Un “tesoro” immobiliare da 9 miliardi. Così si agevolano scuole e case di riposo

L’Europa sospetta che l’Italia abbia un occhio di riguardo per “l’azienda Chiesa” e le conceda un regime fiscale agevolato rispetto ai concorrenti laici. La commissione Ue non mette in dubbio le prerogative temporali concesse alla Chiesa cattolica come la totale esenzione Irpef per i dipendenti del Vaticano. Il problema nasce per le attività economiche collegate a quella pastorale e in almeno quattro i settori la Chiesa è leader nazionale: immobiliare, turismo, sanità ed educazione privata. Visti gli sgravi su Ici, Ires, Irap il dubbio dell’aiuto di Stato assume consistenza.

Ici. Tutto nasce dall’immenso patrimonio immobiliare: impossibile definirlo con certezza, le stime dicono 100 mila fabbricati per 8-9 miliardi di euro di valore. Riducendo l’analisi a realtà più piccole, ma rappresentative, come Roma, l’elenco è impressionante: 550 tra istituti e conventi, 500 chiese, 250 scuole, 200 case generalizie 65 case di cura, 50 missioni, 43 collegi, 30 monasteri, 25 case di riposo e ospizi, 18 ospedali. Sono quasi 2 mila gli enti religiosi residenti e risultano proprietari di circa 20 mila terreni e fabbricati. Va ricordato la legge istitutiva dell’Ici esentava i luoghi di culto e le loro pertinenze per cui alcune non sono mai state nemmeno segnalate ai comuni. Nel corso degli anni si è assistito a un braccio di ferro tra i sindaci e gli enti religiosi che tentavano di allargare a dismisura il perimetro delle esenzioni (alloggi di religiosi, sedi di fondazioni, opere pie, ospedali, università). Nei contenziosi i Comuni avevano avuto il sostegno della corte di Cassazione che dal 2004 ha chiarito che se in un fabbricato si svolgeva un’attività commerciale doveva pagare l’imposta. Il governo Berlusconi aveva esentato tutti gli immobili posseduti da enti religiosi no profit scatenando le proteste (e un primo interesse dell’Ue). Ora la legge colpisce solo locali utilizzati “esclusivamente” per attività commerciali. Una formulazione che lascia molto spazio al proprietario che autocertifica l’uso ai fini dell’Ici. La nuova formula secondo l’Ares fa perdere ai comuni 2,2 miliardi di euro. “Per Roma è meno di 20 milioni – stima Marco Causi assessore al Bilancio del comune – e conteranno molto gli accertamenti f caso per caso, i contenziosi non sono molti e con questo tipo di contribuenti cerchiamo soluzioni condivise”. Anche se il direttore di Roma Entrate Andrea Ferri spiega: “La normativa non aiuta ad evitare i contenziosi, ci sono casi di uso “promiscuo” commerciale e no-profit in cui l’attività a scopo di lucro è evidentemente preponderante”.

Ires. Conventi, palazzi e condomini sono diventati sedi di cliniche, scuole e soprattutto alberghi. Se l’attività è svolta da enti di assistenza e beneficenza l’Ires scende del 50% (esenzione totale se il reddito è generato da un immobile di proprietà diretta del Vaticano). Un bel vantaggio per chi opera nel turismo. E anche in questo caso Roma si è trasformata l’epicentro di un impero: il turismo religioso genera un fatturato di 5 miliardi l’anno con 40 milioni di presenze. In tutta Italia preti e suore gestiscono 250 mila posti letto. L’attività è considerata meritoria tanto che il governo ha stanziato 10 milioni di euro per la promozione degli itinerari della fede. Con un ulteriore facilitazione: le organizzazioni no-profit collegate a entità religiose mantengono la qualifica a vita senza dover ogni anno presentare bilanci certificati e senza correre il rischio di vedersi negata dallo Stato la qualifica per inadempimenti formali o sostanziali (come appunto la generazione di profitti).
Irap. Infine sul fronte del costo del personale le retribuzioni corrisposte ai sacerdoti dalla Chiesa cattolica, non costituiscono base imponibile ai fini dell’Irap, ma per ognuno di loro le associazioni possono dedurre una quota nella determinazione del reddito d’impresa.

Fonte: La Repubblica 

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38 commenti

anteo

ultima del sig.Bagnasco
scaltro molto scaltro, vediamo se qualche politico risponde a tono.
http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/economia/ue-chiesa-vantaggi/fisco-bagnasco/fisco-bagnasco.html

ROMA – “Si riconosca espressamente l’opera continua che la Chiesa continua a porre in essere a favore dei più poveri e dei più deboli, mettendo a disposizione le risorse sia umane sia economiche di cui dispone la comunità cristiana”. Questo l’intervento del presidente della Cei, l’arcivescovo Angelo Bagnasco, a proposito delle recenti polemiche sui privilegi fiscali della Chiesa, che hanno portato all’intervento dell’Unione Europea.

Stefano Chiaudano

L’ho sentito ieri sera al telegiornale. Cioè andrebbero pagati per fare la carità, alla faccia di tutti quei volontari (anche laici e atei) che si spaccano il deretano senza chiedere un centesimo a nessuno.

claudio

se fossi cristo e esistessi davvero sotto qualsiasi forma, sai che ripulita di questi pretacci che dicono di rappresentarmi?

povero me, povero me!

anteo

occorre rispondere nel merito: questi ci campano con la retorica della povertà

Markus

meno male che si ispirano a gesu cristo… se si ispiravano a Barabba…

forzalube

Pure su “La gazzetta dello sport di oggi” veniva elencati i privilegi di cui dispongono.

ren

Fa ridere il tono di questo articolo:
L’Europa ” sospetta” che l’Italia abbia un occhio di riguardo per l’azienda chiesa …

oppure: il dubbio dell’aiuto di stato assume consistenza …

MA SE QUESTE COSE LE VEDREBBE ANCHE UN CIECO !!! Altro che sospetti e dubbi !!! Ma vogliamo parlare seriamente !

Angel

se guardiamo il problema nella sua globalità, direi che i genitori di oggi sono tutti una massa di burini che non hanno trasmesso ai propri figli non solo valori ma nemmeno i principi base dell’educazione civile. Basta guardarsi attorno, i ragazzini d’oggi sono una massa di acefali informi.

Se guardiamo il problema dal punto di vista “cattolico”, direi che se ci sono famiglie che hanno finito di inculcare ai figli “i valori cattolici” è solo un bene. La fede, se ci deve essere, DEVE nascere autonomamente non perchè è inculcata dai genitori. Peccato che tanti cattolici non ci arrivino e continuano a tramandare di generazione in generazione la barbarie.. e considerano un figlio ateo una disgrazia.

tadeus

conta la conpetenza , e’ un privilegio la poverta per la chiesa

Luca

Ho acceso la TV, c’era il TG2. Un prete che fatica a far quadrare i conti. Il prete, triste e indignato, scrive a Cento e esprime tutta la sua frustrazione. Altro che privilegi alla Chiesa, dice…

Non è uno scherzo, anzi queste marchette le paghiamo care, con il canone.

Nessun commento. Nessun legame con la realtà. Nessuno che ci spiega cosa dovrebbe fottercene del prete.

Giuva

E dai! non troppo duri con la chiesa,perche da le ostie consagrate alle votre mamme ;)))))),

Stefano Chiaudano

@Markus
meno male che si ispirano a gesu cristo… se si ispiravano a Barabba…

Non è che ci sei andato tanto lontano. In realtà Barabba significa letteralmente “figlio del padre” in aramaico da bar abbas.
E botto finale che apprendo adesso da wikipedia e che conferma la tesi che l’aneddoto di Barabba sia un falso da manuale, è:

“In pochi manoscritti in greco e in siriaco del Vangelo di Matteo il patronimico è preceduto dal nome Iesous.”

http://it.wikipedia.org/wiki/Barabba

Giona

Basta farsi una passeggiata in ogni citta’… io mi ricordo dei giri della citta’ che facevo con mio padre: “Di chi e’ questo parco oltre al cancello che occupa mezzo quartirere?” chiedevo.
“Del convento figliolo”
“E quel campo da calcio?”
“Della parrocchia”
“E quel complesso di edifici con chiostro, campo da basket, scuola e prato?”
“Dei salesiani figliolo”
“E qul bel castello in cima al colle?”
“Quello e’ un monastero e tutta la collina ne fa parte”
E tutto esentasse, mentre per 80mq di casa voi pagate il mutuo per 30 anni, non potete adibirlo ad ostello nemmeno se fosse grande il triplo e offriste le camere gratis, ci pagate su le tasse come se dal pavimento crescessero banconote ogni anno, e vi sorbite pure i preti che piangono e parlano del loro ruolo nel combattere la poverta’. Di certo hanno combattuto la poverta’, la loro infatti e’ finita, grazie a voi* che fate una vita di #%&!! e li nutrite e lavorate anche per loro.
(*Giona=emigrato)

Silent Bob

Menomale che c’è un organismo esterno, l’UE, che ci controlla e che ogni tanto fa presente questo schifo, altrimenti chissà come saremmo ridotti…

ciceracchio 2la vendetta

MA COME PUO’ UNO STATO ESTERO IMPORRE LE SUE SCUOLE E I SUOI ORPELLI AD UN PAESE CHE NON RIESCE A DARE UNA PENSIONE DIGNITOSA
AI PENSIONATI POVERI; E CHE STENTANO A VIVERE????
HA FORSE PERCHE’ POI LE PARROCHIETTE COI SOLDI DEL MALLOPPO FANNO BELLA FIGURA ELARGENDO QUALCHE PIATTO DI MINESTRA AI POVERI??? NATURALMENTE COI SOLDI SEMPRE NON SUOI;
MA TOLTI DALLO STATO DI BOCCA AI POVERI ITALIANI…. HEE NON VATICANI???
IL VATICANO E’ UNO STATO ESTRO E COME TALE DEVE ESSERE TRATTATO,
BASTA DARGLI DENARIO E PRIVILEGI … VADINO A LAVORARE ,, SE NO’ FACCIANO COI DENARI LORO …MAGARI VENDINO I LORO BENI COSI FINALMENTE LO STATO RECUPERERA’ .. UN PO’ DEL MALLOPPO DEI 10 MILIARDI DI EURO CHE SI ACCAPARRANO …A SBAFO….

Silesio

Soluzione: estendere i privilegi del clero a tutti gli italiani. In questo modo non si privilegerebbe più il clero (in barba alle loro pretese) e si diminuirebbero le tasse al tartassato popolo e alle imprese.

K2O

Le religioni e l’attuale “Scienza” economica: le più grosse bufale dell’Umanità. Il loro modello biologico di riferimento è quello del Cancro…

La violenza delle 2 succitate bufale tende ad aumentare col graduale disvelarsi dello loro totale inconsistenza.

Il copia-incolla che segue è tratto da un articolo che non è contro il Capitalismo. Lo dico a beneficio dei veri progressisti…

http://www.disinformazione.it/capitalismo.htm
Gli imprenditori generalmente sono contrari ai sussidi, tranne che per se stessi… (Joseph Stigliz)

[…]Nel capitalismo selvaggio, i concetti considerati propri del capitalismo, quali “competitività” e “libero mercato”, vengono dunque a costituire principi validi, di fatto, soltanto per la classe media e la gente comune. L’élite dominante, lungi dal rispettare le regole, basa il suo potere sulle agevolazioni e le sovvenzioni dello Stato, e sulla possibilità di infrangere qualsiasi legge, valendosi dell’egemonia finanziaria ed economica. In un sistema siffatto, le grandi Corporation concludono accordi fra loro, rafforzando così il loro potere.
Il capitalismo teorico deve nascere nella libertà di azione dell’uomo, e deve tendere a dare benessere materiale in modo spontaneo, senza pressioni di alcun genere. Il solo limite consiste nel rispetto delle leggi e dei diritti umani universali.

[…]Il sistema del capitalismo selvaggio attua tecniche di vario genere per creare povertà ed eliminare la manodopera in sovrappiù, distruggendo le economie dei paesi più deboli. Esso si impone con la forza, e fa credere che l’economia sia una scienza esatta e quindi immune da ogni libera dissertazione. Ma l’economia non può essere una scienza esatta come la matematica, la fisica o la chimica, perché si basa sulle capacità d’arbitrio dell’uomo e possono esistere più sistemi economici.

[…]I capitalisti selvaggi impongono restrizioni di tipo culturale, economico e politico; il sistema che loro prediligono è la dittatura. La libertà è libertà per loro stessi di dettare le regole, di eliminare la competitività e di decidere chi deve andare avanti e chi deve essere portato al fallimento. Secondo questo modello deve dominare un’unica cultura, un unico gruppo e un unico potere politico.

[…]Oggi l’analisi economica critica viene scoraggiata. Nelle università prevalgono gli studi occultamente dogmatici, in cui la scissione fra teoria e pratica non permette adeguate valutazioni e dissertazioni. Ogni discorso autenticamente critico viene malvisto e caricato di significati nefasti. Gli economisti più brillanti vengono bollati, nella migliore delle ipotesi, come “utopisti”, “antiamericani” e “contro ogni sviluppo economico”, mentre nella peggiore ipotesi vengono accusati di essere “terroristi”. Il modello ultraliberale viene implicitamente considerato come il migliore, e viene indicato come l’unico che possa garantire un sistema democratico. […]

Passo-e-chiudo.

Salvo Zappala'

I politici spesso candidano medici perchè hanno un contatto diretto con la gente e quindi un potenziale bacino di voti. Un po’ alla stessa maniera foraggiano la chiesa perchè ha un considerevole bacino di utenza, quindi un candidato può fare affidamento oltre che sulla propria struttura anche su quelle offerte dalla chiesa. Nelle persone c’è una sorta di sudditanza nei confronti di chi fa parte del clero, come se fosse una persona appartenente ad una gerarchia superiore, invece di considerarla una eprsona a servizio dei più bisognosi

Salvo Zappala'

Purtroppo l’Italia è anche sede del Vaticano. I problemi che ci sono sono di difficile soluzione.
Se in Italia si fosse fatta una federazione di stati con a capo il papa come voleva Gioberti, sarebbe stato più semplice risolverli. ma nella situazione attuale di fatto il Vaticano diventa uno stato dentro lo stato.
Molti traggono vantaggi dall’amicizia con la Chiesa, anche un massone iscritto alla loggia P2 come Berlusconi e frammossoni come Padoa-Schioppa e Prodi, che dovrebbero essere respinti dai cattolici in quanto esiste una scomunica tuttora vigente della massoneria.

IlFustigatoreDiGalliate

cmnq k2o, quello che hai scritto viene studiato al primo anno di economia he

Zorro

SVEGLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Nonostante la UE si stia svelando sempre di più come ente ANTICLERICALE (e anche un cieco se ne accorgerebbe), nonostante cerchi sempre il discredito per attaccare Chiesa e Vaticano, nonostante le notizie scandalistiche che vengono “sparate” senza ritegno

i politici e le amministrazioni di buon senso sanno che senza Chiesa/preti/assoc. cattoliche NON riuscirebbero più a far fronte a certe problematiche sociali che solo i cattolici sanno e riescono ad affrontare, mentre tante altre associaz. (anche laiche e atee) non ne sono in grado .

Allora è evidente che se con una mano la respingono con un altra la tirano.

TUTTO QUESTO TEATRINO, COMPRESO I PRESUNTI ESAGERATI BENEFICI TRIBUTARI, SERVE SOLO AL “POPOLO BUE” E A CERTI ATEI/LAICISTI TALMENTE FEGATOSI DA NON RIUSCIRE A STAR BENE SENZA UNA DOSE DI DISCREDITO CLERICALE.

Termino dicendo che staremo a vedere dove è tutta questa agevolazioni esagerata, questa “truffa” clericale, e spero, per par-condicio, che si estenda la ricerca a TUTTE le associazioni che sfruttano benefici fiscali per verificare che siano rispettate TUTTE LE LEGGI DA TUTTI I CITTADINI E ENTI EUROPEI.

LA LEGGE E’ , E DEVE ESSERE, UGUALE PER TUTTI !!!

tadeus

business= carita’= poverta’ = politica = voti = opere sociali = gratitudine = finance = thanks

tadeus

Il vaticano e’ un Stato dentro lo Stato, inutile discutere, controlano tutta Italia

Magar

Zorro, stai schiumando di rabbia: pulisciti la bocca, ché le bave sono poco chic.

écr.l'inf.

Zorro, chissà come mai in tutto gli altri paesi dell’UE la Chiesa paga le tasse, e riesce cmq a distribuire qualche minestrina ai poverelli…

Mah, misteri della fede. E della logica di un fanatico cattolico.

Zorro

@écr.l’inf.

sai perchè la chiesa estera ci riesce…………perchè la pressione fiscale non ha fatto alzare il costo della vita e la criminalità come qui in Italia !!!!

La Chiesa Itaiana paga le tasse secondo quanto pattuito con stato, regioni e comuni: non preoccuparti, altrimenti la finanza avrebbe già fatto un putiferio.

@Magar

io non sto schiumando…..sto urlando per farmi sentire da quelli che “sono sordi”!!!!

Zorro


Se si deve discutere di revoca delle esenzioni per gli immobili ecclesiastici destinati a fini istituzionali, occorre tenere presente che il discorso si estende inesorabilmente alle esenzioni previste per tutti i soggetti che esercitano attività, funzioni, ruoli di interesse pubblico e sociale.
Quindi, seguendo la stessa logica, non solo le onlus private, ma anche lo stato (scuole-università, caserme, uffici pubblici, mense, ospizi, strutture assistenziali, uffici postali, stazioni ferroviarie, tribunali, ecc…) e tutte le pubbliche istituzioni dovranno pagare l’ICI ai comuni.
Così, secondo la legge istitutiva che disciplina il regime di esenzione, dovrebbero essere tenute a pagare l’ICI le regioni, le unità sanitarie locali, le istituzioni sanitarie pubbliche autonome cioè gli ospedali, le camere di commercio (che sono esenti, pur esercitando una funzione di rappresentanza di attività commerciali per definizione), gli stati esteri, per i fabbricati di proprietà.

Occorre spiegare al popolo italiano (perché non è assolutamente chiaro) che gli enti ecclesiastici la pagano eccome l’ICI, su tutti i beni cosiddetti a reddito: destinati, in altri termini, all’esercizio di attività commerciali.
Soggetti ad ICI sono ristoranti, alberghi, case concesse in locazione, uffici e magazzini.

Con i proventi di tali immobili (soggetti alle ordinarie imposte sui redditi ed all’ICI) gli enti religiosi provvedono in parte al finanziamento delle attività rientranti tra i compiti istituzionali.
Si tenga presente che il medesimo regime tributario vige anche per lo Stato, le regioni, le ASL, le camere di commercio i cui immobili non sono, per definizione, esenti da ICI; ma lo sono solo se ed in quanto non siano fabbricati “a reddito” al pari di quelli appartenenti agli enti ecclesiastici.

Quando dunque l’UE vuol indagare sui fabbricati della chiesa che non pagano l’ICI, in definitiva vuole occuparsi di quelli che attualmente sono destinati a fini istituzionali.
L’equivoco nasce dal fatto che l’attività istituzionale della Chiesa, come quella di ogni confessione convenzionata con lo Stato Italiano, non si esaurisce nei riti e nelle liturgie, ma comprende una serie di attività (carità, missionarietà, educazione) che sono svolte all’interno di strutture edilizie a ciò riservate.

Sicché, di fatto, gli immobili sui quali l’UE si riduce ad indagare, al di là di ogni dichiarazione in senso contrario, pur non essendo quelli destinati direttamente alla celebrazione dei riti e delle liturgie, sono pur sempre quelli in cui si esercitano attività che la Chiesa e lo Stato ritengono rientrare tra i compiti istituzionali della stessa: ad esempio gli oratori, i convitti per bisognosi e pellegrini, i centri di missionarietà, e di accoglienza, gli ospizi ed i refettori per i poveri, le case di riposo per anziani, indigenti e simili.

Achille Colombo Clerici – Presidente Assoedilizia Milano

ciceracchio 2la vendetta

esenti sono anche i vecchi conventi ora ridotti a alberghi e dove per una notte prendono 60 euro e vanno alla cei ho caritas sai che caritas 60 euro per una notte ???
e poi dicono che non’ e’ concorrenza sleale verso altri alberghi…
sfrattano famiglie povere dalle loro case e ci fanno appartamenti di lusso nei centri storici;
e non ci pagano tasse … roba che grida vendetta.. altro che storie inventate dai catto al governo e al parlamento proni di prebende per un vaticano sempre piu’
affamato di denari ; dovrebbero vergognarsi con le loro agevolazioni tolgono il pane di bocca ai poveri che naturalmente ricambiano con
un pasto caldo fatto di minestrine e robe sempre avute gratis da aziende prima della scadenza ,
e poi vorrei sapere perche’ sento voci dove si dice venghino pagate persone che dovrebbero fare volontariato gratis… zorro ;vitto e alloggio gratis
naturalmente nella tua parrochia,,, chi ti mantiene a te??? visto che voi preti ve ne guardate bene da lovorare?? dicci dicci saimo in attesa di sapere quanti dei soldi che vi viene alergito
servono per mantenere preti nullafacenti.

ciceracchio 2la vendetta

Zorro scrive:

1 Settembre 2007 alle 10:31
@écr.l’inf.

sai perchè la chiesa estera ci riesce…………perchè la pressione fiscale non ha fatto alzare il costo della vita e la criminalità come qui in Italia !!!!

non sapevo che le guardie svizzere combattesssero i criminali ???
haaa haaaa haaaa haaaa

Mad God

Che strano mi risulta che la pressione fiscale in Finlandia, Belgio, Danimarca e Svezia la pressione fiscale sia maggiore che in Italia… e dalla mia limitata esperienza di viaggi all’estero anche il costo della vita… e non mi sembra che in questi paesi ci sia più criminalità che in Italia…

La realtà è che la chiesa (tramite enti totalmente o prevalentemente commerciali, se non fossero stati totalmente o prevalentemente commerciali sarebbero stati esentati) non pagava le tasse (ici) secondo quanto pattuito con lo stato e secondo le leggi europee.
Questi enti sono stati denunciati, c’e stato un processo con ricorso, gli enti sono stati riconosciuti colpevoli e sono stati condannati a pagare anche gli arretrati.
Prima che venisse attuata la condanna è stata fatta “casualmente” una legge che elimina “retroattivamente” l’ici per questi enti (che non pagavano) e per altri enti ONLUS (che prima pagavano e non hanno mai chiesto esenzioni o privilegi).
Questa legge viola palesemente la normativa europea sulla libera concorrenza.
http://www.lavoce.info/news/attach/lesenzione_dallici_degli_enti_ecclesiastici.pdf

esaminando il post di zorro:
“Se si deve discutere di revoca delle esenzioni per gli immobili ecclesiastici destinati a fini istituzionali, occorre tenere presente che il discorso si estende inesorabilmente alle esenzioni previste per tutti i soggetti che esercitano attività, funzioni, ruoli di interesse pubblico e sociale.”

I servizi pubblici sono pubblici, gli enti religiosi NO.
Le ONLUS sono associazioni che seguono precise regole e finalità, sono soggetti a particolari controlli e leggi, gli enti religiosi NO.
Il fine istituzionale è irrilevante in quanto non si tratta di ONLUS ma di enti religiosi totalmente o prevalentemente commerciali e come tali soggetti alle normali leggi Italiane ed Europee.
Il fatto di dichiararsi religiosi non dà diritto a sconti e privilegi ad una attività totalmente o prevalentemente commerciale, se nò anch’io apro il sacro albergo di Mad God di cui sono ovviamente sommo profeta e non pago l’ICI.
Vogliamo tornare al Medioevo quando la Chiesa non pagava le tasse e anzi ne imponeva?

“Occorre spiegare al popolo italiano (perché non è assolutamente chiaro) che gli enti ecclesiastici la pagano eccome l’ICI, su tutti i beni cosiddetti a reddito: destinati, in altri termini, all’esercizio di attività commerciali.
Soggetti ad ICI sono ristoranti, alberghi, case concesse in locazione, uffici e magazzini.”

Se questo fosse vero perchè sono stati condannati gli enti ecclesiatici totalmente o prevalentemente commerciali? O la sentenza è falsa, o la precedente affermazione è falsa.
La sentenza dimostra che certamente alcuni enti ecclesiatici totalmente o prevalentemente commerciali si rifiutavano volontariamente e colpevolmente di pagare l’ICI.

Comunque Zorro ti sei dimenticato una parte del prembolo che fà capire che tipo sia Achille Colombo Clerici:

l’attacco alla Chiesa Cattolica,sulla questione delle esenzioni ICI, avviene all’ombra di un’Europa laicista e laica, che e’ riuscita a mettere sullo stesso piano ,nel Preambolo della Costituzione, le confessioni religiose e le cosiddette organizzazioni filosofiche.
Un’Europa,dei burocrati e non dei popoli, lontana dalla cultura,dal sentimento,dall’ordinamento italiano; un’Europa alla quale il nostro paese sta indolentemete assuefacendosi.

Far rispettare la legge è un attacco???
SI, SE SEI UNA ORGANIZZAZIONE A DELINQUERE

Zorro

Il tormentone ICI non è nuovo, già nel 2005 il giornale Avvenire ripeteva, legge alla mano, che l’esenzione dal pagamento dell’Ici non riguardava solo alcuni dei beni degli enti ecclesiastici, ma gli immobili di una categoria di organismi che è ben più ampia (secondo i dati del ministero dell’Economia, gli enti ecclesiastici rappresentano solo il 4 per cento dell’intero gruppo); e che questo non comportava un ammanco alle casse dei Comuni, dato che su questi beni l’Ici non era mai stata pagata.

Nessuno deve avere ascoltato, se certa gente non ha trovato di meglio che alzare il “polverone estivo” per gettare discredito sulla Chiesa, ma vediamola questa legge.

Si tratta della legge istitutiva dell’Ici varata nel 1992 dal governo Amato, per la quale gli enti non profit, tra cui quelli religiosi ivi compresa la Chiesa cattolica, sono esonerati dal pagamento dell’Ici stessa su immobili utilizzati esclusivamente per specifiche finalità di rilevanza sociale.

Decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.504.
Art. 7
Esenzioni.
1. Sono esenti dall’imposta:
[…]
i) gli immobili utilizzati dai soggetti di cui all’articolo 87, comma 1, lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività di cui all’articolo 16, lettera a), della legge 20 maggio 1985, n. 222.
Legge 20 maggio 1985 n. 222
Art. 16. – Agli effetti delle leggi civili si considerano comunque:
a) attività di religione o di culto quelle dirette all’esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi, all’educazione cristiana;
b) attività diverse da quelle di religione o di culto quelle di assistenza e beneficenza, istruzione, educazione e cultura e, in ogni caso, le attività commerciali o a scopo di lucro.

Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986, n. 917
Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR)
art.87 comma 1 lettera c) gli enti pubblici e privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali;

Detto questo, per l’Unione Europea chiedere informazioni supplementari al governo italiano sull’esenzione dall’Ici degli immobili di proprietà della Chiesa cattolica è lecito, e per il Governo Italiano, rispondere è doveroso.

Speriamo che si ricordino anche del principio di sussidiarietà, perché quando un ente non profit, sia esso la Chiesa o altro, fornisce al posto dello Stato un servizio, si tratti di mensa per i poveri, ospedali, scuole, colonie estive per ragazzi, attività culturali, è giusto sia riconosciuto il principio della sussidiarietà, così come previsto dal trattato di Maastricht.
E’ giusto che si riconoscano agli enti non profit, degli sgravi visto che forniscono un servizio di cui beneficia l’intera società., questo non è un privilegio, come alcuni vorrebbero far credere.

Mad God

@Zorro
Se l’ICI non lo hanno mai pagato (gli enti commerciali) e non dovevano pagarlo (secondo quello che dici), perchè sono stati CONDANNATI????

(è inutile che tagli e incolli delle leggi se poi non sai interpretarle correttamente:
Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986, n. 917
Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR)
art.87 comma 1 lettera c) gli enti pubblici e privati diversi dalle società, residenti nel territorio dello Stato, che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali;

“non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali”
Un ospedale, albergo, casa di cura, scuola (a meno che non siano gratuiti) hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali, QUINDI DOVEVANO PAGARE L’ICI, MA NON LO HANNO MAI FATTO!!! INFATTI SONO STATI CONDANNATI!!!!

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