Direttore carissimo,
sono un diversamente abile con invalidità del 100%, ho vissuto la mia condizione sforzandomi di fare, con le diverse abilità disponibili e nel modo a me possibile, quello che fanno i normodotati. Sono diventato papà e docente universitario di ruolo. Ho lavorato sette ore e mezzo al giorno per i giovani laureandi fino al termine dei settantuno anni. Che cosa prevede la 194 per un embrione nelle mie condizioni, cioè con previsione d’invalidità del 100%?
I recenti gravissimi fatti di cronaca hanno riaperto in me una ferita sanguinante dall’entrata in vigore della 194. Per me è stato come se mi avessero tolto la cittadinanza italiana. La 194 prevede l’aborto terapeutico e se si prospetta la nascita di un figlio con invalidità del 100% di fatto lo si elimina. Quindi l’Italia non accetta come proprio cittadino un diversamente abile al 100% come me.
Quello che mi ha impressionato nel recente aborto terapeutico e selettivo presso il S. Paolo di Milano è che il fatto è finito sulle prime pagine di tutti i giornali perché hanno assassinato la gemellina sana, diversamente sarebbe stato un delitto di routine da archiviare.
Da sotto la tetra coltre d’ipocrisia che hanno steso sul popolo italiano, tento d’alzare il mio grido di ribellione per squarciarlo.
Franco Castelli, Milano
Quando si son visti arrivare una lettera di questo genere nella redazione di Avvenire avranno stappato lo champagne…
Mi sembra una persona intelligente e per nulla qualunquista perciò sarò franco, facciam parlare i numeri e vediamo statisticamente quanti invalidi al 100% possono vantare una vita così ricca di soddisfazioni, dalla laurea alla cattedra, passando per matrimonio e paternità. L’essere una mosca bianca non implica che ci si debba sentire delegittimati o prodotti da un sistema poi ritenuto errato, penso sia molto ipocrita affermare che il Prof. Castelli sia da prendere come esempio perchè per uno, pur straordinario, che ce la fa ce ne son migliaia che non posson dire lo stesso, anzi.
Lo stesso discorso si può applicare a talenti straordinari come il pianista Michel Petrucciani ( http://it.wikipedia.org/wiki/Michel_Petrucciani ) e pochissimi altri.
Disabile o no, la coltre questo qui ce l’ha nella sua testa. Mi piacerebbe tanto sapere cosa insegna.
Strumentalizzare questa (ingenua) dichiarazione ai fini dell’ideologia cattolica è davvero rivoltante.
I cattolici non hanno ancora capito che “non nascere” NON significa “morire”.
Ritengo che non si debba attribuire lo status di persona ad un embrione senza cervello per il semplice fatto che non se ne farebbe niente. Un ente senza cervello non può pensare, non sa nemmeno di esistere, nè può saperlo. Questo significa che non ha nessun bisogno di nessuna tutela giuridica,… dato che non c’è niente da tutelare.
Dare dei diritti ad un embrione non è diverso dal dare dei diritti ad uno spermatozoo.
Io ho cominciato ad esistere da quando ho cominciato a rendermi conto della mia esistenza.
Se anche avessero ucciso l’embrione da cui è poi scaturita la mia persona, certamente non avrebbero ucciso me… dato che io in quanto Persona non esistevo proprio, e non potevo nemmeno pensare di esistere. Lo stesso dicasi se avessero ucciso lo spermatozoo dal quale sono nato io… uccidere uno spermatozoo è forse un omicidio? Direi proprio di no! Allo stesso modo, uccidere un embrione NON è un omicidio.
L’ideologia cattolica fa coincidere il concetto di “Persona” con qualsiasi ente biologico avente DNA umano (caratteristica che perfino le cellule della pelle che perdiamo hanno).
Io considero la Persona nella più alta delle sue caratteristiche distintive: la Razionalità.
A mio avviso, non è sufficiente avere DNA umano per essere considerati “Persone”.
Il modo cattolico di vedere le cose è molto svilente, e per nulla dignitoso della vera natura umana. Sono davvero contento di NON condividere questa ideologia, e spero che in futuro siano sempre meno quelli che la condividono.
I cattolici non hanno ancora capito che “non nascere” NON significa “morire”.
La legge 194 non “prevede” nulla circa gli embrioni, che d’altra parte, essendo appunto embrioni, non possono essere “nelle condizioni” del prof. Franco Castelli.
Né mi risulta che sia possibile stimare un’invalidità del 100% per un embrione.
Ignorante e in malafede.
La legge 194 dà alla donna la facoltà di scegliere se abortire il feto che porta dentro, sia esso sano o malato. E’ chiaro che quelli malati saranno eliminati in percentuale maggiore.
Mia moglie ha abortito (spontaneamente) tre volte: tre esseri che potevano essere altrettanti genii, chi lo saprà mai? e allora? Benché professore, nemmeno questo capisce che non far nascere è cosa diversa dall’uccidere e che se la legge 194 ammette l’aborto, il codice penale punisce l’infanticidio, senza discriminare i neonati sani dai malati. La legge punisce anche la discriminazione dei non normodotati, ma non i comportamenti incivili ai loro danni, i “tanti piccoli soprusi” (barriere architettoniche, omessa assunzione di insegnanti di sostegno, rifiuto di iscrizione nelle scuole private, …).
Sono stanco della retorica cattolica in ogni sua forma.
@Giol che scrive:
Io ho cominciato ad esistere da quando ho cominciato a rendermi conto della mia esistenza.
Sono daccordo con te sul modo di interpretare il concetto di esistenza di un individuo…tuttavia credo che sia difficile quantificare “il momento preciso in cui si comincia a percepire la propria esistenza”.
E’ certo un’assurdità pensare che degli embrioni possano avere le stesse tutele di un adulto (la madre), che ha il diritto di avere un figlio sano, poi chi vuole portare avanti la gravidanza lo stesso è liberissimo di accollarsi tutte le sofferenze che comporta questa scelta ma essere forzato a farlo è criminale! Smettiamola di considerarci esseri la cui funzione riproduttiva è prioritaria rispetto alla vita stessa che per considerarsi tale deve poter essere dignitosa, per la madre e per il figlio.
Sono contento che il signore ce l’abbia fatta a inserirsi nella società ma riconoscerà che la maggior parte delle persone con forti handicap vivono e fanno vivere a chi li assiste una vita di inferno…se poi entri nell’ottica che questa è l’UNICA vita allora forse qualcosa non va nel ragionamento del “la vita è tutto quello che viene coinvolto negli eventi che porteranno alla formazine del futuro essere vivente”…
Ma costui non solo è vivo, ma scrive pure sproloqui sui giornali, mi pare che come cittadino non gli manchi certo l’accettazione…
Visto che taluni amano tanto portare esempi di gente invalida con percentuali mostruose che però è ultracontenta della sua vita ed è anche una persona di successo, e che portano questi esempii con lo scopo di “dimostrare” che l’aborto sia sbagliato, amerei vedere cosa costoro ribatterebbero difronte all’esempio di un disabile che maledice ogni giorno della sua vita e preferirebbe non essere mai nato. Cosa direbbero? Che appigli troverebbero?
Naturalmente, portare esempi di questo tipo non dirime la questione dell’aborto né a favore degli abortisti, né a favore degli antiabortisti, perché non si può fare la media delle risposte pro e contro e stabilire di conseguenza se l’aborto sia giusto o sbagliato.
Il problema non è che noi si lasci nascere disabili e poi, verificato che sono tali, una volta che sono individui fatti e finiti, li si uccida impunemente; la questione è che la genitrice, quando il nascituro NON HA potere decisionale né tantomeno una coscienza propria, e di fatto è solo un potenziale essere umano e non un essere umano, stabilisce se, a fronte di sicure e gravi patologie che il futuro essere umano avrà, intende portare a termine la gravidanza o meno.
Abortire non significa uccidere NESSUNO, prima che l’essere umano si sia formato, perché altrimenti, ripeto, anche astinenza sessuale significherebbe uccidere.
Sono i cattolici, che notoriamente hanno molto caro il tema dell’astinenza, disposti ad ammettere che questa sia omicidio?
Purtroppo i cattolici e similari da questo orecchio non ci sentono.
Francamente penso che il diritto di una donna ad abortire sia sacrosanto, ma l’aborto selettivo per evitare nascite d’invalidi, d’handicappati, mi puzza un po’ di eugenia, in fin dei conti allora i nazisti volevan fare lo stesso, loro almeno i dementi li ammazzavano o sterilizzavano senza troppe ipocrisie legali. Poi ognuno faccia quel che vuole, tanto prima di poter curare o correggere tali deformazioni prima della nascita penso che ci vorrà qualche secolo, dunque chi non vuole figli invalidi ma sani può evitarlo in cotal modo.
Forse il professore si può consolare pensando a quanti, sani o invalidi, lavoratori (a 7,5 h quotidiane circa) avrebbero potuto nascere dal seme di Ratzinger, di tutti i cardinali, giù giù fino all’ultimo curato di campagna se costoro non avessero scelto, per puro egoismo, di lasciarli allo stadio di angioletti.
Quindi, seguendo lo stesso ragionamento dell’autore di queta lettera, se io faccio un incidente in auto e sopravvivo, allora tutti gli incidenti in auto non sono mortali.
A latere, mi piacerebbe anche sapere cosa ne pensa, questo signore, dell’eutanasia e dei casi Welby e Nuvoli.
Ho il sospetto che anche su questo argomento abbia affinità con le opinioni di chi lo ha ospitato su Avvenire.
@Skavidargr
Credo che selezionare feti oggettivamente affetti da malformazioni sia cosa diversa dalle pratiche eugenetiche, che hanno come scopo ottenere individui con caratteristiche ritenute migliori (ad es., per i nazisti erano meglio gli alti e biondi).
Tale pratica ha conseguito ottimi risultati in zootecnia (vacche da latte o da carne; cavalli da corsa o da tiro; cani da tartufo o da pastore) e in agricoltura.
Mentre con gli animali e le piante conosciamo l’obiettivo cui tendere, con l’uomo no.
L’uomo alto e biondo può essere un ottimo saltatore in alto, ma un pessimo sollevatore di pesi, un pessimo ballerino, ecc. Questo se vogliamo limitarci agli aspetti somatici.
Per le caratteristiche mentali non ha senso la selezione. L’intelligenza si può esplicare in una miriade di modi: Beethoven, Michelangelo, Dante, Archimede, Socrate, Newton…
Carissimo Franco,
con tutte le scemenze che hai scritto direi che, se fossi stata tua madre, effettivamente ti avrei eliminato quando eri ancora allo stato embrionale.
Un abbraccio, Stefano.
P.S. La legge “194” consente alla donna di ricorrere all’interruzione della gravidanza nei casi previsti dalla legge (non è prevista la soppressione automatica degli embrioni malformati senza il consenso della donna)… Sicuramente non sei stato un docente a giurisprudenza.
@Skadivargr
Quando qui si parla di eugenetica noto che c’è sempre chi ha un retaggio culturale degno de l’Avvenire, si finisce sempre a citar i nazisti del blocco 10, le sterilizzazioni, il Dott. Mengele e quant’altro. Cerchiamo, almeno qui, di esser razionali.
Se mi permetti ragionare nel 2007 in questi termini è completamente errato e non rende giustizia all’opera che impegna diversi enti negli USA ed in tutto il mondo, perciò cercar di venir a capo del genoma umano ed evitare spiacevolissime malattie ereditarie, degenerative e non, mi sembra un passo avanti sempre positivo.
Come la mettiamo, allora, con quei genitori che prima uccidono il figlio invalido e poi si commettono suicidio? E non si tratta di pochi casi.
Sono contento per il prof. Franco che è riuscito, nonostante l’handicap, a realizzarsi. Il suo caso, tuttavia, è un’eccezione. Dovuta, probabilmente, alla buona disponibilità economica della familia.
Perchè è vero che ci sono invalidi che emergono, ma molti sono abbandonati. Prendete un cieco. Acquistare un terminale braille per poter “leggere” il computer costa prezzi proibitivi. Una matrice da 32 caratteri su una riga costa anche tremila euro.
Una familia ricca può permettersi un docente privato che segue il disabile, può permettersi tutti gli strumenti tecnologici per ridurre l’handicap, può permettersi assistenza e tutto quello che il soggetto ha bisogno.
Una familia normale si trova con quei 4/500 euro al mese con cui cercare di far riuscire tutto. Non più docenti privati, ma scuole pubbliche dove il ragazzo è deriso e anche malmenato (cfr. casi su youtube). Niente carrozzina motorizzata, ma vecchia e puzzolenta carrozzina passata dalla asl. Niente dispositivi ultra-tecnologici. Al limite qualche vecchio pc dismesso dai parenti.
Questa è la realtà. E la famiglia che sa di dover avere un figlio invalido e che sa di non ha i mezzi per il suo sostentamente, che deve fare? Sperare nella divina provvidenza? Sperare nel sostegno dello stato? Dove?
Daniele aveva genitori incompatibili a livello genetico e lo sapevano. Hanno voluto concepirlo. Daniele a 3 anni smise di camminare. Per portarlo a scuola è stata una impresa. A 12 anni era una larva umana. I genitori, a cui chiedevi informazioni, non nascondevano il fatto di non aspettare altro che passasse a migliore vita. A 14 muore. La gente riunita sul sagrato aveva una frase fatta che si rimpallava: “meglio così, ha smesso di soffrire”. La famiglia dopo la sua morte… è tornata a vivere.
Che senso ha avuto la sua vita. Una vita di sofferenze e dolore. Una vita senza prospettive.
Quando daniele capì che non c’era niente da fare, non c’erano speranze, smise di parlare. Non aveva più niente da dire, da fare. La compagnia gli provocava fastidio. La vita era solo una prigione.
Chiudo con una domanda: la comprereste un auto di cui conoscete il fatto che ha problemi gravi?
Prof. Castelli, apra bene le orecchie: l’aborto è e deve restare un diritto della donna anche quando l’embrione è sano, perché 1) il corpo è suo, e nessuno ha diritto di costringerla a rimanere incinta fino al termine della gravidanza, e 2) L’embrione NON è ancora una persona, non ha le facoltà che tradizionalmente attribuivamo all'”anima”, non prova dolore, e quindi ha ben pochi diritti rispetto ad una persona adulta. In tutto ciò non ha importanza la questione della disabilità del nascituro, perché la cosa vale anche per embrioni che diventeranno bambini sani.
E se mi chiede se io non mi senta umiliato e/o offeso al pensiero che embrioni e feti nelle mie stesse condizioni possano non vedere mai la luce, le rispondo assolutamente di no: anzi, non trovo niente di terribile a pensare che avrebbe potuto essere abortito anche il mio corpo, quando era un feto. Quello che avrebbe potuto succedere a quel corpicino prima di dar luogo alla mia persona non mi interessa per nulla: non me ne frega niente di cosa preveda la 194 per un embrione com’ero io!
Non l’Italia, Professore, bensì singole donne che scelgono così. Che fa, sputa in faccia a tutte quelle donne che a differenza di sua madre non se la sentono di accettare di mettere al mondo un figlio disabile? Bella prova di sensibilità, complimenti! A suo dire, tutti quanti dobbiamo avere le stesse inclinazioni personali, quelle decise da lei, altrimenti siamo mostri orribili: grazie, molto rispettoso! Lei pretende di intromettersi nelle vite di moltissime donne per costringerle ope legis ad agire come pare a lei.
Infine, ricordo che ha ragione darkzero qui sopra: se embrioni e feti avessero diritto di venire al mondo, allora lo avrebbero pure le coppie ovulo+spermatozoo. E dunque la castità sarebbe un omicidio, perché priveremmo parecchie coppie o+s di tale diritto. Quindi il celibato sarebbe almeno uno sterminiio di massa.
Ah, se una coppia di potenziali talassemici sceglie di non avere figli, per non rischiare che nascano malati a loro volta, lei, Professore, che fa, sputa in faccia anche a loro?
OPS! “Sterminio”, non “sterminiio”, ovviamente.
per Skadivargr
Forse per Skadivargr non sono chiare due cose: a) Le condizioni per le quali è previsto l’aborto selettivo sono descritte sui libri di medicina come malattie (un po’ diverso dal colore degli occhi o della cute, i quali rappresentano platealmente l’eugenetica): semmai la decisione è assimilabile piuttosto al caso Welby, dove a decidere di evitare le future sofferenze non è il nascituro, al quale è tecnicamente difficile chiedere un parere , ma la madre che ne è responsabile per parecchi anni.
b) Non mi risulta che i nazisti chiedessero il permesso ai prescelti, dopo che questi avevano parlato con un consulente psicologo per sapere se erano proprio convinti di farsi ammazzare: nessuno ha mai costretto nessuno ad abortire per legge. E’ un po’ diverso.
Per San Gennaro, Lamb of God e faidate
Primo non sono un cristiano perciò evitatemi citazioni dell’Avvenire; secondo ho manifestato un dubbio grazie per avermelo chiarito, e terzo ho già detto che non sono contro l’aborto, per quel che mi riguarda chiunque può fare quello che vuole fino a quando non viene a rompermi le palle.
La lettera del diversamente abile, che ha raggiunto una vita soddisfacente, é interessante e merita riflessioni da entrambe le posizioni.
Tuttavia l’aborto errato di Milano, é stato mostruosamente sfruttato dai cattolici e da tutti coloro che chiedono una revisione della 194, ovviamente per svuotarla, e come fine ultimo di fatto arrivare a proibire l’aborto.
A parte che l’aborto come tutte le pratiche mediche ha dei rischi, come qualsiasi altra terapia ed intervento, e poi francamente pur essendo contento che una persona diversamente abile, abbia ottenuto una vita comunque soddisfacente, io francamente come futuro padre, non me la sentirei di mettere al mondo un figlio se ha gravi malformazioni.
Non per una questione di eugenetica, termine fin troppo abusato e usato a sproposito, ma principalmente perché vorrei un figlio che possa godere appieno della vita, senza limitazioni.
A me far nascere un figlio sapendo che sarà menomato nel fisico o nella mente, mi sembra un’ atto altrettanto grave. Bisogna poi considerare che l’aborto deve essere comunque una libera scelta della donna, e che comunque una decisione in un senso o nell’ altro rientra nella sfera delle scelte personali, cosa che la religione non ammette perché considera la vita come dono di Dio, intoccabile.
Mi viene poi da chiedere perché non si prodigano con tanta vennemenza anche nei confronti dei moltissimi bambini che in Africa e nei paesi poveri muoiono di fame e malattie, perché ad esempio la chiesa non si prodiga e non si adopera per finanziare la ricerca di vaccini contro le malattie che uccidono milioni di vite umane ??
Occhio comunque ai revisionismi intorno alla 194, come indica anche chiaramente la lettera preoccupata di Carlo Flamigni nel sito dell’ Associazione Coscioni.
Gatto Laico
Magar ha scritto:
Ottimo esempio. Il problema è sempre lo stesso, e cioè che la mentalità cattolica prevede: “Hai trombato? Adesso ne paghi le conseguenze.”
Finché non commetti quello che per loro è peccato, non gliene frega nulla di quanti potenziali bambini ti schiattano nelle palle. Il mondo intero potrebbe astenersi dall’avere rapporti sessuali, affanculo la sopravvivenza della specie, a loro interessano solo i dogmi.
Non so se questo professore sia cattolico, mi pare solo che voglia sbattere in faccia il fatto che a lui è andata bene, e quindi bisogna rivoluzionare il diritto in base a come secondo lui è meglio.
Certamente questa persona non insegna logica. Non esiste nessun “obbligo” ad abortire, così come non deve esistere un obbligo di avere figli a tutti i costi. Confondere le acque e diffondere menzogne pare sia proprio una prerogativa del clero.
Per altro, vorrei far notare, che un mentecattolico potrebbe obiettare che, dato che non sai se il nascituro con malformazioni o problemi accetterebbe o meno di vivere in quelle condizioni, è bene che tu lo faccia nascere, perché se abortisci non tieni in considerazione la possiblità che accetterebbe.
Bene, visto che secondo i cattolici la gente che della vita ne ha piene le palle non può neanche togliersela, se il feto con malformazioni viene messo al mondo e non vuole vivere, non può neanche sperare di farla finita, men che meno che se è così debilitato da non poterci pensare da solo.
Solo le scelte che piacciono ai cattolici sono degne di considerazione, nevvero?
Francamente penso che il diritto di una donna ad abortire sia sacrosanto, ma l’aborto selettivo per evitare nascite d’invalidi, d’handicappati, mi puzza un po’ di eugenia, in fin dei conti allora i nazisti volevan fare lo stesso, loro almeno i dementi li ammazzavano o sterilizzavano senza troppe ipocrisie legali.
Infatti, bando all’ipocrisia, gli handicappati semplicemente non dovrebbero avere il diritto di nascere, comportano troppi costi e troppe sofferenze a se stessi e agli altri. bisognerebbe selezionare gli embrioni (o i feti dopo) in modo da eliminare certe patologie e far nascere solo figli sani. altrimenti che progresso è? ma guarda un po’ se nel 2007 dobbiamo ancora parlare di sindrome di down e affini, ma perché?
Se ci fosse ancora il cappellino di troll lo affibbierei senza remore a mely. Vi ho messi in guardia: don’t feed the troll.
Un embrione non è un essere umano.
E questo certa gente pare che non voglia capirlo.
Qualcuno dovrebbe spiegare a Castelli che non esistono embrioni né come lui né come me, né come nessun altro.
@mely
Qui nessuno mette in dubbio la tua libertà di mettere al mondo un diversamente abile nell’anno 2007, la sostanziale differenza sta nel non imporre agli altri la tua (personalissima) etica (religiosa o meno) lasciando intatta una legge che permette la scelta.
«Era il 14 novembre 1965, una domenica. Con mia moglie stavo andando alla messa delle 10.30 a Santa Maria delle Grazie. Eravamo in ritardo, perciò correvo. In piazza Giovane Italia non ho rispettato una precedenza. Dall’altra parte sopraggiungeva a più di 80 chilometri orari un’auto molto più robusta della mia Fiat 500. Nell’urto sia io che mia moglie fummo scaraventati sull’asfalto. Volammo fuori entrambi dalla portiera del lato guida».
L’avventura umana del prof. Franco Castelli è documentata da un articolo di oggi del Giornale . A parte l’ovvia umana pietà per gli avvenimenti drammatici che gli sono accaduti bisogna sottolineare che non siamo di fronte a una persona che è nata con un invalidità del 100% ma che già era prof / sposato/ con figli ecc. al momento dell’incidente . Il che nulla toglie alla sua determinazione e forza di volontà , ma sposta non di poco il punto di vista. Detto poi di passaggio leggetevi tuto l’articolo che è uno spot elettorale .
Mi correggo l’articolo è del 25 febbraio 2007
Dall’embrione si giunge alla persona … ma dalla persona non si risale all’embrione!!!
Di mezzo ci sono tutte le esperienze fatte durante la vita.
Il nostro patrimonio genetico non determina completamente quello che siamo: il fattore culturale ha un influenza notevole e tra tutti gli animali nell’uomo il suo peso è schiacciante.
Il sig. Castelli commette un grave errore: lui certamente era, un tempo, quell’embrione, ma quell’embrione non era lui.
A meno che non creda (senza o contro ogni evidenza) che ci sia un anima eterna ed immutabile o che un dio determini il destino di ognuno di noi.
In tal caso però dovrebbe anche rendersi conto che questa è solo una sua opinione.
Se quell’embrione fosse stato abortito non sarebbe morto il sig. Castelli: non sarebbe mai nato.
Adesso dobbiamo renderci conto che una risposta alla “ma io avrei voluto nascere!” non ha senso alcuno.
Se è nato adesso vive e l’affermazione è falsa, se non c’è stata una nascita adesso non esiste nessuno che possa rispondere.
Ma purtroppo non penso che sia facile convincere a ragionare qualcuno che scrive all’Avvenire od i suoi lettori …
Dove?
Grazie mascalzone latino.
In effetti, rileggendo, il prof. parla solo della sua invalidità, non da che cosa derivi.
E’ il titolo che trae (direi volontariamente) in inganno: colpa di quei mistificatori dell’Avvenire quindi …
Attendiamo (invano) eclatanti scuse.
Invece la risposta per il prof è che lo Stato accetta tutti i suoi cittadini: abili o meno.
La cittadinanza non gliela toglie nessuno … ma gli embrioni non sono cittadini. La cittadinanza è assegnata in seguito perché ciò è possibile solo per una persona, cosa che un embrione non è (per mancanza di circuito neurale adeguato).
… e se è possibile far nascere persone sane non vedo il motivo (concreto) per impedirlo.
Qui:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=159530
Grazie, Mangiapreti.
Che dire… una storia strappalacrime, ma soprattutto strappavomito.
@Magar
In effetti avevo scritto questo per l’Uaar: http://www.uaar.it/uaar/documenti/139.html
ma non si fa facilmente breccia nelle teste cattoliche…
http://malvino.ilcannocchiale.it/post/1598774.html
Loro pubblicano qualsiasi lettera di chi magnifica una felicissima vita da disabili, come vedete da questo post senza verificare se sia vero o no…
“L’Avvenire” e “Il Giornale”: c’è poco da commentare mi pare, bastano i nomi…
quindi pure disonesto, sto castelli…
Anch’io a volte mi chiedo: e se mia madre non si fosse sposata con mio padre? allora sarebbe stata un’assassina, perché avrebbe imedito la mia nascita. Per quanto la mia vita sia abbastanza di merda in questa società irrazionale ed impregnata di intolleranza, le mie belle soddisfazioni le ho avute… Mmmm aspettate un attimo ma allora mia madre sposandosi con mio padre e non con un altro ha impedito la nascita di un altra persona da un altro potenziale matrimonio! Allora mia madre è già un’assassina! Accidenti, abbiamo tutti genitori assassini!
Non c’era un medico che scommettesse sulle sue possibilità di ripresa
e infatti, mica s’è ripreso…
questi cattolici hanno una faccia tosta infinita, a provare di cercare di proibire l’aborto.
Una legge confermata da un referendum, mi domando, perche’ non fanno come la gerarchia cattolica sui preti pedofili, tacciano e basta.
1 ) Scusate si parla tanto di diritto della madre a decidere l’aborto ma non esiste anche un padre? Cosi com’è doveroso che i padri mantengano i figli allora dovrebbero avere il diritto ad obbligare la donna a portare avanti la gravidanza.Parità di diritti e di doveri.
Enrico ma tu ci sei o ci fai?
Non condivido quasi nessuno dei commenti, ma mi ha fatto piacere il dibattito. Vi posso dire che lavoro come volontario in una coop onlus agricola dove lavorano 15 ragazzi diversamente abili (down,autistici,cerebrolesi,psicotici, ecc,) di cui una decina sono tali dalla nascita. Sono persone normali. Ma questo non convincerà nessuno e, alla fine, la battaglia di noi cattolici sarà perdente. Secondo me dovremmo difendere le nostre posizioni non in nome di ragionamenti filosofici, morali,politici,medici o altri ragionamenti umani. Dovremmo dirvi, semplicemente, che Dio considera l’ aborto un sacrificio di innocenti agli idoli e che, nei tempi da Lui stabiliti, distrugge tutte le società che legalizzano tale pratica come, in passato, ha distrutto tutte quelle che praticavano sacrifici umani agli idoli. Perderemmo lo stesso la battaglia (nel breve termine)ma, almeno, diremmo la verità.
Aldo Grano
Guarda, io non so se “perderete la battaglia”. So per certo però che questo rifiuto di utilizzare argomentazioni filosofiche, morali, politiche, mediche o altri “ragionamenti umani” e ricorrere al «Dio lo vuole e se non lo fate Dio vi punirà», è ciò che vi squalifica più di ogni altra cosa. Ed è il motivo principale per cui spero che diventiate davvero una setta minoritaria e da compatire come i mormoni o gli amish.
@Aldo Grano
Mi è piaciuto il tuo intervento, se non altro per la sincerità che dimostra.
ma l’uaar pubblica tutto quello che gli inviano?
o è perche siamo ancora in periodo di ferie ed un filtro adeguato non è ancora stato ripristinato?
poco cordialmente
paolo è una lettera pubblicata dall’avvenire da un lettore intellettualmente poco onesto, che ha preso in giro il giornale
@Gabriele Porri
Anche la lettera di Malvino al Foglio non è proprio onesta… 😉
Aldo, uomini che dicevano di essere mandati da dio hanno massacrato con veri e propri genocidi una serie di popolazioni, tra cui quelli che praticavano sacrifici umani. HA ragione Jean Meslier, e infatti quel “Dio lo vuole e se non lo fate Dio vi punirà” sa tanto di superstizione…
L’autore della lettera, invece di sentirsi offeso dalla legge 194, dovrebbe essere estremamente grato alla propria madre, che ha deciso di farlo nascere e di allevarlo nonostante la sua infermità. Far nascere qualcuno, in una cultura libertaria, rispettosa dei diritti dell’individuo, anche quello di sesso femminile, non può essere un obbligo, ma soltanto un atto spontaneo di liberalità. Se una donna non vuole prestare il proprio corpo alla procreazione di una persona gravemente inferma, nessuna legge può obbligarla. E a maggior ragione nessuna legge può obbligare qualcuno ad asservire la propria vita e tutte le proprie sostanze economiche alla cura di un invalido. Poiché l’embrione è soltanto l’abbozzo della futura persona, è giusto che chi non vuole prestare il proprio corpo al processo di formazione di una persona gravemente menomata possa interrompere la gravidanza.
ci sono invalidità ed invalidità, ma il punto fondamentale è questo:
MA DOVE STA SCRITTO CHE L’EMBRIONE è VITA? o meglio che l’embrione è un essere umano? (finchè non mi daranno la prova matematica, io NON CI CREDO)
Lassa perde Marja, come è stato detto questo signore ha lasciato intendere di essere malato fin dalla nascita, ma in realtà la sua infermità risale ad un incidente automobilistico subito all’età di 31 anni.
Ah, quando è così, dall’articolo sembrava che fosse malato fin dalla nascita…questi pro-life hanno l’impostura nel DNA
Jean, in effetti no, ma fa capire con che solerzia ti pubblicano qualsiasi cosa porta acqua al loro mulino…
Molte donne, pur desiderandolo, hanno perso per cause spontanee, per fatalità o per altri motivi indipendenti dalla loro volontà, un figlio o più d’uno nel corso della gravidanza. Nessun prete però si mette ad imprecare contro l’onnipotente perché si diverte a giocare con le gravidanze altrui. Prima fa sì che la donna rimanga incinta (infatti se la vita viene da Dio, tale fecondazione deve essere da lui autorizzata) e dopo pochi mesi fa abortire la donna. Dico io: c’è da fidarsi di un tipo simile? E’ giusto affidargli la responsabilità della gestione dell’universo?
@ enrico
“il diritto dei padri a obbigare la donna a portare avanti la gravidanza”
a Enrì ,ma che diritti hai sulla donna che se diventi padre tu è perchè una sega t’è scappata di mano! e annamo dai!
A me…….me pare na strunzata !
Nel senso che al 90 % la lettera è solo una bufala!
Sarebbe stata più credibile se avesse specificato di quale invalidità si tratta.
Una invalidità al 100 % che permette di trovare moglie, fare figli ed insegnare, non so, ma mi sa di bufala.
Dato poi il giornale su cui è apparsa, i dubbi crescono.
il professor Castelli parla in modo emotivo oppure capzioso.
infatti dovrebbe conoscere bene la differenza tra un “embrione con previsione di invalidità al 100%” ed una persona invalida.
il recente caso ha messo in evidenza un’apparente contraddizione nel diritto del feto (contraddizione che per altro si conosceva bene anche prima). cioè il feto invalido dopo il terzo mese gode di minor diritto di un altro feto, nonostante una persona invalida abbia gli stessi diritti di un’altra persona (e ci mancherebbe altro!). perchè dunque la 194, che prevede che dopo il terzo mese il feto abbia già quelle caratteristiche di persona che ne sanciscono l’insopprimibilità, permette la soppressione di feti invalidi che dovrebbero avere parimenti le stesse caratteristiche di persona?
la risposta è abbastanza ovvia. per quanto tutelato, il feto non è considerato ancora una persona a tutti gli effetti, per la forte immaturità del sistema percettivo (ma qui si portebbe discutere a lungo) ma soprattutto per il fortissimo legame di dipendenza fisica che lo lega alla madre, tanto che la presenza di un feto invalido è considerata un rischio diretto sulla salute della stessa madre.
la legge 194 tratta di feti e di embrioni, il professor Castelli non è nè un feto, nè un embrione, quindi portare la sua esperienza di vita a contrasto della 194 mi sembra un’operazione un pochino imprecisa.
Io prima di vivere ero morto, non e’ questo un grave delitto?
Enrico scrive:
“Cosi com’è doveroso che i padri mantengano i figli…”
anche le madri mantengono i figli.
“…allora dovrebbero avere il diritto ad obbligare la donna a portare avanti la gravidanza.Parità di diritti e di doveri.”
Giusto parita’! Allora avrai questo diritto ad obbligare la donna a portare avanti la gravidanza quando avrai davvero gli stessi obblighi. Quando patirai assieme a lei le medesime condizioni fisiche, quando partorirai anche tu e quando starai a casa ad allattare anzicche’ uscire con gli amici.
Finche’ il tuo ruolo nella nascita’ si limitera’ a 20 minuti di piacere, non ti saranno dati diritti di proprieta’ sul corpo degli altri, perche’ come puoi capire, in tutto questo non hai evidentemente gli stessi obblighi a cui ti appelli.
La natura frutto dell’evoluzione o del disegno di Dio prevede ciò.Il ruolo della madre e del padre saranno sempre diversi ma non per questo i diritti sul destino di quel bambino devono essere diversi.
Enrico, quindi bisognerebbe arrestare tutti i mariti che lasciano le mogli sole coi figli, se non proprio obbligarli a stare in famiglia. come dici? sono già vostri cavalli di battaglia? proprio vero, voi catto avete una visione del mondo che è completamente alla rovescia!
Se un marito manca ai propri doveri verso i figli và sanzionato anche dallo stato e cosi è.Io ovviamente mi riferisco a coloro i quali abbandonano la famiglia per seguire i propri piaceri non a coloro che si assentano da casa per mantenere la famiglia.
Il professore confonde nascita e cittadinanza… a parte ciò, l’aborto selettivo, e in generale qualsiasi aborto, non può essere vietato quale possibilità ai genitori, che sono gli unici che avranno l’onere di crescere il futuro figlio.
La Chiesa è contraria all’aborto? Lo reputano un crimine? Bene, faccio una proposta: ogni parrocchia potrebbe adottare un bambino “sfortunato”; uno, cioè, che altrimenti non avrebbe visto la luce causa aborto… ovviamente impegnandosi dapprincipio con un contratto apposito.
Si fa presto a fare i moralisti, quando poi tanto i problemi devono affrontarli gli altri.
quest’uomo non si rende conto che c’è handicap e handicap.
eppure essendo un professore, dovrebbe saperlo.
adesso, voi ricordate vero, la bambina che è stata fatta sterilizzare dai genitori perchè affetta da paralisi cerebrale, no?
adesso vorrei che questo professore mi spiegasse COME CAZZO POTREBBE questa bambina avere una vita piena e realizzarsi, se tutto quello che fa è stare sdraiata senza alcuna interazione o comprensione del mondo.
in pratica, vorrei che il professore mi spiegasse come potrebbe diventar a sua volta professore, avere dei figli, lavorare e via dicendo, un ficus beniamino. o anche un platano, se preferisce.
perchè di questo si tratta.
oltretutto, non tutte le famiglie cagano mazzette da 100 euro al mattino, quindi il figlio come qualcuno ha detto, finirà nella solita scuola del cazzo con due ore di insegnante di sostegno se va bene, e il massimo che potrà imparare sarà a non pisciarsi addosso.
se poi uno vuol comunque portare avanti certe gravidanze, liberissimo di farlo.
non vedo però perchè tutte le donne debbano essere condannate a farlo.
Dunque, il giovane e aitante Castelli non rispetta una precedenza, causa un incidente e si ritrova “miracolosamente” invalido al 100%.
Ora per rendere grazia a dio per questo segno di amore divino leva un grido perché si estenda il privilegio dell’handicap (fisico e, perché no? anche mentale) a quante più persone possibile, sia nella forma di portatori di handicap che in quella di parenti, familiari e operatori destinati alla loro assistenza.
Ah, per dare un sapore interetnico e complicare un pochino le cose, Castelli potrebbe raccomandarsi a nostro signore perché moltiplichi le situazioni tipo quelle descritte qui
http://www.socialnet.it/notizia.php?id_new=914
Mentre il commento di Enrico su un presunto diritto dei padri di obbligare le mogli a non abortire merita tutt’al più profondo sdegno e nient’altro (eccetto forse compassione verso l’autore del commento stesso), mi preme dire a Aldo Grano, in risposta al suo commento:
che:
1)In primo luogo, è inutile porta l’argomentazione “Dio vuole/non vuole/ritiene/[…]” presso una comunità di atei, perché per definizione, non ce ne cale né tanto, né poco. Non abbiamo abitudine di stabilire i nostri criteri e prendere decisioni in base alle imposizioni (per altro sprovviste di motivazioni) di un essere dalla dubbia esistenza;
2)In secondo luogo, a parte forse i terroristi islamici, nessuno sulla Terra ritiene giustificabile lo sterminio di massa (metodo che al tuo Dio tanto è caro) per punire un presunto crimine. Pare che il Dio caritatevole sia un amante della Legge del Taglione.
3)Vorrei rammentare al tuo coerentissimo Dio che, se l’aborto è da lui considerato un crimine al pari del sacrificio di innocenti, avrebbe forse dovuto optare per uno stratagemma diverso dalla Strage degli Innocenti per liberare il suo popolo eletto. Oppure le sue leggi valgono solo per i suoi sottoposti?
Passa una buona giornata.
Errata-corrige: “è inutile portare“, ovviamente.
Ciao a tutti. Ho trovato il dibattito interessante.. ma solo un appunto: mi pare che non si argomenti solo dal punto di vista razionale, c’è gente veramente incazzata 🙂 nel senso che diversi interventi sembrano più emotivi che razionali… non trovate?
una domanda per darkzero: ma sai il significato della cosiddetta legge del taglione nel contesto del Vicino Oriente Antico di quel tempo? ma sei convinto di quello che scrivi nel punto 3?
ciao!
ma come valentina, non dovrebbero essere strafelici?
x Aldo Grano:
distrugge tutte le società che legalizzano tale pratica come, in passato, ha distrutto tutte quelle che praticavano sacrifici umani agli idoli…
Infatti, signor Aldo, nelle Sacre Scritture NON si trovano “testimonianze” (x modo di dire) di sacrifici umani a dio stesso, vero? Nè dio si è mai sognato di tutelare i figli dei + abbienti ma NON quelli degli schiavi, e tanto meno di radere al suolo intere città, le risulta x caso? Penso inoltre che inquisizione e sterminio di indiani guaranì e co. siano stati un’alleluja x il Padreterno e suo figlio, che tanto predicava l’amore e la tolleranza.
Un po’ di coerenza e di autocritica non farebbero male….
@ Aldo Grano
Quando si parla di Dio.. NESSUNO può dire di sapere la verità. Dio è un ente immaginario, e la tua battaglia è persa in partenza proprio perchè non fai uso di ragionamenti validi, ma di cazzate da credere per fede.
@Aldo Grano
Ecco, appunto, se Dio esiste e ha qualcosa da dirci si manifesti in prima persona con sciagure, disgrazie, e calamità varie. Nel frattempo buttiamo la teocrazia nel cesso. Viva la legge 194.
La 194 da la facoltà alla madre di decidere, e la madre è libera di farlo o no, quindi non vedo la differenza col caso in cui sua madre la sera del suo concepimento avesse deciso di dedicarsi ad attività meno “ludiche”…
il nulla e dio non perdete tempo con cio che oggi e’ rimasta l ‘unica mensogna fuori di tutta discussione dell’ incertezza che avvolge la vita dell’ uomo, la verita non la sappiamo anche per la sciencia moderna non essistono sempre le verita’ (le religioni monoteistiche e’ il potere politico in particolare cattolica)
e questa sera ruini ha calato definitivamente la maschera, le dichiarazioni messe in onda dal TG1 sulla necessità di rivedere la 194, una legge che secondo le sue parole “se non possiaMO cambiare, dobbiaMO rivedere nel senso della tutela della maternità e della vita nascente”.
Ha poi aggiunto che ogni cristiano deve essere coerente e quindi riconoscere l’autorità del papa (di gesù cristo non ha fatto menzione; dello stato italiano e della sua sovranità nessuna traccia).
Ormai siamo all’eversione.
caro ex-embrione…
se ti avessero eliminato in tempo non saresti qui a fare queste domande assurde!
ma la volete capire la relazione causa effetto o no?