce la portata delle parole, “patologie” e “gravi”.
La mia perplessità è questa. Siamo sicuri che la legge sia applicata come dovuto? Credo sia una domanda più che legittima visto i numeri dell’aborto praticato in Italia e visto che si parla sempre di soppressione di vite umane. Comunque non si fa riferimento mai alla libertà della donna, anzi visti purtroppo i casi di pericolo di vita o gravi patologie (fisiche o psicologiche), è più qualcosa di coercitivo.
Un saluto.

Gabriele Porri

Non ne sei sicuro? indaga e porta esempi. Quelli che denunciano il fatto che in alcuni ospedali non si possa di fatto abortire perché i medici (a volte per convinzione, a volte per interesse) sono tutti obiettori, porta testimonianze, fa nomi, spesso riesce a dimostrare che gli stessi medici praticano l’aborto in strutture private. Fai lo stesso, confuta il parere dello psicologo che certifica il pericolo di salute psichica per la donna, nessuno te lo impedisce.
La libertà della donna? Nei primi 90 giorni c’è, i casi dell’art. 6 sono marginali e costituiscono un’eccezione (aborto dopo i 90 giorni), il fatto che la donna sia libera come principio non viene messo in dubbio.

Gabriele Porri

ovvio che ci sono già fior fiore di associazioni cattoliche che fanno casino in questo senso, spesso in modo strumentale…

Matteo

Previste dalla legge!
art.2 ” I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita”

Gabriele Porri

Ho scritto strumentale, non illegale, e permettimi di dire che la presenza di associazioni cattoliche (integraliste e non) tra queste, benché legittima, difficilmente ha come obiettivo l’attuazione della legge. Come se dessimo all’UAAR la possibilità per legge di collaborare nell’ “orientamento” della volontà dei contribuenti riguardo all’8 per mille (con anche contributi economici all’UAAR, ça va sans dire).

Claudio

Sono contento di aver provocato un bel dibattito con il mio intervento. Rispondo ai commenti:

A Gabriele Porri e a scappovia faccio notare che per la legge 194 la gravidanza di un feto malformato non è in sè un pericolo per la saluta psichica della donna, altrimenti non ci sarebbe stato motivo di richiedere questo requisito per la legalità dell’aborto e si sarebbe scritto solo “in caso di malformazione”. Di questo caso so quanto mi hanno detto i giornali, e NESSUNO (indicatemene uno se c’è) ha parlato di un certificato psicologico che attestasse il grave pericolo per la salute psichica della donna. Tutti hanno parlato solo della malformazione del feto e della conseguente decisione della donna di abortire. Del resto, ho udito resoconti in prima persona di persone che lavorano in ospedali e consultori che attestano quella che ormai è l’abituale prassi amministrativa, cioè che il requisito del pericolo è ignorato: si abortisce perchè si vuole abortire, semplicemente.

La verità è che oggi esistono due leggi 194: una, realmente scritta nella Gazzetta Ufficiale e spesso IGNORATA; l’altra, mai scritta ma ormai saldamente radicata nell’immaginario collettivo di una certa opinione pubblica, che configura il diritto all’aborto come un “diritto meramente potestativo” (così si chiama il diritto non sottoposto a nessuna condizione e legato esclusivamente alla volontà di esercitarlo) e l’aborto terapeutico come un rimedio alla malformazione del concepito, a prescindere da qualsiasi eventuale pericolo per la salute della madre, realizzando così un ossimoro di sapore ORWELLIANO perché la “cura” per il feto consisterebbe nella sua soppressione.

Che poi, se partorire un figlio handicappato è spiacevole per la donna, figuratevi per il figlio handicappato che non è partorito. Non ci si vuole sacrificare per un figlio che richiede troppe cure e troppi sforzi? Esiste la possibilità di partorire il figlio e poi darlo in adozione o (casomai ci si volesse riservare il diritto di cambiare idea) in affidamento. Perchè sì, a qualche anima bella sembra impossibile, ma esistono anche stupidi che accolgono i bambini malformati e si prendono cura di loro, non sono tutti doloranti ansiogeni e depressi di fronte alla prospettiva di dover fare da genitore a un handicappato.
Che poi, handicappato… nel caso in questione la “grave malformazione” consisteva nella sindrome di down. Le persone down possono arrivare fino ai settant’anni, fare lavori non troppo complicati, vivere una vita quasi normale e magari essere anche più felici di quelli “normali”. Se a un genitore si azzera l’autostima perchè ha generato un figlio “diverso” (ma il rispetto per i diversi non era un valore?) da come lo pretendeva, qualcuno dovrebbe spiegargli che non è colpa del suo sperma/utero e che di purezza della razza parlava già qualcun altro nel secolo scorso ed è andata a finire come sappiamo.

Meglio orfano che morto, e meglio malato per caso che abortito per scelta altrui.

Claudio

Ancora una cosa.
Vorrei segnalare alla vostra attenzione un aspetto poco noto del problema: ma l’aborto non dovrebbe essere più grave per gli atei che per i credenti?
Se dopo la morte c’è qualcosa, chi è abortito ha perso la possibilità di vivere questa vita ma gli resta sempre l’aldilà. Però se dopo la morte non c’è nulla, chi è abortito perde TUTTO, senza speranza, perde la sua unica scintilla di esistenza in mezzo a due oceani di nulla.
Per gli atei l’aborto dovrebbe due volte più grave che per i cattolici. Infatti Norberto Bobbio si batteva contro l’aborto perchè diceva che non voleva lasciare solo ai cattolici questo onore!

A volte sospetto che se in Italia stenta così tanto ad affermarsi una cultura ateistica di massa, è perchè in realtà nonostante le apparenze molti atei non sono autonomi dalla chiesa cattolica: non fanno altro che sostenere per principio il contrario di quello che essa dice, e perciò alla lunga il loro ateismo non è nient’altro che un dogmatismo rovesciato.

Francesca

La cosa più sensata l’ha detta l’ateo Pasolini: sono contrario all’aborto ma favorevole alla sua legalizzazione.

Gabriele Porri

che poi anche io di massima la penso così, perché la scelta è tra legalizzare e mantenerlo clandestino, e che l’unica cosa possibile per limitare gli aborti il più possibile è qualcosa che la chiesa (ovviamente) combatte: informazione e contraccezione.

Daniela

un pericolo per la salute psichica di una donna è portare dentro di se un qualcosa che non vuole, se non vuole non ce niente da fare non la porterà avanti la gravidanza, che il feto sia handicappato o meno. Solo la donna decide se prtare avanti una gravidanza è stato e sarà sempre così, che l’aborto sia legale o meno, poichè solo a lei spetta decidere cosa fare del proprio corpo, certo non ne perde la proprietà per 9 mesi a favore di benpensanti e di che vuole pontificare sul corpo di una donna.
Io sono atea e sono a favore sia dell’aborto che della sua legalizzazione.
Per quanto riguarda il feto che prova dispiacere per non essere nato o che perde tutto, sono le tipiche frasi di un cattolico che ritiene che comuque il feto sia un essere umano e che quindi abbia pensieri e opinioni, ma in realtà gliele stanno affibiando, il feto non può provare niente e perdere niente perchè non ha volontà, ne pensieri.

Francesca

@claudio

Ribatto solo a questo punto che mi sembra particolarmente esecrando:

Esiste la possibilità di partorire il figlio e poi darlo in adozione

Così, oltre alla malattia, aggiungiamo anche il trauma dell’abbandono. Hai una vaga idea di che cosa significhi per un bambino l’abbandono? Con la quasi certezza di vivere tutta la vita, poca o tanta che sia in un istituto perchè anche coloro che vogliono un figlio in adozione lo vogliono sano. Altrimenti non si spiegherebbe come mai gli orfanotrofi italiani ospitino, e in pianta stabile, quasi esclusivamente bambini con gravi problemi di salute. I bambini sani hanno un eccesso di aspiranti genitori, i bambini menomati, compresi i bambini down, non li vuole nessuno. E giustamente, perchè richiedono cure specifiche, e un ambiente familiare particolare, e almeno un genitore che si dedichi a loro 24 ore su 24. Quanti possono permetterselo? E credi che sia facile per una persona mettersi accanto un bambino sofferente e spesso destinato a morire?

o (casomai ci si volesse riservare il diritto di cambiare idea) in affidamento

L’affidamento è disposto dal tribunale per i minori, non è una scelta della madre. Non puoi partorire, abbandonare tuo figlio, poi riprendertelo se cambi idea. E se la cambi di nuovo, abbandonarlo un’altra volta. Il concetto di bambino come pacco postale non fa parte delle politiche dell’adozione, nè di quelle dell’affido.

Engine

@Claudio

Confondi ateismo con anticlericalismo.
Spesso ateismo e anticlericalismo sono connessi ma non sono interdipendenti.Ovvero l’uno puo’ esistere tranquillamente anche senza l’altro.
In questa sede in ogni caso non avrebbe senso parlare di altro,se non di religioni e della loro assenza.Potremmo discutere di mafia,di TAV,di evasione fiscale,dell’omicidio di Garlasco…
…su cui sicuramente molti individui hanno la propria opinione personale pienamente indipendente.Ma se si vuole parlare di ateismo e di come le religioni (compresa quella cattolica,che in Italia ha una influenza molto vasta grazie all’operato della CCAR e del supporto di una consistente fazione politica) influenzino la societa’ civile compreso il governo – teoricamente – laico,non si puo’ che essere contrapposti:ateismo contro religione.
La religione che cerca di imporre il proprio dogmatismo a tutti gli individui,l’ateismo che invece rivendica i diritti dell’individuo.Se vivessimo in una societa’ senza religioni,non ci sarebbe questa contrapposizione.Ma anzi.Azzardo.
Se vivessimo in una societa’ in cui la religione non pretendesse di ergersi come modello di vita universale a cui tutti devono adeguarsi volenti o nolenti sopprimendo la libera scelta,questa contrapposizione non ci sarebbe.
Riguardo la questione ateismo\aborto.
Tu evidentemente non vuoi comprendere.Non te ne faccio una colpa,perche’ tu pensi in maniera dogmatica e come piccolo ingranaggio di una macchina molto piu’ grande.Un ateo,prima di essere ateo,e’ un INDIVIDUO.Ovvero,non c’e’ una serie di “comandamenti” atei,non c’e’ una “dottrina” atea che dovrebbe teoricamente imporre ad ogni ateo una serie di risposte preconfezionate su ogni aspetto dell’esistenza come accade per le religioni.
Tipo che il sesso anale non e’ peccato se poi il coito avviene nella vagina,e cose del genere.
Un individuo,un ateo,puo’ ritenere l’aborto disdicevole per una serie di motivi.E un altro ateo puo’ ritenerlo non disdicevole per tutta un’altra serie di motivi.Cio’ che almeno io rivendico,e’ il diritto per i genitori di avere un figlio sano.Non perfetto.
Perche’ se vogliamo parlare di perfezione ed eugenetica,vi invito a visionare il film “Gattaca”.In cui si comprende abbastanza bene cosa sia REALMENTE l’eugenetica,e il desiderio di avere un figlio perfetto.La situazione odierna e’ ben diversa,e tu Claudio la strumentalizzi per cercare di imporre a tutti una non-scelta.Quello che ti tocca,ti tocca.
Quello che io rivendico.E’ la superiorita’ dei diritti dei genitori quali individui,esseri umani gia’ pienamente formati rispetto a quelli di un feto che e’ un individuo solo in potenza.

Daniela

ho un altra cosa da dire, alcuni atei interiorizzano così tanto il pensiero cattolico che poi lo fanno loro, un pò come gli atei devoti alla ferrara, e così tutte le loro argomentazioni sono uguali a qulle dei cattolici, e così attribuiscono al feto pensieri ed opinioni e come se fosse un essere umano e addirittura come se dopo l’aborto il feto potessi dire: ma perchè mi ha abortito potevo vivere una vita felice, come se dall’aldilà ( perchè di questo si parla) potesse recriminare sulle scelte della madre. Questo è solo un modo per colpevolizzare le donne. Purtroppo non hanno la minima idea di cosa vuol dire portare un essere dentro di se, di quale sconvolgimento fisico e pschico comporti e di come sia difficile decidere di interrompere una gravidanza, invece tutti a giudicare ciò che una donna sceglie, questo modo di fare è insopportabile.

Claudio

Francesca, quand’ero all’università sono stato in stanza con un ragazzo zoppo che non muoveva bene la parte sinistra del corpo. La sua deformità derivava da un aborto non riuscito – avevano usato il forcipe – e lui era stato abbandonato, trovato per strada, portato all’ospedale e infine adottato. Da chi? Da una delle tante coppie che contraddicono la tua affermazione per cui “anche coloro che vogliono un figlio in adozione lo vogliono sano”.

E mi fa ridere il concetto “la vita da orfani è infelice, meglio l’aborto”. Non sarebbe meglio far decidere all’infelice in prima persona?
Voi parlate tanto contro il dogmatismo, contro il voler imporre un modello agli individui, ma allora perchè leggo tanti commenti che dall’alto di un piedistallo giudicano quali
sono e quali non sono le vite degne di essere vissute?

Damiano

traduco:

è che il rispetto di un testo importante come la Bibbia (o come altri libri storici e non solo) nasce dal fatto che ce sono stati di studi (credo i maggiori che su qualsiasi altro testo della storia dell’umanità) che hanno cercato di chiariree in maniera approfondita molti aspetti.

In realtà significa: “c’è un sacco di gente che si è smazzata per rendere passabile e accettabile ciò che è assolutamente riprovevole e irragioneole”

Non credo sia rispettoso, e questo vale per qualsiasi altra realtà, citare a menadito testi, persone, situazioni senza conoscere almeno gli studi che su di esso sono stati compiuti.

in realtà significa: “coloro che hanno compiuto questi “studi” potrebbero aversela a male”

Non è un attacco alla libertà di pensiero (ci mancherebbe altro ) ma un rispettoto ossequio verso la storia e la cultura in generale (di tutti!)

in relatà significa: “sappiate che il pallone è nostro”.

@Claudio:

Vorrei segnalare alla vostra attenzione un aspetto poco noto del problema: ma l’aborto non dovrebbe essere più grave per gli atei che per i credenti?
Se dopo la morte c’è qualcosa, chi è abortito ha perso la possibilità di vivere questa vita ma gli resta sempre l’aldilà. Però se dopo la morte non c’è nulla, chi è abortito perde TUTTO, senza speranza, perde la sua unica scintilla di esistenza in mezzo a due oceani di nulla.
Per gli atei l’aborto dovrebbe due volte più grave che per i cattolici

No, perchè per me un feto non è una persona. Se mi avessero abortito quand’ero ancora un feto per me non sarebbe cambiato nulla. Il tuo “giro della frittata” è miseramente fallito…

Damiano

@Claudio:

E mi fa ridere il concetto “la vita da orfani è infelice, meglio l’aborto”. Non sarebbe meglio far decidere all’infelice in prima persona?

sii serio: a me nessuno ha chiesto se volevo nascere o no, e devo dire che, se avessi avuto la possibilità di scegliere se nascere in questo mondo infestato dalle religioni…

(e che dopotutto mi è andata di culo, potevo nascere donna in afganistan…)

Kaworu

@claudio

una notizia per la serie “mio cuggino dice che” non fa statistica, sai?

quindi spiacente per quel ragazzo, ma non è certo la regola che vada così.

per quanto riguarda far decidere all’infelice, no mi spiace perchè l’infelice per 9 mesi in pancia non te lo porti tu. quando questo sarà possibile, non sarà comunque l’infelice a scegliere.

quindi piantiamola con queste cose patetiche del “se avesse potuto scegliere”.

Gabriele Porri

Claudio, cazzo, e basta prendere l’esempio singolo per fare discorsi generali. Del resto chi ha adottato il ragazzo l’ha fatto per libera scelta e non per imposizione, tanto di cappello a loro. Se vuoi, ti porto un esempio di un ragazzino molestato dai preti per sostenere che andrebbe abolita o messa fuori legge la religione cattolica…

Engine

@Claudio

Claudio.
Saro’ sintetico.Smettila con gli esempi singoli che dovrebbero a tuo dire assurgere a verita’ universale.
Io non pretendo che tutti la pensino come me.Se un individuo non desidera abortire,non desidera usare contraccettivi,non desidera usare la pillola Ru486 per motivi religiosi e’ una SUA scelta.
Cio’ che pretendo,e’ che le motivazioni religiose NON siano una scelta OBBLIGATA per tutti.Per te un feto e’ una persona.
Per me,e per altri no.
Tu vuoi che un feto abbia gli stessi diritti di un individuo.
Io affermo che un individuo deve avere maggiori diritti rispetto un feto.
Il punto e’ che la MIA posizione non preclude la TUA liberta’ di compiere scelte riguardanti la possibile futura gravidanza di una tua compagna.Cosi’ come non preclude la liberta’ di scelta di nessun cattolico.
La TUA posizione invece preclude la mia liberta’ di scelta,e di tanti altri.
E’ tu non hai le carte,non hai l’autorita’ di imporre scelte ad altri per motivazioni religiose.

Francesca

@Claudio

Non sarebbe meglio far decidere all’infelice in prima persona?

Cioè ci si riserva di ammazzarlo se cambiasse idea?

Da una delle tante coppie che contraddicono la tua affermazione per cui “anche coloro che vogliono un figlio in adozione lo vogliono sano”.

Ti consiglio di informarti meglio sul tema dell’adozione.
Comunque, non ho detto che TUTTI vogliono adottare un figlio sano. La maggior parte delle persone che vogliono adottare un figlio lo vogliono sano, tanto è vero, che se chiedi un figlio in adozione devi indicare l’età che preferisci (I piccolissimi sono favoriti, tanto è vero che ci sono coppie che aspettano anni pur di avere un neonato) e ti fanno SCEGLIERE se sei disponibile ad adottare un bambini malato, tra le malattie sono incluse le schizofrenie. Se barri la casella con il no, il bambino che avrai sarà sano. Quindi, gli adottandi scelgono esattamente come fanno le coppie che si avvalgono dell’aborto terapeutico.
Così come va detto che non tutte le coppie che sanno di aspettare un figlio gravemente handicappato scelgono l’aborto. Si tratta di scelte personali.

Claudio

Guardate, a parte che se tutta questa sicurezza sulla disumanità del feto mi domando da dove venga (se non è umano, che cos’è? Una scimmia? un protozoo? Eppure il suo DNA è proprio quello di homo sapiens! E mi indicate il momento preciso in cui il feto diventa umano? E non vi viene mai, a voi non dogmatici, un dubbio piccolo piccolo – si sa che il dubbio è bene – che potrebbe pure trattarsi di un essere umano all’inizio della sua esistenza?), vorrei far notare che la mia posizione non è semplicemente una mia idea ma è anche quel che dice la legge 194 che ho citato all’inizio: la donna può abortire se la gravidanza la mette in GRAVE PERICOLO, e in questo il suo diritto è superiore al diritto del feto di proseguire il proprio sviluppo fino alla nascita; altrimenti, può dare via il bambino dopo il parto e lavarsene le mani e lasciare che altri decidano se vogliono un bambino malato (e fatevi voi un giro per gli ospedali, se non credete che possa esistere anche gente che non è così egoista da volere un figlio solo se è sano). E la gravidanza di un bambino malato non coincide semplicemente con il grave pericolo, altrimenti la legge non avrebbe fatto la distinzione.
Allora, la vogliamo applicare sul serio la 194?

Francesca

@Claudio

Gabriele Porri ti ha spiegato come funziona la 194, ora tu te ne vieni fuori con l’identica obiezione che ha prodotto la sua risposta.

Per carità, ognuno si diverte come può.

Daniela

capisco, allora anche una cellula epiteliale di un essere umano è da sola un essere umano, anche un occhio umano è un essere umano, qualsiasi nostro pezzo del corpo è un essere umano a se stante, ha volontà propria perchè ha in se il dna dell’homo sapiens. Bah
A me interessa solo che venga tutelato il diritto della donna ad interrompere la gravidanza e quindi a decidere del proprio corpo. La 194 lo permette, certo vorrei che eliminasse certe formule ambigue, che lasciano spazio ad interpretazioni restrittive, ma per fortuna nessun la interpreta in questo modo, perchè hanno il buon senso di capire che quando la donna ha deciso di interrompere la gravidanza, si deve rispettare la sua decisione.

Gabriele Porri

quel che dice la legge 194 che ho citato all’inizio: la donna può abortire se la gravidanza la mette in GRAVE PERICOLO, e in questo il suo diritto è superiore al diritto del feto di proseguire il proprio sviluppo fino alla nascita; altrimenti, può dare via il bambino dopo il parto e lavarsene le mani e lasciare che altri decidano se vogliono un bambino malato

Aridaje, Claudio, ancora qui stiamo? Questa è l’eccezione, i casi in cui si abortisce dopo i 90 giorni entro i quali, ti comunico, vale SOLTANTO la volontà della donna. Dopodiché, chi tiene in grembo un feto malformato è una persona che non vorrebbe abortire (altrimenti l’avrebbe fatto nei 90 giorni, ti pare?) e quindi è ovvio che ci sia bisogno anche del parere tecnico del medico. Che è in grado di capire se c’è un grave pericolo per la SALUTE (non per la vita, per la salute) della donna in senso fisico, mentre per la salute psichica c’è il parere dello psicologo. Il quale difficilmente non darà il suo parere positivo all’aborto nel caso in cui veda nella donna dei sintomi di squilibrio psichico nella donna.
Par di capire, dal commento tuo e dell’altro invasato, che secondo voi invece l’ok viene dato in automatico. Avete prove, nomi? Fateli…

PS e basta con questo finto moralismo, sappiamo tutti che c’è chi è ben felice di avere un figlio non sano, ma la loro scelta non è certo messa in discussione da quattro moralisti d’accatto, anzi di solito queste coppie vengono strumentalizzate da parte di quelli come te per “colpevolizzare” chi, con una propria scelta, vuole -per quanto possibile- evitare di avere figli gravemente malformati.

Kaworu

@claudio

se vuoi continuare a suonartele e cantartele da solo, fai pure.

scappovia

e engine ti ha spiegato che sei fortunato perché vivi in una società dove negli anni 70′ c’è stato un altissimo momento di laicità e di progressismo che ti permette ancora oggi di scegliere liberamente se avere figli perché lo desideri o se averli per far piacere a gesù bambino.

Ora facci la cortesia, riconosci che anche gli altri sono liberi di fare lo stesso e passa una buona notte. Io ti auguro di avere solo bimbi sanissimi.

Claudio

Veramente all’obiezione di GB “mi pare difficile che venire a conoscenza di avere in grambo un bambino gravemente malformato, impossibilitato a vivere una vita degna di essere chiamata vita, possa non essere classificato come pericolo per la salute psichica” avevo replicato proprio dicendo che i due requisiti
1- feto malformato
2- grave pericolo fisico e/o psichico
non possono essere uno solo, perchè altrimenti la legge non li avrebbe distinti ma avrebbe semplicemente fatto riferimento alla malformazione del feto (e lasciamo perdere ogni riferimento al con-che-diritto-decidete-quali-sono-le-vite-indegne-di-essere-vissute). E’ RAZIONALMENTE chiaro che la legge contempla anche casi in cui questo grave pericolo non c’è, ergo la donna non ha diritto ad abortire, anche se nessuno può obbligarla a fare da madre ad un bambino che non vuole.
E così siamo passati all’argomento “povero feto non umano invalido, io non ti voglio e sono sicuro al centopercento che nessun altro ti vorrà, meglio abortirti per il tuo stesso bene e incidentalmente anche per il mio”.

Poi qualcuno mi ha detto che la mia idea era solo la mia idea, e io ho fatto notare che è anche quello che dice la 194, e siamo tornati punto e capo.
Per carità, divertitevi a negare l’evidenza, mi pareva di aver capito che questo fosse un sito di razionalisti, mi sono sbagliato.

Claudio

“Aridaje, Claudio, ancora qui stiamo? Questa è l’eccezione, i casi in cui si abortisce dopo i 90 giorni entro i quali, ti comunico, vale SOLTANTO la volontà della donna. ”

Davvero, Gabriele?

Articolo 4

“Per l’interruzione volontaria della gravidanza entro i primi novanta giorni, la donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un SERIO PERICOLO per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito, si rivolge ad un consultorio pubblico istituito ai sensi dell’articolo 2, lettera a), della legge 29 luglio 1975 numero 405, o a una struttura socio-sanitaria a ciò abilitata dalla regione, o a un medico di sua fiducia.”

Lo schema è questo

entro i 90 giorni –> serio pericolo

dopo i 90 giorni –> grave pericolo

Povera legge 194, così citata, così ignorata.

Gabriele Porri

E così siamo passati all’argomento “povero feto non umano invalido, io non ti voglio e sono sicuro al centopercento che nessun altro ti vorrà, meglio abortirti per il tuo stesso bene e incidentalmente anche per il mio”.
——————————————

Clausio, al di là che non tutto ciò che è umano è PERSONA (quindi per favore piantala di dire queste scemenze), secondo te chi fa un discorso come questo strampalato tuo ha o non ha problemi di salute psichica? Come dicevo, chi si trova in quella condizione è persona che non voleva abortire, altrimenti l’avrebbe fatto nei 90 giorni.
—–

Poi scrivi: E’ RAZIONALMENTE chiaro che la legge contempla anche casi in cui questo grave pericolo non c’è, ergo la donna non ha diritto ad abortire, anche se nessuno può obbligarla a fare da madre ad un bambino che non vuole.

Sempre rimanendo al lato “salute psichica”, è molto facile che il pericolo non si ravvisi quando la donna è convinta di voler tenere il bimbo. Insomma, in questo caso volontà di tenerlo comunque e volontà di non tenerlo spesso e volentieri coincidono con il non pericolo e il pericolo per la salute psichica. A differenza dell’IVG, in questo caso la decisione è al 50% della donna e, nel caso in cui non voglia tenerlo l’ultima parola spetta ai medici.

Claudio

Daniela, una cellula epiteliale non subisce un processo biologico finalisticamente orientato a darle la forma di un bambino. Nè lo fa un occhio. Nè lo fa uno spermatozoo da solo.
Un embrione invece sì.
E se non è un essere umano, siete pregati di indicarmi il momento preciso in cui diventa umano.
E quella che tu chiami “interpretazione” della 194, tecnicamente si chiama “non applicazione della legge” ed è ovviamente illegale. Se non vi piace la legge provate a cambiarla, solo che a quel punto tutta la retorica del difendiamo-la-legge-laica-dello-stato si scioglierà come neve al sole.

Claudio

Gabriele, mi spieghi su cosa basi il concetto di persona? Perchè sai, messa così è un po’ vaga. Ci sono dei pericoli. In passato qualcuno diceva che i neri non erano persone, che gli ebrei non erano persone… su cosa si basa RAZIONALMENTE e SCIENTIFICAMENTE il concetto di persona? E tu vorresti dire che il feto è umano ma non è persona? (che progresso, almeno riconosci che è umano! Com’è umano, lei!)

Gabriele Porri

cazzarola, ma quello è un testo di compromesso, siamo nel 1978 e c’è la DC. La formula è talmente ampia da comprendere tutto e parla di una donna che DA SOLA ha appurato di essere in quelle condizioni, e si RIVOLGE al medico per abortire. Leggi nella 194 per caso che, al di là di colloqui, la decisione finale non spetta alla donna (che al massimo viene costretta a soprassedere per 7 giorni) e questa debba chiedere il permesso a qualcuno (al medico, allo psicologo, al parroco)?. Come mai si parla di interruzione VOLONTARIA della gravidanza? No perché se andiamo avanti a discutere va a finire che dici che la 194 – che reciti a spizzichi e bocconi come ti pare- proibisce l’aborto eh?

Gabriele Porri

Cavoli, c’è un dibattito filosofico che dura da secoli, per certo so che un embrione non è una persona, e non considero l’aborto come praticato in italia legalmente un omicidio, e tu?

Kaworu

claudio, un embrione non è una persona, quando ancora è embrione può esser tranquillamente soppresso dallo stesso organismo materno senza tanti drammi.

diventa soggetto di diritto solo dopo la nascita.

se a te così non garba, che ti devo dire? non far abortire la tua compagna o moglie che sia.

se in futuro anzichè all’aborto si arriverà al “prelievo” dell’embrione che resterà disponibile e impiantabile in altri uteri, tanto meglio, immagino che molte cattoliche non aspettino altro…

ah no, forse le cattoliche son quelle che scopano come ricci con la protezione della pillola e poi si sposano in abito bianco quando hanno vergini ancora solo i buchi del naso e delle orecchie.

Gabriele Porri

ma anche razionalmente e scientificamente l’embrione non è una persona, non ha un requisito fondamentale dell’indipendenza…ma poi il bello è che la chiesa ha cambiato idea relativamente di recente su tutto ciò…

Kaworu

si beh il fatto che l’embrione senza la madre è nulla pensavo fosse sottintesa…

oddio, visto il soggetto è meglio specificare che l’embrione senza la madre non va molto lontano 😉

non è un organismo indipendente e capace di vita autonoma.

Daniela

l’embrione è una persona? Ma quale scienziato si sognerebbe mai di dire una cosa del genere? Mah

Claudio

– testo di compromesso o no, la legge è quella che è (e tu GB potresti pure scrivere “mi ero sbagliato”): la volontà della donna da sola non basta, occorre che ci sia un effettivo pericolo per lei. Il diritto d’aborto è sottoposto a condizione. La legge preferisce il diritto della donna rispetto al diritto del concepito alla nascita, ma questo diritto comunque ESISTE, e non può essere negato. Il concepito ha la soggettività giuridica, ci sono fior di sentenze della Corte Costituzionale che lo dicono, dalla 27/ 1975 alla 35/97. Andate a studiarvele, se vi va.

– voi mi parlate DOGMATICAMENTE. Vi ho chiesto perchè l’embrione non è umano e mi rispondete cose come “tutti sanno che non è persona, è ovvio che non è persona, essere umano non significa essere persona”.
E non mi avete ancora detto quand’è che l’embrione diventa umano, per non parlare poi della definizione scientifica del concetto di persona…
L’unico argomento che mi è stato dato è che l’embrione non è un organismo indipendente e capace di vita autonoma, ma vorrei ricordare che NESSUN organismo vivente è capace di vita autonoma se strappato al suo habitat: un pesce fuori dall’acqua muore, un essere umano senz’aria e cibo muore. Tutti gli esseri viventi di un ecosistema sono legati l’uno all’atro in una codipendenza continua per preservare la propria vitalità, solo le cose non hanno bisogno di nulla. Il fatto che l’embrione dipenda dal suo habitat che è l’utero materno casomai è proprio un argomento a favore del fatto che è un essere vivente, specie homo sapiens, all’inizio della sua esistenza.

Settimio Empirico

Claudio, mi spiace per quel ragazzo zoppo a causa, dici tu, di un aborto non riuscito. Ma da qui a giungere a generalizzazioni affrettate il passo è lungo e va nella direzione errata. Non è logico trarre conclusioni generali su un singolo aneddoto, così come non è logico dire che tutti quelli che “vogliono un figlio in adozione lo vogliono sano”, forse è così per una parte cospicua di persone, ma ce ne sono molte atre che si vogliono prendere cura dei meno fortunati, quindi non è il caso, anche su questo, di trarre presunte regole generali.

Quanto al concetto “la vita da orfani è infelice, meglio l’aborto”, non lo so, e comprenderai che è impossibile addentrarsi lungo questo percorso, infatti per poter essere orfano e decidere, eventualmente, che la via migliore fosse l’aborto, un individuo deve essere nato e quindi la via migliore, in questo caso, risulta impraticabile, viceversa se ci fosse stato l’aborto sarebbe venuta meno la controprova della vita da orfano.
Ma comunque, sentiamo che ci dice la bibbia:

“Se uno avesse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i suoi giorni, se egli non gode dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora io dico: meglio di lui l’aborto, perché questi viene invano e se ne va nella tenebra e il suo nome è coperto dalla tenebra.”
(Ecclesiaste 6, 3-4)

Lamb of God

@Claudio

PERCHE’ L’EMBRIONE NON PUO’ ESSERE CONSIDERATO UN SOGGETTO UMANO:

(a)il suo organismo è ancora troppo incompleto e privo di funzionalità
-la vera e propria attività cardiocircolatoria inizia non prima della nona
settimana(in ogni caso il sistema cardiocircolatorio si completa soltanto
durante il 5° mese), prima c’è soltanto una attività contrattile “a vuoto”
di cellule proto-cardiache
-la funzionalità renale ed intestinale inizia soltanto durante il 4° mese
-la deglutizione di liquido amniotico da parte del feto inizia solo nel 5°
mese
-i primi movimenti volontari compaiono alla fine del 3° mese
-la suzione del pollice compare durante il 6° mese
-il sistema respiratorio si completa verso la fine del 6° mese
(b)il suo sistema cerebrale e nervoso centrale è troppo elementare e poco
strutturato per permettere qualsiasi tipo di esistenza soggettiva. Ciò
significa che l’embrione non è solo un essere che non pensa(e questo almeno
agli occhi dei cartesiani già lo rende del tutto inesistente come soggetto
umano), ma è un essere che non percepisce alcunché, non è capace né di
sensazioni fisiche(es. dolore), né di emozioni, neppure delle più
elementari. L’embrione, dunque, non è in nessun modo comparabile ad una
persona in coma o cerebrolesa, caso mai ad una persona cerebralmente morta
ossia in stato di totale assenza delle funzioni dell’encefalo.
È vero, peraltro, che le cellule olfattive e del nervo ottico compaiono fin
dal 2° mese, ma questo non significa che fin da quel momento l’embrione
possa già vedere o sentire odori! Gli anti-aborto tendono ad anticipare
l’acquisto delle funzioni da parte del concepito al momento.

Il sistema cerebrale e nervoso di un embrione è così poco sviluppato da
potersi escludere con certezza non solo che l’embrione possa “pensare”, ma
altresì che l’embrione possa avere sensazioni fisiche, emozioni, percezioni
di qualsiasi genere. Il fatto che ci siano gli abbozzi del sistema nervoso e
degli organi di senso(ad es. nel 2° mese compaiono le cellule olfattive)non
significa che l’embrione sia già in grado di sentire. Non si può confondere
la presenza della base istologica di un futuro organo o apparato con la
funzione che tale organo o apparato potrà essere in grado di svolgere solo
quando sarà completo. L’embrione, dunque, è una forma di vita umana
assolutamente priva di soggettività, priva della più elementare forma di
sensibilità. La vitalità di un embrione è paragonabile a quella di una
spugna o di un alga marina.

Da un punto di vista scientifico:

Quello che bisogna tutelare non è solo e semplicemente la vita, ma l’uomo.

Passando ad un’analisi di natura morfologica, lo zigote è prima una cellula
( come un’alga monocellulare ), poi un ammasso di cellule ( come un semplice
organismo pluricellulare ), e via via ripercorre le tappe dell’evoluzione
( si formano le branchie, il mesonefro. roba da pesci! ).. devono passare
settimane prima che morfologicamente sia riconoscibile come vagamente
“umano”.
L’embrione non è sensibile, eccitabile, ne coscente: è vivo quanto un uomo
in coma irreversibile.

Altra questione:

Non esistono prove scientifiche che possano stabilire in modo inequivocabile
cosa sia la coscienza e quando o in relazione a cosa questa si sviluppi. Ciò
in quanto, non è accertata la relazione tra un sistema nervoso centrale e lo
sviluppo della coscienza, e di conseguenza, l’autocoscienza di sè, che è
considerata uno degli elementi caratteristici dell’uomo.
L’embrione, inoltre, è un’entità altamente polimorfa e priva dell’autonomia
vitale che è alla base della definizione di organismo. Privo del corpo
materno, infatti, non ha alcuna possibiltà di una vita propria, come invece
ha un feto a partire già dalle 24 settimane.

Francesca

@claudio

La definizione di persona universalmente accettata è quella boeziana, “rationalis naturae individua substantia”, l’embrione pertanto non è persona, tu confondi feto con embrione.
Il feto rientra, anche se forzatamente, visto che la sua natura razionale è in divenire, attivabile, ma non attivata, nella definizione boeziana di persona, che, come tutte le categorizzazioni sottoposte all’argomentare della logica si declina soltanto al presente.
Il feto pertanto è persona solo tirando la definizione per i capelli, ma te lo concedo perchè altrimenti non la finiamo più.
La 194 non ha come fine la salvaguardia del feto nè la sua uccisione, ma semplicemente, data la collisione di due diritti, garantire la salute di colei che è già persona al di la di ogni ragionevole dubbio, e pertanto titolare di diritti naturali sanciti dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo, la quale essendo uno stumento giuridico si applica solo ai già nati.

Matteo

X Claudio

Certo di verità scientifiche e razionalistiche in questo sito se ne vedono poche. L’idea costante deve rimanere sempre l’attacco cieco alla Chiesa e di tutto il suo così detto “carrozzone”. Se la Chiesa difende la vita allora meglio la morte.
Mah……..

Comunque se qualcuno di voi è mai passato per un ospedale o un consultario avrà di certo presente quei poster dove viene illustrata la nascita della vita a disegni. Si parte dalla fecondazione e poi giorno dopo giorno si arriva alla mamma con il bambino in braccio. Beh, visto che prima della nascita il feto non è una vera e prorpia vita (e allora mi viene da chiedere cosa realmente sia!!) si dovrebbe chiedere agli ospedali di togliere o quantomeno eliminare dal poster quel processo che non si ritiene indispensabile!!

Sullavostra “assoluta” certezza che la scienza ha provato che l’embrione non è una vita mi viene da chiedere MA CHI VE L’HA DETTO?????Certo ci sono scienziati orientati in quella posizione ma altrettanti sostengono il contrario (e non parliamo di ecclesiali vari ma di veri e propri scienziati). Questo purtroppo è il solito problema della differenza tra opinione pubblica e opinione pubblicata.

Avete scritto che l’embrione non è un essere autonomo
“non ha un requisito fondamentale dell’indipendenza”
“L’embrione, inoltre, è un’entità altamente polimorfa e priva dell’autonomia vitale”

ma perchè un bambino appena nato è autonomo e indipendente??

Mad God

Un feto prima di nascere non è autonomo e indipendente, se lo togli dalla madre (e non utilizzi altre tecnologie per tenerlo in vita) muore.
Un bambino appena nato è autonomo e indipendente in quanto vive anche senza la madre.
Qual’è il problema? forse la definizione di autonomo e indipendente è diversa per i fedeli?

Mad God

Il diritto non tutela la vita, tutela l’individuo.
Quindi il fatto che in ospedale ci sia un poster che illustrata la nascita della vita a disegni non mi crea alcun problema, basta che in mezzo non ci siano idee irrazionali (tipo che i bambini nascono sotto i cavoli o che uno strano tipo gli inserisca l’anima con il primo respiro).

Mad God

Ora mi sorge un dubbio… ma i “fedeli nell’irrazionale inconoscibile” sanno cos’è un individuo o per loro è fideisticamente e dogmaticamente un sinonimo di vita?
Si continua a specificare razionalmente la cosa ma sembra che non riescano a leggerla, forse un altro miracolo (allucinazione) della loro fede?

Kaworu

@matteo

un bambino appena nato è autonomo e indipendente per le funzioni vitali basilari, si.
i suoi polmoni funzionano, il suo cuore anche, i suoi reni pure…

vorresti dirmi che se togli un embrione dalla placenta, questo fa tutto quello che farebbe un neonato?

spero che tu stia scherzando, perchè se non stai scherzando, o sei semplicemente un ipocrita che si diverte a sostenere posizioni faziose per vedere che cosa scriviamo in risposta, o hai dei gravi problemi, ripassati la biologia.

Francesca

@matteo

La scienza non ha mai affermato che l’embrione non sia vita, anche un paramecio lo è. Ha detto di non poter affermare che si tratti di vita umana, visto che la definizione di vita umana non appartiene alla scienza. La scienza vede il processo che porta dall’eiaculazione in vagina alla morte di vecchiaia come un continuum, le cui tappe sono definite da categorizzazioni logiche estranee alla scienza. Gli scienziati hanno solo affermato che possono solo escludere che, data la definizione di vita umana data dalla filosofia, l’embrione rientri in questa definizione.

Francesca

Comunque, credo che sia doveroso da parte di quei credenti che sostengono posizioni come “l’embrione è persona” premettere questa frase con la esplicazione di ciò che loro intendono per vita umana, ovvero illustrarci il concetto di persona secondo loro, altrimenti il dibattito si riduce ad un noioso “l’embrione è persona, SI\NO”. Senza argomentare in modo chiaro ogni posizione può essere sostenuta, come anche il suo contrario.

Lamb of God

attenzione, qui non è in ballo il concetto di adulto, ma il concetto di persona.
la categoria dell’uomo in potenza è un concetto solo mistificante. il bambino non lo considero “uomo in potenza”, ma “persona”.
qualcuno avrebbe il coraggio di dire che un embrione ed un bambino sono la stessa cosa perchè entrambi sono “uomini in potenza”?
quanti si butterebbereo tra le fiamme per cercare di salvare un bambino sconosciuto? parecchi.
quanti si butterebbero tra le fiamme per salvare uno sconosciuto embrione crioconservato? nessuno

“vita” non è uguale a “essere umano”.
“genoma” non è uguale a “essere umano”.
l’aborto non è un dovere, è un diritto: chi non vuole abortire è libero di
non farlo.
Io, se fossi una donna incinta che non vuole il bambino, non vorrei mettere
al mondo, già sovrafollato, un altro orfano. Inoltre la gravidanza è
impegnativa per il corpo, non è priva di rischi ( non meno dell’aborto,
spesso di più ), presenta molti problemi in ambito sociale e lavorativo..
insomma … tutt’altro che una passeggiata.

Se i soliti cattolici voglion far finta di non capire ed arrampicarsi sugli specchi unti _ignorando_ cio che è scientificamente rilevante, beh, buona transustatazione a tutti!

Daniela

per kaworu e mad god

me ne se sono accorta anch’io, e come se non riuscissero a capire le differenze.

E come se dicessero che le isrtuzioni per fare un aeroplano è un aeoplano.

Kaworu

@daniela

peggio, peggio… è come se sostenessero che un pezzo di lamiera è un aereo e come tale in grado di volare e portare merci e persone.

Kaworu

ovviamente non tengono conto che quel pezzo di lamiera potrebbe anche venir buttato perchè non adatto a costruire un aereo o che potrebbe essere usato per costruire una macchina o che potrebbe essere difettoso e far crollare a terra l’aereo.

Francesca

@matteo e tutti i credenti

La posizione di chi difende il diritto della donna all’interruzione spontanea di gravidanza non deriva dall’anticlericlismo nè dall’ateismo. Si difende il diritto all’aborto in contrasto con qualunque posizione lo contesti, e ti ricordo che tra i regimi che proibivano l’aborto non ci sono stati solo quelli fascisti di ispirazione cattolica (es: franchismo, regime di pinochet, somoza e altri), ma il NAZISMO e i regimi COMUNISTI.

Gabriele Porri

Aiuto, qualcuno per favore rispieghi a Claudio, porca miseria, che se il medico non ravvisa il serio pericolo per la salute della donna, al massimo può invitarla a pensarci una settimana e poi, se lei è decisa, può comunque andare ad abortire. Io non ce la faccio più, è un muro di gomma!

Matteo

Caro Kaworu cerco di risponderti in maniera sintetica.
1) Il feto dopo circa 8 settimane dalla fecondazione presenta già tutti gli organi, pur essendo le sue misure piccolissime. Il cervello costituisce la parte maggiore del corpo e i reni iniziano a produrre urina e ed i testicoli maschili rilasciano il testoterone.
2) la vita può essere già tale, ma con poce probabilità di sopravvivenza, fuori dall’utero materno, già dopo la 21° settimana e cioè intorno ai 6 mesi di gestazione.
3) Il CUORE inizia a battere (pompando sangue per tutto il corpo) già dopo circa venti giorni dalla fecondazione.

Non so dove hai letto o chi ti ha detto che gli organi iniziano a funzionare a nascita avvenuta.
Scusa ma queste sono posizioni che nessun scienziato può sostenere. L’unica idea che alcuni scienziati stanno tentando di portare avanti, da non più di vent’anni, è che l’embrione non sia una vita entro i primi 14gg dalla fecondazione. Sul dopo nessuno nega che sia una vita. Sull’aborto come soppressione di vita sono d’accordo tutti. Infatti anche la legge permette di scegliere fra la vita della donna o la vita del futuro bambino (senza estremizzare i casi, però si fa sempre riferimento alla salute della donna e fino a prova contraria una donna può scegliere la strada che vuole per il suo bene). La legge, ci mancherebbe altro, non parla del feto come di un “ammasso di cellule”. La libertà di abortire non sta nell’idea che tanto non si uccide nessuno. Se fosse così la legge sarebbe molto diversa, perlomeno più libera. Il conflitto sull’uso delle staminali embrionali sta solo nello stabilire l’inizio della vita che per alcuni scienziati ha inizio con il concepimento mentre per altri (dal 1984 con il “rapporto Warnock”) dopo il 14° giorno di gestazione. Ma dopo quelle due settimane nessuno scienziato si sognerebbe di dire che quella non è una vita. Altrimenti tutta la polemica sulla legge 40 sarebbe stata inutile.

Valentina

3) Il CUORE inizia a battere (pompando sangue per tutto il corpo) già dopo circa venti giorni dalla fecondazione.

Come ha già spiegato Lamb, non è un CUORE quello che si vede “battere” ma sono un insieme di cellule proto-cardiache che si contraggono all’unisono, in nessun caso sono assimilabili all’organo costituito e attivo in un quadro cardiocircolatorio finito.

Qulla del “cuore che batte” nel monitor dell’ecografia è una sporca menzogna che spesso circola nei consultori per esercitare pressione sulle ragazzine che vengono a chiedere l’IVG.

Lamb of God

@Matteo

Ti sbagli di grosso:

-la vera e propria attività cardiocircolatoria inizia non prima della nona
settimana(in ogni caso il sistema cardiocircolatorio si completa soltanto
durante il 5° mese), prima c’è soltanto una attività contrattile “a vuoto”
di cellule proto-cardiache
-la funzionalità renale ed intestinale inizia soltanto durante il 4° mese
-la deglutizione di liquido amniotico da parte del feto inizia solo nel 5°
mese
-i primi movimenti volontari compaiono alla fine del 3° mese
-la suzione del pollice compare durante il 6° mese
-il sistema respiratorio si completa verso la fine del 6° mese

La legge 40 è stata un fallimento e non poggia le proprie basi su tesi scientifiche, il ddl approvato dal governo Berlusconi ha ottenuto il solo effetto di differenziare ulteriormente fra chi ha disponibilità economica per recarsi all’estero e chi no.

Kaworu

@matteo

quindi secondo te se dopo circa 8 settimane togliamo il “feto” dall’utero, questo sopravvive autonomamente e basta cambiargli il pannolino e alimentarlo come un normalissimo neonato?

tu veramente stai sostenendo questo?

no perchè se per te è così, non c’è dubbio che anche il mestruo sia persona.

Kaworu

e comunque, non sostengo certo che i suoi organi iniziano a funzionare dopo la nascita.

semplicemente dopo una gestazione a termine questi organi funzionano bene e funzionano il più delle volte al meglio, e il neonato sopravvive fuori del corpo materno autonomamente (ovvio c’è bisogno di alimentarlo e accudirlo, ma non di attaccarlo a un respiratore perchè ha i polmoni immaturi).

se tu mi dici che prima che tutti gli organi giungano a maturazione, un feto o embrione è autonomo, non ho altro da dire se non che sei semplicemente un provocatore.

ah un’altra cosa, ci sono i prematuri, ovvio. ma se la SCIENZA (non la chiesa, ciccio) non avessero fatto certi passi avanti, credi veramente che sopravviverebbero?

prendi il figlio di un pecoraio palestinese che nasce al sesto mese nella capanna.

per te può sopravvivere?

Francesca

@Matteo

l’embrione non sia una vita entro i primi 14gg dalla fecondazione.

L’embrione è vita, non è vita UMANA. C’è una bella differenza.
Il mondo scientifico è concorde nell’affermare che NON si può stabilire con l’ausilio della sola biologia quando comincia la vita umana, pertanto il conflitto sull’uso delle staminali è solo di natura semantica. E aggiungerei, solo italiano, o meglio, di marca cattolica.
Si è in disaccordo non sullo stabilire l’inizio della vita, ma sul definire dal punto di vista logico quando la vita diventa vita umana. La posizione di coloro che sono contrari all’uso delle staminali embrionali si riduce al solo principio di prudenza, ovvero dicono, l’embrione non sappiamo cosa diavolo è pertanto lasciamolo in pace.
Al tempo del dibattito sulla legge 40, l’inter comunità scientifica si mobilitò a favore del si. L’astensione, nemmeno il no, visto che non sapevano come motivare posizioni dogmatiche su quesiti molto vari, fu portata avanti solo dalla CCAR e da pochissimi scienziati, tutti appartenenti a strutture finanziate dalla Chiesa (vedi Sacro Cuore), che ammettevano che la loro era una posizione di fede.
Ed hai il coraggio di sostenere che non fu un caso?

Comunque, non ti dovrei nemmeno rispondere, visto che stai facendo un gran calderone di cose che tra di loro non c’entrano nulla, il caso in oggetto è un errore medico, e tu tiri fuori la legge 40. Mi dici che c’entra?
A meno che non abbiano ragione tutti quei malevoli che pensano che l’accanirsi su questo caso, sciacallando il dolore di una famiglia, non sia che una campagna preventiva per orientare in senso ecclesiastico la revisione delle linee guida della legge 40 stessa.
A pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca quasi sempre.

Kaworu

@lamb

stai cercando di spiegare i colori a un cieco nato… sono tutte parole al vento.

Matteo

Sullo “ti sbagli di grosso” starei più attento perchè evidentemente ci siamo documentati su testi di biologi diversi (tra l’altro io non ho parlato di deglutizione, suzione del pollice ecc). Ma la sostanza del mio discorso non cambia. Io rispondevo a Kaworu che sosteneva (come altri) che gli organi cominciano a funzionare solo dopo il parto, a nascita avvenuta. E “non mi sbaglio di grosso” sostenendo che nessun scienziato sositene a tutt’oggi (ma non diamo limiti alla fanta-scienza) che una vita è tale dopo il 14gg dal concepimento. Con l’aborto si sopprime una vita di un potenziale essere umano unico ed irripetibile!

Daniela

per matteo
prima dici che la vita inizia al 14° giorno di gestazione, o addirittura prima, e poi dici che la vita può essere già tale dopo sei mesi di gestazione, ma con poche possibilità di sopravvivenza.
Per te cosa significa vita e cosa sopravvivenza?
Non sono gli scienziati ad essere confusi ed a forzare i termini, ma i credenti che non sanno più che pesci prendere, cioè dicono tutto e il contrario di tutto.

Settimio Empirico

MATTEO

per me fai apposta a non capire, ma può essere che mi sbaglio. Nessuno dice che l’embrione non sia vita, semmai si sta discutendo se sia o meno una persona.
Persona suopna diverso da vita, puoi confonderti una volta, te ne concedo una seconda, ma dopo 5-6 volte che confondi il termine “persona” con il termine “vita”, o fai apposta o hai seri problemi di comprensione, e scusami tanto eh!
L’embrione è unaforma di vita, ovvero come dice la parola, la fase embrionale che è già di per sé viva, ma questo non implica che sia automaticamente una persona. Al pari, il fatto che si possa pensare che l’embrione non sia una perosna, non toglie ad esso lo status di cosa viva.

Settimio Empirico

“Con l’aborto si sopprime una vita di un potenziale essere umano unico ed irripetibile!”

Oh, esatto, si preclude all’embrione la possibilità di nascere e divenire “persona”. Questo è l’aborto, ma non è l’uccisione di una persona già fatta e finita!

Daniela

e adesso siamo ritornati all’aborto ” che sopprime la vita di un poteziale essere umano unico e irripetibile!”
Qua si stanno facendo dei salti lunghi Km.

Lamb of God

@Matteo

Invece ti sbagli eccome perchè non è questione di autori ma di dati scientifici _sempre_ rilevabili e verificabili, l’embriologia non s’inventa ed è la stessa che mi permette di sputare nel piatto della legge 40. Comunque dovresti imparare ad argomentare con tesi, documenti e link ogni tuo passaggio perchè questo è un sito di razionalisti.

Detesto ripetermi ma sembra proprio che tu non abbia letto qualche intervento:

“vita” non è uguale a “essere umano”.
“genoma” non è uguale a “essere umano”.

Attenzione, qui non è in ballo il concetto di adulto, ma il concetto di persona.
la categoria dell’uomo in potenza è un concetto solo mistificante. il bambino non lo considero “uomo in potenza”, ma “persona”.
qualcuno avrebbe il coraggio di dire che un embrione ed un bambino sono la stessa cosa perchè entrambi sono “uomini in potenza”?
quanti si butterebbereo tra le fiamme per cercare di salvare un bambino sconosciuto? parecchi.
quanti si butterebbero tra le fiamme per salvare uno sconosciuto embrione crioconservato? nessuno.

Matteo

x Francesca
Io farei un calderone…..
“Gli scienziati hanno solo affermato che possono solo escludere che, data la definizione di vita umana data dalla filosofia (??????????) ” “l conflitto sull’uso delle staminali è solo di natura semantica(???????????)”.

Innazitutto non si tratta di uno sparuto numero di scienziati, per giunta non solo Cattolici, quella che sostiene la nascita della vita umana dal suo concepimento. Ho tirato in ballo la questione della legge 40 in maniera marginale per rispondere e quelli che sopra, in questo topic, sostenevano che il feto non è una vita e quindi che lo si può gestire a piacimento. Non è fare confusione ma altrettanto…Se pensi che nessuno scienziato nega la vita dell’embrione dopo il 14gg ergo che dopo 3 mesi o oltre esso sia a tutti gli effetti vita e come tale deve essere salvaguardata proprio perchè la più indifesa. Che poi io pratico l’aborto, secondo legge, e del tutto normale salvo il lavarmi la coscienza pensando che tanto era solo un “ammasso di cellule”. Se la legge lo permette può essere fatto, ma sono in piena libertà per non essere d’accordo con questa legge (che letta a fondo poi tanto male non è).

Kaworu

@matteo

stiamo parlando di aria fritta.

quando sarà possibile trapiantare un embrione non voluto in corpi altrui o in placente artificiali, potremo parlare di possibilità di evitare l’aborto.

fino ad allora, dato che il corpo è della donna, che sia la donna a gestirselo.

chissà come mai son quasi sempre gli uomini ad intervenire contro l’aborto…

Matteo

“vita” non è uguale a “essere umano”.
“genoma” non è uguale a “essere umano”.
“la definizione di vita umana data dalla filosofia”
“l conflitto sull’uso delle staminali è solo di natura semantica”
…………………
ecc……….

Queste sarebbero argomentare con tesi,link, approfondimenti. Mah……….A me sembrano solo opinioni, come le mie del resto. Non credo che in un forum sia giusto riportare tesi troppo lunghe ed elaborate per il semplice fatto che renderebbero tutto molto lento e poco dialogico.

Matteo

Io credo che alla donna vada detto TUTTO per rendere la sua scelta veramente consapevole e LIBERA. Scoprire dopo un aborto quello che si è commesso, pensare che forse con qualche sacrificio si poteva portare avanti la gravidanza, pensare a mente lucida rende poi tutto diverso Molte donne cadono in vera crisi dopo un aborto, e indovinate spesso con chi ce l’hanno. Con loro stesse innanzitutto e con il medico che gli aveva detto che in fondo non era una vita umana. Poi guardano le immagini del feto e capiscono che si erano sbagliate. Molte donne pagano purtroppo sulla loro pelle l’aborto per tutta la vita. Ovviamente non tutti i casi sono uguali, ma se vogliamo salvaguardare veramente la donna dobbiamo pensare a tutta la sua persona non solo al diritto di abortire come alla più grande conquista dell’epoca contemporanea.

Francesca

@matteo

Il numero degli scienziati che sostiene che l’ovulo fecondato, poichè all’inizio del concepimento c’è solo l’ovulo fecondato, sia persona infatti non è sparuto: è zero.

Nessuno ha negato che il feto sia vita, come lo sono un cespo di lattuga, una aringa ed una zanzara.

La bilogia non ci aiuta perchè il concetto di persona ESULA dal suo specifico, chi afferma il contrario lo fa come uomo di fede, il che è del tutto lecito, non come scienziato.

I cattolici, prima del dibattito sulla legge 40, avevano una diecina di teorie che decidevano quando inizia la vita umana, la più accreditata delle quali era quella scolastica, che fissa il passaggio dalla vita animale a quella umana a tre mesi dall’inizio della gestazione.
Nessuna delle dieci teorie dice che l’inizio della vita umana coincide con il momento della fecondazione.

I cattolici, dopo il referendum, non sanno più quando l’anima entri nell’embrione o nel feto, parlano di vita senza specificare se umana o che, ma gli embrioni continuano a non partecipare alla resurrezione della carne, ovvero non parteciperanno alla gloria di Dio.
Infatti nessuno ha proposto di battezzare gli embrioni crioconservati nei laboratori.

Agli argomenti altrui si ribatte con argomenti a non con punti interrogativi, di solito.

Mad God

Quindi per Matteo (usando la sua pseudologica) un uomo in coma irreversibile con il cervello in stato di morte celebrale…
E’ VIVO!!!! E’ UNA VITA UMANA!!! E UN INDIVIDUO!!! (MAGARI E’ ANCHE AUTONOMO E INDIPENDENTE) QUINDI E’ OMICIDIO STACCARGLI LA SPINA!!!

Francesca

@matteo

infatti in questo caso alla donna è stato detto tutto ed è per questo che ha deciso di abortire il feto con problemi.

L’aborto non è la più grande conquista contemporanea per il semplice fatto che non è contemporaneo.
E’ una delle pratiche mediche più antiche, presente fino dagli albori dell’umanità. La conquista è il consentire di farlo minimizzando i rischi ed in un ambiente sicuro.

La più grande conquista della nostra epoca è prorio quella che consente di evitare gran parte degli aborti: la contraccezione.

Settimio Empirico

“vita” non è uguale a “essere umano” non è un’opinione, Matteo.

Tutti gli esseri umani sono forme di vita, ma non tutte le forme di vita sono esseri umani.
Un fiore è una forma di vita?
Sì!
Un fiore è un essere umano?
No!

Puoi dire:
Tutti gli uomini sono mortali.
Socrate è un uomo.
Socrate è mortale.

Ma non puoi dire:
Tutti gli uomini sono mortali.
Il mio cane è mortale.
Il mio cane è un uomo.

Francesca

@Matteo

Quella delle donne che cadono in crisi è una balla dei movimenti ProVita, non c’è alcun dato che confermi un incidenza preoccupante della cosiddetta “Sindrome del Boia” nelle donne che abortiscono.

Anzi le ricerche in proposito confermano l’opposto.

Matteo

Peronatemi ma le vostre polemiche mi fanno un pò sorridere. Cercherò sinteticament di rispondere a tutte.

X Daniela

Se avessi letto tutta la frase avresti visto che io ho specificato “vita fuori dall’utero materno”. E’ chiaro che prima si tratta uguale di vita. Tra l’altro io non sostengo che la vita inizi dal 14gg, ma ho detto che alcuni scienziati sostengono questa tesi da non più di vent’anni.

X Settimio Empirico

Credimi dare una definizione di persona non è che sia così facile. Per Locke è l’io, la coscienza sotto l’aspetto morale. Per Kant l’uomo è persona in quanto portatore della legge morale e capace di autonomia. Per S. Tommaso è persona ogni individuo dotato di natura razionale ecc. Se dovessimo fare appello alla filosofia sono molteplici le definizioni di persona e credo si fatichi a trovare quella che calza più a pennello con il caso dell’aborto. é vero che persoan è diverso da embrione e il tuo esempio dell’incendio è chiaro, ma la difesa della vita è qualcosa,almeno per me, di più importante che trovare un significato alla parola “persona”. Si rischia di finire in dispute linguistiche che poi per forza di cosa si allontanano dalla realtà pratica. Per dirla in parole povere: se è vita va difesa (come tutte le vite e come il diritto di natura ricorda) se non lo è si faccia di lei ciò che si vuole!!!

Settimio Empirico

Matteo, dici “Credimi dare una definizione di persona non è che sia così facile.”
Non fatico a crederti, infatti io non ho dato alcuna definizione, ti ho solo invitato a non confondere i termini “persona” e “vita”, una persona è una forma di vita, ha vita, ma non è biunivoca la relazione, ovvero non tutte le forme di vita sono persone.

Settimio Empirico

“se è vita va difesa (come tutte le vite e come il diritto di natura ricorda)”

Matteo, di cosa ti nutri? Di minerali o di forme di vita?

Allora correggi il tiro, la vita umana va difesa… e quindi restringiamo il campo, anziché chiederci cosa sia vita, chiediamo ci cosa sia “vita umana”. Resta arduio il compito, ma la difficoltà viene assai ridotta.

Daniela

si ma non è che in nome della cosiddetta “sacralità della vita” che non si sa bene come definire, cosa sia e cosa comporti, sacrifichiamo invece la felicità e l’autodeterminazione di una persona, il diritto di quella persona di scegliere del proprio corpo, almeno spero che tutti siano d’accordo che la donna è una persona.

Lamb of God

@Matteo

Quello che è più evidente dai tuoi interventi è l’incapacità di distinguere le opinioni personali dai dati statistici e scientifici, infatti non hai saputo confutare i miei e ti sei lanciato a tacciarli come “opinioni” come se fosse possibile confutare testi universitari di embriologia (applicati giornalmente) con tesi campate in aria come le tue. Ribadisco il concetto: voglio sapere _tutto_ delle tue fonti, compresi nome e cognome dell’illuminato biologo.

Gabriele Porri

eccoci…ancora una volta matteo e co. propugnano il concetto secondo cui la donna deve obbedire all’ambrione, mah…

Matteo

Se noi riteniamo che per persona si debba intendere colui dotato di natura razionale, portatore di legge morale, di autocoscienza ecc, devo pensare che tutte queste qualità divengano tali al momento della nascita, in quell’istante, durante il parto, in cui il feto diventa bambino. Per me la vita umana è rappresentata da un continum che va dalla fecondazione alla morte, prorpio perchè in ogni suo stadio la vita umana procede senza salti ne rotture ma inevitabilmente diventa quello che deve diventare. Un embrione non si trasformerà che in una persona, se lo si lascia vivere. La persona da bambino in fasce crescerà e acquisterà man mano quelle caratteristiche umane tanto care ai filosofi. La crescita e l’evoluzione è continua e inarrestabile (solo dalla morte) dal momento del concepimento.

Matteo

X Lamb of God

A parte il fatto che non hai citato nessuna fonte e pretendi di sapere le mie…parli di dati statistici e scientifici ma non hai citato nessumna fonte. Parli di testi univeresitari di embriiologia come se la cultura fosse un monolite. Scusai ma qui starebbe tutta la tua razionalità??

Kaworu

“inevitabilmente diventa quello che deve diventare.”

matteo, te gli aborti spontanei non sai proprio che cosa siano, vero?

Francesca

@matteo

Se premetti cosa TU consideri vita la tua opinione vale come quella di chiunque altro.
Non sei comunque tu che decidi come definire la categoria concettuale “vita umana”, che, ti ripeto, è tuttora quella boeziana.
Per altro, incorri in un altro errore, visto che il divenire si declina per tutti con assoluta certezza nella morte. Non è certo che l’embrione diventi vita umana, vedi gli aborti spontanei, ma è certo che tutto ciò che vive è destinato a morire. Quindi in un bambino sarebbe più opportuno che tu vedessi il suo ineluttabile destino, il cadavere.
Che è un destino più certo dell’autocoscienza. Fortunatamente, la definizione di vita umana si applica soltanto a ciò che è, non al passato, non al futuro.

La vita non va difesa a prescindere, altrimenti dovremmo mettere fuori legge la bistecca.

Mad God

X Matteo
Provo con delle domande facili facili con risposta SI/NO, inserisco già le mie risposte tra parentesi.
Lo sperma o l’ovulo sono vivi? (SI)
sono persona? (NO)

L’embrione è vita? (SI)
è persona? (NO)

Un neonato è vita? (SI)
è persona? (SI)

La madre è vita? (SI)
è persona? (SI)

un uomo in coma irreversibile con il cervello in stato di morte celebrale è vita? (SI)
è persona? (NO)

L’aborto è soppressione di vita? (SI)
L’aborto è omicidio di persona? (NO)

Se stacco la spina a un uomo in coma irreversibile con il cervello in stato di morte celebrale sopprimo una vita? (SI)
Se stacco la spina a un uomo in coma irreversibile con il cervello in stato di morte celebrale uccido una persona? (NO)

Spero di aver espresso chiaramente la differenza tra vita e persona. (preferisco il termine persona a vita umana perchè quest’ultimo può creare confusione, con vita animale, vita non-umana/disumana e altre declinazioni di vita)

Trovo ridicolo voler equiparare i diritti di una persona con quelli di un insieme di cellule con DNA umano vive che non sono una persona.

Settimio Empirico

Forse vado fuori tema, ma la presunta sacralità della vita umana come si coniuga alle guerre, e ancora prima alla produzione di armamenti? Perché sarebbe questa (contro gli armamenti e le guerre, che comunque sono condizionate dal livello tecnologico delle armi) la vera “crociata” prima ancora che quella riguardante l’aborto e l’eutanasia.

Matteo

X Francescsa

Scusami ma anche te mi critichi perchè esprimo una mia opinione (evidenemetne non in linea con lo spirito “libero” e “democratico” del sito) come del resto quella degli altri. Poi però, come gli altri, snoccioli perle di sapere assoluto e dogmatico “la categoria concettuale vita umana, è tuttora quella boeziana”. Io ho scritto “Per me la vita umana è rappresentata da un continum che va dalla fecondazione alla morte, prorpio perchè in ogni suo stadio la vita umana procede senza salti ne rotture ma inevitabilmente diventa quello che deve diventare”. E’ evidente che la morte fa parte del naturale epilogo dell’evoluzione della vita umana. E questo è vero a qualsasi età o momento essa sopraggiunga, quindi anche nel caso di un aborto spontaneo. Poi, in riferimento a questa questione dell’aborto, ho fatto riferimento alla difesa per la vita UMANA e non per la vita in genere (che comunque come valore è più difendibile di altri!).

Grazie a Mad God, ora veramente illuminato!!!!!!!!

Settimio Empirico

Eh già, Kaworu, pecunia non olet disse una volta Vespasiano; evidentemente il denaro non puzza nemmeno per coloro i quali intendono la vita come qualcosa di sacro.

Settimio Empirico

Io come Matteo ritengo che la vita umana inizi dalla fecondazione fino alla morte, strano? No, perché dove sta la differenza?
La differenza è che a livello giuridico fino alla nascita dell’individuo non si può, secondo me, parlare di omicidio, bensì di interruzione di gravidanza, perché benché forma di vita primordiale, l’embrione ancora non è, sempre secondo me, una persona.
Che poi ciascuno, nel proprio intimo, voglia o meno guardare all’aborto come ad un omicidio in senso morale, beh questo è irrilevante a livello giuridico, cioé Matteo per quel che mi riguarda può continuare a pensare che l’aborto sia un omicidio (moralmente, secondo la sua morale), può esprimere il proprio giudizio, che si discosta dal mio, ma non può pretendere che questo suo giudizio implichi conseguenze giuridiche, così come io non pretendo che le implichi il mio di giudizio.
E quindi, a Matteo non piace l’aborto, se lui fosse una donna non abortirebbe, lui è libero di manifestare questa sua opinione, ma non di proibire che, nei termini di legge, altri cittadini (o meglio cittadine) ricorrano all’aborto.

Kaworu

@matteo

non mi hai risposto riguardo all’aborto spontaneo.

se per te INEVITABILMENTE DIVENTA QUELLO CHE DEVE DIVENTARE, com’è che il corpo di una donna abortisce spontaneamente?

ah forse è posseduta da satana o qualche altra idiozia, non saprei.

Daniela

Inevitabilmente diventa quello che deve diventare? mica deve diventare per forza qualcosa? Dove sta scritto. La natura può interrompere questo corso e noi stessi lo possiamo interrompere.
In queso caso di inevitabile non c’è proprio niente, giacchè la donna da sempre decide se questo processo verrà portato avanti oppure no.

Kaworu

@daniela

io lo so, ma matteo evidentemente non lo ha ancora realizzato.

Matteo

Scusami ancora Settimo ma io ho già espresso sopra il fatto che se la legge lo permette può essere praticato. Io ho cercato semplicemente di dire che non sono d’accordo con alcuni punti di questa legge, che lo ripeto, tanto male poi non è. Io, personalemtne, non ne faccio una distinguo giuridico ma morale, quindi per me la vita umana inizia il suo, forse lungo o forse no, cammino proprio dal momento della fecondazione e come tale deve essere difesa in ogni suo momento.

x Kaworu
Guarda che ho già risposto alla tua “pungente” e “acuta” osservazione!!!

Matteo

x daniela

idem come per Kaworu……………..

….e poi sono io quello che si arrampica sugli specchi!!!!!

Francesca

@matteo

Se hai letto con attenzione il mio commento, vedrai che non ti ho criticato affatto perchè esprimi una tua opinione, benchè tu premetta, appunto, che è un TUA opinione.

Come la definizione di vita umana universalmente accettata, non è una mia opinione, ma è una convenzione sul cui uso ci si è trovati tutti (o quasi), d’accordo.

Francesca

@matteo

Io non sono d’accordo su molte altre leggi, come la mettiamo?
E’ ovvio che il diritto deve trovare il miglior compromesso possibile tra un principio e la sua applicabilità.
La 194 nasce esclusivamente per ridurre la piaga degli aborti clandestini, questo è il principio che la anima. L’evitare gravidanze indesiderate è compito che dovrebbe essere ottenuto tramite l’uso del contraccettivo.

Settimio Empirico

Allora Matteo, io sono fermamente convinto del fatto che ciascuno possa esprimere il suo personale parere, al che, visto ciò che hai alla fine scritto, mi chideo se gli ateorazionalisti qui presenti (non tutti, ovvio) debbano per forza convincere Matteo e convertirlo ad una idea che non gli appartiene. Vuole pensare che la vita inizi al momento della fecondazione, lo penso anche io (la vita, non la persona) e non voglio convincere nessuno a pensarlo, solo che me lo si lasci pensare.
Per il resto (torno a rivolgermi a Matteo) credo tu abbia esordito male parlando (nel tuo primo intervento) di gente che scrive a sproposito senza conoscere, a quanto pare hai partecipato ad un dibattito in cui magari non condividi una ciccas, ma insomma a me pare che ci sia stata tutto sommato una buona dose di competenza e di conoscenza della 194, diciamo accettabile, più della media nazionale. Sei partito attaccando, e sei stato attaccato. Ma se vale l’ultima cosa che hai scritto, per carità, puoi pensare quel che vuoi, non sarà un mio scopo quello di convincerti del contrario.

Mad God

X Matteo
Quindi per la tua morale (irrazionale) è omicidio staccare la spina a un uomo in coma irreversibile con il cervello in stato di morte celebrale?

OK, nessun problema, peccato che la legge di uno stato dovrebbe basarsi su principi razionali (a parte gli stati teocratici o fideistici).

Se qualcuno su un forum di razionalisti esprime una opinione irrazionale, probabilmente non riceverà applausi… prova con un forum New-Age o Postmoderno, forse avrai più successo.

La vita di un essere umano (spesso) procede senza salti nè rotture, ma sicuramente ha dei punti specifici (nascita, raggiungimento dell’autocoscienza e raggiungimento della maturità sessuale ad esempio), quindi cosiderala in modo uguale dal concepimento alla morte mi sembra ridicolo e irrazionale.

Comunque non ho capito dove hai risposto al quesito sugli aborti spontanei….

Settimio Empirico

Francesca, io ho problemi ad affidarmi a definizioni universalmente accettate, è quell'”universalmente” che non mi torna, fermo restando che la definizione nel caso specifico mi va bene, ma in generale diffido, o meglio tendo ad approfondire e non ad accettare qualcosa solo perché il 99,9% lo dice, il dubbio è l’inizio del sapere (dubium sapientiae initium), la critica anche di un paradigma, ovvio che come premessa ci devono essere le basi per poter criticare un paradigma.

Settimio Empirico

“Se qualcuno su un forum di razionalisti esprime una opinione irrazionale, probabilmente non riceverà applausi”

Però Mad God, spesso mi accorgo di due tipi di individui razionali:
-quelli che pensano che l’irrazionalità non esista, sia un difetto, sia una sorta di peso che ci portiamo dal passato;
-quelli che riconoscono che la vita è complessa e non tutto è razionalmente spiegabile, e quindi si limitano a parlare delle cose spiegabili con la ragione, lasciando perdere, o trattando come cose intime e soggettive le altre.

Io tendo alla seconda definizione, non credo che le cose irrazionali siano “minori”, certo se si parla di temi scientifici dobbiamo muoverci nell’ambito del razionale.

Matteo

Io l’aborto spontaneo non lo considero un’avvenimento speciale ma naturale e quindi come ogni momento della vita. La morte fa parte della vita in maniera fondante ed è per questo che ho scritto che “è evidente che la morte fa parte del naturale epilogo dell’evoluzione della vita umana. E questo è vero a qualsasi età o momento essa sopraggiunga, quindi anche nel caso di un aborto spontaneo”.

Scusa Mad God ma se la mettiamo su questo tono diventa veramente diffile dialogare. Questa tua considerazione perdonami è abbastanza banale.

“La vita di un essere umano (spesso) procede senza salti nè rotture, ma sicuramente ha dei punti specifici (nascita, raggiungimento dell’autocoscienza e raggiungimento della maturità sessuale ad esempio), quindi cosiderala in modo uguale dal concepimento alla morte mi sembra ridicolo e irrazionale”.

E’ chiaro che non mi riferivo alla vita nel suo decorso quotidiano che è fatto di mille esperienze, ma della vita nella sua, se così posso dire, profonda essenza e nel suo significato. Un embrione, salvo non sopraggiunga una morte voluta o accidentale, diventerà una persona e quella persona crescendo conquisterà la sua autocoscenza, maturità sessuale ecc ecc.

x Settimio

hai ragione sono partito un pò alla carica ma nonostante quella affermazione durante la discussione ho trovato persone di sicuro competenti e convinti delle loro idee. Quello che mal ho sopportato è il tentativo di alcuni (forse troppi) di deridere in maniera spicciola ( e devo dire con pochi e poveri argomenti) chi non la pensasse come loro. Comunque è stato un piacere altrimenti non sarei stato tutto questo davanti al computer!

Francesca

@Settimio Empirico

Le uniche conclusioni che vengono accertate con sistemi diversi dalla negoziazione sono quelle scientifiche. A domanda “L’embrione è già persona?” la scienza risponde che non è in grado di rispondere, poichè la definizione di persona umana esula dal suo specifico.

Bisogna rivolgersi alla filosofia, la quale, per definire la vita umana non ha altro sistema che creare una categoria che appartiene però al mondo del pensiero, non a quello della scienza, e quindi la categoria deve sottostare ad un consenso che sia più ampio possibile.

La stessa cosa avviene in campo artistico, non possiamo chiedere agli scienziati di rispondere al quesito: “La Gioconda è un bel dipinto?”, poichè la definizione di ciò che è bello esula dal loro specifico. Universalmente la Gioconda è ritenuta un capolavoro, anche se esprimere un parere opposto è del tutto lecito.

Kaworu

@matteo

in pratica ti stai arrampicando sugli specchi, perchè dici prima che INEVITABILMENTE l’embrione diventerà persona, poi che l’aborto naturale è però parte di un percorso naturale.

allora, o una cosa è inevitabile, o non lo è. evento naturale o meno che sia.

continua pure a cantartele e suonartele da solo, tanto di certo le leggi non le facciamo qui, e io contrariamente a te, rispetto la libertà di scelta altrui.

Matteo

Guarda Kaworu che sei prorprio forte!!!!!!!!!!
Certo che se uno può impedire con cure che una madre possa perdere il suo bambino (stranamente non si dice feto!!) ben venga. Ma non vedo come quello cho ho scritto, tra l’altro molto semplice da capire, possa generare queste reazioni. L’embrione umano cosa è destinato a diventare un motorino? Un tostapane? E’ ovvio che se lo si lascia al suo corso esso diventerà persona, ma questo non vuol dire che non ci possano essere delle complicanza nel parto!!! Scusami ma stiamo parlando veramente dell’ovvio.

Francesca

@matteo

Il MIO embrione umano è diventato niente, non si erano svilupate le cellule cardiache.

Matteo

Mi dispiace ma conferma quello che dicevo. Non capisco veramente dove vogliate arrivare con queste considerazioni. Il fatto che le cose purtroppo non sempre vadano come previsto non cambia l’essenza, in questo caso, della natura dell’embrione. Anch’io posso nascere con delle malformazioni ma questo non fa venire meno la mia dignità di persona.
Facendo così però andiamo a finire su un vicolo cieco!!

Settimio Empirico

Capisco Francesca, del resto non volevo dire che la Gioconda fosse brutta 🙂 o Boezio un demente 😉 , ma rivendicavo la mia unica e irripetibile (salvo clonazione) individualità

Sull’aborto naturale. E’ chiaro che si sta trattando il tema “vita” in modo ontologico, cioé la vita in sé, l’essere in quanto tale, e non secondo i casi possibili dei singoli esseri come espressione delle molteplici strade che un singolo essere può percorrere o meno.
L’aborto naturale è un caso possibile, ma non è attinente con la 194 né con il significato che ciascuno di noi dà alla vita.
E’ inevitabile che l’embrione, ontologicamente parlando, diventi persona, così come è inevitabile che si invecchi, certo che se uno muore a 20 anni non diventa vecchio, maq uesto caso particolare non rende falsa l’idea che s’invecchi.

Kaworu

@matteo

“E’ ovvio che se lo si lascia al suo corso esso diventerà persona, ma questo non vuol dire che non ci possano essere delle complicanza nel parto!!!”

inizio a pensare che tu abbia un vocabolario tutto tuo…

conosci le differenze tra la parola “Parto” e la parola “gestazione”? spero di si.

dunque se tu dici che se si lascia un embrione al suo corso, diventerà persona a meno di complicazioni nel parto.

però l’aborto spontaneo è una complicazione che avviene durante la gestazione. come la mettiamo?

Kaworu

quindi matteo, non è affatto ovvio che se lo si lascia al suo corso, un embrione diventerà persona.

Matteo

ho sbagliato termine, volevo intendere gestazione……………pardon! Senza che lo riscrivo prova a rileggerlo sostituendo i due termini, anche perchè hai già montato una nuova polemica che francamente non capisco.

Kaworu

veramente l’unico che monta polemiche sei tu.

un embrione non è una persona, non può vivere se non “parassitando” un altro corpo, ovvero quello della donna. se lo stacchi da esso, muore.

poco ci vuole a capire che ogni essere umano riesce invece a fare questo (non tiriamo in ballo i casi di malattie che ti costringono all’uso del respiratore o altri ausilii, perchè in quel caso comunque abbiamo una persona che è, non che “forse, se tutto va bene, potrebbe essere”).

è qualcosa che potrebbe diventare una persona, ma il cui futuro dipende (oltre che dal “caso”, chiamiamo così la naturale soppressione di un embrione malformato) dalla donna che lo ospita.

e la donna che lo ospita, in quanto persona già in atto, ha il diritto di scegliere.

se tu matteo vuoi che alle donne questo diritto sia negato, non so che cosa dirti.

ah se anche gli uomini potessero restare incinti… l’aborto sarebbe come andare a bersi una birra con gli amici, mi sa.

Claudio

Un giorno gli alieni arrivarono nei pressi della Terra. I loro potentissimi strumenti scientifici segnalavano che su quel pianeta provenivano segnali di vita, e così decisero di portarne qualcuna sul loro disco volante per studiarla ed eventualmente, se fosse stata abbastanza intelligente, stipulare degli accordi commerciali e fare discussioni di filosofia.
Attivarono così il loro raggio verde, e con quello attirarono varie forme di vita: pesci, uccelli, mammiferi, e anche uomini. Ma ogni volta succedeva una cosa strana: le creature giungevano sempre morte sul disco volante, la forma distrutta e sconvolta. Gli alieni osservarono che al di sopra di una certa altezza le creature morivano per mancanza di ossigeno, e addirittura nel vuoto dello spazio i loro corpi scoppiavano per lo sbalzo atmosferico.
Alla fine, dopo molte discussioni, uno di loro prese la parola e disse:
“Ho capito dove abbiamo sbagliato. Queste in realtà non sono vere e proprie forme di vita, perchè non sono autonome ed indipendenti dal pianeta. Evidentemente sono degli organismi inferiori, parassitari. L’unica vera forma di vita qui è stata il pianeta stesso, che era autonomo e indipendente, anche se ora non dà cenni di volontà.”
A questo punto gli alieni provarono a contattare il pianeta in tutti i modi, ma quello rimase silenzioso. Gli alieni passarono vari decenni ad analizzare il moto della deriva dei continenti, l’attività vulcanica, le conformazioni delle catene montuose, per capire se quelle fossero manifestazioni spontanee e casuali o invece un linguaggio con cui il pianeta cercava di dire loro qualcosa.
Alla fine, scoraggiati, gli alieni conclusero che il pianeta era morto. I parassiti che ne abitavano la superficie e i mari, e che non erano vere forme di vita perchè dipendevano completamente da esso, erano come insetti brulicanti che infestavano il gigantesco cadavere e lo inquinavano mancandogli di rispetto.
Gli alieni, che avevano un animo sensibile, avvertirono tutto l’orrore e l’offensività della cosa. Perciò, prima di lasciare il pianeta morto e tornare al loro mondo lontano, decisero di compiere un ultimo gesto di rispetto verso quella forma di vita: bruciarono solennemente col fuoco atomico il cadavere spaziale, e lo mondarono dei parassiti che lo insozzavano, intonando gloriosi peana funebri a tutte le forme di vita dell’Universo.

Mad God

@Settimo

Personalmente vedo che l’irrazionalità esiste (ho delle prove concrete tutti
i giorni 🙂 ),
in certi ambiti è un difetto (scienza) , in altri è irrilevante, in altri
ancora è positiva (arte, musica, letteratura).
Non sono un esperto ma la parte irrazionale del comportamento umano e del
modo di ragionare dell’uomo è da un pò di tempo che viene studiata
razionalmente dalle scienze comportamentali e cognitive.
In ambito personale (ovviamente rimanendo nei limiti della convivenza
civile) non considero le cose irrazionali come “minori” (ci sono e influenzano la vita, non penso sia mai esistito un individuo completamente razionale, la struttura del cervello
umano non sembra permetterlo) ma cerco di non mettere l’irrazionalità alla
base della mia vita, preferisco affidarmi alla razionalità per le cose
“serie”.
La vita è complessa, ma non vedo ambiti che non possano essere analizzati
razionalmente.
Io non posso spiegare (o sapere) tutto, ma tutto può essere spiegato
razionalmente (considerando ovviamente i limiti della realtà e il fatto che
tutte le spiegazioni razionali possono cambiare in base alla maggiore
conoscenza che abbiano, col tempo, della realtà che ci circonda).

Le spiegazioni irrazionali non le considero vere.
Dire che in generale non tutto è spiegabile razionalmente mi sembra un dogma
non dimostrabile, per mè tale affermazione è vera solo se si aggiunge che
non è spiegabile razionalmente perchè non si puo (per limiti fisici e/o
temporali) analizzare razionalmente tutta la realtà, certamente non perchè
la razionalità abbia qualche limite intrinseco.

Ultimamente la scienza (razionale) sta studiando con successo anche
l’irrazionalità fideistica (e nei casi acuti e pericolosi spero che trovino
una cura efficace 🙂 🙂 🙂 )

@ Matteo
La mia considerazione banale era per far notare che non è poi così difficile trovare dei punti di svolta “fisici” e “comuni”nella vita umana, e di solito è da uno di questi punti (comune a tutti e semplice da individuare) la NASCITA, che si considera l’inizio di una persona, mentre per individuare la fine della persona , nei casi di dubbio, viene in aiuto la tecnologia che individua la MORTE CELEBRALE.

La profonda essenza e il significato della vita???? in base a quale concetto razionale e oggettivo? sottolineo oggettivo, visto che stabilire l’essenza e dare significato a qualcosa mi pare molto soggettivo.

Un embrione (di solito) diventerà una persona, ma fino a quando non è una persona, resta un embrione.
Una persona morira, ma finchè non muore resta una persona.
Il diritto alla vita è delle persone (non degli embrioni, nè dei corpi in stato di morte celebrale).

Mi spiace ma quando vedo argomentazioni irrazionali, la mia prima reazione (irrazionale) è di divertirmi…

@Claudio
Evidentemente gli i tuoi alieni (irrazionali) hanno una definizione di vita diversa dalla nostra, non è che sono parenti dei Yuzan Vong di Guerre Stellari che ritengono che l’essenza della vita è il dolore e se non soffri vuol dire che non sei vivo?

Francesca

@Claudio

Sono contenta che hai postato la tua favoletta, che per altro è assai poco calzante come metafora del caso in oggetto, perchè quando si arriva al non argomento significa che tutte le cartucce sono state sparate. Per cui, con la pipa e con l’imbuto io ti lascio il mio saluto.

Ciao.

Claudio

La morale della mia favoletta è evidentemente che solo gli organismi autonomi e indipendenti sono persone. Perciò gli embrioni non sono persone, a differenza di noi che siamo già nati e che come noto non dipendiamo nè dalla luce del sole nè dall’ossigeno nè dall’acqua nè dal cibo (latte materno per i neonati) per sopravvivere.
Eh, noi sì che siamo esseri umani, non come quegli embrioni che sono solo parassiti!

Mad God

@Francesca
Gli Yuzan Vong nei libri di Guerre Stellari sono cattivi, quindi per dogma non possono essere cattolici 🙂

@claudio
Non mi sembra che luce, ossigeno e acqua e cibo siano esseri viventi (a parte qualche volta il cibo fresco) da cui dipendiamo… (ma magari tu credi che lo siano… sei per caso animista???)
Un embrione dipende da un altro essere vivente….
Pensavo fosse ovvio….

Cinzia

Allora premetto che sono cattolica , ma non praticante, quindi spero che la mia opinione venga letta anche alla luce di questo.
Ho letto alcuni dei commenti ho letto parole come (mala sanità , errore) ma l’errore davvero grande è pensare che l’aborto in se stesso sia la soluzione di qulcosa,il fatto davvero crudele è uno e solo quello che viene eliminata una vita perchè non è perfetta, to vai nonn servi anulla sei down ti ammazziamo!!! Ragazzi riflettete tutti questo è il vero e proprio abomio, pensare di essere padroni della vita altrui, e poter scegliere come quando e in che modo!!
Quello che è successo dopo è solo la conseguenza di tutto ciò, hanno pagato con la loro vita due angeli!!!
E Sono vicina ai genitori che dovranno portarsi dentro il peso di una ((scelta)) fatta senza vedere cosa ci stava dietro! Un figlio con problemi ma bisognoso d’amore.

Mad God

@ Cinzia
Io non accetto la fede come fonte di conoscenza vera e cerco di usare al meglio la razionalità, quindi mi dovrei classificare come a-teo e a-fideista (perchè non ci sono solo le divinità a cui non credere, ci sono un sacco di altre “dottrine” e “dogmi” che pretendono che si abbia fede) e anch’io spero che la mia opinione venga letta anche alla luce di questo.

La natura (o il caso o visto che sei cattolica probabilmente pensi che la causa sia Dio o un suo antagonista) elimina vite in continuazione.
Spesso prima di eliminarle soffrono atrocemente.

Io non considero un abominio impedire che una vita diventi una persona condannata a soffrire o che non potrà mai essere autonoma e indipendente o che non potrà mai essere autocosciente o semplicemente non voluta.

Inoltre fino al momento in cui nasce, non è corretto parlare di vita altrui… c’è la vita della madre (il feto o l’embrione è un organo del suo corpo su cui ha tutto il diritto di decidere autonomamente segundo la propria coscienza e etica).

Non credo agli angeli.

Ignoro se i genitori abbiano fatto una scelta senza vedere cosa ci stava dietro, ma rispetto la loro scelta e non la condanno perchè non conosco la loro situazione e la trovo condivisibile.

Per mè anche impedire (o spegnere con l’eutanasia) una vita destinata alla sofferenza può essere un gesto d’amore.

Cinzia

Per Mad Good:
Allora forse non mi sono spiegata,e ovviamente tu non hai capito cosa volevo dire!!!
Innanzitutto Non penso che Dio voglia eliminare nessuno, altrimenti guarda le cose andrebbero diversamente da come vanno, spesso bambini innocenti muoiono di cancro e dei sirial killer vivono in piena salute!!! Consentimi ma mi sembra da stupidi pensare che Dio sia coinvolto in tutto questo!!! Lui semplicemente ci ha lasciati Liberi di scegliere e ci ama a prescindere delle scelte che facciamo! Come fai a Dire che il feto o un embrione non sia un essere vivente , documentati ti prego, è comodo per tutti pensare questo, tiene più leggere le coscienze di chi vede l’aborto come soluzione di qualcosa.
Guarda l’eco di un bimbo di appena dieci settimane, (termine per consentito dalla legge per l’interruzione volontaria di gravidanza)ha un cuore che batte un cervello, e tu questa non la chiami vita?? ha solo bisogno di crescere.
Tu non credi agli angeli??? Ok (rispetto il tuo pensiero)ma io dicevo angeli riferendomi a quei due bambini morti a causa di quello che è successo e di cui si è ampiamente parlato.
Poi mi pare che tu abbia interpretato il mio messaggio a modo tuo visto che mi hai messo parole in bocca che non ho scritto.
Io non condanno i genitori, anzziiiii gli sono vicina li abbraccerei forte, io non giudico loro loro sono solo vittime di un pensiero comune , giudico il gesto il che è molto diverso.
Loro saranno stati solo diperati al punto di arrivare a quello, al punto di vedere quella come una soluzione!! Solo perchè nessuno ha saputo fargli vedere altro.UN FIGLIO meno perfetto forse ma pur sempre un figlio.
TOGLIRE LA VITA A QUALCUNO NON PUO MAI ESSERE UN GESTO D’AMORE E ALTRUISMO, LA VITA E VITA, e Noi non siamo nessuno per deciderne il destino.
Grazie
Ciao

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