Trovare un bandolo a possibili soluzioni in un ginepraio qual è’ la perenne situazione di convivenza obbligata Chiesa-Italia è purtroppo a mio avviso senz’altro impossibile.
Il giustificare ogni “azione” sul territorio di uno Stato che dovrebbe essere “sovrano” utilizzando a pretesto l’esistenza del “Concordato” tra i due stati (Italia e Stato del Vaticano, per evitare equivoci), non dovrebbe poter consentire un totale stato di impotenza da parte dei cittadini, i quali non sono poi mai stati realmente censiti ed interpellati nella quantificazione dei favorevoli e dissenzienti relativamente a tale stato di cose.
Giordano Bruno Guerri, storico laico, qualche anno fa asseriva in “Per una rivoluzione italiana” scritto a quattro mani con la nota antropologa Ida Magli quanto segue:
“La Chiesa ha bisogno di un “corpo”: questo corpo è l’Italia. Il Vaticano non ha mai tollerato, non tollera e non tollererà mai l’esistenza di uno Stato italiano davvero indipendente e funzionante”.
Ida Magli dal canto suo invece ribatteva:
“Essendo sempre stati il corpo della Chiesa, gli italiani sono stati sempre il corpo di un sistema irrazionale, perché qualsiasi religione è irrazionale. Per reazione all’irrazionale, gli italiani si dividono quasi sempre – irrazionalmente – in due o più fazioni preconcette. La fede è sempre molto più forte di un’ideologia, e se la Chiesa afferma di possedere la Verità quale ideologia può starle alla pari ? Quindi gli italiani hanno sviluppato – come risposta difensiva a un sistema che imponeva qualsiasi cosa per “fede” – reazioni negative per “fede”: ti oppongo il contrario di quello che mi imponi come sistema di fede, visto che non ho altra possibilità. Per gli italiani, perciò, è quasi impossibile un ragionamento obiettivo, non falsificante, perché la cultura opera a livello epigenetico, ovvero si eredita”.
Queste due citazioni, sono lo specchio del perché la Commissione europea non approderà a nulla relativamente al contenzioso aperto sulle “agevolazioni” fiscali !!
Quando mai infatti un solo italiano avrà il coraggio di alzare la testa – o avrà comunque lo spazio di esprimersi – e ribellarsi ai palesi soprusi che vive quotidianamente e in maniera totalmente smaccata relativamente ai privilegi di questo enorme Ente tutt’altro che “non profit” ?
Le esenzioni dell’ ICI, sono il tema di questi giorni, ma le mille agevolazioni di cui possono godere i vari dispensatori di gioie virtuali sparsi su tutta la nazione, come mai potranno essere anche solo parzialmente controllate e/o intaccate nella loro certezza di intoccabilità da parte di chicchessia e non da meno da parte della cosiddetta “Commissione Ue” ?
Di certo da qui a poco tempo purtroppo prevedo che questa Commissione, anche se dal nome altisonante, si trasformerà in una armata Brancaleone e niente di più, … anzi ho paura che dovranno pure abbassare la cresta e chiedere scusa !……
Sarebbe tanto bello poter dire: meditate italiani, meditate !!
Articolo di Gian Luigi Soldi pervenuto a ultimissime
pur condividendo in parte le considerazioni pessimistiche di Soldi credo sia possibile riporre una fiducia realistica in questa azione della Commissione; certo non possiamo aspettarci la soluzione della situazione che vede il governo italiano “servitore di due padroni” ma ritengo che il dito puntato sull’anomalia italiana possa contribuire, nel nostro paese, a riaccendere la protesta nei confronti dei privilegi assegnati alla Chiesa, e nell’UE a favorire quel movimento di europarlamentari e cittadini che fa muro per proteggere le istituzioni, le leggi e la futura costituzione europea dalle ingerenze di qualsiasi istituzione religiosa.
Al momento la procedura è lontana dal contenzioso, la Commissione indaga per capire se l’esenzione dell’ICI di cui beneficiano i commerci della chiesa sia, ad esempio, in contrasto con i principi della “concorrenza libera e non falsata” come espressa nel Trattato che istituiva la CE nel 1957 (la Commissione è anche nota come “Guardiana dei Trattati”…il che la dice lunga) o con il principio assai rigido per il quale alcuni aiuti di Stato diretti o indiretti sono incompatibili con il Mercato Unico.
La situazione attuale non ha precedenti e si sente forte l’odore di carboni ardenti…
Io penso che al momento sia ancora possibile credere che l’indagine della Commissione potrebbe aprire uno spiraglio del quale approfittare; forse è il caso di assumere un atteggiamento attivo e informarsi circa questa procedura di indagine per capire chi sono gli attori e se esiste lo spazio per un contributo da parte di un’associazione come l’uaar.
Io ci sto provando
Come è vero e disarmante questo articolo di Soldi,quando richiama la frase dello storico Guerri:la Chiesa ha bisogno di un corpo e questo corpo è l’Italia. Ne ha bisogno per finanziarsi,ne determina le leggi,ne scandisce quasi l’agenda politica,contribuisce ad avvelenarne la vita pubblica, il dibattito tra le idee, già di per sè difficile e complicato in questo stranissimo Paese. Ritorno ora da vacanze in paesi europei cattolicissimi,Spagna e Portogallo, e lì ho seguito la stampa nazionale giornalmente: ebbene non una citazione dei discorsi del pontefice,degli interventi dei vescovi(forse non ci sono nemmeno?E’ probabile),mai,neanche quando erano in agenda problemi di interesse morale come l’applicazione di leggi sull’aborto. Rientrato in Italia vengo già sopraffatto dai quotidiani anche laici che puntualmente riportano gli interventi dei vescovi,quelli del pontefice come se si trattasse di eventi che concorrono a creare l’informazione del cittadino, e su che poi, sulla condanna dei piromani,sul consumismo,banalità che qualsisai cristiano può se vuole ascoltare in qualsiasi omelia in qualsiasi chiesa. Anche questo è un esempio di come la Chiesa si nutre del corpo dello stato,ribadisce giornalmente la sua presenza,e questo anche grazie ad una stampa che, al di là della prosopopea che assume in certe occasioni, assai miserevole
Vorrei signalare una cosetta abbastanza divertente.
Poco tempo fa ho visto un reportage in Francia alla TV nel quale la chiesa cattolica (francese) piangeva miseria: 😀 il vescovo con l’aria abbattuta e triste e la tonaca rattoppata spiegava che la chiesa cattolica francese non riesce a chiudere il bilancio, non ha abbastanza soldi per mantenere il clero, pagare gli impiegati e sostenere le spese varie.
E il vescovo (non mi ricordo più il nome) specificava che il Vaticano NON aiuta finanziariamente le diocesi all’estero.
Cioè Ratzy & c. (i quali attraverso la vendita di beni immobiliari in Italia hanno fatto notevoli guadagni) gli euro se li tengono stretti, manco sono capaci di dare una banconota stracciata ai preti francesi.
Evidentemente siccome questi preti francesi sono poveri e nettamente meno rompicoglioni dei loro colleghi italiani sono più apprezzati dai cattolici praticanti* (*una minoranza silenziosa per fortuna) e sembrerebbe che Sarkozy voglia modificare un po’ le leggi sul finanziamento dei luoghi di culto, sopratutto per controllare il finanziamlento delle moschee.
Oltralpe i servitori di Gesù sono poveracci e silenziosi (comunque bisognerebbe verificare, non sono troppo convinta) e Razty se ne sbatte allegramente.
La situazione italiana è unica suppongo e senza speranza. 🙁
Vive la république laïque, vive la France! 😀
…il principale motivo per il quale in Francia la chiesa piange miseria è che per legge è obbligata a mantenersi con le donazioni dei fedeli, lo Stato non sgancia un centesimo per il “sostentamento del clero”.
mi associo ad annaT ad iniziare un coretto…
Vive la république laïque, vive la France!
Concordo con l’analisi lucida di Sergio.
Valentina scrive:
30 Agosto 2007 alle 09:50
…il principale motivo per il quale in Francia la chiesa piange miseria è che per legge è obbligata a mantenersi con le donazioni dei fedeli, lo Stato non sgancia un centesimo per il “sostentamento del clero”.
mi associo ad annaT ad iniziare un coretto…
Vive la république laïque, vive la France!
—> In realtà, non è tutto rosa, poichè esistono vie traverse per raggirare la legge:
Per esempio nella mia città una moschea è in costruzione : il comune ha acquistato il terreno (pure con i miei soldi, sic!) e lo ha offerto il locazione ad un canone derisorio e parteciperà alla costruzione dell’ala culturale del complesso (biblioteca musulmana).
Tutto ciò è perfettamente legale, e in un certo senso segue il principio della laicità, cercando di applicare un trattamento equitabile per tutti i culti senza privilegiare la religione cattolica in particolare, e a controllare il finanziamento della costruzione di nuove moschee, per evitare finanziamenti di dubbia origine provenienti dall’estero.
Inoltre siccome molte chiese sono immobili classificati “appartenenti al patrimonio storico”, lo stato attraverso enti vari finanzia restauri e spese. Il finanziamento di manifestazioni religiose aventi un nesso con la cultura, l’educazione, l’arte ecc. è pure autorizzato, come altrove.
Le spese di manuntenzione delle chiese (di campagna^^), sono invece a carico della diocesi o dei fedeli (donazioni), cosi’ come gli stipendi dei preti e altri lavoratori dipendenti.
Voilà… 🙂