Cosa ci fanno i gesuiti su Second Life?

Dopo aver letto un lancio d’agenzia riportante la volontà dei missionari gesuiti di voler andare su “Second Life”, sono rimasto piuttosto perplesso e silente davanti allo schermo del mio pc.

“Occorre avere il coraggio di avventurarsi nel mondo di Second Life, il sito web dove è possibile vivere in maniera simulata una seconda vita digitale, e dove una crescente popolazione mondiale di internauti ha bisogno di ricevere un messaggio di fede”. Civiltà Cattolica valuta i rischi e l’opportunità del fenomeno planetario di “Second Life”, e ne sottolinea anche gli elementi religiosi: “la seconda vita virtuale si sta arricchendo di luoghi di preghiera, moschee, chiese, cattedrali, chiostri e conventi, sempre più popolati da avatar desiderosi di meditare e di ritrovare Dio. Personaggi virtuali dietro cui però ci sono essere umani in carne ed ossa. Ecco perché ogni iniziativa capace di animare positivamente questo luogo (web) è da considerare opportuna. La terra digitale è, a suo modo, anch’essa terra di missione”.

Sembrerebbe uno scherzo, ma vista l’autorevolezza della fonte (Civiltà Cattolica è la più antica fra le riviste italiane tuttora pubblicate: il suo primo numero fu stampato da un gruppo di gesuiti napoletani nel 1850) trovo necessario proporre agli amici de “L’Occidentale” un paio di riflessioni assolutamente personali sul tema, seppure non abbia ancora letto l’articolo integrale citato dall’Ansa e che è pubblicato sul nr. 3771/3772 del quindicinale gesuita a firma di Antonio Spadaro […].

Per fortuna che in SL c’è spazio anche per moschee, templi buddisti e chiese. Così almeno i missionari della compagnia di Gesù cercheranno di redimere questi “metapeccatori” […].

Il testo  integrale dell’articolo di Carlo Meroni è pubblicato su l’Occidentale

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15 commenti

Jeeezuz

i gesuiti sono sempre stati due passi più avanti del resto della chiesa, soprattutto culturalmente. però evidentemente non hanno letto gli ultimi articoli su SL, che dicono che in realtà quel mondo virtuale è una città fantasma.

sinceramente, non conosco una sola persona che ci abbia mai giocato…

Enrico

Compiono la loro missione seguendo il carisma di SantìIgnazio di Loyola.

Giol

I gesuiti hanno la mentalità dei pubblicitari.
Ammazzerebbero la madre pur fare proselitismo, sempre e comunque.

gianfranco

ma a molestare i bambini virtuali su SL si va in prigione virtuale oppure anche li la si fa franca?

Kris

cosa fanno i cattolici se non vivere in un mondo virtuale in cui l’inesistenre (Dio) diventa diventa reale?

GMF

Mi stupisce questa caduta di stile dei gesuiti.Gli ho sempre condiderati avversari di alto livello intelletuale, forse i migliori della chiesa cattolica.Che si inseriscano in queste farse virtuali da deficenti è sorprendente.Vediamone il lato positivo, il vaticano fa fatica a imbarcare gente intelligente se le sue truppe d’elite, i gesuiti, si abbassano a simili bischerate.

Il Conte di Saint Germain

Ragazzi io ho provato a scaricarmi sto giochino e a installarlo, non ho capito un’acca di quello che bisognava fare. Il pupazzetto vola, poi non si capisce bene come interagire con gli altri che incontri, io volevo mandare a cagare un gesuita ma non l’ho trovato.

Asatan

Io ho provato a giocare a Second LIfe… una piazza totale. In pratica a parte volare sapete che si fà: ci si cerca un lavoro, si paga l’ffitto, si fà la spesa si esce la sera…. preferisco farlo al vivo.

Sandra

Cosa ci fanno su Second Life? Ciò che fanno da tempo e che sanno far bene. Fin dai tempi della Conquista e per tutto il periodo coloniale, i Gesuiti scrivevano delle lettere leggibili da tutti, nelle quali parlavano come sapevano di dover parlare, poi, per le cose che venivano dette così come erano, utilizzavano dei codici, grazie ai quali si sfogavano e raccontavano la verità, come dire, avevano delle vite parallele già allora, per quanto spesso a fin di bene e per prudente opportunità. Alcune di quelle lettere e codici, per dirne una, sono stati utilizzati da Clara Miccinelli per realizzare alcuni importanti studi per la traduzione dei quipu retorici (sistema di scrittura tattile degli antichi Incas, realizzata con funicelle, opportunamente annodate e colorate, munite di piccoli inserti di tela aventi specifiche funzioni). Capaci di vivere diverse vite già lo sono, immagino che su Second Life studino un altro “nuovo mondo”

Giona

Appena ne incontro uno, lo invito ad una chiaccherata, poi gli metto il comando /mute, mi spoglio e volo via, cosi’ impara a tentare di usare il mio tempo per quello che piace a lui.
In Second Life ben pochi cercano un dio, gran parte e’ li’ per esplorare, adobbare il proprio avatar, costruire chattare o fare sesso.
SL e’ gia’ noioso senza i gesuiti e sta menata del dio.

Skadivargr

Già mi sembra una boiata second life, un mondo di segaioli mentali dove cercare di vivere un’altra vita dato che probabilmente si è poco soddisfatti di quella che si dovrebbe vivere, figuriamoci che me ne può importare se i gesuiti han intenzione di andare a sprecare il loro tempo là, se proprio vi dà tanto fastidio createvi dei personaggi e andate a sterminare tutti i gesuiti su second life.

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