“Oggi ci sono molti genitori cristiani che sono veramente coscienti dell’importanza del ruolo dell’educazione familiare nella trasmissione della fede. E che si preoccupano che i loro figli si aprano alla vita e alle relazioni personali in un universo dentro il quale c’è un Dio Padre, Gesù il Figlio di Dio fattosi uomo per noi, la Vergine Maria, il cielo, l’inferno, il bene e male, la Chiesa ed i sacramenti, segni dell’incontro e della comunione con Gesù Cristo”. Lo ha scritto, in una recente lettera pastorale, l’arcivescovo di Barcellona, mons. Lluís Martínez Sistach. “Tuttavia, anche oggi, sfortunatamente, ci sono molti bambini – continua il presule . che si aprono ad una visione del mondo privata di riferimenti religiosi. I genitori non hanno tempo per badare a quest’aspetto. Forse, non trovano le parole, né sanno le preghiere che potrebbero insegnare ai loro figli”. Insomma, si è creata “una specie di secolarizzazione della vita familiare che ostacola la prima educazione cristiana di molti bambini”. E anche se resta la catechesi in parrocchia o nelle scuole, specialmente in quelle cristiane, “bisogna ricordare – avverte mons. Martínez Sistach – che un’iniziazione cristiana nel seno della famiglia ha una funzione insostituibile”. È “in seno alla famiglia” a giudizio dell’arcivescovo di Barcellona che “il bambino deve potere scoprire il suo essere cristiano”, “deve potere ricevere la prima iniziazione alla vita cristiana, nelle sue forme basilari”, imparando a vivere “della fiducia in Dio, della preghiera, della capacità di amare e di perdonare”
Spagna: il ruolo della famiglia nell’educazione
30 commenti
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E’ un problema: e ora chi glielo spiega a Lluís Martínez Sistach che dio è morto?
Il bambino deve POTER scoprire….il modello educativo che vuole consigliare lui invece mi pare sia più teso a COSTRINGERE a scoprire …come al solito non riescono mai a fare un discorso di senso compiuto senza cadere in contraddizione. Forse solo in discussioni teologiche ce la fanno…tanto lì non esiste contraddizione, si parla di opinioni personali,congetture e ipotesi infondate, non di fatti.
” deve potere ricevere la prima iniziazione alla vita cristiana, nelle sue forme basilari”, imparando a vivere “della fiducia in Dio, della preghiera, della capacità di amare e di perdonare” ”
… perché notoriamente la capacità di amare e perdonare (unici due aspetti degni di attenzione) sono imprescindibili dalla fede nella trinità e nella madonna vergine…
Ma si rendono conto di quanto sia devastante un tipo di affermazione del genere, se portata alle sue logiche conseguenze?
Come dire che solo l’esistenza di un dio padrone e del suo mitologico seguito rende ciascuno di noi degno di essere amato ed accettato, e non le nostre intrinseche qualità, non i nostri atti, non il nostro rispetto per gli altri né – perché no – le nostre attrattive fisiche.
Certo, queste sono le “loro” premesse per accettare anche un handicappato: va accettato perché c’è dio che ci dice di accettare ed amare il prossimo, non perché lui stesso sia degno di amore.
Poi ci stupiamo se un bambino, educato secondo questi precetti, una volta che realizzi l’ipocrisia cattolica e l’inconsistenza del castello teorico della fede, si possa ritrovare senza “valori”…
Ogni modello educativo è una costrizione sociale alla quale vengono sottoposti i bambini, in fin dei conti è solo una violenza, seppur necessaria qualsiasi sia il modello sociale, ma non vedo perchè creare più problemi nella psiche del bambino col modello educativo cattolico che è il più violento di tutti!
prima di aprire bocca e sentenziare imparassero a dare il buon esempio mettendo in pratica quello che predicano e poi… se proprio non hanno nulla da fare:parlino ma non pretendino di essere ascoltati…
ovvero quando ai bambini non si fa il lavaggio del cervello, essi da grandi possono divenire delle persone libere e prive di complessi e di catene.
come mai i miei figli hanno dei valori più forti di quelli dei magnacristi?
Opinioni personali di poco conto.
Iniziasse ad educare cristianamente i suoi figli invece di pensare a quelli degli altri.
Si si, parla parla, tanto in Spagna vi hanno mollati ben bene. E’ solo qui che l’armata brancaleone bigotta guidata da buttiglione e binetti continua a spalleggiare la pretaglia.
Joseph De Maistre:Dateceli dai cinque ai dieci anni e saranno nostri per sempre
forse, semplicemente, a questo Monsignore sfugge che poichè non tutte le famiglie sono cristiane, non tutte le famiglie hanno piacere a tali tipi di iniziazione tribale, comunque, mi pare che nel corso degli ultimi anni gli spagnoli si siano rivelati più svegli degli italiani
Qualche considerazione spicciola.
Il “Monsignor” Sistach ha individuato un problema,ma filtrandolo attraverso la propria – discutibile – visione della realta’.
Ovvero che molto spesso i genitori delegano ad altri il compito di educare i propri figli.Che tale delega preveda anche la CCAR,non deve stupire.Sarebbe certamente favorevole se all’interno delle famiglie (oltre quella “naturale”,sia chiaro) si instaurasse maggiore comunicazione e certamente una trasmissione di valori positivi che possono rendere un individuo un membro produttivo della societa’ civile.
Purtroppo “Monsignor” Sistach e’ sufficientemente cieco da non comprendere che la realta’ e’ molto piu’ vasta rispetto l’orticello del cristianesimo.E che molti dei valori cristiani non hanno piu’ presa nemmeno sui genitori,figuriamoci se i genitori potrebbe riuscire mai a trasmetterli ai propri figli.
E che molti dei valori cristiani non dovrebbero avere nemmeno piu’ posto in una societa’ realmente civile…
Si ma se dei genitori non vogliono che il loro bambino sia educato in certo modo perchè questo deve essere per forza educato a cose che i genitori non condividono
Concordo pienamente con Mons Sistach.Ritengo interessante quando doce che i genitori non hanno più tempo di badare ifigli e alla loro educazione io penso infatti che per esaltare la donna e risolvere molti problemi della società le donne dovrebbero riscoprire il loro essere spose e madri e lavorare meno fuori casa.
E vai… esaltiamo la donna in cucina e con il ferro da stiro.
Sarà interessante vedere il “Dopo-Zapatero”. Se dovesse andare al potere la fazione papista in Spagna, un domani (cosa non improbabile), come reagirebbero gli spagnoli in caso di controriforma? Oppure, come ovvierebbe la Chiesa nel caso in cui la controriforma non sia possibile? Cosa si inventerebbe (teologicamente) per riportare il gregge iberico all’ovile?
L’ultimo intervento di Enrico mi pare una provocazione studiata ad arte. È improbabile che creda davvero le cose che scrive: le dice in una maniera troppo ingenuamente cruda e urticante. Un vero cattolicista rigirerebbe di più la frittata.
@enrico
e i figli se le donne non lavorano, si mantengono per grazia divina, immagino…
o forse pensi che tutti abbiano lo stipendio di tronchetti – provera?
ma oltretutto, possibile che quelli come te non capiscano che una donna può volersi realizzare anche in altri modi, oltre che come fattrice e colf?
mi sfugge in quale passo del vangelo sia scritto che le donne devono solo fungere da procreatrici e badanti del loro uomo e figli… e i troll non rispondino che l’ha detto saulo… nella mia domanda io chiedo dove nei vangeli sia scritto e poi non bisogna essere cattolici per sapere amare o perdonare o essere tanto pazienti come lo siamo noi con gli arroganti e incivili prelati… loro dovrebbero mettere in pratica per primi quello che secondo loro gesù ha detto e poi non mi piace la confusione che il primate barcellonese fa interscambiando cristiano con cattolico, non è la stessa cosa… come anche il papino dalle scarpette rosse vuole che l’europa riconosca le sue radici cristiane e poi in un altro contesto dice che l’unica vera chiesa di cristo è quella cattolica… ergo: affermare le radici cristiane vuol dire riconoscere le radici cattoliche dell’europa… e l’europa fa bene a non accettare queste manovre subdole e non chiare di arretratezza e di mancanza di rispetto per tutti quelli che non sono cattolici
Lasciate perdere le disperate e anacronistiche parole di Enrico, non perdeteci neanche due secondi della vostra vita, piuttosto date una ripassata a questo articolo per avere un’idea di cosa sia _realmente_ la Spagna nel 2007 dal punto di vista della fede:
http://www.uaar.it/news/2007/04/21/cattolicissima-spagna-vede-ormai-clero-grave-difficolta-rapida-diminuzione/
Il resto non conta e, soprattutto, non si torna indietro.
Kaworu scrive:
31 Agosto 2007 alle 00:40
@enrico
e i figli se le donne non lavorano, si mantengono per grazia divina, immagino…
o forse pensi che tutti abbiano lo stipendio di tronchetti – provera?
ma oltretutto, possibile che quelli come te non capiscano che una donna può volersi realizzare anche in altri modi, oltre che come fattrice e colf?
kaworu ma secondo te enrico è consapevole di quello che dice? nun conviene manco a perdece tempo, damme retta.
Non so se concordare di più con Claudio o Magar, ma di sicuro Enrico va ignorato. A prescindere dall’intento che ha nel dire quello che ha detto, è lampante che prestargli attenzione significa accrescere inutilmente il livello già seccante di entropia nell’universo.
@claudio
si hai ragione, ma mi diverte vederlo arrampicarsi sugli specchi 🙂
enricuccio, aspetto risposte 😉
Io ho ricevuto un educazione cristiana durante l’infanzia e visto che già a quell’età notavo le inconsistenze della fede religiosa e i suoi aspetti irrazionali per me è stato molto difficile dialogare con la mia famiglia, per cui se mai dovessi avere dei figli non tenterò mai di inculcarli alcuna fede o credo e li lascerò scegliere la loro strada…
E’ curioso notare come il caro arcivescovo si scandalizzi della realizzazione di quello che è per fortuna inevitabile. Il mondo dovrà pur progredire… piaccia o non piaccia agli arcivescovi.
E la cancellazione di certe superstizioni e certe usanze del tutto inutili non può che essere progresso.
sono ateo, sbattezzato, convivo more uxorio, ho un biglio mai battezzato(vorrei vedere!)
sono iscritto uaar,ma la lettera pastorale del cardinale spagnolo non la butterei……
A volte, ti ritrovi in bagno e, accidenti, ti accorgi troppo tardi che è finita la carta igienica.
Allora…….Enricooooooo, portami quella cazzo di lettera pastorale…………
Claudio:
> come mai i miei figli hanno dei valori più forti
> di quelli dei magnacristi?
Fossi in te non sarei così sereno e fiducioso.
Quei valori sono gli stessi che hanno tantissimi italiani dediti poi all’evasione fiscale, alla corruzione, alla manipolazione di processi, alle estorsioni, all’associazione mafiosa, alle truffe, alle prepotenze contro gli altri, all’edilizia abusiva, ai festini con puttane e cocaina ecc…
Speriamo che i tuoi figli di quei valori ne facciano un uso migliore.
L’equivoco è uno solo, e come sempre si tratta di un gioco di parole: usare l’espressione “educazione familiare” per indicare “indottrinamento cattolico”. Chi non crede che l’educazione sia importante per un bambino?
“I genitori non hanno tempo per badare a quest’aspetto” Forse perché devono lavorare per vivere. Forse perché per loro quello che conta nell’educare i figli è creare le condizioni perché possano fare la stessa cosa da adulti. Tutti problemi che l’arcivescovo non ha.
L’educazione religiosa è irrilevante per la crescita e la formazione dell’uomo, se non addirittura dannosa. Forse un giorno si riuscirà a dimostrare questa tesi anche sul piano scientifico e sperimentali. Per ora “a naso” si può dire che non si vede quale effetti benefici abbia la credenza nella mitologia (il dio che si fa uomo, la madonna vergine, la trinità, il cristo, il signore e così via). Spesso sono le assurdità predicate dalle religione ad allontanare le persone dalla cosiddetta “fede” non appena raggiungono l’età dell’adolescenza. Ogni fede ha come scopo quello di umiliare l’intelligenza al fine di imporre una dittatura “politica”. Più l’uomo è credulone e più è debole e esposto alla violenza dei tiranni. Non è un caso che le dittature più furiose siano nate in Italia, Spagna, Sudamerica e Germania (il nazismo si è consolidato nei territori cattolici della Germania). Questo è un effetto della “religione”. Resterebbe poi da giudicare in che misura la religione renda gli uomini più “virtuosi”. Il fatto che gli italiani siano universalmente riconosciuti come un popolo mafioso, corrotto, con un alto tasso di criminalità e di illegalità ovunque diffusi, non gioca certo a favore della tesi dei benefici della religione cristiana e cattolica furiosamente inculcata per secoli e secoli.