Oggi Pegah Emambakhsh non salirà sul volo per Teheran. Il suo rimpatrio è stato di nuovo rinviato. È un segnale incoraggiante, dopo la mobilitazione dell´Italia per salvare la vita alla donna iraniana a cui la Gran Bretagna ha negato l´asilo politico perché non ha saputo dimostrare di essere lesbica. Pegah resta in carcere, nel centro di detenzione di Yarls Wood, vicino Sheffield, ma presto potrebbero arrivare notizie positive sul suo caso da parte delle autorità inglesi. Forse già domani.
Il Regno Unito potrà riesaminare la richiesta della donna e decidere di accoglierla in base alla Convenzione di Ginevra, in caso contrario l´Italia può intervenire contro il suo trasferimento in Iran.
«Abbiamo avuto conferma che entro mercoledì dovrebbe arrivare una risposta dal Regno Unito», ha annunciato Matteo Pegoraro, dell´associazione EveryOne, al sit-in organizzato insieme ad Arcigay e Arcilesbica davanti all´ambasciata britannica a Roma per chiedere di salvare l´iraniana da una condanna alla lapidazione. «I ministri italiani stanno lavorando con il premier Brown per gestire al meglio questa situazione», ha aggiunto.
«Giungono i primi segni di schiarita. Il rimpatrio forzato sembra per il momento rinviato», ha scritto in una lettera alla stessa associazione il ministro Barbara Pollastrini, che per prima ha lanciato la proposta di ospitare la Emambakhsh in Italia. «Ciò è dovuto alla sensibilità e alla volontà emerse nello stesso Regno Unito e alla mobilitazione nel nostro Paese di associazioni e personalità di diversi schieramenti politici», ha continuato il ministro dei Diritti e delle pari opportunità. La notizia della nuova sospensione è stata confermata anche dal presidente dell´Arcigay, Aurelio Mancuso. Dopo il nuovo rinvio, «ora si tratta di intervenire perché la vita di Pegah non sia più in pericolo», ha detto invece il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero.
A favore dell´iraniana è intervenuto anche il vicepresidente della Commissione Ue, Franco Frattini, che ha invitato Londra a far prevalere la tutela della persona. Intanto dal Regno Unito è arrivata una nuova apertura: un incontro oggi tra il ministro dell´Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, il presidente di Arcigay e l´ambasciatore Edwin Chaplin. «Il caso di Pegah è molto grave: quando nei confronti dell´Iran ci sono in gioco interessi economici si arriva a parlare di embargo; in questo caso c´è voluto un movimento dal basso e la grande sensibilità del governo italiano», ha detto il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli.
La mobilitazione comunque continua: la vicenda è approdata al Parlamento europeo su iniziativa del Radicale Marco Cappato. […]
Il testo integrale dell’articolo di Paola Coppola è stato pubblicato su La Repubblica e può essere letto sul sito gaynews.it
speriamo bene, era proprio un’assurdità consegnarla a quei carnefici
no ma scusate… com’è che doveva fare a dimostrare di essere lesbica???
ma sono deficienti???
E veramente una cosa assurda,allucinante l omofobia ancora dilagante in tutto il mondo. nessuno si deve arrogare il diritto di decidere della sessualita di un persona. Io sono culattone e sono orgoglioso di esserlo e ho tutto il diritto di vivere serenamente la mia sessualita,qualunque essa sia rispettando me stesso e gli altri.
Ecco la mappa della vergogna: http://www.sodomylaws.org/world/world.htm
no comment
@Kaworu: certe volte mi chiedo se “Testa Lustra da Predappio” non avesse ragione col suo “Dio stramaledica gli inglesi”… Vabbè, c’è Dio, ma in sua mancanza possiamo stramaledirli da noi! Non è la prima volta che gli inglesi fanno ca7ate galattiche…
Se le è stato chiesto di dimostrare che è lesbica, avrebbe potuto ribattere che a chi glielo ha chiesto: “Lei sarebbe pronto a dimostrarmi che è etero?”
@ paolino
“certe volte mi chiedo se “Testa Lustra da Predappio” non avesse ragione col suo “Dio stramaledica gli inglesi”… ”
Sinceramente io non mi sento di stramaledire gli iraniani a causa della teocrazia omofoba che li governa e che è responsabile di questa persecuzione ignobile, figurati se mi permetto di stramaledire gli inglesi anche se vedo che i primi non è politicamente corretto stramaledirli mentre i secondi a quanto vedo sì. Sarebbe ora che i presunti antirazzisti che frequentano questo blog, si facessero vedere anche in queste occasioni, non solo quando si toccano i loro tanto amati islamici. Spero comunque per Pegah che riesca a rimanere in Gran Bretagna, probabilmente come molti iraniani conosce l’inglese senz’altro meglio dell’italiano. Cambiare paese due volte non è certo il massimo.
Orgoglioso di essere gay, orgogliosa di essere lesbica,orgoglioso di essere bisessuale, orgoglioso di essere transessuale, orgoglioso dei miei gusti sessuali sui quali la chiesa cattolica non deve permettersi di pronunciare parola. chiesa cattolica che fa solo i porci comodi suoi,nascondendo in modo vergognoso tutti i misfatti sessuali ed economici. Bastarda!!!!!!!!!!!!!!!!!!!