Riecco Ruini: «Rivedere la 194»

La Chiesa italiana comincia a crederci davvero. Cambiare la legge sull’aborto, la 194 ritenuta ormai desueta, è possibile. L’accerchiamento culturale, le prese di posizione, i casi di cronaca, le sensibilità politiche, tutto fa «ben sperare»: Tutto cioè, a ben guardare, procede in una direzione, quella gradita a Ruini e soci. Ed è ancora il caso di dire «Ruini e soci», anche se don Camillo non è più il capo dei vescovi italiani. Il suo sostituto, l’arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, non ha il suo piglio, la sua presenza scenica, la sua testardaggine, la sua autorevolezza (costruita in oltre vent’anni di governo incontrastato), la sua capacità di attrarre i mass media ad ogni battito di ciglia. Ed è pur sempre, don Camillo, il vicario del papa per la diocesi di Roma, dunque conserva un ruolo significativo nella chiesa italica, finché l’età e la voglia glielo permetteranno.
Ieri Ruini è intervenuto con chiarezza sulla legge 194 durante la Summer School organizzata dalla fondazione MagnaCarta, interpellato dal parlamentare forzista Gaetano Quagliariello: «Una interpretazione che aggiorni e migliori la legge 194 ai progressi medico scientifici, e non peggiori la legge, sarebbe non solo lecita ma doverosa», dato che il provvedimento risente oggi dell’anzianità e denota gli acciacchi dei suoi ormai 30 anni. Sollecitato a esprimersi sull’opportunità di «riscrivere i principi legislativi guida» a proposito dell’aborto, Ruini ha ammesso: «Non posso che essere d’accordo. Quella legge c’è, per un credente sarebbe meglio che non ci fosse, però c’è, e non c’è la condizione culturale per abrogarla. Occorre un grande impegno per far capire che merita di essere vissuta non solo una vita completamente sana», stigmatizzando le derive eugenetiche che hanno occupato recenti casi di cronaca, sui quali hanno tuonato illustri esponenti vaticani come il card. Tarcisio Bertone. Proprio il segretario di stato vaticano – uomo che ha fatto della sovraesposizione mediatica la sua ragion d’essere negli ultimi tempi, trovando una modalità per esprimere il suo ego smisurato (bacchettato nella curia romana) – è stato un altro dei protagonisti assoluti nel dibattito sull’aborto che ha occupato le settimane estive in Italia e nel mondo. A occupare le pagine della stampa internazionale è stata la querelle fra il Vaticano e Amnesty International, tacciata di «alto tradimento ai diritti umani» per aver ammesso la possibilità di aborto per una donna che ha subito uno stupro. Guidata da un «Bertone lancia in resta», la chiesa cattolica a livello planetario non ha esitato a lanciare una campagna di boicottaggio verso l’organizzazione fondata da Peter Benenson (un cattolico, sic!), bollata come fautrice di una «svolta abortista». E i recenti casi di cronaca di Firenze e Milano – nei quali un tentativo di aborto selettivo è sfociato tragicamente nell’uccisione di feti sani – non hanno fatto altro che gettare benzina sul fuoco, offrendo alla gerarchia cattolica ulteriore materia per lanciare anatemi. Con il supporto della stampa: l’Osservatore Romano ha scritto con insolita veemenza «Non avete il diritto», condannando «l’eugenetica che impone le sue leggi, la cultura della perfezione che impone di escludere tutto ciò che non appare bello, splendente, positivo, accattivante»; gli interventi di Eugenia Roccella su Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani, hanno ribadito la necessità di «fare un tagliando» alla 194; anche Famiglia Cristiana, il settimanale dei padri paolini, nell’ultimo numero afferma, con Beppe del Colle, uno dei suoi editorialisti di punta: «E’ ormai tempo di rivedere la legge sull’aborto. Nelle polemiche laiciste non si ricorda mai che l’aborto resta la violenta eliminazione di un essere umano vivente; e che la cultura abortista ha fatto molti passi in direzione di una selezione eugenetica».
Le polemiche a livello internazionale, insomma, hanno dato la stura a un coro di voci che invoca una revisione della 194, trascinando però dietro di sé una folla di nuovi abolizionisti, i teo-con nostrani che intravedono la ghiotta opportunità per abrogarla del tutto. Non che non esistano cattolici adulti, consapevoli che le leggi di uno stato laico non sempre possono rispettare valori e principi cari alle religioni. Ma uno strisciante integralismo si fa strada nel gregge dei fedeli. E a Ruini non sembra dispiacere.

L’articolo di Mimmo de Cillis è stato pubblicato sul Manifesto

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27 commenti

IlFustigatoreDiGalliate

vorrei far notare come dare la possibilita’ viene trasformato in ”impone”, come nella frase

«l’eugenetica che impone le sue leggi, la cultura della perfezione che impone di escludere tutto ciò che non appare bello, splendente, positivo, accattivante»

dinuzzo 56

un’interpretazioni che aggiorni la 194 ai progressi medico scentifici?
Giustissimo: COMINCIAMO COL DISTRIBUIRE LA RU 480; METTIAMO GLI OSPEDALI IN GRADO DI RISPONDERE ALLE RICHIESTE DELLE PAZIENTI( BASTA DICHIARARSI OBIETTORI PER RIFIUTARE ANCHE LA PILLOLA POST-COITALE!); COMINCIAMO AD ISTRUIRE SERIAMENTE SULLA ANTICONCEZIONE E NON IL GIOCHETTO DELL’OGINO-KNAUS; AUMENTARE LE POSSIBILITA’ PER RAGAZZE MADRI E ASILI NIDO SUFFICIENTI E ACCESSIBILI; ALTRO CHE PIPPE DI PROPAGANDA FIDEI !

rossotoscano

pensasse alle leggi vaticane e ai soldi che prende e toglie dalle nostre tasche …

faidate

Parliamo di aborto, così l’ICI alla chiesa passa nel dimenticatoio

Gabriele Porri

l’avevo scritto due giorni fa e quoto in tutto dinuzzo56, RU486, basta obiettori (o perlomeno fare in modo di garantire la prestazione e non, come in certi ospedali, che venga rifiutata perché in servizio ci sono solo medici obiettori), più informazione sulla contraccezione, e -secondo me, ma creerò polemica- fuori le associazioni anti-abortiste dai consultori.

mascalzone latino

risente oggi dell’anzianità e denota gli acciacchi dei suoi ormai 30 anni.

E un tagliandino ai 10 comandamenti?

Silesio

Con la classe politica che abbiamo, avida, corrotta, affamata di soldi e potere, credo che, se la Chiesa lo chiedesse, per un pugno di voti sarebbero disposti persino a togliere la costituzione.

Stefano

Cari lettori dell’UAAR, vi propongo una parte di un post scritto sul blog di Clemente Mastella:
“Prima della nascita di Gesù il sentimento della pietà non esisteva. Probabilmente c’era, nei singoli uomini, ma non esisteva, intendo dire, come sentimento pubblico. Riconosciuto. La pietà arriva dunque con Gesù. Il giorno che tre militari romani stavano picchiando un poveraccio per strada Gesù fermò il centurione che si accaniva e gli disse:Fermati!Che cosa fai? E quello gli rispose- “ma che ti frega di questo disgraziato…questo è..l’ultimo”. “No-rispose Gesù- l’ultimo sei tu!Questo è il primo!”.
Comincia così a farsi strada pubblicamente il sentimento della pietà. Prima non c’era. E’ una cosa importante, che ci tiene uniti, che ci fa più forti, che ci distingue dalle bestie”
vi invito a rispondere sul suo blog, qualcuno lo ha già fatto.
http://clementemastella.blogspot.com/

mascalzone latino

Mi sembra di capire che Mastella riferisca le parole di uno spettacolo di Benigni!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Silvia

@Stefano
A Mastella risponderei con delle prove paleonatropologiche… Se non ricordo male, sono stati ritrovati dei fossili di Homo Erectus (un antenato dell’uomo che neppure parlava) le cui ossa dimostravano che era morto dopo una malattia lunga ed invalidante. Per arrivare allo stadio in cui era, altre persone dovevano averlo curato e nutrito per diverso tempo.
Mancava più di un milioncino di anni all’arrivo di Gesù, non c’erano neppure i culti funerari né la capacità di dire “dio” e già la pietà c’era.
Urge pernacchia al cattolicastro…

Simone

Se la Chiesa non imponesse i suoi tabù in materia di contraccezzione, ci fosse una vera educazione sessuale nelle scuole e nelle famiglie (si badi bene, anche i genitori sono spesso reticenti a parlare di sessualità con i figli, in Italia si impara dai discorsi degli amici “più grandi”), oltre che un vero sostegno economico alle eventuali nascite indesiderate, gli aborti tenderebbero veramento a zero. Allora si chè la 194 diverrebbe obsoleta.

Silvia

ah… l’episodio che citavo sopra serve a sottolieare anche un altro aspetto: a quell’epoca (e a dire il vero anche oggi in molte società) i bambini malformati non venivano fatti sopravvivere, ma si riconosceva il diritto a vivere di un essere umano senziente ed autocosciente.
Abortire un feto malato (eugenetica) non equivale a sopprimere una persona malata (razzismo e nazismo che prendono in prestito la parola eugenetica).

ciceracchio 2la vendetta

considerate l’eta’ del prete nero , e’ abbiate pieta’ della senilita’ del soggetto
gesuita , si evince che e’ bisognoso di cure senili….
e si raccomanda il soggiorno del suddetto soggetto in casa di riposo, e senilescenza ………

ciceracchio 2la vendetta

e ‘ certo che si denota una cattiveria interiore che il soggetto nero,
nei suoi attacchi alle donne di cui e’ strenue nemico ;lo espone a pubblica e nota fama
di oltre che omofobo anche donnofobo ;;;;; maremma bucaiola che arnese codesto gesuita………. convinto che l’italia sia soggetta e succube di cattolandia?. ………
l’europa salvi l’italia da codesti esseri malefici…..

carla corsetti

E’ normale che Ruini sia contro l’aborto: ai preti piacciono tanto i bambini……………….!!!!!!!!!!!!!!

Magar

Che cos’è il “sentimento della pietà”?
Io conosco al più la “solidarietà”, che è ben più nobile della paternalistica pietà.

Magar

Inoltre, sempre a proposito del commento sul blog di Mastella:

“Chi ha ricevuto un beneficio e in cambio di quello che ha avuto concede la sua benevolenza, fa cosa giusta; chi invece si augura che qualcuno abbia successo con la speranza di ricavarne qualcosa, non sembra essere benevolo verso quello ma piuttosto verso se stesso, proprio come uno non è amico di colui al quale rende un servigio nella speranza di trarne qualche guadagno. In generale la benevolenza nasce a causa della virtù, quando qualcuno appaia essere o nobile o coraggioso o dotato di qualche qualità consimile, come abbiamo visto nel caso degli atleti in gara”
(Aristotele, Etica Nicomachea, IX, 1167a)

Ops! A quanto pare qualcuno aveva già teorizzato la benevolenza disinteressata come virtù tre secoli prima, senza aspettare il falegname di Betlemme…

P.S. Non ho detto che questa visione dell’etica coincida con la mia, eh?

ciceracchio 2la vendetta

IOL MIO PIETA’ ERA X IRONIA… OK CON TE SONO D’ACCORDO MAGAR ….

ciceracchio 2la vendetta

E VERO :PUERPERE PARTORITE E LASCIATE CHE I BAMBINI VENGINO A NOI::::::::::::..
MELEDETTI PEDOFILI……

ren

La dice bene Faidate. Parliamo di aborto così la questione scandalo dell’ICI NON PAGATA DALLA CHIESA viene di nuovo coperta di polvere e spazzata sotto lo zerbino.

ren

Silesio scrive:

7 Settembre 2007 alle 10:41
Con la classe politica che abbiamo, avida, corrotta, affamata di soldi e potere, credo che, se la Chiesa lo chiedesse, per un pugno di voti sarebbero disposti persino a togliere la costituzione.

Purtroppo concordo …

Lady Godiva

La legge 194 del Vaticano?

Aiutiamoli!
Più bambini in Vaticano. Il Vaticano è a crescita quasi zero!!

😉

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