La Chiesa Cattolica prenda esempio dai Valdesi

Il Sinodo della Chiesa Valdese italiana ha approvato un ordine del giorno contro l’omofobia dilagante

Oggi il Sinodo della Chiesa Valdese italiana (Unione delle Chiese metodiste e valdesi) ha approvato un ordine del giorno, proposto da diversi pastori, dai rappresentanti delle chiese locali e dalla moderatora della Tavola Maria Bonafede, contro l’omofobia dilagante nel nostro paese e di solidarietà “ai fratelli e sorelle omosessuali”.

Nell’ordine del giorno si fa riferimento al clima d’odio e alle persecuzioni violente contro i gay e le lesbiche e si sottolinea anche l’importanza di un impegno internazionale contro le discriminazioni e la pena di morte di cui sono vittima le persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender).

Arcigay ringrazia la REFO (la Rete di fede ed omosessualità) per aver promosso l’ordine del giorno e tutta la chiesa valdese italiana per il suo pluriennale impegno a fianco delle persone omosessuali, che è per noi fonte di conforto e di fattiva vicinanza.

Ricordiamo che Arcigay da anni indica proprio la Chiesa Valdese per la sottoscrizione dell’8 per mille. Loro utilizzano effettivamente le risorse provenienti dalle tasche degli italiani per destinarle ad attività di aiuto e sostegno di progetti internazionali.

Non si può non notare quale distanza abissale vi sia tra le parole pronunciate dal Sinodo valdese e il silenzio (quando va bene) o gli insulti provenienti dalla chiesa cattolica italiana nei confronti delle persone lgbt.

Articolo di Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay, pubblicato su Il Blog di Andrea

Comunicato della Chiesa Valdese
Il Sinodo esprime solidarietà alle persone omosessuali condannando discriminazioni e persecuzioni
Le chiese invitate a “sensibilizzare l’opinione contro il pericolo strisciante dell’omofobia”
Il Sinodo valdese e metodista “invita le chiese ad appoggiare organizzazioni, gruppi e iniziative tese a sensibilizzare l’opinione contro il pericolo strisciante dell’omofobia”, con un ordine del giorno approvato oggi, in cui “esprime la propria solidarietà alle persone omosessuali oggetto di discriminazioni e persecuzioni, la propria preoccupazione per il repentino aumento degli episodi di omofobia sociale e fisica in Italia, la propria condanna ferma ed assoluta verso le persecuzioni e le condanne capitali emesse in molti paesi nei confronti di persone omosessuali”.
La presa di posizione parte dalla considerazione sulla “condizione di discriminazione sociale e legislativa in cui versano molte persone omosessuali nel nostro paese che, limitando oggettivamente il loro diritto ad avere una affettività serena e responsabile, le rende oggetto di violenza fisica e psicologica” e sulla “situazione, lesiva per i fondamentali diritti umani, a cui sono sottoposti milioni di omosessuali nel resto del mondo là dove le persone omosessuali sono esposte a persecuzioni nell’indifferenza quasi assoluta dei governi occidentali”.
[…]

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14 commenti

Nifft

8xmille alla Chiesa Valdese allora. Perdonate la mia ignoranza ma che m..hia è sta Chiesa Valdese?

Markus

Forti sti valdesi… cifre trasparenti in rete ? Incredibile. Sarebbe bello trovare una cosa del genere pure sul Vaticano.

Ovviamente le vorrei vedere certificate e depositate prima di crederci… su internet si fa presto a dare i numeri.

Salvo Zappala'

La chiesa valdese è una chiesa protestante fondata da Juan Valdes. Ne so qualcosa, perchè leggendo la storia di un eretico siciliano, ho scoperto che nel XVI secolo furono sterminati a migliaia nei boschi del messinese. Ricordo che questa notizia è venuta fuori solo perchè uno dei vescovi di Messina ne parlò estesamente in una lettera.
E’ una chiesa particolare: molto aperta in tema di eutanasia e di omosessualità.
Non nutro molta simpatia per loro, perchè penso che certe posizioni siano dettate più dal desiderio di apparire controcorrente rispetto alla chiesa cattolica, in maniera tale da intercettare quei bacini di credenti critici nei confronti dell’etica cattolica. Secondo me , il loro atteggiamento è semplicemente una strategia di marketing religioso. Contesto tutti coloro (Conte di Saint Germain, markus, Azathoth) che plaudono ai valdesi.

Salvo Zappala'

Spesso quando parlo delle religioni, insisto sulle distinzioni e sulle classificazioni, per comprendere le differenti realtà ed evitare la banalizzazione.
Alcuni fanno l’errore distinguere tra i religiosi quelli più aperti (liberali) e quelli più fanatici (fondamentalisti). Sbagliano entrambi: i primi pensano che si possa modernizzare un credo religioso, i secondi che sostengono l’immutabilità e l’assolutezza del loro credo.
Il progressista teologo Kung, e l’ultraconservatore papa Ratzinger sono due facce del medesimo errore.

restodelmondo

La Chiesa Valdese ha una struttura democratica, con una linea generale dettata da un “sinodo” composto da rappresentanti delle comunità – e in cui i pastori con diritto di voto sono sempre meno dei non-pastori. Ma, in generale, la posizione è di libertà di coscienza (anche perché essendo calvinisti si pensa che chiunque possa interpretare correttamente il volere e la Parola di Dio) e in questo senso sispiegano le posizioni su aborto, eutanasia, gay e testamento biologico.

Poi, ovviamente, c’è un feedback positivo: essendo una Chiesa con posizioni “progressiste” attrae conversioni di persone su quelle posizioni, che poi si impegnano all’interno della comunità e entrano negli organi decisionali (la struttura democratica si ripete in piccolo in ogni comunità), e così via…

Ovviamente ci sono anche valdesi di destra, che pensano che i gay siano peccatori, eccetera. Solo che non sono più (o meno) valdesi degli altri perché hanno posizioni di minoranza. Democrazia, appunto.

Sandra

La Chiesa Valdese è passata per orribili epurazioni; torture ed omicidi attuati a suo danno da parte dei cattolici, quasi la annientarono. Immagino che memore di tali atroci sofferenze da un punto di vista evolutivo abbia sempre curato un aspetto fondamentale: mai diventare come i loro persecutori. Questo aspetto è stato curato fin dall’inizio, lungi dall’essere una questione di marketing (fenomeno successivo alla loro rinascita) fu senz’altro una questione di memoria. Io dubito sempre di coloro che affermano di aver molto sofferto e poi sono causa di dolore; che sono stati perseguitati e poi perseguitano; che sono stati discriminati e poi discriminano; dubito di coloro che serbano una memoria personale e sono incapace di cogliere gli stessi segni negli altri, e questo è ciò che da sempre ho visto fare ai cattolici, salvo poche eccezioni che confermano la regola. I Valdesi costituiscono una piccola Chiesa, che lascia spazio alle donne e pare non funzionare per ricatti. Il loro antico ospedale, per tradizione, curò sempre tutti i pazienti, senza chiedere nè chi fossero, nè a quale credo appartenessero, ne se potessero pagare, infatti veniva finanziato con gli oboli dei fedeli. Qualche anno fa, a notte fonda, come ben si conviene alle cose che non s’hanno da vedere, la RAI, nel corso di una di quelle trasmissioni concesse ai culti “altri”, trasmise un servizio su quell’ospedale, che veniva concluso da un breve discorso di un pastore valdese. Mi colpì la mancanza di pretese e di orgoglio, l’assenza di quella spocchia od il ricorso al pietismo che caratterizza gli spot televisivi della Chiesa cattolica, quel pastore, nell’affermare che la diminuzione del numero di fedeli aveva causato una diminuzione dei fondi disponibili, si limitava a chiedere solidarietà e a dire che coloro che l’avessero voluto avrebbero potuto offrire qualcosa. Certo, pensare a me che finanziavo una Chiesa mi lasciava a dir poco perplessa, ma feci due calcoli veloci: la Chiesa cattolica, mai. Se non sceglievo, l’80% del “non scelto”, sarebbe andato alla Chiesa cattolica, perciò la strada non era praticabile. Scegliere lo Stato, non mi entusiasmava visto che parte delle strutture che finanzia, in qualche modo includono personale religioso cattolico. Per quanto si trattasse di una confessione religiosa, decisi che questa Chiesa valdese che chiedeva aiuto ma senza pietismi o ricatti, tutto sommato poteva andare, e così, come ho già raccontato, destinai a loro il mio 8‰.

val

La pubblicità della chiesa Valdese per l’8×1000 pubblicata su dei settimanali era:”pane per chi ha fame, un pozzo per chi ha sete, un preservativo contro l’AIDS”…..beh, anche io viste le scelte a disposizione ho dato a loro l’8×1000

ren

Salvo Zappalà scrive:

“Non nutro molta simpatia per la chiesa Valdese, perchè penso che certe posizioni siano dettate più dal desiderio di apparire controcorrente rispetto alla chiesa cattolica, in maniera tale da intercettare quei bacini di credenti critici nei confronti dell’etica cattolica.”

Ma non dire stupidaggini. La verità è che la loro apertura ai gay ti sconvolge, sei un reazionario nè più e nè meno che i preti.

silvia

Buonasera, sono una di quei (quasi 20.000 con i metodisti) valdesi che vivono in Italia. Leggo sempre con molto interesse questo sito fattomi conoscere dal mio compagno (agnostico) alcuni anni fa. Mi fa piacere che esistiate, che ci siano dei veri laici anche in Italia che abbiano voglia di urlare la propria rabbia quando si presentano ingerenze confessionali nella vita politica del paese, quando si verificano discriminazioni a motivo della fede, quando non sembra possibile che tanta gente non riesca a separare “l’intimo”, ovvero la propria fede, dalla società e/o dal proprio agire politico. Mi fa piacere che questa definizione di laicità non coincida con un semplice “non dare importanza ai fatti che riguardano la religione”. Io penso che ci sia continuamente bisogno di ricordare che la fede, per chi pensa di averne anche solo un pò, sia qualcosa da vivere a casa propria, in famiglia, nella comunità o dove cavolo ci pare, autofinanziarsi e basta! L’organo decisionale della comunità valdese (circa 180 deputati che variano ogni anno per più della metà) ha impiegato circa 10 anni per arrivare a questa conclusione: accettiamo l’8xmille ma tutto sarà utilizzato per iniziative sociali in Italia e all’estero, niente sarà utilizzato per tutto quello che riguarda le attività di culto (stipendio pastori, catechismo, locali di culto, etc…). I bilanci deficitari delle singole comunità possono confermare la veridicità di questa decisione…
Dopo questo inciso, vorrei dire che non me ne frega proprio niente di quello che è stato definito marketing religioso o proselitismo che dir si voglia, di raccattare lo scontento cattolico tanto meno…se per ottocento anni i valdesi hanno tentato di mantenere il diritto alla propria libertà di coscienza e nientaltro (perchè di questo si trattava, anche se so benissimo che questa è una terminologia nata parecchio tempo dopo…) non vedo perchè ora si debba fare proselitismo… La comunità valdese esprime la propria sulla necessità di laicità ma purtroppo questo agire viene spesso scambiato con l’invidia di non essere una chiesa di maggioranza, chi non sa che cosa significa laicità non capisce che a noi non interessa influenzare la politica, non capisce che noi crediamo fermamente che la religione non debba essere insegnata a scuola anzi, credono che la nostra opposizione intenda inserire la fede protestante nei programmi scolastici e così via. In altre parole: c’è molta confusione sul concetto di laicità quindi lavoriamo insieme!
Concludo con un aneddoto: nel corso di un incontro di formazione per guide che dovranno accompagnare gruppi di interessati a visitare museo e luoghi storici valdesi in Val Pellice ci è stato proposto un gioco di schieramento contenente molte domande. Una di queste era: ti senti più vicino all’ateismo o al cattolicesimo? Senza esitazione il 90% delle persone presenti, di tutte le età e alcune provenienti dal protestantesimo europeo, sono andate dalla parte dell’ateo….

Red Passion

Io sono stato ad alcune loro riunioni di carattere sociale tenute nelle comuni. E vorrei dire alcune cose.
Primo: i Valdesi della comune si trovavano insieme a mangiare, avevano turni per la pulizia delle parti comuni, delle stoviglie della cucina, ecc… Mentre i cattolici parlano di comunione dei beni e servizi, i valdesi, in forma discreta, e chi vuole, la praticano
Secondo: la loro religiosità era fortemente privata nel senso che non giudicavano gli altri in base alla fede o non-fede. Nessuno ed in nessun momento ha mai tentato di tirar dentro qualcuno dei presenti.
Terzo: nelle sedi destinate alle riunioni non ho mai visto (ma forse era solo un caso) nessun simbolo religioso o volantino di invito a santi madonne ed altro.
Di cosa si parlava? I temi erano dei più disparati e si andava dalla pace in Palestina alla precarietà sul lavoro alla scuola pubblica (i Valdesi sono per la scuola pubblica e non per quella privata), ecc…
Insomma, i Valdesi che ho conosciuto io erano persone da cui trarre esempio di vita. Lo fanno per convincere, solamente con il loro esempio, i cattolici a passare dalla loro parte? Non credo, ma anche se fosse? Qual’è il problema?

Sergio

Zappalà:

Alcuni fanno l’errore distinguere tra i religiosi quelli più aperti (liberali) e quelli più fanatici (fondamentalisti). Sbagliano entrambi: i primi pensano che si possa modernizzare un credo religioso, i secondi che sostengono l’immutabilità e l’assolutezza del loro credo.
Il progressista teologo Kung, e l’ultraconservatore papa Ratzinger sono due facce del medesimo errore.

Un buon intervento. Nella Chiesa ci sono più voci, alcune moderne o apparentemente più moderne, altre tradizionaliste. Penso al priore di Bose, Enzo Bianchi, sicuramente capace di aperture magari anche sorprendenti. Ma è pur sempre un credente. E arrivati al dunque tirerà fuori i suoi assi (Gesù, la Madonna e lo Spirito Santo).

Il caso di Hans Küng è forse ancora più emblematico. Küng è stato sospeso dall’insegnamento proprio da Ratzinger (e credo anche a divinis). Con quello che ha scritto Küng si è messo oggettivamente fuori dell’ortodossia. Urs von Balthasar affermava addirittura che Küng non solo non era più cattolico, ma nemmeno più cristiano.
Küng non vedeva assolutamente di buon occhio l’elezione di Ratzinger a papa, anzi prima del conclave addirittura la escludeva. Eppure dopo l’elezione di Ratzinger si è precipitato a Roma per un “colloquio privato” col suo nemico. Concessogli. Una bella rimpatriata di un semieretico e di un ultraconservatore. Küng se n’è tornato a casa contento. Veramente strano, perché poi Ratzinger ha fatto quello che da uno come lui ci si aspettava (prosegue il tentativo di restaurazione avviato da Wojtyla), in forte contrasto con l'”aperturismo” di Küng.
Che nonostante tutte le sue aperture resta un credente, anche se sui generis (nella Chiesa c’è posto anche per gente come lui).

Küng è umanamente simpatico e l’ho ascoltato spesso volentieri. Intellettualmente è però di un’assoluta mediocrità e molto sopravvalutato. È una di quelle voci discordanti all’interno della Chiesa che, come il priore di Bose, hanno la funzione di accalappiare quelli che hanno un piede fuori e uno dentro, insomma la gente critica e più sveglia del gregge.

Eugen Drewermann, il geniale teologo e psicoterapeuta, è di ben altro livello di Küng. Anche lui sospeso dall’insegnamento e a divinis. Ma Drewermann è uscito quest’anno definitivamente dalla Chiesa. Come la prima teologa cattolica, Uta Ranke-Heinemann (collega di studi di Ratzinger). Questi due ultimi, che pur credono (forse, non si capisce troppo bene) ancora a modo loro in Dio e in Cristo, se ne sono andati. Küng invece, sempre un po’ in odore di eresia, non se ne vuole andare.
Non ha proprio torto Zappalà nel dire che Küng e Ratzinger sono le due facce della stessa medaglia.

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