La Bibbia libro di testo scolastico?

Pare proprio che gli amici di BIBLIA (Associazione laica di cultura biblica) riescano a realizzare un sogno da tempo accarezzato, quello di introdurre lo studio della Bibbia nella scuola. Nel mese di giugno infatti l’Associazione ha presentato al Ministro Fioroni un appello accompagnato da oltre diecimila firme di cattolici, protestanti, ebrei, credenti e non credenti, affinché la Bibbia sia inserita nella scuola come testo scolastico. Alla notizia è stato dato rilievo dalla stampa nazionale, la quale riporta l’opinione favorevole di molti intellettuali e parlamentari.

È risaputo che la scuola si dibatte in gravi difficoltà, da quelle economiche e politiche a quelle morali ed etiche; ecco, di fronte alla crisi della cultura, al disagio dei giovani per il loro futuro, alla confusione degli insegnanti sul loro ruolo ecc., sembra che la presenza della Bibbia potrebbe fornire un ancoraggio forte a valori consolidati della tradizione europea e un punto di incontro tra diverse visioni del mondo, culture, religioni. Una stella polare, insomma, per questa povera imbarcazione scolastica disorientata e sbattuta qua e là tra riforme incompiute e tagli alla spesa, precariato e diritti, dispersione scolastica e qualità dell’offerta formativa. Finalmente, dicono anche certi protestanti, possiamo offrire ai giovani una parola di speranza, un orientamento di vita, quei valori di rispetto, tolleranza e convivenza sociale che non si trovano più nella famiglia e nella società. E tutti, credenti e non credenti, concordano sul fatto che non è lecito indottrinare gli alunni e gli studenti, usando la Bibbia per fare proselitismo, perché ciò è proibito dal rispetto della libertà di coscienza, dal carattere laico della scuola statale, nonché dalle Leggi vigenti. La Bibbia dovrà essere quindi insegnata come testo culturale, al pari dell’Eneide e dei Promessi Sposi.
Di fronte a questa proposta, noi insegnanti del Ciei ci sentiamo chiamati in causa, sia come cristiani biblici sia come insegnanti nella scuola statale, sia come cittadini. Ci sia consentito quindi di esprimere anche la nostra valutazione sull’introduzione della Bibbia nella scuola come libro di testo. Prima di tutto non è vero, come lascia intendere la stampa, che tutti i protestanti sono d’accordo. In un Convegno tenuto a Bellizzi nel 2/9/2001 (moderatore Rinaldi) si confrontarono due posizioni diverse, una favorevole, l’altra contraria. Anche oggi, per onestà e trasparenza, bisogna tenere presente che ci sono opinioni discordanti.
I promotori affermano che la motivazione della proposta è la seguente: “per valorizzare, al di là delle ipoteche confessionali, il grande codice dell’umanità”, e questo è un punto fondamentale, su cui si appoggiano tutte le altre argomentazioni. Noi non crediamo affatto che il “codice dell’umanità” si possa valorizzare “al di là delle ipoteche confessionali”. Le confessioni non sono ipoteche, sono visioni della vita, a volte anche esplicite e formali, ma sempre implicite e informali, di cui tutti siamo portatori, come soggetti che interpretano il mondo. Solo avendo coscienza di questo possiamo confrontare le nostre con le visioni altrui. La Bibbia, ad esempio, propone una visione del mondo confessante la signoria di Dio, del Dio dell’Antico e del Nuovo Testamento, e la persona di Gesù come Messia atteso e giunto nel mondo per salvare quelli che credono nel suo nome. Questa è una visione confessante e militante della verità che la Bibbia dichiara di essere.
La prima regola della scientificità è quella del rispetto dell’oggetto, in questo caso l’autopresentazione del testo stesso che si presenta come Parola del Dio vivente. Certamente la Bibbia è anche un testo culturale, che dialoga con e interpella le culture, ma prima di tutto è il testo sacro del cristianesimo, e questa caratteristica la rende “chiusa” ad ogni abuso che non rispetti il suo originario significato e scopo. È illusorio credere di poter valorizzare la Bibbia al di là di questa “confessione”, perché significa in realtà rinnegare e manipolare la Bibbia, cosa che noi rifiutiamo decisamente. A questo riguardo siamo davvero stupiti di leggere tra i firmatari della proposta il nome di Massimo Cacciari, il quale in passato aveva espresso un’opinione simile alla nostra, in un’intervista pubblicata sulla rivista QOL. Egli aveva allora affermato che “una lettura semplicemente culturale della Bibbia non insegna la Bibbia, non la fa cogliere, ne tradisce la specificità” (S.Morandini, “Intervista a Massimo Cacciari”, QOL, supplemento al n.32, 33, settembre 1991). Il tempo da solo non cambia le opinioni, ci piacerebbe molto sapere qual è stata l’evoluzione del pensiero dello stimato filosofo, per arrivare a sostenere oggi l’opinione esattamente contraria.
Passiamo al caso della parlamentare Paola Binetti, secondo la quale lo studio della Bibbia, offre un approfondimento sulle “radici cristiane dell’Europa” e sui “valori della legge naturale espressa dai dieci comandamenti”. È molto discutibile e non condivisibile che l’Europa abbia radici cristiane, semmai ha radici pagane, su cui nel tempo si sono innestate tradizioni ebraiche, cristiane e mussulmane, una Riforma e una Controriforma, accompagnate da guerre e da dissidi non ancora superati, a cui più di recente si sono aggiunte la secolarizzazione, correnti laiciste, teiste, panteiste, new age, ecc. Oggi l’Europa è più che mai un coacervo di religioni e di culture differenti, ognuna delle quali si richiama a differenti radici. Affermare poi che la legge naturale sia quella dei “dieci comandamenti” (e perché non quella dell’ “homo homini lupus”…?), quando i dieci comandamenti sono unanimemente considerati la Legge di Dio (la Torah), non ha alcun fondamento, a meno che non si voglia identificare Dio con la natura (cosa per niente cristiana). Per quanto riguarda poi la ragione in più della Binetti, che “è offerta dal confronto con le altre religioni”, ci chiediamo: questi paladini del confronto, rappresentanti di una religione maggioritaria che, in contrasto con la laicità delle istituzioni, continua ad occupare uno spazio privilegiato di insegnamento nella scuola pubblica statale, dove trovano il coraggio di proporsi, da una tale posizione di potere rispetto alle altre confessioni religiose, come promotori del dialogo interreligioso, del rispetto e della tolleranza?!
C’è anche chi (Dorina Bianchi, vicepresidente della commissione affari sociali della Camera) afferma che la Bibbia “rappresenta la storia e la cultura di tutte le religioni”, al cui proposito sarebbe interessante chiedere ai capi di tutte le religioni se si sentono rappresentati dalla Bibbia… oppure se questa è la rappresentazione autoreferenziale della religione e della cultura dominante. È buffo poi che si senta il bisogno di ribadire, come ha fatto la deputata Isabella Bertolini, che introdurre la Bibbia a scuola “non ha un significato religioso”… Non avremmo mai pensato a questa possibilità!
In sintesi, ci sembra di capire che la proposta di introdurre la Bibbia nella scuola come libro di testo implichi una certa delegittimazione della famiglia nell’educazione dei figli, infatti si sente il bisogno di scomodare la scuola, questa povera bistrattata e vilipesa istituzione, che in questo momento però è chiamata a diventare artefice della rinascita morale delle nuove generazioni. L’insegnamento scolastico della Bibbia non riconosce nemmeno l’importanza del ruolo delle chiese e confessioni cristiane, perché non sarebbero sufficienti a istruire adeguatamente i loro adepti nella conoscenza dei testi sacri. Non riconosce alla Repubblica Italiana il suo carattere laico, incardinato negli articoli che tutelano la libertà di coscienza e di opinione di credenti e di non credenti. Coloro che promuovono questa iniziativa si sentono però in grado di decidere per tutti gli italiani cosa sia religioso e cosa no, e come vadano interpretate le Sacre Scritture.
Grazie, ma noi insegnanti del Ciei, cristiani evangelici e cittadini italiani, decliniamo l’offerta. Preferiamo affidare principalmente ai genitori il compito di dire ai figli cos’è bene e male, giusto e sbagliato, vero e falso, di educare al rispetto, alla tolleranza e alla pacifica convivenza. Rispettiamo le varie confessioni religiose nell’interpretazione dei loro testi sacri e nell’insegnamento della dottrina che è loro peculiare. Auspichiamo che lo Stato sappia guardarsi dalla tentazione di abusare del sentimento religioso per difendere posizioni xenofobe ed etnocentriche, onoriamo la pubblica istruzione e riconosciamo alla scuola il compito suo proprio, che è quello di contribuire alla formazione dei giovani tramite l’istruzione e l’alfabetizzazione culturale, sociale e professionale, nel rispetto autentico e fattivo di ogni persona, cultura e religione.

Il Comitato Insegnanti Evangelici Italiani
Pubblicato su AdL L’Avvenire dei Lavoratori, 05.09.07

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74 commenti

claudio

se passa la bibbia nelle scuole dobbiamo batterci per imporre pure “ELOGIO DELLA FUGA” di LABORIT

ma la par condicio che fine ha fatto?

dv64

Visto che nessun sedicente italo-cattolico fila questo libro cercano d’imporlo d’autorità a bambini e ragazzi, notoriamente innamoratissimi dei testi scolastici… che pena, il loro indice di gradimento è in caduta libera al di fuori dei politici servi.
Perfetta una battuta di Alberto Sordi in Fumo di Londra, rispondendo a una nobile inglese: “Non leggo la bibbia, sono cattolico”.

Nerone

Secondo me la lettura e il commento alla bibbia vanno resi obbligatori: sono sicuro che milioni di italiani, dopo aver letto quella brutta mitologia e pessima letteratura, diventeranno atei come per incanto. Idem per il corano.

nas

Sono d’ accordo, cosi’ come l’ Iliade, l’ Odissea e la Divina commedia. Contiene piu’ o meno la stessa quantita’ di cose vere.

Andrea

Dipende dall’età degli studenti: sono favorevole alla bibia come testo scolastico alle medie superiori. Assolutamente contrario prima. Prima dei 12 anni entriamo nel fantastico mondo dell’indottrinamento e la chiesa lo sa bene.

Roberto

Non sanno più come indottrinare la gente! Vogliono iniziare l’indottrinamento, ovvero il mantenimento del potere (soldi) sulle menti della gente, iniziando a plagiare quelle dei più giovani e con meno difese culturali, dai ragazzi della scuola dell’obbligo. Dopo le ore e ore in televisione, tra radiocronache, interviste, presenze come “esperti” nei programmi TV (D’Eusanio docet), calendari, cartoline, gadget vari, statuette, libri, dvd, ecc. su preti, suore, falsi santi e il viscido B16. Speriamo che la gente prima o poi abbia un rifiuto da sovraesposizione mediatica. Speriamo, mah!

giorgio

la mamma dei cretini e’ sempre incinta,peccato che partorisce chi ci governa.

carla corsetti

Ho cercato di spiegare ai miei bambini qualche racconto della bibbia per carpirne le reazioni: si sono fatti matte risate dicendo “mamma ma è impossibile” “ma come si fa a credere a queste cose!” e giù a ridere…!!!!!!!!!!!

fra Pallino

.un momento un momento.. mi pare che porre la questione bibbia come fatto culturale non sia per nulla banale. Non si tratta di “inculcare” valori, ma conoscere e confrontarsi con un testo che bene o male o più male o più bene, come volete, sarebbe imprescindibile conoscere almeno nelle linee fondamentali per chi ami un po’ di cultura dalle nostre parti..

se io andassi a vivere in Arabia Saudita (che se ci vado con il saio e la croce poi mi tagliano le palle…..) e volessi interloquire con quella cultura (islamica) non posso non leggere il corano e affini..

di fatto in questa materia (bibbia) c’è un’ignoranza pazzesca, soprattutto appunto (cf. Sordi) tra i cattolici (anche se dopo il VatII molte cose in verità sono migliorate). bye

g.b.

Studiare la Bibbia da un punto di vista storico – culturale come si studiano i classici potrebbe in effetti avere uno spazio importante nell’istruzione dei giovani; in questo caso dovrebbe però SOSTITUIRE lo studio confessionale della religione, NON affiancarsi ad esso.

fra Pallino

@g.b.

il mito dell’approccio oggettivo alla realtà mi pare superato da tempo (era il mito illuministico). Vedi principio di indeterminazione di Heisenberg…

più realisticamente sarebbe meglio cercare di esplicitare i presupposti di ogni approccio, perchè ogni approccio ce l’ha, anche il metodo storico-critico, e mettere in dialogo le differenti posizioni.. approcci alla bibbia poi ce n’è quanti ne volete, mica solo quello storico: vedi analisi strutturale o semiotica, narrativa, retorica, canonica, la wirkungsgeschicthe, l’approccio psicanalitico, sociologico, liberazionista, femminista, ecc..

tadeus

Italia caduta libera grigia esistenza, maghi folli affaristi pronto a tutta biblia, una inesorabile disfatta mentale con alegra disimvoltura.

fra Pallino

ho visto in link…. francamente ne spara di panzane….

se ci fai caso (1xtutte) l’ebraico moderno è ancora senza nessuna vocale scritta.. e nussun ebreo anche ragazzetto ci mette 1 giornata a “decifrare” un articolo di giornale..
il fatto è che l’ebraico, im quanto lingua semitica, è di per sè una lingua consonantica e non è assolutamente da paragonare alla nostra come furbescamente fa l’autore dell’intervento..
ogni termine deriva da una radice triconsonantica e non è affatto facile sbagliarsi nel riconoscere la parola giusta, soprattutto in contesto poi! contesto duplice attenzione: il contesto del testo stesso e il contesto di una tradizione vivente di gente che conosce la lingua e sa leggere.

il fatto è che a partire dall’introduzione dell’aramaico l’ebraico divenne sempre meno una lingua parlata e si accentò la necessità di fissare la lettura del testo.

Nino Salamone

Mi domando che senso abbia introdurre la bibbia in una scuola dove il ministro auspica si dovrebbe reintrodurre lo studio dell’Italiano (in effetti, piuttosto negletto negli utlimi tempi) e delle tabelline. Naturalmente accanto all’educazione sessuale, al codice della strada, all’e-commerce ecc. ecc. Facciano pure, tanto la bibbia farebbe la fine dell’Iliade, dell’Odissea. di Manzoni, della storia (patria e non) e di qualsiasi altra cosa non abbia a che fare con l’MP3, i videogiochi, il bum-bum da discoteca, le damigelle della corte di Fabrizio Corona, i pantaloni (sempre più) a vita bassa e via dicendo.
In realtà gli studenti del 2000 (parlo in generale, ne ho anch’io qualcuno che non è male, ma più per virtù propria che della scuola) farebbero fatica a leggere e recepire i contenuti di un fumetto disneyano (parlo dei classici, p. es. quelli di Karl Barks). Figuriamoci la bibbia! Un testo (a mio parere) brutto quant’altri mai, impregnato di odio e discriminazione, ma comunque complesso e che presuppone conoscenze del tutto fuori portata per i nostri pupi. Ci sarebbe da ridere!

dadaLito

ok per insegnare la bibbia: ma quale? quella originale ebraica del “venerami e vincerò per le tue battaglie” o quella riveduta e corretta CEI del “amami e ti starò a lato nella tue battaglie”? Senza contare vangeli apocrifi, vangeli gnostici (i più antichi), bibbie varie in giro per il mondo?

e come se si decidesse di scegliere d’insegnare una lingua unica in tutto il mondo e che tutti fossero d’accordo…. un inutile spreco di tempo!!!

fra Pallino

Concordo con Nino nel senso che i nostri studenti oggi non sanno quasi una mazza delle cose più elementari e la bibbia non è affatto un testo facile e necessita di una mediazione pluridisciplinare per essere approcciata in modo sensato.

Questa storia poi della versione CEI taroccata e manipolatrice comincia a starmi sulle palle…

Se fate un minimo di ricerca scoprirete che l’intento che ha mosso qualla versione post-conciliare, intento dichiarato e per nulla occulto, è quello di fornire una traduzione che potesse essere adottata per il testo liturgico delle celebrazioni e non certo per lo studio esegetico! maremma impestata! E’ ovvio che non vuole essere letterale, ossia durissima per l’orecchio moderno, ma cerca di conciliare espressioni antiche e sensibilità moderna. Tradurre è sempre comuque un po’ tradire. Mettere in contatto due culture diversissime non è facile.

oh che credete che i gesuiti che insegnano esegesi al pontificio istituto biblico usino la versione della CEI?? suvvia raga’..

Davide Pisa

Io penso che gli studenti che saranno costretti a studiare la bibbia (visto l’assottigliamento di timore reverenziale verso la sacralità che c’è stato fino ad oggi nella società occidentale) e si renderanno conto allora, delle assurdità,contraddizioni,violenza e fantasticherie presenti in essa non credo propio che si avvicineranno alla religione,bensì la immagineranno per quello
che realmente è….LETTERATURA FANTASTICA !!

claudio

dopo aver dato una sbirciata al sito Biblia, ritengo che dovremmo stare attenti a questa gente e organizzare anche noi una raccolta di firme per evitare che la bibbia diventi un libro di testo scolastico obbligatorio

fra Pallino

@shock

ho letto anche il tuo link… ma per il bene delle tue di palle, non solo delle mie 🙂

maremma bona, veramente ridicolo nelle argomentazioni.

Certo, se introdurre la bibbia come testo da studiare insieme ad altri (e non come “libro di testo”!!) significa introdurre surrettiziamente un solo approccio, sono il primo a dire di no.. ma riconoscere che sapere solo luoghi comuni sulla bibbia è da ignoranti (nel mondo occidentale almeno) mi sembra altresì autoevidente.

dinuzzo 56

siamo alle sogliole,calimero! Cacciata dalla porta della confessionalità, la prostituta vaticana strisciando tenta di rientrare da quella della cultura umanistica! Meraviglioso! E nei passi scabrosi o francamente ridicoli per i nostri tempi cosa diciamo ai nostri ragazzi ,che dio si rivela e non si svela del tutto,come sostiene l’esimio baciapile messori(vedi “il miracolo” storia del prodigio della ricrescita della gamba tagliata).Quando ci chiederanno ,a noi che gliela propiniamo come libro di cultura e di valori universali immutabili(sic!), come mai i sedicenti figli di quel dio che l’ha ispirata (tutti: dagli ebrei ai cattolici ai protestanti) nella storia anno fatto più porcate che sospiri? Come mai tanto illuminati da cotanto santo tomo si sono poi fulminati delirando per ogni dove fosse richiesta (ma da chi?) la loro presenza?
Suvvia don pallino, siamo ai saldi,questo lo intuite,vero? Io mi sono dibattuto per non essere seppellito dalla vostra stretta mortale, a mio figlio ho dato le armi per seppellirvi(ideologicamente ,chiaro;io non sono un “fuochista” come nella vostra tradizione…..)

Magar

Io sarei anche d’accordo allo studio della Bibbia a scuola, come testo culturale. Quanto alla specificità della Bibbia di pretendere di essere l’Unica Vera Autentica Parola Di Dio, ce ne faremo una ragione, e saranno i genitori cristiani evangelici, se vorranno, a raccontarlo ai loro figli; altrimenti dovremmo imbarcarci nelle scuole in un’analisi della veridicità del messaggio cristiano, e chiederci in aula se Dio esiste. Discussione interessante, per carità, ma assolutamente improponibile in Vaticalia. Spero invece che almeno la discussione “neutra” sul testo culturale Bibbia (che ci parla di Medio Oriente e di Occidente) sia possibile, senza tentativi di indottrinamento subdolo, o di sfuttamento a fini ideologici per letture in chiave contemporanea. Mi pare che le aule delle scuole (pubbliche) restino, per ora, un luogo più laico delle aule di Montecitorio.

fra Pallino

@shock

..ho letto anche il tuo link… ma per il bene delle tue di palle, non solo delle mie 🙂

maremma bona, veramente ridicolo nelle argomentazioni.

Certo, se introdurre la bibbia come testo da studiare insieme ad altri (e non come “libro di testo”!!) significa introdurre surrettiziamente un solo approccio, sono il primo a dire di no.. ma riconoscere che sapere solo luoghi comuni sulla bibbia è da ignoranti (nel mondo occidentale almeno) mi sembra altresì autoevidente.

ren

Aveva ragione Vico, che la storia si ripete ciclicamente. Pensavamo di essere ormai immuni dalle dittature e dalle distorsioni della democrazia in quanto vaccinati dal passato, ma le cose si ripetono e stiamo andando incontro a una teocrazia strisciante degli ignoranti. Che allegria. Spero che quella branca della società civile che ancora occasionalmente riesce a distinguersi riesca a reagire in qualche modo.

Silesio

Qualcuno dovrà poi spiegare che cosa ci sia da “leggere” nella Bibbia. Sono beghe tra tribù ebraiche il cui interesse non è superiore a quello delle contese tra gli indiani Navaho, Comanche e così via. Non solo, ma la cosa più insulsa è che non esiste nessuna parentela di linguaggio tra questa cultura e la cultura occidentale. Almeno leggendo i poeti greci e romani riusciamo a penetrare nel profondo segreto delle nostre parole. Nella Bibbia nemmeno la parola “Dio” esiste. “In principio Eloim creò il cielo e la terra…” e più avanti si parla di un “Eloim Adonài” come soggetto che gestisce tutta la baracca della storia di un popolo che è completamente insulsa e sinceramente priva di interesse per i più.

dinuzzo 56

@ Magar
Far passare per operazione culturale l’introduzione della bibbia come libro di testo, oltre al fatto che dovrebbe offendere lo stesso credo di chi la propone (ma come ,il libro dettato da dio ha la stessa valenza dei promessi sposi piuttosto che dell’eneide o della divina commedia?) è un capolavoro palese di ipocrisia intellettuale. Nessuno che io sappia conforma la propria vita all’eneide o ai promessi sposi del manzoni,mentre mi risulta che dalla bibbia molti italiani traggono argomentazioni politiche a volte in aperto contrasto con la libertà garantita (sulla carata sicuro)dalla costituzione di tutti gli italiani. Poi, per fare un’operazione culturale si dobrebbe “secolarizzarla” come per qualsiasi altra opera letteraria: il vaticano accetta di ridurla ad analisi antropologica(perchè questa ,per me ,sarebbe l’unica possibile lettura trasversale) ? E quando si arrivera alla creazione, diremo chiaramente che ,come tutto il resto, trattasi di simbolismi?
E ,per finire, cultura per cultura deve essere ammesso come libro di testo “il capitale” di Marx ,che come analisi storica è un po più vicina a noi………….così, tanto per avere più pareri sulla realtà ………..

fra Pallino

.. così priva di interesse che quelle storie fanno parte di un libro centrale per la fede di milioni di persone… già già

fra Pallino

….ho letto anche il tuo link… ma per il bene delle tue di palle, non solo delle mie 🙂

maremma bona, veramente ridicolo nelle argomentazioni.

Certo, se introdurre la bibbia come testo da studiare insieme ad altri (e non come “libro di testo”!!) significa introdurre surrettiziamente un solo approccio, sono il primo a dire di no.. ma riconoscere che sapere solo luoghi comuni sulla bibbia è da ignoranti (nel mondo occidentale almeno) mi sembra altresì autoevidente.

Mad God

@fra Pallino
Hai scritto:
“il mito dell’approccio oggettivo alla realtà mi pare superato da tempo (era il mito illuministico). Vedi principio di indeterminazione di Heisenberg…”

La scienza ha un approccio oggettivo alla realtà.
Il principio di indeterminazione di Heisenberg (che spero tu sappia cos’è e quando si applica… 🙂 ) cosa c’entra con lo studio della Bibbia?
La Bibbia è un elettrone???
Non sarai mica un relativista postmoderno sotto mentite spoglie!!!!! 🙂 🙂 🙂

Se la Bibbia CEI cerca di “conciliare espressioni antiche e sensibilità moderna” non è un buona traduzione adatta allo studio in una scuola pubblica (peccato che è proprio quella che ti fanno comperare per l’ora di religione ad esempio).

Personalmente non sono contrario all’insegnamento della Bibbia nelle scuole con indirizzo letterario/storico/filosofico, in quanto i racconti che narra hanno influenzato notevolmente la letteratura/storia/filosofia italiana ed europea (come l’odissea o l’eneide).
Ovviamente con una traduzione precisa (come l’odissea o l’eneide), e commenti letterari/storici/filosofici (come l’odissea o l’eneide).
Per gli altri indirizzi non ne vedo l’utilità.
Basta che non venga insegnata da qualcuno che la spacci per vera e non come mitologia.

tadeus

credetelo “Franco vive”capire significa trovare cose lontane quelli riguardano orientamenti culturali sui quali esistono compromesi tra destra e’ fondamentalismo catolico e’ tra quella legalista, la verita’ non si voglia dar voce al popolo sul piano delle politiche socio- economiche, culturale e delle grandi burocrazie centro sinistra l’alternativa e socialdemocrazia laica.

Magar

Personalmente non sono contrario all’insegnamento della Bibbia nelle scuole con indirizzo letterario/storico/filosofico, in quanto i racconti che narra hanno influenzato notevolmente la letteratura/storia/filosofia italiana ed europea (come l’odissea o l’eneide).
Ovviamente con una traduzione precisa (come l’odissea o l’eneide), e commenti letterari/storici/filosofici (come l’odissea o l’eneide).
Per gli altri indirizzi non ne vedo l’utilità.
Basta che non venga insegnata da qualcuno che la spacci per vera e non come mitologia.

Sottoscrivo le parole di Mad God. Così come non vorrei che, per assurdo, i poemi omerici fossero usati da qualche sedicente neopagano per inculcare l’idea dell’esistenza di Zeus, Atena e Poseidone.

cartman666

Studiare la bibbia? Ma siamo matti? Io ritengo che ai nostri ragazzi ci si debba insegnare cose che siano perlomeno utili nella vita, e gli diamo a studiare uno dei libri piu’ nocivi della storia?
Dove si trova il tempo, lo togliamo allo studio dell’inglese, dell’italiano, della matematica, della storia?
Poi Fra Pallino, i tuoi interventi sono assolutamente sconclusionati, come quelli dei “credini” piu’ fanatici che infestano questo forum, dell’esegesi dei gesuiti a chi vuoi che importi qualcosa nel 2007, che senza i soldi dell’otto per mille, i cari gesuiti lavorerebbero come commessi da Castorama.

dinuzzo 56

@ fra-don pallino
eccolo preso col sorcio in bocca!: sulla bibbia volete il copyrigt e raccontarla come più vi aggrada? Bene e io esigo che si introducano tutti i libri di tutte le religioni, tutti i libri che negano le religioni, tutti i libri che pare a ma e a qualsiasi padre e/o madre che ha il diritto(o non glielo riconoscete se non a voi proni?) a che il proprio figlio scelga in assoluta libertà ,purchè nel rispetto delle altrui libertà.Argomento quest’ultimo che a voi cattolici in particolare sta stretto come una camicia di forza. Voi,caro pallino, dovete ancora esercitarvi a lungo ( insieme a tanti altri portatori convinti di verità rivelate) sulla strada del rispetto degli altri. Che persistete a marchiare col battesimo qualsiasi essere umano appena venuto al mondo( con la salatura e un mezzo bicchiere d’acqua sembra che prepariate l’arrosto per una lenta cottura del cervello….) non fa di voi dei paladini del rispetto altrui.
Meglio gli evangelici che aspettano almeno l’età di probabile ragione!

Silesio

Il concetto è legato alla definizione della scuola pubblica. Nessuno vieta a nessuno di organizzare una scuola privata in cui si legga il Corano, la Bibbia o in cui si faccia cinema tutto il giorno o sport. Quindi massima libertà in questo. Però nel momento in cui si parla di una scuola pubblica, che deve assicurare una particolare forma di istruzione, non vedo perché un ragazzo debba essere costretto a leggere il Corano, la Bibbia, il Vangelo, o le preghiere del Dalai Lama o le favole buddiste – cose che vengono poi presentate come voci del padreterno o come sublime intuizioni di Santoni. Questo è falso ed è diseducativo. La scuola pubblica deve assicurare alcuni insegnamenti fondamentali e di significato universale e comune e cioè: le lingue che servono per comunicare, la logica che serve per ragionare (e che è comune sia a Tokio che a New York) e sopratutto deve insegnare le scienze e comunicare quelle conoscenze di base per poter svolgere in futuro una professione. Se uno vuol leggere e sentire il Vangelo e la Bibbia può sempre andare a messa. Lo stato può intervenire con un investimento pubblico solo in caso in cui mancano risorse private. Ma non mi si venga dire che in Italia manchino lettori di vangeli e di bibbie, preti, vescovi e cardinali e quant’altro al punto da far intervenire lo stato per leggere la bibbia!!! I classici greci e latini non si leggono per strada, e poiché sono la base della nostra lingua, ecco che lo stato li insegna a scuola. Ma la bibbia!!! Il problema è probabilmente un altro. Queste proposte sorgono perché si vuole incrementare l’attività di collocamento di personale religioso all’interno della scuola scelto dal prete, ma pagato dal Ministero del Tesoro. Inoltre sono già pronte le case editrici (gestite dal Vaticano) a sfornare un milione di bibbie. Avete presente il business?

Magar

@dinuzzo56
Scusa, non avevo letto il tuo intervento.
Dunque,

Far passare per operazione culturale l’introduzione della bibbia come libro di testo, oltre al fatto che dovrebbe offendere lo stesso credo di chi la propone (ma come ,il libro dettato da dio ha la stessa valenza dei promessi sposi piuttosto che dell’eneide o della divina commedia?

è appunto uno dei motivi per cui sono favorevole: bisognerebbe far capire agli Italiani che la Bibbia è un semplice libro come tutti gli altri, e che solo i cristiani ci vedono la parola divina. Metterlo sullo stesso piano di Promessi Sposi ed Eneide sarebbe un bel passo avanti.

Nessuno che io sappia conforma la propria vita all’eneide o ai promessi sposi del manzoni,mentre mi risulta che dalla bibbia molti italiani traggono argomentazioni politiche a volte in aperto contrasto con la libertà garantita (sulla carata sicuro)dalla costituzione di tutti gli italiani.

Vuoi dire che è possibile che venga utilizzata da insegnanti scorretti come “cavallo di Troia” per veicolare indottrinamento cristiano? Oddio, il rischio in parte c’è. Ma penso che insegnanti di quel genere siano piuttosto pochi, e che comunque i programmi ministeriali dovrebbero fissare chiari paletti per scongiurare abusi.
(Del resto, a scuola già si studia la nascita del Cristianesimo, nell’ora di storia: non mi pare diventi spesso un’ora di catechismo. O che lo studio del nazifascismo diventi un inno a Hitler e Mussolini.)

Poi, per fare un’operazione culturale si dobrebbe “secolarizzarla” come per qualsiasi altra opera letteraria: il vaticano accetta di ridurla ad analisi antropologica(perchè questa ,per me ,sarebbe l’unica possibile lettura trasversale) ? E quando si arrivera alla creazione, diremo chiaramente che ,come tutto il resto, trattasi di simbolismi?

Beh, di quello che il Vaticano vuole io me ne sbatto, ma se i suoi scagnozzi parlamentari deformassero quella proposta per assecondare i diktat di Sua Santità dei Miei Stivali, allora chiaramente passerei dalla parte dei contrari. Voglio una buona legge, non una legge qualsiasi.

E ,per finire, cultura per cultura deve essere ammesso come libro di testo “il capitale” di Marx ,che come analisi storica è un po più vicina a noi………….così, tanto per avere più pareri sulla realtà ………..

A mio parere è un’ottima idea anche quella, infatti. Ha avuto una tale influenza sull’universo culturale della sinistra occidentale, che può essere ritenuto un testo fondamentale.

@Cartman
In effetti la mancanza di tempo nell’orario di lezione è il vero problema pratico della proposta. Probabilmente lo studio della Bibbia dovrebbe venir inglobato in qualche modo nelle ore di letteratura. Magari accennando agli altri esempi del genere “poemi sacri”: Mahabharata, Epopea di Gilgamesh, etc.

luigi

Io sono assolutamente contrario alla Bibbia come testo scolastico.

Magar

@Silesio
Un momento, non ho capito, la storia dell’arte e della letteratura per te vanno studiate o no? I classici greci non si studiano solo per insegnare che “dermatologia” vuol dire “studio della pelle”, a quello basterebbe un buon dizionario. L’analisi delle tragedie di Euripide e delle Storie di Erodoto ha principalmente carattere di studio storico-culturale. Io vorrei che la lettura della Bibbia avesse la stessa funzione, aiutasse a capire perché ancora oggi qualche sostenitore della pena di morte risponda “Occhio per occhio, dente per dente!” alle obiezioni degli abolizionisti.
Inoltre, io non voglio che a spiegarmi la Bibbia siano i preti, acciderba! Il loro sì che è indottrinamento, io voglio un’analisi secolarizzata di quel testo. La scuola pubblica deve darmi una cosa completamente differente dal catechismo o dalla messa.

Jeeezuz

Il punto è sempre lo stesso. Chi insegnerà la bibbia sarà uno dei soliti “allineati”. pertanto meglio non insegnarla. Sappiamo benissimo quanto sarebbe bello conoscere OGGETTIVAMENTE anche il corano, i testi sacri hindu e via dicendo. Peccato che:
1) non c’è il tempo
2) non ci sono insegnanti preparati (e gli unici “preparati” sono quelli “allineati”)
3) ci sono cose più importanti da insegnare

No, la bibbia NON VA insegnata perché siamo in Italia, e tanto si sa come va a finire!!! Se questa boiata passa, giuro che impegnerò tutto me stesso per lottare contro una sua interpretazione fuorviante.
Nel Mein Kampf ci sono meno esortazioni all’odio e allo sterminio di quante ce ne siano nell’antico testicolamento…

fra Pallino

Kakkio.. il tempo di mangiare un boccone e vi siete scatenati! 🙂

@cartman666

i miei interventi saranno pure scoclusionati ma non mi pare di essere offensivo con chichessia… sono qui per fare 2 chiacchere non per convertire o per inkakkiarmi con qcno..
I gesuiti? non so se sai che in quanto religiosi (cioè con i tre voti) come i frati non beccano una gran mazza dall’8×1000 e questo per libera scelta. Quando scattò il meccanismo la conferenza dei superiori maggiori di tutte le congregazioni religiose in Italia scelse di rimanerne fuori. Fanno eccezione quei religisi che fanno i parroci e i gesuiti del biblico o della gregoriana non beccano nulla.. bisognerebbe informarsi meglio prima di sparare a zero… non fa molto UAAR questo 🙂 ho visto anziani di oltre 70 anni professori che si lavano e si stirano la roba da loro.. e roba da far ridere.. altro che gemelli o rolex…e armani… inoltre per scelta hanno in 30 circa che sono una sola macchina per gli spostamenti e sennò a piedi come tutti gli altri.. bus e metro..

un po’ di tempo e rispondo anche a chi mi ha tirato in ballo..

Magar

@Jeezuz
1)Tempo ce n’è poco, è vero. Diciamo che almeno in certe scuole superiori, come ad esempio i licei classici, un pochino di tempo si potrebbe trovare.
2)È vero, bisognerebbe prima preparare gli insegnanti. Dopodiché la cosa sarebbe fattibile.

Inoltre, se “in Italia tanto si sa come va a finire”, allora possiamo pure emigrare. Non mi piace l’idea di autolimitarci perché se ci facciamo avanti i cattolici ci surclassano. Poi, sono d’accordo con te sulla lotta contro le versioni teocratiche della proposta.

fra Pallino

ma xchè i miei commenti non vengono pubblicatiii???? non funziona il sito o mi censuranoooo??? sob! sigh 🙁

fra Pallino

xchè non aprite un thread nel forum?? qui mi sa che qcsa non va…

shock

@L fraticello Pallino

Innanzi tutto il mio consiglio sulle tue palle era a fini filantropici, se un catto come te dal nickname FRA PALLINO dovesse perdere pure le PALLE oltre al già perduto cervello ….. beh….. la cosa sarebbe imbarazzante, non credi? 😆

comunque bada alle ciance….tu te ne esci nei riguardi della manipolazione della bibbia così:

Tradurre è sempre comuque un po’ tradire.

Questo è vero, ma come al solito voi catto tendete sempre a ridimensionare le questioni sulle quali non avete argomentazioni per difendervi.
Io non direi semplicemente che la traduione fornita dalla CCAR abbia cercato di “conciliare espressioni antiche e sensibilità moderna” ma è andata molto ma mOoooooooooooooolto oltre stravolgendo il significato di interi versetti e capitoli e addirittura omettendoli.

Ti dò un nuovo consiglio stavolta per la tua sanità mentale. Dai una sbirciatina se puoi al seguente sito
http://www.utopia.it
e trai le tue conclusioni anche se già ne prevedo l’andazzo

maremma bona, veramente ridicolo nelle argomentazioni.

ho visto in link…. francamente ne spara di panzane….

tipici del bigottismo più ottuso

Il Filosofo Bottiglione

ma che assurdità la bibbia a scuola!!!
sarebbe interessante, ma manca il tempo!
che ore usiamo? quelle di religione? ha, ha, poi la senti la cei!

troppi problemi nel leggere la bibbia a scuola.
innanzitutto ha poco senso se non viene approfondita la storia dei popoli mediorientali ed egiziani di 3000 anni fa. poi sarebbe necessario uno studio comparato con le varie mitologie antiche. poi la contestualizzazione del periodo mitico di tradizione orale ed il periodo in cui i testi sono stati effettivamente scritti. ciò vale anche per i vangeli. senza dimenticare poi le analisi strutturali per individuare le scelte, le elisioni e le superfetazioni operate dalle confessioni vincitrici. anche una spolverata di filosofia non sarebbe male.
in sintesi sarebbe un lavoro da fare, al limite, all’università.

poi non dimentichiamo che ancora oggi è un testo fortemenete militante, e quindi sarebbe militante chi lo spiega, sia in un senso che nell’altro, pertanto ne uscirebbe un’operazione pedagogicamente poco seria.

lasemà perdor, và.

fra Pallino

vediamo se ste righe partono o no…

dunque @mad god

cerco di spiegarmi meglio, sempre da profano ovviamente:
mi riferivo al fatto che l’indagine sui fondamenti della fisica, della matematica e della geometria, sviluppati agli inizi del secolo scorso ha condotto a radicali rivolgimenti concettuali a livello epistemologico che spero vi siano giunti all’orecchio… o siete veramente rimasti all’illuminismo settecentesco??
Speravo fossero cose acquisite.. almeno a me me l’hanno insegnate nelle scuole pubbliche.. non sono certo un fisico (ma mi piacciono molto le materie scientifiche) ma alcune cose fondamentali me le ricordo..
DUnque.. mi sono riferito ad Heisenberg ma in effetti sarebbe stato più chiaro se avessi citato Goedel. I suoi teoremi sull’incompletezza dei linguaggi formali – oltre al principio di indeterm. di Heisenberg (che so cos’è.. anche se non ti saprei certo fare la dimostrazione matematica..) ma anche la teoria della relatività di E. hanno messo profondamente in crisi il mito scientista dell’assoluta ed universale auto-evidenza dei risultati dei procedimenti fisico-matematici, e hanno gettato pesanti ipoteche sulle pretese veritative della conoscenza umana.
COmunque di x sè queste intuizioni di questi scienziati non portano a conclusioni irrazionalistiche (sennò fine dello UAAR..) o nichilistiche. Piuttosto, negano ogni plausibilità a qualsivoglia teoria che voglia dirsi onnicomprensiva dal punto di vista razionale, scientifico o filosofico… in pratica si riafferma sia la grandezza che il limite del conoscere umano.

Il punto è che si deve ammettere che i diversi modelli ermeneutici del reale e la loro pretesa di “verità” vanno confinati ai loro campi specifici, senza sconfinamenti o generalizzazioni indebite.
Comunque, dicendo questo non faccio il relativista assoluto mascherato, xchè affermare che il sapere attinto di volta involta dalla scienza (fisico-matematica)è di per sè è sempre provvisorio non implical la radicale smentita di quanto guadagnato prima… certo però che il cammino di secoli ha insegnato a non attribuire mai il carattere di assolutezza ad ogni guadagno del sapere umano…

@dinuzzo

macchè sorcio in bocca, che schifo! ma hai letto cosa ho scritto??
Ho appunto detto che ci vorrebbe un approccio interdisciplinare!!
Comunque si fa per parlare… personalmente non me ne frega granchè se c’è chi vuole rimanere nell’ignoranza, e parlo sempre da un punto di vista meramente culturale…
ripeto, se io vivessi in india o in iran e non sapessi n’a mazza di rig-veda o corano, sinceramente mi sentirei un pochetto ignorante…

shock

L’adozione della bibbia come testo scolastico è ridicolo. Essa, soprattutto in Italia, non potra mai essere insegnata come un qualsiasi testo. Cerchero di spiegare le mie ragioni in maniera elementare.
1.Mi chiedo in quale materia sarà insegnata?
beh, presumo nell’ora di religione a meno che non si ricavi qualche ora apposta.
2.Ma chi sono gli insegnanti di religione?
beh, presumo preti e docenti direttamente formati “dalla parrocchia” e scelti dalla medesima.
3.Come si intenderà insegnare la bibbia? Secondo la dottrina catto o in maniera critica?
Beh, visto i presupposti direi la prima.

fra Pallino

1. l’ambito ovviamente dovrebbe essere quello della letteratura (cfr. vari classici antichi tipo iliade, odissea, ecc..)
2. ma che c’entra tirare in ballo gli insegnanti di religione? qui si tratta di conoscere i metodi storico-critici applicati da quasi due secoli alla bibbia, gli approcci semiotici, narratologici, sincronici, ecc… ma io mi chiedo: chi ne capisce veramente qsca: il Cascioli?????
3. ripeto che si tratta di presentare i più diversi approcci (e quindi, aimè pure quello cattolico alla pari degli altri) e metterli in dialogo tra loro. Se si tratta di cultura ogni approccio a suo modo genera e ha generato una visione del mondo… e conoscerli è cultura). Se sono in un paese islamico, certo che devo leggere e conoscere il corano con un approccio critico (ammesso che esista) ma per conoscere la cultura di quel posto dovrei sapere anche come lì lo interpretano. Ma è così difficile?? Se poi esiste una razionalità umana proprio confrontando approcci diversi avrò la possibilità di farmi un giudizio personale

Azathoth

bibbia a scuola? ops devo aver cliccato il link sbagliato, quello sulla madrassa di terroristi!

fra Pallino

che battutone! complimenti.. mi ci voleva proprio prima di andare a letto, grazie

dinuzzo 56

@ magar
“Bisogna far capire agli italiani che la bibbia è un semplice libro come tuti gli altri”
LA BIBBIA PUOò ESSERE LETTA SOLO IN DUE MODI DIAMETRALMENTE OPPOSTI :ORTODOSSO O ETERODOSSO.
ALLO STUDENTE DICO CHE LA BIBBIA è FRUTTO DELLA FANTASIA DI UN POPOLO NOMADE O CHE è UN LIBRO ISPIRATO DA DIO? UNA SOLA PUò ESSERE LA VERSIONE. TU CREDI CHE I GENITORI CATTOLICI BACCHETTONI A BRACCETTO DEI “LEGALI RAPPRESENTANTI DI DIO SULLA TERRA” NON FAREBBERO UN PUTIFERIO? IO, NELLA RIUNIONE DI CLASSE DI MIO FIGLIO ALLA I ELEMENTARE HO PROVATO A CONTESTARE LA PRESENZA SULLA PARETE DI UN CROCIFISSO A GRANDEZZA DI BAMBINO RIVENDICANDO IL DIRITTO ALLA
NEUTRALITA’ DELLA SCUOLA SULLE CONFESSIONI. L’UNICA RISPOSTA E’ STATO UNO SGUARDO DI SUFFICIENZA DELLE MAMMINE CHE AVREBBE MERITATO UNA FOTO “RICORDO”TANTO ERA ESEMPLIFICATIVO DELLA ARRETRATEZZA DEMOCRATICA DEL NOSTRO PAESE! FORTI DI UNA CIRCOLARE FASCISTA I-N-C-O-S-T-I-T-U-Z-I-O-N-A-L-E SI FANNO BEFFE DI QUALSIASI RICHIESTA IMPRONTATA AL RISPETTO DELLE ALTRUI IDEE A MENO CHE NON RIGUARDI LORO! E TU CREDI INGENUAMENTE DI POTER DIRE LA TUA O LA MIA SULLA BIBBIA NELLA COLONIA VATICANA D’ITALIA? SCORDATELO.

Giona

Nulla e’ piu’ ghiotto per i cattolici della scuola, oltre ai soldi si intende. Migliaia di futuri potenziali cattolici sono un bell’investimento. Per questo motivo non esiste un solo posto nella scuola in cui deve entrare la bibbia. Gia’ ci hanno messo dentro le messe, un insegnate di religione, un crocifisso e un vangelo, piu’ altre cose subdole come testi scolastici di indirizzo cattolico a seconda di come gli gira al’editore e all’insegnante. Direi che come paese di m&#%a e’ gia’ a livelli di ecellenza.
fra Pallino, non esiste che si introduca la bibbia a scuola e non serve nemmeno dire il perche’.
Se hai voglia di educare qualcuno, fai figli e insegna loro tutte le favole che ti pare. E’ la tua prole e hai diritto di rovinarla come ti ti sembra peggio. Questo pui fare, ma non con i figli altrui, con la scusa magari della importanza storica del testo o altre puttanate che servono solo a nascondere il fatto che la chiesa vuole spingere sul pedale del proselitismo.
Niente e’ peggio della bibbia, a parte un cattolico con un bambino.

fra Pallino

@shock

senti quando cito il noto detto “tradurre=tradire” non intendo assolutamente ridimensionare niente, argomenti c’è n’è una caterva. Eppoi non hai capito allora che tipo di traduzione è quella della cei del 74 o te lo devo venire a scrivere sul muro di casa tua?? Sento dire di manipolazioni gravissime e qua e là… nessuno al mondo considera una qualsiasi traduzione “ispirata”, eppoi ti dico, i primi a dargli addosso sono gli esegeti cattolici (così fanno vedere che sanno bene le lingue originali… ah ah).

ho visto anche l’altro sito.. non so se posso permettermi un giudizio perchè ovviamente se tu spari giudizi è tutto ok, se lo faccio io sono un bigotto…
quindi pesca pure una qualsiasi cosa dice quel sito e vediamo di ragionarci su…
Se vuoi, stasera (che oggi non ho tempo) fai sul forum un thread apposta e ti rispondo punto per punto, se veramente ti interessa qualcosa di più fondato…

Certo che leggendo la prima impressione è che proprio un minimo di studio storico-critico della bibbia a scuola farebbe evitare di fare figuracce di scarsa cultura ed ermeneutica dei testi antichi sia a chi scrive roba del genere sia a ki li linka… 🙂

@giona

ma da quando hai cominciato a leggere i commenti, dall’ultimo????
ho già ripetuto più volte che x me sarebbe solo un fatto di cultura e non darei a scuola più posto alla bibbia che all’odissea e in più a trattarla con chi cavolo volete voi basta che sia un approccio interdisciplinare… ma cosa devo fare ancora per farvelo capire??

ripeto poi che detto questo non me ne frega nulla di fare battaglie per la bibbia a scuola e a qunato pare non gliene frega nè alla gerarchia cattolica, che non ha promosso questa raccolta firme, nè evidentemente a molti evangelici, come l’articolo di cui sopra dimostra.

qui caro giona si stava cercando di guardare la cosa oggettivamente, solo da un punto di vista culturale. se poi pensi che siano puttanate per fare proselitismo sono fatti tuoi… e se i tuoi figli non sapranno una cippa di tutti i riferimenti alla bibbia che ci sono nell’arte e nella letteratura e scambieranno l’apostolo giovanni con la maddalena xchè hanno letto dan brown, non sarò il solo a farmi 4 risate…

poi per me si possono benissiimo togliere messe e crocifissi vari dalle scuole e ore di religione, come se la trasmissione della fede passasse da queste cose! QUi sono d’accordo con te e con gli evangelici: è la famiglia il luogo in cui educare, e preferisco pochi cristiani ma con i coglions che tanti battezzati anonimi e crocifissi vari…

San Gennaro

Secondo me il problema non esiste.
Se lo studio della bibbia viene demandato all’insegnante di religione, basta non avvalersi.
In caso contrario gli altri insegnanti diranno di non essere preparati, che occorre tempo, impegno, studio… e tutte queste cose costano… i sindacati busseranno a denari… ma i soldi non ci sono… il contratto è scaduto da circa 600 giorni e ancora non viene rinnovato…
Tutto finirà a tarallucci e vin santo. Garantito!

MaTTiA

Mi ricordo quando frequentavo la scuola media, alcuni brani della bibbia erano inseriti
nel librone di epica insieme a brani dell’Iliade, dell’Odissea, del Don Chisciotte ecc.
Nulla di strano!?

Il problema è che l’Insegnante spiegava come mitologia o racconti L’Iliade, L’Odissea ecc.
mentre affermava che i brani della bibbia erano veri.

E’ questo il vero pericolo, non il libro in se, ma il modo con cui lo si spiega.

Il Filosofo Bottiglione

@ fra Pallino

una nota doverosa in merito alla crisi della fisica classica.

Alcuni fatti sperimentali (emissione di corpo nero e conseguente catastrofe dell’ultravioletto, effetto fotoelettrico, fenomeni relativistici) hanno portato la comunità scientifica a rivedere le leggi della fisica, introducendo il dualismo onda-corpuscolo, con la costante di Plank per oggetti sufficientemente piccoli e le trasformazioni di Lorentz, poi introdotte nella teoria relativistica di Einstein per velocità paragonabili a quelle della luce.
la relatività galileliana e la meccanica classica, non sono certo finite nel cesso. infatti le nuove leggi, diventate generali, nell’approssimazione delle basse velocità o dei corpi grossi ricalcano esattamente le vecchie (cioè in quasi tutti i casi con cui abbiamo a che fare quotidianamente).
è ovvio che non siano state scoperte indolori ed abbiano aperto una frattura epistemologica.
abbiano cioè condizionato il pensiero filosofico, per certi versi, come dici tu: “hanno messo profondamente in crisi il mito scientista dell’assoluta ed universale auto-evidenza dei risultati dei procedimenti fisico-matematici, e hanno gettato pesanti ipoteche sulle pretese veritative della conoscenza umana”.
in particolare, l’introduzione dei fenomeni statistici ha sfatato l’idea che conoscendo lo stato iniziale di tutte le palline che compongono l’universo si possa ricavare la condizione di ogni istante successivo.
c’è un però. questi eventi, oggi, sono vissuti da chi si occupa di scienza, in modo molto più sereno di quanti non siano addentro al mondo della ricerca. infatti è cosa abbastanza comune rimodellare le teorie alla luce di nuovi fenomeni. insomma il metodo scientifico è connaturato alle “crisi” ed alla loro soluzione.
in sostanza ha ragione Mad God, la scienza continua ad usare quel metodo, ed anche la storiografia. certo, un metodo che non impedisce dialettica e battibecchi, tanto più tra gli storici che trattano una materia con qualche variabile in più.

finita la dissertazione epistemologica (che poi è nata da una battuta), sono comunque abbastanza d’accordo con te: non esiste un metodo rigoroso sufficientemente condiviso per analizzare la bibbia. affrontarli tutti è roba da università, non da scuola.
colpa anche del ruolo militante che ancora quel testo ricopre.
anche dal tuo post 6/9/07 23:16, emerge una trattazione valida, ma non applicabile nella scuola media, per nulla nelle scuole professionali, pochissimo in quelle tecniche, un poco nei licei, ma a scapito di cosa? il tempo non è infinito (come è emerso dalla sesta crisi della fisica post-onulatoria 🙂 ).
non sei d’accordo?

come già mi espressi: lasèmà perdor. anzi, già che ci siamo aboliamo anche l’ora di religione.

Il Filosofo Bottiglione

ho scritto “post-onulatoria” anzichè “post-ondulatoria”.
se mi fosse scappato un “post-copulatoria” avrei potuto aggiungerlo alla mia galleria di errori ispirati. ma così, non so, forse si potrebbe ricondurre a qualcosa di onanistico…

n.b. sto facendo riferimento ad un post “in attesa di essere approvato”, ahimè.

raphael

L’Italia (ehm….) con il concordato blindato nella costituzione ha scelto di essere cattolica e dunque non laica…..
L’insegnamento dunque sarà cattolico e non laico e chi oserà rischierà di perdere anni scolastici, di essere bocciato alla maturità, di avere voti bassi all’università o, per gli insegnanti, un bel richiamo dal provveditore ecc ecc
Non illudiamoci

Salvo Zappala'

Pare che il ministro Fioroni voglio introdurre la Bibbia come testo scolastico. Secondo me è un’operazione per lo più propagandistica.
Per studiare la Bibbia ci vuole moltissimo tempo e moltissima competenza. Si può optare per inserire nelle antologie alcuni passi della Bibbia o di altri testi sacri, che possono anche risultare interessanti.
Il problema più grande sta nella maniera in cui leggere questi testi sacri: in maniera fondamentalista come fanno i credenti o in maniera critica con riferimento serio all’esegesi biblica e alle scienze storiche.
Questa proposta è un cavallo di Troia. Se si permette la lettura della Bibbia a scuola, questa verrà letta in chiave cattolica e religiosa, cioè fondamentalista, perchè non ci sono molti professori laici, e soprattutto perchè non ci sono professori preparati ad insegnarla.

Simone

Innanzitutto penso che uno “studio” della bibbia alle scuole elementari e medie, si rivolgerebbe ad una platea di studenti non in grado di capire un testo così complesso e si scivolerebbe inevitabilmente nell’indottrinamento. E questo sarebbe molto pericoloso perchè, si badi bene, la bibbia specialmente nel vecchio testamento, è un libro truce, violento e discriminatorio. Rischio di indottrinamento elevato se ad insegnare la “materia” non fosse un prof. di lettere ma un insegnante di religione (cattolica, quindi già di parte rispetto a protestanti, ortodossi, evangelici, ecc..che ugualmente si rifanno alla bibbia), notoriamente scelto dalla Curia locale.
In secondo luogo, uno studio della bibbia come testo culturale alle scuole medie superiori, sarebbe agli occhi degli studenti l’ennesimo mattone dopo il già insostenibile “I promessi sposi”, forse un vero boomerang per la chiesa perchè i ragazzi alla fine lo riterrebbero un testo “vero” quanto l’odissea, l’Iliade o la Divina Commedia. Alla faccia della “verità” tanto decantata dal Benedetto XVI.
A mio avviso sarebbe più utile a scuola, in alternativa alla classica “ora di religione”, un’ora la settimana dedicata all’educazione civica, ai diritti umani, allo sviluppo delle filosofie e delle religioni ed il loro ruolo benefico e/o nefasto nella storia dell’umanità, specie in rapporto con la scienza.
Se invece si vuol perseverare con la bibbia come testo sacro/culturale allora ben venga il boomerang!

Giona

Io sono completamente contrario alla bibbia a scuola, perche’ anche i boomerang colpiscono i bersagli.

E’ certo che molti studenti non amerebbero la bibbia se obbligati a leggerla. Ricordo di un mio compagno di banco che straccio’ il vangelo, dopo l’ultima lezione di religione in quinta elementare tanto era la sua rabbia per essere stato costretto a leggere quel libro per 5 anni.
Ricordo anche pero’ che alcuni altri bambini lo rimproverarono perche’ era un libro sacro (non perche’ libro in se’). I loro 5 anni passati a leggere le fiabe del vangelo erano risultati proficui per la chiesa che aveva allevato in questo modo nuovi cattolici. Ora quei miei compagni sono grandi votano per politici che fanno leggi gradite ai cattolici e hanno figli cattolici.

Il mio compagno adirato mostra che non tutti si fanno abbindolare. Ma qualche pesce rimane sempre nella rete. E la bibbia, cosi’ rozza e antiquata e’ un grosso arpione rugginoso: troppo poco raffinato per prendere i pesci guizzanti di modernita’, ma adatto a infilzare per sempre qualche grosso pescione dall’occhio ottuso.

Il Filosofo Bottiglione

un suggerimento per l’amministratore: inserire, nell’automatismo che mette in quarantena i post, l’emissione della motivazione. così uno sa, in proposito del proprio commento, se deve lasciar perdere, riscrivererlo o lasciarlo in attesa.

un saluto

ciceracchio 2la vendetta

si si anche il gatto con gli stivali e biancaneve , e pippo e pluto .. e le storie di paperopoli,
magari della principessa sul pisello ????? perche ‘ no’????infondo e’ giusto che i ragazzi
imparino cosa sono le favole.::::::: bibbia compresa heee …..pero la bibbia mi pare piu’ un libro del terrore evisto il dio che poi sarebbe l’orco delle storie li evidenziate ..
con tutte le malefatte che fa’ .? ,,,.. ho no ????

ciceracchio 2la vendetta

che i ragazzi sappiano che il dio cattolico era anche un padre terrribile e cattivo , visto ;
cosa trama x il figlio ??? poveraccio lo fa’ nascere col pensiero , poi una volta trande che fa’ x riparare i torti subiti dagli uomini ; che fa’??? lo fa’ uccidere , sensa prima averlo fatto massacrare di botte …… ecco una volta soddisfatto perche’ muore atrocemente e li
il famoso agnello di dio ; quello che facendosi inchiodare sulla croce toglie i peccati del mondo ?? ma che cavolo , per togliere i peccati doveva un dio fare uccidere il filgio ???
se dio e’ cosi e’sadico ; maremma bucaiola che padre .. oggi gli toglierebbero
il figlio e lo darebbero in affido . roba da far conoscere .. si cosi finalmente le menti dei ragazzi capiranno che cosa vogliono far credere………..

ciceracchio 2la vendetta

e per concludere cosa dire?? che i preti x costruire un impero sono riusciti a far credere tutte queste menzogne ,speculando sulle paure e superstizioni dei popoli terrorizzati dalla naturale morte ; che per fortuna o sfortuna se vogliamo e’ cosa che tocca anche a loro .
speriamo che i giovani in maggioranza siano quelli che non frequentando simili individui e si facciano l’idea vera della vita e della morte , e possano un giorno finalmente vedere scomparire simili individui che sono il male delle umane genti…. sti faraoni nullafacenti …..

claudio

disse pilato a cristo…..”accavalla le gambe c’ho finito i chiodi”

Lady Godiva

La Carta dei Diritti Umani andrebbe studiata da cima a fondo.
Non la Bibbia!

Peppe

@Fra Pallino

Credo che nei tuoi commenti tu perda di vista la realtà… ti avviluppi in contorsioni inutili, che farebbero addirittura pensare che stiamo discutendo di chissà quale librone. Rispetto alla Bibbia, ce n’è un mondo di capolavori della letteratura fantastica: l’unica differenza è che nessuno li spaccia per testi sacri.

Comunque, aldilà di tutto, ti faccio i complimenti per la tua sopracitata “interpretazione femminista” della bibbia… secondo me tu non l’hai letta.

fra Pallino

@Peppe

l’approccio femminista alla bibbia è un approccio portato avanti da studiose che sanno il fatto loro… mi sa che sei tu che non l’hai letta la bibbia..o non sei informato sugli studi più recenti..

il fatto poi che ci siano persone che credono “sacro” quel testo o altri testi e ne siano perfettamente convinti, non è anch’esso che un dato culturale di cui prenderne atto..

l’importante è che quando si affronta accademicamente questo oggetto di studio siano presentate le molteplici possibilità di approccio e siano messe in dialogo tra loro..

Comunque, aldilà di tutto, persone che dovresti ammirare come Massimo Cacciari, Furio Colombo, Tullio De Mauro, Umberto Eco, Margherita Hack, Gad Lerner, Emanuele Luzzatti, Gianni Vattimo, Gustavo Zagrebelsky, Tullia Zevi. la pensano in modo opposto a te.. e hanno firmato quell’appello….pensaci un po’ su sul perchè…

secondo me sei prevenuto.

Da parte mia, se mi chiedessero se è bene studiare corano, testi indù, o altro come fatto culturale, direi senz’altro di sì.. (sono curioso poi di conoscere questo mondo di capolavori della letteratura fantastica che hanno significato così tanto per la storia umana… forse ne stai scrivendo qualcuno tu? Ma non venirlo però a paragonare alla bibbia, che è una vera e propria biblioteca di testi, generi letterari, autori, tradizioni e redazioni… certo che c’è anche il genere del “mito” o della “saga”, ma non solo quello… ci sono scritti sapienziali, storici (secondo la storiografia del tempo ovviamente), poetici (salmi, giobbe, ecc.), legislativi, missive, ecc..

basta informarsi un po’ prima di sparare… non credo che le personaltà che ho citato (laiche) avrebbero mai scritto un commento così superficiale.

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