Il falso mito degli embrioni chimera

L’autorità britannica per la regolamentazione della ricerca sulla fecondazione e l’embriologia (HFEA), dopo che il maggio scorso aveva bloccato le richieste di due ricercatori (uno del Kings College di Londra ed uno dell’università di Newcastle) per la creazione di embrioni ibridi ha ora, dopo una vasta consultazione popolare che ha approvato con il 61 per cento di consensi ed il 24 per cento di contrari queste ricerche, dichiarato che è pronta ad esaminare le due richieste. Questa è la notizia.
L’esito della procedura di valutazione non è ancora noto e può anche essere che le due richieste non siano considerate adeguatamente giustificate. Non sarebbe certo una sorpresa: in 18 anni di attività, l’HFEA ha approvato solo tre richieste di ricerche che prevedono la creazione di embrioni per la derivazione di staminali embrionali con la tecnica del “trasferimento nucleare”, e cioè l’introduzione di un nucleo di cellula somatica in un oocita umano privato del nucleo (la stessa tecnica che permette di clonare animali). È questo comportamento un segno di grande responsabilità e garanzia che nel vagliare le richieste dei ricercatori vengono tenute in conto con grande serietà ed attenzione anche le diverse impostazioni etiche che circondano im mondo della ricerca sugli embrioni umani.
Nella decisione del 5 settembre, l’HFEA prende atto del fatto che le richieste della comunità scientifica di introdurre un nucleo di una cellula somatica (della pelle) in un oocita di coniglio o di bovino privato del nucleo (la richiesta di creare embrioni ibridi) ha una grande valenza scientifica ed è incoraggiata da autorevoli associazioni e fondazioni mediche, prima tra tutte la “Association of Medical Research Charities (AMRC)” che, fondata nel 1987, da sola riunisce ben 114 fondazioni per la ricerca medica di tipo non-profit e che da sola finanzia ben un terzo di tutta la ricerca biomedica britannica (circa un milardo di sterline anno) con particolare attenzione alle patologie cardiache, cancro, diabete, fibrosi cistica e patologie neuronali. E tutto ciò con l’aiuto di pazienti e dei loro cari. La decisione della agenzia di regolazione delle ricerche sulla fecondazione e l’embriologia stabilisce che in linea di principio si possano creare embrioni ibridi impiegando uova animali per incubare nuclei umani di cellule somatiche così da riprogrammare in termini chimici quei nuclei ad esprimere le caratteristiche delle cellule staminali embrionali. Entro i primi 14 giorni di coltura queste entità biologiche devono essere disaggregate e le cellule staminali, sperabilmente, derivate. Questa è la notizia.
Purtroppo non stupisce che ancora una volta nel nostro paese la notizia sia stata distorta e piegata a letture di tipo ideologico e confessionale del tutto prive di fondamento scientifico. Stiamo parlando infatti della possibilità di creare embrioni ibridi uomo-animale per quanto riguarda il citoplasma, il termine infatti è “cibridi” dall’inglese cybrids (cytoplasmic hybrids). Nessun ibdrido tra DNA umano e DNA animale ! E’ del tutto fantasiosa e fuorviante la presentazione sui media della creazione di individui mezzo uomo e mezzo animale, come nei miti: dalla sfinge, al minotauro alla chimera. Se mai fosse possibile in laboratorio ottenere animali ibridi di questo tipo dovremmo mescolare il DNA dei nuclei delle diverse specie, cosa che nessun biologo al mondo sa fare! E dunque significa che ancora una volta non solo non sono stati letti e studiati i documenti ufficiali ma si è dato corpo alle fantasie più vuote di fondamento scientifico.
Quello che è veramente grave per un paese che dovrebbe uscire dal declino sociale ed economico è il fatto che la propria classe “pensante”, quella che dovrebbe aiutare ad investire in ricerca e innovazione, non abbia letto i documenti e si sia messa a pontificare di etica su dei valori assunti ma del tutto irreali. Innanzitutto le entità biologiche di cui stiamo parlando non sono chimere: le chimere vengono prodotte mescolando cellule embrionali di specie (o ceppi) diverse nei primi stadi di sviluppo, sono una tecnica corrente in ricerche di embriologia e, ad esempio, si impiegano per saggi di tumorigenicità. Non è possibile impiegare termini in libertà, in un senso gergale e colloquiale, quando si vuole salire in cattedra. E non vi è nulla di mostruoso nel costruire chimere animali. In tutte le legislazioni sul pianeta terra è proibito costruire chimere uomo-animale. Punto.
È chiedere troppo ai solerti censori di leggere i documenti, di avere l’umiltà di studiare un poco di biologia!? Non credo. La creazione di cibridi non significa la creazione di mostri che poi vengono uccisi come nei campi di concentramento (per bocca di autorevolissimi esponenti del mondo cattolico), significa la creazione di una entità biologica costituita da un nucleo somatico, di pelle (ne perdiamo milioni ogni giorno), a contatto con il citoplasma dell’oocita di coniglio, ad esempio. È questa una entità ibrida che non potrà mai dare inizio ad alcun processo di organogenesi per giungere ad un embrione pronto ad impiantarsi in un utero: questo dato fattuale è incontestabile. La potenzialità di sviluppo embrionale di questi ibridi citoplasmatici è nulla: Ci si augura che, se l’esperimento riesce, il nucleo somatico acquisti delle caratteristiche di espressione genica simile a quella delle cellule embrionali, si riprogrammi. Di più non può accadere. La copresenza di un nucleo somatico umano con il citoplasma (e cioè dei mitocondri) di un’altra specie non permette di accopiare le reazioni chimiche che normalmente avvengono tra il DNA mitocondriale e quello nucleare (che deve essere strettamente specie-specifica), e dunque non permette di avere l’energia chimica (ATP) necessaria a sostenere lo sviluppo embrionale; in altre parole è garanzia del fatto che l’ibrido citoplasmatico, il cibrido, non ha alcuna potenzialità di svilupparsi.
La speranza è che quel fantastico miniaturizzato laboratorio di biologia molecolare che è l’oocita, sebbene di un’altra specie, sia in grado di avviare le prime reazioni chimiche che portano un DNA somatico a riprogrammarsi sul tipo embrionale. Ma stiamo parlando di cellule, non di embrioni; e meno che meno di chimere, stiamo parlando, se l’esperimento riesce, di un centinaio di cellule del tutto prive di alcuna possibilità di organizzarsi seppure nelle prime fasi anatomiche dell’embrione.

Articolo di Carlo Alberto Redi pervenuto a ultimissime

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7 commenti

Daniela

questo articolo è comparso sul sito lescienze.it, molto interessante e ben fatto.

Salvo Zappala'

L’unica cosa certa è che in Inghilterra hanno un sistema di gestione della scienza decisamente migliore del nostro.

Salvo Zappala'

In italia mettiamo a capo del CNR un esponente del Centro Lepanto (tradizionalisti cattolici di estrema destra e fascisti)

Ernesto

Ha proprio ragione. D’altronde il mondo civile si riferisce all’Italia come “trendy third world” non per caso.

cullasakka

Di solito l’obiezione contro questo genere di esperimenti è “Se cominciamo a permettere certe cose, prima o poi arriveranno a creare dei mostri!”
Allora possiamo ribaltare l’obiezione contro di loro: “Se cominciamo a credere nelle fate, prima o poi arriveremo a credere in un dio onnipotente che ha creato il mondo e che ci controlla” (oops! è già successo…)

Lucy Van Pelt

Ottimo testo che spiega con chiarezza il fatto che non si stiano creando embrioni chimera, termine consueto per i biologi ma che nei profani evoca addirittura mostri mitologici; e non si stanno nemmeno creando embrioni , men che meno con ibridazione di DNA tra animale e uomo, ma “entità biologiche” formate da cellule che possono servire alla ricerca per individuare l’unica possibilità di cura per molte malattie (malattie che colpiscono anche i cattolici che per coerenza dovrebbero rifiutare queste cure, alti prelati soprattutto..).

Temo però che il testo di Redi verrà letto da pochi, mentre un bel titolone, magari del TG4, che parla di creazione di mostri potrà colpire la fantasia dei più, che purtroppo sono i più che non si interessano ai referendum..

Mitch

Ciao a tutti, solo una domanda: si può sapere con certezza a che punto della gravidanza l’embrione sviluppa attività neurale? Mi han detto tra la 3° e la 5° settimana, ma non riesco a trovare fonti nel web, mi sapreste aiutare? Grazie a tutti.

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