Quei predicatori d’odio contro gli apostati sono arrivati in Italia

Ci preoccupiamo di sanzionare i lavavetri e le lucciole, che non hanno ammazzato nessuno, mentre assistiamo inerti ai predicatori d’odio islamici che anche ieri hanno condannato a morte Dounia Ettaib, definendola una «infedele» ed estendendo la minaccia all’onorevole Daniela Santanché. Tutto ciò avviene sotto i nostri occhi, ha come teatro di operazione il territorio italiano, i protagonisti sono professionisti dell’islam che hanno messo le mani sulle moschee che proliferano al ritmo di una ogni quattro giorni. Mentre le vittime siamo tutti noi italiani, inconsapevoli o irresponsabili, pavidi o ideologicamente collusi, che non vogliamo guardare in faccia alla realtà, che la temiamo al punto da esserci sottomessi all’arbitrio e alla violenza di chi sta imponendo uno stato islamico all’interno del nostro traballante stato sovrano.

Come è possibile che persone che potrebbero rivelarsi terroristi islamici siano potuti entrare nella sede della Provincia di Milano e abbiano avuto l’ardire di depositare la loro sentenza capitale sulla scrivania di una neocittadina italiana che ha da poco subito un’aggressione fisica nei pressi della moschea di viale Jenner a Milano, associandola a una parlamentare che ha subito più di una intimidazione anche da parte del sedicente imam della moschea di Segrate Ali Abu Shwaima? La verità è che sappiamo tutto e di più sull’attività dei predicatori d’odio islamici nostrani ma preferiamo seppellire la testa sottoterra, non rendendoci conto che a differenza dello struzzo non riemergeremo ma finiremo per suicidarci.

Possibile che gli addetti alla sicurezza non abbiano visto la «fatwa», il responso giuridico islamico, pubblicata negli scorsi giorni sul sito http://www.islam-online.it/fatwa_2.htm, gestito dal convertito Hamza Roberto Piccardo, ex segretario nazionale dell’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia), in cui si legittima la condanna a morte dell’apostata: «Un considerevole numero di nostri predecessori (Salaf) sono concordi nel dire che non tutti quelli che abbandonano l’Islam debbano essere giustiziati, ma piuttosto quelli che in pubblico dichiarano la loro azione e possono causare Fitna (sedizione, ndr) denigrando il nome di Allah l’Altissimo, il Suo Profeta (pbsl) o i musulmani. La punizione dell’esecuzione in questo caso serve a proteggere e preservare l’intera nazione dal male che questo individuo indubbiamente porterebbe, e non si tratta di privarlo della sua libertà di credo e opinione. Effettivamente, commettendo un simile atto, l’individuo ha trasgredito violando i diritti di altre persone e dell’intera nazione, che viene prima dei diritti del singolo.

La legislazione moderna usa il termine di “Tradimento Supremo” per crimini simili all’atto di abbandonare l’Islam e quindi annunciarlo pubblicamente e condurre una campagna contro l’Islam e l’intera nazione». La condanna a morte è contenuta nelle «Risoluzioni del Consiglio Europeo di Fatwa e Ricerche», capeggiato da Youssef Qaradawi, l’apologeta del terrorismo suicida islamico, accreditato dall’Ucoii come proprio referente spirituale. A tradurla in italiano ci ha pensato un altro convertito, Abu Yasin Andrea Merighi, responsabile della moschea El Nour di Bologna e a cui il sindaco Cofferati intende regalare una nuova e ben più grande moschea. Al momento non sappiamo chi ha materialmente consegnato la condanna a morte a Dounia associandola alla Santanché, ma non abbiamo alcun dubbio che nelle moschee e nei siti islamici dell’Ucoii e di altri gruppi radicali islamici si legittima la condanna a morte degli apostati, degli infedeli e dei nemici dell’islam. Continueremo a imitare lo struzzo votati al suicidio nell’attesa che i terroristi islamici attuino la loro giustizia qui a casa nostra?

Articolo di Magdi Allam pubblicato sul Corriere della Sera del 4 settembre 2007 e pervenuto a ultimissime

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14 commenti

Lamb of God

“nostro traballante stato sovrano”

Magdi Allam è un altro povero illuso che decide di contrapporre il Cristianesimo all’Islam preferendo la guerra di religione alla laicità dello Stato, una mossa degna dei peggiori demagoghi di casa nostra e non c’è da stupirsi se poi le leggi danno ragione ai Mullah. Se si sceglie la strada intrapresa da luminari quali Calderoli, Borghezio, Pedrizzi, Fallaci, etc … ci si merita non una moschea ogni 4 giorni ma una ogni 4 ore.

ignazio

Non condivido molto di ciò che esprime Magdi Allam, ma ho l’impressione che in Italia, essere contro il fondamentalismo islamico sia appannaggio della destra, mentre per la sinistra certi argomenti sono tabù.
Certe pratiche sono da condannare senza se e senza ma.

lik

@ Lamb of god

La costruzione delle moschee dipende sostanzialmente dal numero di immigrati musulmani presenti nel paese. Sinceramente non credo esista un dio che punisca chi è stato un cattivo laico favorendo la costruzione di moschee. Zapatero se vogliamo ha attuato una politica “calderoliana”, come il suo precedente ha favorito l’immigrazione in provenienza dell’America latina (vi ricordate gli spari e il muro di ceuta e melilla?). Mentre invece governi che hanno scelto una politica filoislamica come quello di Chirac sono stati ringraziati con 300 istituti pubblici laici distrutti.

Francesca

Penso che Allam, piaccia o meno, sia uno dei pochi che va dritto al cuore del problema senza giustificare gli islamici come patrioti che difendono il loro paese o poveri disagiati che si meritano tutto ciò che possiamo dare loro.
E apprezzo anche la distanza che prende da Pigi Battista:

Ci preoccupiamo di sanzionare i lavavetri e le lucciole, che non hanno ammazzato nessuno

che aveva affermato essere quella dei lavavetri una delle grandi piaghe dell’umanità (insieme al traffico e all’Etna, vien da dire).
La linea dura si comincia da coloro che rappresentano veramente un pericolo.

Bravo Allam (finchè non possiamo dire bravo a nessun altro)!

cartman666

Personalmente, se in Italia ci sono persone che condannano a morte delle persone in nome della loro religione, queste devono essere buttare fuori dal nostro paese a calci nel deretano, senza se e senza ma. (E mi offro anche volontario)

Giuseppe Murante

Se quello che dice Allam e’ vero, perche’ questi signori non sono sotto inchiesta?
L’istigazione a delinquere (in questo caso istigazione all’omicidio) e’ un ancora un delitto in questo paese, o mi sbaglio?

omega

Secondo me andrebbero estradati al loro paese d’origine entro 24 ore con diffida.
Per quelli italiani convertiti, accompagnati ad una frontiera di loro gradimento sempre con diffida. Chi viene estradato e ritorna in Italia scatta una pena detentiva senza processo di 30 anni senza attenuanti.
Purtroppo la situazione italiana è quello che è. Siamo governati da dei paraplegici mentali che badano solo al voto e alla popolarità. Ci vuole un uomo forte perchè quella forza che noi non adoperiamo contro di loro,loro la adoperano contro di noi. Svegliaaaaaaa!!!!!

Giuseppe Murante

…vedo che il sonno della ragione non smette di generare mostri…
e neanche Allam: il commento qui sopra, pieno di concetti come “uomo forte” e “senza processo” lo dimostra.

E’ esattamente il modo sbagliato di reagire a situazioni come quella descritta nell’articolo in ultimissima, secondo me.

lik

@ Giuseppe Murante

Tu non puoi prendere il commento di Omega che è molto probabilmente un troll a dimostrazione della pericolosità degl articoli di magdi allam. Guarda anche sui cattolici ogni tanto ci sono degli interventi allucinanti, gente che spiega addirittura che l’unica soluzione è impiccare i preti. Io personalmente penso che un converito o comunque un musulmano con la nazionalità italiano non possa essere espulso sarebbe anticostituzionale, ma è invece costituzionale per uno stato controllare chi entra nel proprio territorio, mentre ci sono partiti che pretendeno abolire questo diritto.

Claudio G.

@Giuseppe Murante: la fatwa che Allam cita esiste veramente e se vai sul sito di Piccardo che Allam stesso indica la puoi leggere.

e per rispondere alla tua domanda, direi che purtroppo da noi le religioni godono di una certa indulgenza, un particolare status di intangibilità, la stessa Bibbia (l’Antico Testamento) o il Corano dovrebbero essere in parte censurate vista l’ istigazione all’odio che trapela da certe loro pagine; comunque adesso vedremo se con la denuncia di Allam qualcosa si muoverà….

concordo inoltre con ignazio, presso una certa sinistra criticare l’Islam è veramente un tabù e chi si azzarda a farlo viene spesso e volentieri stupidamente etichettato come islamofobo o razzista.

Del resto non è un caso se alle ultime elezioni politiche l’UCOII l’organizzazione islamica tradizionalista di cui lo stesso Piccardo era segretario nazionale fino a poco fa ha consigliato ai propri aderenti e simpatizzanti di votare per i Comunisti Italiani…. gli stessi che si fanno poi paladini della laicità dello stato! oh poveri noi….

Carlo

Di solito non sono molto d’accordo con Allam ma stavolta ha ragione. Non sono d’accordo sul cacciare dal paese questi tipi, piuttosto mettiamoli in galera, impediamo loro di nuocere, non solo in Italia ma in tutto il mondo.

Detto questo non capisco perche’ questo Piccardo sia ancora a piede libero e perche’ i siti che pubblicano queste assurdita’ non vengano immediatamente hackerati con immagini porno, stile israeliani.

Giuseppe Murante

Il senso del mio primo intervento non era negare l’esistenza della fatwa, ma proprio affermare che chi la diffonde dovrebbe essere perseguito per istigazione a delinquere, a prescindere dalle motivazioni religiose o meno delle sue affermazioni.

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