To: Presidente della Repubblica Italiana, Presidente del Consiglio dei Ministri, Presidente della Commissione Europea, Presidente del Parlamento Europeo, Presidente del Consiglio d’Europa, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente del Senato della Repubblica, Organi di Stampa Petizione per l’abolizione della devoluzione dell’otto per mille dell’intero gettito fiscale IRPEF dallo Stato, alla Chiesa cattolica o ad altre confessioni religiose.
Con il Concordato dell’11 febbraio 1929, che codificava i rapporti tra Stato italiano e Chiesa cattolica, quest’ultima venne dichiarata religione di Stato, e lo Stato italiano si impegnò direttamente a pagare gli stipendi al clero cattolico attraverso il meccanismo della “congrua”.
Questo sistema venne riformato il 18 febbraio 1984 con la firma del nuovo concordato tra il presidente del consiglio italiano Craxi e il segretario di Stato del Vaticano Casaroli: con il nuovo accordo veniva eliminato il concetto di religione di Stato, e si stabiliva che il finanziamento (studiato dall’allora Ministro del Bilancio Paolo Cirino Pomicino) fosse costituito da una frazione del gettito totale IRPEF (l’otto per mille, appunto), che i contribuenti potevano decidere di destinare allo Stato o a una confessione religiosa. La materia fu poi regolamentata dalla legge n. 222 del 20 maggio 1985 e da successivi decreti legge e circolari. […]
Testo integrale sul sito Petitionline
Togliamo anche lo stipendio ai deputati e ai senatori.
Va tolto a quelli che non fan nulla per meritarselo e agli assenteisti! Per il resto son d’accordo con l’abolizione dell’otto per mille.
ho visitato il sito della petizione, al momento conta 198 firme molte delle quali amputate del cognome ma affiancate dalla specifica “ateo”, di fatto inutili.
Che senso ha?
Ste petizioni on-line alla fine servono a qualcosa o sono fuochi d’artificio?
Il problema è che nessuna raccolta di firme (tanto meno online) può obbligare il parlamento ad abolire il concordato: come spiegato nel nostro sito, le vie sono due: modificare il concordato con accordo tra Stato e Cei (impossibile), abrogare l’art. 7 della Costituzione che richiama il concordato (impossibile perché servono i 2/3 del parlamento).
Se solo gli italiani si decidessero a firmare, ma non per la chiesa cattolica, il messaggio sarebbe molto chiaro.
Per me questa petizione, benchè l’obbiettivo sia nobilissimo, è uno strumento del tutto inutile e che può fare solo perdere tempo a chi la organizza. Anzi può essere anche un boomerang se qualcuno dice poi che hanno firmato solo 4 gatti.
Cerchiamo piuttosto di rendere più forte la campagna informativa su l’ 8 x 1000 che l’ UAAR ha iniziato quest’anno, facendo sapere a tutti i cittadini che se non firmano per nessuno , l’ 80 % dell’ 8 x 1000m delle loro tasse va alla chiesa cattolica.
Cominciamo a coinvolgere anche i CAAF della CGIL e altre organizzazioni non confessionali , affinchè anche loro diano corretta informazione a riguardo.
@ Enrico
questa storia dell’80% “non devoluto comunque devoluto” la spiego a tutti quelli che posso ogni volta che posso, ma spesso mi guardano con l’aria stranita di chi sente parlare dei marziani. Ho esposto i miei dubbi presso un CAAF CGIL della mia città, ma la risposta è stata che “così è” e non vi si può ovviare… ma perchè? Basterebbe che l’80% del “non devoluto” semplicemente restasse allo Stato od andasse diritto ai Servizi Sociali, od a finanziare asili e pensionati pubblici, affinchè il ricatto del “guarda cosa ti do in cambio” neppure lo si potesse menzionare, anche perchè tali strutture, la Chiesa non le offre gratis, le rette sono altissime e per poterle pagare molte famiglie entrano in crisi, soprattutto in città come la mia, nella quale gran parte del “privato” è della Chiesa, perfino mia figlia per tre anni dovetti farla studiare in una scuola di preti, visto che il tempo pieno nessuna scuola pubblica poteva offrirmelo ed il mio orario di lavoro non mi lasciava alternative e, giusto per capirci, tredici anni or sono, tale servizio, con esclusione del servizio mensa e dei libri e materiali scolastici, dalle ore 8,15 alle ore 16,00, costava 450.000 Lire per l’iscrizione annuale e 425.000 Lire mensili di retta
La petizione, online per giunta, non serve a nulla.
Contro l’8×1000 servono azioni di denuncia, che sensibilizzino l’opinione pubblica.
E serve anche una azione di ridimenzionamento.
Sul Concordato non sta scritto che debba essere l’8×1000 piuttosto che il 3×1000.
E non sta scritto che le quote inespresse debbano essere ripartite sulla base delle scelte espresse. Per quanto di mia conoscenza e’ la legge Tremonti 222/85 che stabilisce questi criteri attuativi. Ed e’ una “semplice” legge dello stato, non un pezzo di costituzione. Dunque per rivederla basterebbe un normale iter legislativo. Un miraggio, col parlamento che ci ritroviamo, ma pur sempre alla portata se lo paragoniamo all’abolizione del finanziamento statale alle confessioni religiose.
Insomma, in una finanziaria che voglia ridurre gli sprechi ed educare i cittadini al fatto che i privilegi vanno aboliti, si potrebbe ben prevedere un taglio dell’8×1000 al 4×1000, ad esempio, o l’abolizione della spartizione delle scelte inespresse. Qualche parlamentare d’accordo su questa azione si potrebbe trovare.
Roberto Grendene
bene
ognuno scriva al parlamentare che ha eletto, o più vicino a lui (magari elettore e/o parlamentare ha cambiato posizioni) per sollecitarlo sull’argomento
sui siti di camera e senato ci sono le email
anzi si potrebbe elaborare un testo comune, così è chiaro che una campagna
per ovviare a questo problema in un paese di pecoroni qual’è il nostro ci sono solo due strade: fare un referendum per abolire la legge Tremonti( e questo si può fare benissimo) al fine dii cambiare tutti i parametri e i criteri della spartizione dell’8×1000 e poi informare parenti ed amici e quante piu’ possibili persone sul fatto di dichiarare a chi devolvere l’8×1000 nella dichiarazione dei redditi e possibilmente non al vat…per favore
Referendum ? e dove lo trovi il quorum ? Faremmo una figura simile a quella con la legge sulla procreazione medicalmente assistita, dove nonostante impegno e buone intenzioni, a causa dell’astensionismo ormai fisiologico nei referendum, abbiamo regalato una vittoria alla chiesa .
l’europa dichiari cosa sono finalmente le radici vere dell’europa;
radici greco romane: quindi pagane..
e venga eliminato l’otto x 1000 e il maltolto restituito ai veri poveri; i pensionati italiani .
Chi vuole mantenere i nullafacenti ;papi cardinali vescovi preti e suore e tutto il corredo
a loro seguito ;gli dia i soldi se vuole . ma non sia lo stato con leggi a misura di nullafacenti …a mantenere simili personaggi …….inutili al paese sotto tutti i punti di vista ;
del resto una nazione estera come il vaticano non puo’ chiedere diritti,
che non gli spettano.
basta insomma basta manternere le loro scuole ,le loro opere di bene ;
fatte coi soldi di chi stenta a vivere , che vadino loro a guadagnare e poi diano ….nullafacenti vadino a lavorare …uno stato aconfessionale non puo’ essere prono e succube ai voleri di certi personaggi da fumetto , da favole , da leggende oramai consumate dai secoli… AMEN
un referendum non si inventa da un giorno all’altro: serve un forte movimento di opinione, con slogan chiari, precisi per non ripetere i tragici errori del referendum sulla legge 40 dove ha prevalso la tesi dell’abolizione parziale rendendo incomprensibile il dibattito e consegnado alla facile propaganda della destra e del clero la vittoria.
C’è questo movimento? per ora no, ma si può farlo partire, la stagione sembra favorevole alla discussione dei privilegi di casta.
Andatevi a vedere un vero magna magna di beni pubblici, come è scritto in questo articolo di Avvenire di oggi, che però riporta solo quanto scrive L’Espresso, che certo non è un giornale filocattolico.
http://www.db.avvenire.it/avvenire/edizione_2007_08_31/articolo_785171.html
Il diritto ecclesiastico dello stato italiano è una selva oscura. Cosa più grave è che spesso neanche nelle facoltà di giurisprudenza è insegnato approfonditamente come si dovrebbe. L’8xmille, detrazioni e agevolazioni fiscali sono la superficie di un sistema molto profondo dei rapporti tra lo stato e la chiesa cattolica, tra lo stato e le varie confessioni religiose.
@roberto grendene:
Se la situazione è come la descrivi, allora ci potrebbe essere la via della proposta di legge di iniziativa popolare con 50.000 firme.
Si dovrebbe indicare (grosso modo):
variazione dall’8 per mille all’1 per mille (sulla base delle preferenze espresse, con destinatario per default lo stato in caso di scelte non espresse);
corrispondente diminuzione di TUTTE le aliquote IRPEF del 7 per mille.
Scommettiamo che il pacchetto è abbastanza appetitoso ?
quoto MAC e firmo anche la petizione on line; ciò che non non è sufficiente a cambiare le cose “esterne” rafforza comunque la nostra convinzione e questo non è da buttare.
Ho firmato la petizione e l’ho postata sul mio blog.
Perché mai lo stato dovrebbe avere a cuore le istituzioni religiose e non invece, ad esempio le associazioni per la lotta contro il cancro o per le ricerche sulla medicina? Con i soldi che il contribuente italiano (in varie forme di obblighi e di sgravi) versa alla chiesa per guadagnarsi l’aldilà, sarebbe possibile costruire il paradiso terrestre qui seduta stante, senza aspettare la seconda venuta di Gesù Cristo. L’8 per mille è solo una goccia d’olio nel campo delle servitù dello stato italiano verso l’associazione privata “chiesa cattolica”L’obiettivo deve essere questo: se la chiesa vuole sopravvivere deve cavarsela da sola, ossia con i contributi diretti dei propri fedeli e non forzando le tasche anche di coloro che ritengono la chiesa una iattura e che vengono costretti, in forme più o meno subdole a finanziare il vaticano. Per i non credenti, essere costretti a pagare il Vaticano è violenza privata. In questo senso sarebbe necessario agire in senso costituzionale costringendo lo stato italiano, che ha firmato il concordato, a rimborsare ai non-cattolici quella parte di entrate fiscali che lo stato usa per pagare insegnanti di religione, l’acqua potabile del vaticano, per sgravare l’ICI e quant’altro graverebbe sui beni e le attività della chiesa. I soldi versati al Vaticano non sono da considerare contributi previdenziali obbligatori (INPS, Fondo credito ecc. il cui versamento come è noto è obbligo per tutti) a meno che non si consideri l’accesso al paradiso (il paradiso dei preti, mamma mia, che cesso!) una forma di assicurazione previdenziale che il Vaticano incassa. Su questo piano si potrebbe incominciare a protestare con azioni eclatanti di protesta. Rimborsare ad ogni cittadino che lo desideri quella parte di somme che vengono estorte dallo stato per pagare il pizzo alla chiesa.
xzumpappa
Che in Italia ci siano aree di privilegio oltre quelli della chiesa è fuori discussione anche se le cose denunciate dall’Espresso sono vere baggianate.
Ma mi sai però spiegare perchè se apro una libreria vicino a quella gestita dalla curia io debbo pagare l’ICI e loro no visto che trattiamo più o meno lo stesso prodotto? Non è concorrenza sleale? non è di questo che si è interessata l’UE?
@ MAC
di una legge di iniziativa popolare si era discusso tra i circoli uaar.
ma non e’ una passaggiata: innazitutto un giurista che scriva la legge, poi l’iter buricratico (vidimazioni, depositi, ecc.). Poi viene il difficile: la raccolta delle firme. Per ogni tavolo di raccolta occorre un funzionario pubblico abilitato (dal consigliere comunale del comune in cui raccogli le firme in su, piu’ o meno). Per stare tranquilli occorre raccogliere almeno 70000 firme, perche’ i moduli di raccolta spesso risultano invalidati. La fase di registrazione poi e’ anche quella allucinante (mi sembra debbano essere allegati ad ogni modulo delle certificazioni dell’uff. anagrafe dei comuni di residenza dei firmatari… se hai un modulo con 20 firme di cui 19 residenti a Bologna e uno a Palermo, devi avere anche la certificazione dell’uff. anagrafe di Palermo altrimenti non e’ valido..)
Ora ho raccontato la storia a spanne, probabilmente con qualche inessattezza.
Il succo e’ che occorre avere una organizzazione ampia e volontari motivati per stare 2 volte a settimana per qualche mese a raccogliere firme.
Senza contare che arrivata in parlamento la legge cosi’ proposta puo’ non essere considerata o stravolta dal parlamento.
Insomma, ci siamo detti che al momento era una iniziativa al di sopra delle nostre forze che sarebbero state meglio impiegate in altre battaglie.
Ciao
Roberto Grendene
Andatevi a vedere un vero magna magna di beni pubblici, come è scritto in questo articolo di Avvenire di oggi, che però riporta solo quanto scrive L’Espresso, che certo non è un giornale filocattolico.
ahahahaha zumpappero, mastella, casini, baccini, proietti, marini, veltroni, mancino, cazzarola quanti baciapile che ci sono nell’elenco, beh tutto quadra, oggi a te domani a me!
visto le dichiarazioni di ieri del gesuita della cei siamo messi male…
nega che abbiano case e beni immobili dove devono pagarci le tasse .
che zumpappa viva con le prebende eclesie??? ho prete ;
ho chierichetto , magari novello crociato , servo e prono alla cei??
hee ce’ gente in italia che senza li preti e senza raccomandazioni non sa’
proprio vivere ,,, devoti et servi…
mahh qui non si puo’ piu’ di nulla ??? non’e possibie
quelli fondi alla sanita, cultura, educazione, chau
ottima petizione!