Morto Nirenstein, una vita dedicata alla Shoah

Si è spento ieri nella sua casa alle pendici della collina di Fiesole (Firenze) Alberto Nirenstein. Combattente delle Brigate Ebraiche nella seconda guerra mondiale, in Nord Africa e in Italia (sbarcò a Salerno), aveva lasciato Varsavia nel 1936 ed era stato sionista e fra i primi coloni dello stato di Israele, rispondendo alla chiamata di Ben Gurion. Era nato nel 1915. La data esatta è imprecisata, causa la distruzione dei documenti anagrafici dopo l’invasione nazista e la Shoah. Il suo paese d’origine, Baranow, tra Lublino e Varsavia, fu raso al suolo durante la guerra e mai più rifondato. Proprio alla ricostruzione delle vicende dell’Olocausto Nirenstein (il cui cognome originario, Nirenstajn, venne poi italianizzato) aveva dedicato gran parte della vita, tornando a Varsavia nel 1950 alla ricerca di documenti e testimonianze.
Scrisse tra l’altro il primo libro sullo sterminio, Ricorda cosa ti ha fatto Amalek (Einaudi, 1960). […]

Fonte: ilGiornale 

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10 commenti

Jeeezuz

cazzo, ma è una di quelle che non distingue antisionismo da antisemitismo? pare essere la patologia dell’anno. comunque leggete qua:
http://www.fiammanirenstein.com/libri.asp?Id=12

cito dal suo libro: “Israele è un modello positivo di convivenza civile, proprio perché è fondato su un’ideologia – il sionismo – che propone un modo di vita insieme laico e carico di valori”

ROTFL!

“Modo di vita laico”????? Israele???? Dove studiano storia sulla bibbia e sono costretti alle superiori a dare un esame sulla Torah?
Israele laico? Dove se non sei ebreo sei un cittadino di serie B?
I valori te li caricano con 3 anni di servizio militare obbligatorio?

Kull

Questa notizia mi rattrista molto,

quando non ci saranno più testimoni dello sterminio ebraico la memoria della shoah verrà amministrata unicamente da coloro che la usano per i loro scopi politici, allora l’antisemitismo tornerà davvero a essere un pericolo,

Kull.

Kris

su questo non posso che concordare con te Kull…e aggiungo che la stessa cosa vale per molyissimi degli avvenimenti della storia contemporanea!

lik

@ Kull e Kris

Fatemi capire, per voi il fatto che un ragazzo ebreo venga aggredito da sette giovani arabi ad Anversa, oppure un Ilan Halimi venga torturato e assassinato perché gli ebrei sono troppo ricchi non è un problema? E voi invece non strumentalizzate la palestina per sfogare il vostro odio contro gli Ebrei? Kull con il link a l’Iran Defence Forum che fa l’apologia di Amadinejehad, ma fatemi il piacere!!!!
Muore una persona e gli insultate la figlia, fate proprio vomitare.

lik

@ Jeeezuz

Continui a ripetere le stesse cose e ti abbiamo già spiegato che in Israele ad esempio i gay hanno molto più diritti che in Italia e gli arabi israeliani hanno più diritti dei palestinesi in Libano. Poi criticare il sionismo è legittimo ma a volte il confine con l’antisemitismo non è sempre molto ben definito visto l’odio irrazionale che suscita Israele.

@ Don Zauker

La vergogna sta nel tirare fuori sua figlia per insultarla quando si parla della morte del padre. Bisogna essere proprio antisemiti dentro.

Niente « baci» per i bambini palestinesi Il religioso respinge gli aiuti immorali del jet set, ma esalta il martirio infant ile

Fiamma Nirenstein

GERUSALEMME Bisogna raccontarla a Samuel Huntington, il padre della teoria dello scontro di civiltà , ma per ora facciamoci un sorriso noi sulla vicenda degli 88 mila euro (60 mila sterline) per i bambini palestinesi e del bacio di passione fra due bellezze come Kate Moss, la famosa indossatrice di Chanel e di Burberry licenziata perchè sniffava cocaina, e Jemima Goldsmith, la bellissima (e come no?) compagna del divo internazionale Hugh Grant, tutte e due 32 anni. La prima scena (notturna) è il famoso club Annabelle di Londra (esclusivo, si dice così ?) dove si disputa, alla presenza di molte celebrità , la vendita all’ asta di un bacio di Kate: il risultato andrà a beneficio dei bambini palestinesi dei campi profughi tramite la fondazione « Hoping» . Ma andiamo per ordine: la nobile gara viene vinta dal miliardario della moda Philip Green che però , pago del suo contributo alla causa e accompagnato dalla moglie, per non metterla in imbarazzo cede la palma della vittoria alla sua più accanita contendente nel gioco, Jemima. La quale, fra la generale esaltazione bacia Kate per più di un minuto con passione, mentre l’ Evening Standard scatta fotografie. Il pubblico ride, dice « Ci aspettavampo un bacio su una guancia…» Hugh Grant, che invece vende a un altro ospite del party (sempre a beneficio dei bambini palestinesi) una partita a golf in sua compagnia al prezzo di 12 mila sterline, non si fa nè in qua nè in là . Seconda scena, la Spianata delle Moschee di Gerusalemme, assolato teatro di infiniti scontri, dove siede il mufti palestinese di Gerusalemme Ikrima Sabri, installato da Yasser Arafat nel 1994 e noto per i suoi sermoni al vetriolo in cui ha invitato i fedeli a disprezzare gli ebrei e a annichilire gli americani (« gli ebrei sono le creature più codarde mai create da Dio» o « Allah, distruggi l’ America, i suoi agenti e i suoi alleati…» ). Sabri, vista la storia dell’ Annabelle, ha condannato l’ accaduto, anche se i « liberal» occidentali implicati sono amici del suo popolo: « Giudico con severità l’ evento di Londra, specialmente il bacio. Chi vuole contribuire a nobili cause, come quella dei bambini palestinesi, deve anche usare nobili metodi. È inconcepibile che si usino mezzi immorali per scopi positivi e umanitari. Se ci sono uomini di affari che vogliono contribuire alla causa dei bambini palestinesi, non possono farlo richiedendo prestazioni sessuali a una modella» . Bene. Lo sceicco ha le sue ragioni religiose e morali per affermare quello che gli sembra giusto rispetto alla causa dell’ aiuto ai bambini. Non vorremmo che fossero le stesse ragioni per cui, parlando ancora di bambini, stavolta dei piccoli « martiri» che cercano il sacrificio dello « shahid» nell’ Intifada ha detto: « Un bambino martire suggerisce che la nuova generazione porterà avanti la missione con determinazione. Più giovane è il martire, maggiore è il mio rispetto. Le madri dei martiri sacrificano volentieri i loro virgulti per amore della libertà . È una grande prova del potere della fede: la madre partecipa alla grande premio della Jihad per la liberazione di Al Aqsa» . Sabri quindi, quando si tratta di aiutare i bambini, condanna il messaggio (invero sgangherato) del mercimonio di baci per beneficenza, ma esalta la bellezza del « martirio» infantile. È un autentico, clamoroso scontro delle culture in un photo finish: l’ Islam estremo e i costumi degli alleati laico liberal della causa palestinese alla fine non sono amici come vorrebbero. Anzi.

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