Capriccioli: “Carlo Casini chieda scusa alle persone con Sindrome di Down”

Carlo Casini, Presidente del Movimento per la Vita, ha ieri affermato che “L’aborto è sempre un male, ma la selezione embrionale aggiunge ingiustizia ad ingiustizia, tanto più se ricordiamo che ci sono famiglie disposte ad adottare un bambino down e che il mongolismo consente oggi di condurre una vita felice”. Da fratello di persona con Sindrome di Down, sono ben consapevole (e me ne rallegro) del fatto che negli ultimi anni la qualità della vità delle persone con Trisomia 21 sia decisamente migliorata; l’equazione proposta da Casini, secondo la quale le persone con Sidrome di Down condurrebbero oggi una vita felice, è tuttavia a dir poco semplicistica, poiché non tiene conto delle grandi difficoltà che molte famiglie in cui vive una persona con Trisomia 21 debbono tuttora affrontare quotidianamente.
Ha idea, Casini, degli sforzi che occorrono per assicurare a una persona con Sindrome di Down un livello di vita non felice, ma appena accettabile? E’ consapevole, Casini, che in taluni casi l’esito di quegli sforzi, per quanto convinti e incessanti, può essere tanto modesto da generare in coloro che li hanno posti in essere angosciosi sensi di colpa? Ha riflettuto, Casini, sul dramma di alcuni genitori, che si domandano chi potrà provvedere, dopo di loro, ai bisogni di un figlio con Sindrome di Down? Ha nozione, Casini, delle problematiche di ordine psicologico che le persone con Sindrome di Down debbono fronteggiare, allorché si rendano consapevoli della loro condizione e si trovino a doverla affrontare?
La risposta a queste domande è tutta nella parola che il Presidente del Movimento per la Vita sceglie per il suo comunicato: “mongolismo”; parola desueta già trent’anni fa, inesatta, antiscientifica e mortificante, unanimemente respinta da tutti gli operatori del settore.
Una parola che la dice lunga sulla superficialità con la quale Casini ha inteso affrontare la tematica della Sindrome di Down e dell’eventuale scelta di interrompere la gravidanza da parte delle donne cui essa viene diagnosticata: una superficialità che, a prescindere dalla rispettive posizioni sul tema dell’aborto terapeutico, è oggettivamente offensiva per le persone con Trisomia 21 e per le loro famiglie. Una superficialità della quale il Presidente del Movimento per la Vita farebbe bene a scusarsi.

Dichiarazione di Alessandro Capriccioli, membro dell’Associazione Coscioni

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17 commenti

Mifepristin

L’aborto non è un mai un male se serve a liberare una persona dal peso di una gestazione per qualunque motivo odiosa. Quanto agli affetti da sindrome di Down, peccato che Dio non ne abbia inviati un paio a Casini, ma può fare sempre in tempo a provvedere.

Giol

Certi cattolici non hanno ancora capito che “non nascere” non equivale a “morire”.

E non hanno nemmeno capito che “non nascere”, in alcuni tragici casi, è la cosa migliore da farsi.

L’aborto non è un omicidio. E’ un diritto.

Sandra

pochi giorni or sono, in un approfondimento del TG3, Buttiglione sosteneva che “non si possono abortire feti interessati da tale patologia perchè tutti sanno che le persone con sindrome di Down oggi vivono bene, sono autonomi, hanno una loro vita lavorativa ed affettiva…” ed una contrita signora Turco rispondeva che “ha ricevuto alti esempi di quanto significhi essere genitori in casi ben più gravi che quelli con Sindrome di Down”; che strano, non è certo la mia esperienza. Credo che tutti noi genitori di bimbi privi di disabilità, talvolta, per tempi più o meno lunghi, ci siamo sentiti “esauriti”, succhiati fino al fondo come un brik di succo di frutta, non ci vuole quindi molto per capire come sia inimmaginarbile tale situazione, io non so se e quanto avrei potuto resistere ad un simile problema, e se è pur vero che qualche genitore con figli diversamente abili l’ho visto tranquillo, nella gran parte ho incontrato persone tristi, esauste, impaurite all’idea del “dopo”, del “quando non ci saremo” . Giusto ieri, il TG3, nel corso di un’intervista al padre di una bimba affetta da Sindrome di Down, mostrava che pena abbia dovuto affrontare per ottenere un insegnante di sostegno alla classe dell’asilo presso il quale ha iscritto la figlia. Insegnante che forse non avrà, visto che la bimba non ha ottenuto il riconoscimento dello stato di gravità, ed è fin quì pendente il ricorso che consegentemente è stato presentato. Quel genitore sconsolato ha affermato che “nonostante le apparenze, solo chi vive costantemente con bimbi affetti da questo tipo di problematiche sa quali problemi essi incontrino”. Quanto alla normalità della loro vita, è tutta da sperimentare e strettamente correlata alle disponibilità economiche della famiglia in cui nascono.
In alcune società antiche ed in altre attuali, che vivono allo stato naturale e sono prive degli strumenti per effettuare le diagnosi prenatali, i “diversi” vengono eliminati al momento stesso della nascita, non per crudeltà particolare, ma perchè quelle piccole società, sanno di non avere le risorse e perciò di non potersi far carico di tale diversità. Ma la nostra società ama mostrarsi civile e buona assegnando un posto a tutti, solo che, salvo rare eccezioni, ai diversamente abili il posto lo assegna nei ghetti e poi fa di tutto per ignorare e fare che si ignori il loro tormento. Il fatto che alcuni di tali soggetti ignori addirittura il nome del proprio tormento, non significa che esso non esista. Tutti i volontari o gli educatori o gli assistenti sociali o semplicemente le persone sensibili, ne sanno qualcosa.
Personalmente, non voglio neppur sentir parlare di modifiche alla legge sull’aborto e neppure di omicidio e men che meno di eugenetica. Mi sono battuta, mi batto e mi batterò sempre per la libertà di scelta della madre, che in generale è colei che maggiormente (talvolta esclusivamente) deve farsi carico di tali situazioni. Lei e solo lei può sapere se ne ha la forza ed i mezzi e se sia giusto condannare a tortura perpetua colui che eventualmente nascerà.

rossotoscano

il problema è che in italia molti politici poichè guadagnano bene e fanno quello che vogliono pensano che anche la popolazione stia bene… sono totalmente fuori dal mondo e poi , diciamoci la verità, visto che i feti malformati secondo loro hanno il diritto di nascere e vivranno,sempre secondo loro, una vita felice allora io mi chiedo come mai tra i politici non vedo persone down e nei seminari di persone meno abili neanche l’ombra? siamo sempre al punto dei due pesi due misure….

Silesio

Quando le neuroscienze riusciranno ad identificare quella malattia neurologica che potrà essere nota come “sindrome da prete”, ossia la tendenza futura nell’individuo a fare il prete (e poi a diventare magari vescovo, il cardinale, e magari il papa) si auspica che anche questa circostanza possa essere valutata a giustificazione della interruzione di gravidanza.

Markus

Ma perchè Casini non vende tutti i suoi beni e li divide equamente tra tutti coloro affetti da trisomia 21 ? Di botto guadagnerebbe il regno dei cieli e farebbe contenti tutti.

Cosa gli manca ? Perchè non ci dimostra fino in fondo le sue convinzioni ?

Ma soprattutto perché non si vogliono rendere conto che il problema non è l’aborto.

Abbattete i costi della politica e garantite a chi nasce affetto da una patologia simile almeno 3000 euro al mese rivalutabili… poi lasciate scegliere ai genitori… la coscienza libera presuppone di poter scegliere…. Così vedremo questi valori cristiani quanto sono condivisi.

dinuzzo 56

straquoto sandra. Riguardo a Casini non faccio fatica a credere che un bimbo con trisomia 21 abbia più sensibilità di 100 casini messi insieme! Ma che volete: Casini è come Betori che
si scaglia contro la 194 supponendo che non rimarrà mai incinto………..ma se ripassa lo spirito santo e questa volta è un po’ distratto……….zac! e Betori va al consultorio…….

maxalber

A quanto scritto da sandra va aggiunta la considerazione che i bambini down (o con altri problemi) vengono regolarmente RIFIUTATI

maxalber

E’ partito il messaggio prima di finire la frase…

…vengono rifiutati, dicevo, dalle scuole private cattoliche che li deviano nelle strutture pubbliche per “proteggere” la loro preziosa clientela.
Questo naturalmente in barba alla legge, alla cosiddetta carità cristiana e a conferma della falsità ed ipocrisia di cui si nutrono.

anteo

cosa hanno fatto i vari Casini, Buttiglione e altri blateratori per migliorare la vita di chi nasce con gravi handicap? nulla! per quanto si cerchi non è a loro che si deve alcuna legge che dia supporto alle persone con handicap, anzi tuttora rappresentano la parte meno sensibile alle problematiche di chi ha disagi fisici o psichici.
E’, inoltre, vergognoso che falsino i risultati faticosamente raggiunti e li utilizzino per propagandare menzogne.

claudio

maxalber scrive:

2 Settembre 2007 alle 17:40
A quanto scritto da sandra va aggiunta la considerazione che i bambini down (o con altri problemi) vengono regolarmente RIFIUTATI

ben detto max, aggiungerei una cosa. ‘sta specie di politici si è mai chiesta cosa avverà di questi ragazzi quando perderanno inevitabilmente i loro genitori? non mi pare che lo stato abbia adeguate strutture civili, umane e sufficentemente preparate di accoglienza

Stefano Chiaudano

Ho smesso di frequentare la parrochhia del mio paese ( eh, si ero anche animatore dell’estate ragazzi) quando venne deciso di vietarne l’accesso ad alcuni ragazzi disabili e ad altri con problemi comportamentali indotti da ambienti particolarmente “caustici”, in quanto richiedevano personale per accudirli.
E io l’animatore cosa lo facevo a fare secondo loro?

claudio

dovevi solo cantare: “batti batti le manine che arriva gesù”

Stefano Chiaudano

dovevi solo cantare: “batti batti le manine che arriva gesù”

non eravamo così pirla neanche allora, per fortuna. Mica mi chiamo Flanders? 🙂

Cecilia

Una volta, mentre ero in attesa del mio primo figlio, la madre di un ragazzo affetto da spina bifida mi confessò che, se ai suoi tempi ci fosse stata diagnosi prenatale e possibilità di aborto, lei avrebbe abortito quel figlio per risparmiargli la vita che sta facendo.
Parole inattese…che mai mi sarei aspettata da una persona di chiesa e che aveva lottato così tanto per aiutare suo figlio a laurearsi, ad integrarsi e per cercare di alleviargli i tanti problemi di salute…

Chi parla di assassinii e di eugenetica non ha neanche lontanamente idea di quale atto di amore totale può essere un aborto terapeutico e il pensiero di Casini mi sembra ancora più aberrante perchè giustifica la “soluzione Arthur Miller”, il quale si era ‘disfato’ di un figlio Down non previsto relegandolo immediatamente in un istituto.

claudio

Stefano Chiaudano scrive:

3 Settembre 2007 alle 12:12
dovevi solo cantare: “batti batti le manine che arriva gesù”

non eravamo così pirla neanche allora, per fortuna. Mica mi chiamo Flanders?

ambhèèèèèèèèèèèèè allora è colpa di Homer

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