Laicità “sana” o laicità laica?

Per una strana coincidenza, la giornata di oggi ha proposto due riflessioni sulla laicità. La prima, dal titolo L’autentica laicità è necessaria, è stata scritta da Giuseppe Dalla Torre ed è stata pubblicata su “Avvenire”, il quotidiano dei vescovi. Il contenuto è intuibile. L’aggettivo “sana”, così caro al papa, è stato utilizzato ben tre volte. Il succo sta, probabilmente, in questo periodo:

[…] La sana laicità dello Stato comporta poi la sussistenza nell’ordinamento statale di un favor religionis, concepito non come disfavore per la non credenza ma quale orientamento dell’ ordinamento a considerare i valori religiosi come riferimenti di segno positivo, degni di considerazione e di protezione giuridica. La religione, in altre parole, merita di essere avvertita quale fenomeno da proteggere e favorire, di cui è riconosciuta come legittima e irrinunciabile la presenza nello spazio pubblico. […]

E perché l’ateismo no? Motivazioni, please. Questo modo di ragionare è veramente curioso: “non si tratta di sfavorire l’ateismo, ma di favorire la religione”. Come dire: “non sono io che ti sto menando, sei tu che le prendi”. Se poi la legislazione è già piena zeppa di favoritismi alla religione, mi raccomando, non chiamateli “privilegi”, altrimenti le gerarchie ecclesiastiche storcono il naso.

Su “Repubblica” è stato invece pubblicato un lungo intervento di Gustavo Zagrebelsky, dal titolo La Chiesa, lo Stato e l’arroganza della verità. Lo spessore è ben altro, anche se rispetto alla profondità delle riflessioni che si incontrano ultimamente su “Avvenire” anche “Il meglio del gruppo TNT” può ambire a volare altissimo. Scrive tra l’altro Zagrebelsky:

[…] Condizioni primarie di ogni concezione della democrazia, non strumentale a poteri esterni che la usano come mezzo se e finché serve, sono la disponibilità alla ricerca di convergenze e, se del caso, l’apertura al compromesso, in condizioni di uguaglianza partecipativa. Su questo, non è il caso di insistere qui. Ma è proprio con queste condizioni che ogni religione della verità è potenzialmente in conflitto. […]

Il problema è proprio questo: la laicità è inconciliabile con la pretesa di detenere la verità. E per questo la laicità è imprescindibile dalla democrazia. Dove Zagrebelsky cade a sua volta è nella chiusa dell’articolo, laddove lamenta l’appannamento dello spirito conciliare. Se ne faccia una ragione: il Concilio Vaticano II, nella storia della Chiesa, è stata solo una parentesi: spaventati dagli effetti, le gerarchie ecclesiastiche l’hanno chiusa subito. Pensare che sia questo papa, o uno dei cardinali di cui si circonda a riaprirla, è secondo me fare a propria volta un atto di fede.

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40 commenti

Magar

di cui è riconosciuta come legittima e irrinunciabile la presenza nello spazio pubblico.

Hahaha, divertente!

Il concetto per cui favorire la religione non comporta automaticamente sfavorire i non credenti è poi davvero bizzarro, soprattutto perché i credenti non si limitano a volere soldi per dire le preghierine e tenere accesi i ceri (e già questo dovrebbe essere in realtà carico dei privati cittadini fedeli), ma chiedono che lo Stato li aiuti… a formare una lobby che opera pesantemente sulla vita politica italiana!
Inoltre, anche a livello teorico, troverei orribile sentirmi dire che il cattolicesimo del mio vicino di casa ha un'”irrinunciabile presenza nello spazio pubblico”, mentre il mio ateismo no. Che cosa sarebbe, se non una presa di posizione dello Stato contro l’ateismo, squalificato come posizione filosofica di nessuna utilità, a differenza del cattolicesimo? Alla faccia della neutralità dello Stato.

Carlo

Zagrebelsky esprime anche la mia posizione all’inizio dell’articolo, quando parla dell’arroganza di chi “conosce la verita'” e pensa di avere dio dalla sua parte. Una cosa che mi ha sempre colpito e’ l’accusa spesso rivolta agli atei di volersi fare “come dio”. Ma non e’ altrettanto ridicolmente arrogante ritenere che il supposto creatore di ogni cosa si metta a parlare con noi? O a comunicare la miglior morale a un vecchietto vestito di bianco o a un ignorante beduino??

Mario

Come sempre la Chiesa si vuole avvalere di fatti, si e no accaduti, senza prove e innaturali. In questo modo pretende di accalappiare l’individuo al quale (per alcuni) basta poco per convincersi, senza l’uso di un minimo ragionamento, più profondo, che lo porti ad un esame minuzioso, libero ed aperto. – Vorrei sapere: dove sbaglia il laico se PENSA onestamente proprio osservando la vita e l’universo? – Perchè ci si deve avvolgere di credenze falsificate ad hoc, che molte non servono neppure ad una morale civile? Forse solo per soddisfare chi promulga fantasie per i propri interessi egoistici?

lik

Zagrebelsky ha scritto anche cose molto inquietanti sul multiculturalismo, inventando il concetto di interazione opposta all’universalismo dicendo che è in questa ottica che dobbiamo vedere per esempio l’infibulazione. Ovviamente si è ben guardato da dire cosa pensa dell’infibulazione anche perché condanandola avrebbe mandato con le gambe all’aria la sua teoria dell’interazione amettendo che vi sono principii irrinunciabili, non condannandola si sarebbe beccato l’ira del 90% delle persone sane di testa. Tra l’altro visto che ha introdotto il concetto di razzismo culturale, se non esistono principii universali come si fa a condannare il razzismo?

Silesio

La religione è un modo approssimativo per descrivere un sentimento, ossia il sentimento dell’assoluto e del grandioso. Questo trasporto appartiene a tutti coloro che lottano per ottenere qualcosa di perfetto: un quadro perfetto, una musica straordinaria, un rapporto assoluto con l’altro, una repubblica ideale e così via. Direi che questo è un trasporto umano. Su una istanza naturale di tale potenza si sono inseriti i “topi” dell’umanità, i preti, i politici falliti, gli imperatori, gli imbonitori, i venditori e quant’altro… La vera rivoluzione religiosa consisterebbe non tanto nella negazione di questi valori creativi, ma nel restituire ad essi il loro vero nome. Per questo non si tratta di cadere nella falsa contrapposizione laicismo/confessionalismo ateismo/teismo, ma nel dare alle cose il loro vero nome e di viverle con il loro vero nome.

Bruna Tadolini

Caro Silesio,

magari fosse così semplice. Purtroppo i circuiti nervosi del “metafisico” sono in noi per motivi evolutivi! Evidentemente a quei poveri disgraziati dei nostri antenati ominidi erano utili per la sopravvivenza! Per questo praticamente tutti siamo superstiziosi…….

Ma l ‘uomo ha cambiato il mondo ed anche se stesso con la cultura e la scienza e perciò certi comportamenti non solo non aiutano più ma sono pericolosi. Come sono pericolosi gli individui che si sono autonominati “gestori” del metafisico!

Anche a te suggerisco la lettura (sono solo 189 pagine) di “Dal big bang a dio. il lungo viaggio della vita” scaricabile da http://www.geocities.com/biochimicaditutti

ALESSIO DI MICHELE

@ Bruna Tadolini:

andrei anche oltre: scientificamente parlando la religiosità non è misurabile. Cioè, se vedo della gente che fa la fila per mangiare un’ ostia, posso solo misurare che sta mangiando
un’ ostia. Semplicemente la religiosita’ non ESISTE sperimentalmente. Quindi cosa in realta’ si privilegia ? La risposta è dentro tutti, solo che è sbajata.

raphael

non c’è spirito concliare che tenga….
non mi risulta che i papi post conciliari si siano spesi per la laicità e dunque per la abrogazione del concordato e dei privilegi che ne sono derivati
E’ sempre stato un voler dialogare da posizioni di forza per recuperare in seno alla chiesa di roma le pecorelle smarrite o acquisire chi come l’ateo è palesemente nell’errore

Lady Godiva

X Bruna

Confesso che i miei circuiti nervosi del “metafisico” mi sono tutt’ora molto utili.
Non vi rinuncerei mai.

Salvo Zappala'

Tutti questi ragionamenti per mantenere in piedi una serie di istituzioni e movimenti religiosi. Tutto questo per non ammettere il fallimento della religione. A mio parere, la religione è un sistema politico e giuridico completo. Le leggi di Mosè, il diritto canonico, il corano sono state pensate per rispondere alle esigenze giuridiche concrete degli uomini. Negli ordinamenti religiosi si trovano norme molto pratiche dal digiuno, ai contratti, al matrimonio, al divorzio. Solo in Occidente abbiamo inventato la separazione tra potere spirituale e temporale per mantenere in vita il papato e le confessioni religiose protestanti.
Ogni religione aspira a fondare un impero universale teocratico in mano ad un capo assoluto, un po’ come per Constantino, imperatore, ma allo stesso tempo vescovo al concilio di Nicea che aveva indetto per risolvere la questione ariana. Tutto il resto è solo un gioco delle parti per salvare il salvabile.

Sandra

Cara Bruna,
com’è condivisibile quanto affermi! Ci piaccia o no, credo che dovremo fare sempre i conti con tutti quei circuiti, però, la cultura può fare cose davvero enormi. Tempo fa mi colpì moltissimo l’affermazione di uno sciamano, non uno di quelli che si vestono per l’arrivo dei turisti, uno di quelli che sono quel che sono, ma che, curioso ed aperto, nel tempo aveva acquisito da scienziati e missionari, delle nozioni che poi aveva rielaborato in modo personale e che provvedeva a trasmettere ai suoi; costui spiegava che la malattia, viene trasmessa da uno spirito che si chiama virus… pensa un po’, aveva capito il concetto del virus, aveva capito che era invisibile e poteva entrare nel corpo attraverso la bocca od i cibi o gli scambi di liquidi corporali, al pari di ciò che il suo Popolo definiva spiriti e volendo coniugare la propria cultura tradizionale ad un nuovo sapere, senza fare la rivoluzione, aveva trovato quel modo per spiegarlo, ed a partire da quel modo, molte popolazioni amazzoniche stanno ottenendo buoni risultati nella lotta contro l’AIDS o l’epatite, che legnaioli e lavoratori di ogni settore, hanno portato in Amazzonia con le loro trivelle ed i loro mitra. L’unico vero “miracolo” che conosco è la cultura

Elettra

Stravagante elucubrazione! Già quel “favor” è indicativo che per Della Torre non è concepibile la parità di protezione giuridica.Ovvero la laicità è sana qualora lo Stato dimentichi che la medesima gli è connaturata, qualora si ritragga e provveda sempre di più – come già succede – all’emanazione di norme e provvedimenti protezionistici e di supporto per la religione e per la Chiesa.
Concetto bizzarro? Direi sfacciato, da facce di bronzo, come quel portone al di là del quale ci si ostina a richiedere privilegi e prebende e a lanciare anatemi a qualsiasi ” sana”- questa sì-estrinsecazione del pensiero laico.

Aldissimo

Sempre in tema di laicità, non so quanto possa interessare al resto dello Stivale, ma nella Provincia Troppo Autonoma di Trento tra 2 settimane si voterà per il referendum per abrogare alcune norme della legge provinciale sui contributi alle scuole paritarie (leggasi: cattoliche!)
http://www.elezioni.provincia.tn.it/consultazioni/-referendum/

Se qualcuno ancora aveva dei dubbi sulla laicità dei partiti, basti pensare che gli unici che hanno invitato a votare SI’ per togliere i privilegi alla curia locale sono: comunisti, socialisti, cgil e uil.
Viste le premesse tra 2 settimane in Trentino si celebrerà ufficialmente il funerale della laicità.

De Pretis

“La religione, in altre parole, merita di essere avvertita quale fenomeno da proteggere e favorire, di cui è riconosciuta come legittima e irrinunciabile la presenza nello spazio pubblico.”

In Italia la religione cattolica viene insegnata nelle scuole pubbliche da docenti nominati dai vescovi, stipendiati però dallo stato (quindi con i soldi di tutti, anche dei non cattolici).
Il pudore e un minimo senso della misura vieterebbero di parlare così.

pietro

@aldissimo

abrogando quell’articolo 76 della legge provinciale n. 5 del 2006 (a cui ti rimando) prova ad indovinare chi verrà favorito ? Non certo i figli degli operai che saranno costretti ad andare nelle scuole pubbliche (cenerentole …. ) mentre in quelle altre continueranno ad andare lor signori. Scuole che potranno scegliere e non dovranno agire “sulla base dell’ordine di presentazione” [ della domanda beninteso ]. Se poi un giorno l’UAAR, per fare un esempio, dovesse ideare una scuola ? Cancellare gli aiuti alle scuola paritarie mi sembra come tagliarsi gli …. per fare dispetto alla moglie !

Il Filosofo Bottiglione

quando si leggono certe notizie di “avvenire” viene da convincersi che il concetto di Stato laico sia sbagliato. uno Stato ateo, ecco cosa servirebbe.

@Raffaele Carcano

“il meglio del gruppo TNT” vola già alto per conto suo, non ha bisogno della mediocrità dei giornalisti.

un saluto laicista ateista

lik

@ pietro

” Non certo i figli degli operai che saranno costretti ad andare nelle scuole pubbliche (cenerentole …. ) mentre in quelle altre continueranno ad andare lor signori.”

Uhm…. non so come sia la situazione nella provincia di Trento, ma nelle scuole cattoliche private vanno molti figli (soprattutto figlie) di operai (tra l’altro Trento non mi sembra una regione particolarmente proletaria). Esistono anche delle scuole elementari cattoliche gratuite. Il problema è che le scuole private (cattoliche o meno) sono finanziate ovunque in europa (in Olanda e Spagna l’insegnamento è soprattutto religioso, in Francia le scuole private ricevono finanziamenti sotto certe condizioni). La crisi della scuola pubblica non è un problema solo italiano, benché le scuole private non dovrebbero essere in alcun modo finanziate, non bisogna ragionare solo in termini di mezzi finanziari, ma anche di cultura dell’insegnamento. A mio avviso le scuole pubbliche stanno perdendo ovunque quello che le caratterizzava e cioé una migliore preparazione, accanto le scuole private garantiscono una migliore disciplina e un miglior ambiente. Comunque ben venga questo referendum sull’abolizione dei privilegi, ma immagino che la partecipazione sarà molto scarsa, come è successo in altre regioni.

lik

@ Filosofo

“quando si leggono certe notizie di “avvenire” viene da convincersi che il concetto di Stato laico sia sbagliato. uno Stato ateo, ecco cosa servirebbe.”

Più che altro bisognerebbe definire che cos’è la laicità almeno per noi atei. Per me è una protezione dall’intrusione e dall’oppressione religiosa, ma per molti è “tutte le religioni insieme” dimenticandosi il diritto di NON CREDERE.

Simone

Il nodo è proprio l’incompatibilità tra la laicità e la pretesa di essere custodi dell’unica verità.
Se la “verità” viene elevata ad ordinamento giuridico significa teocrazia (vedi Iran e simili).
Se la laicità è elevata ad ordinamento giuridico significa democrazia.
Cosa scegliamo?

Nifft

E’ incredible il livello di ipocrisia di certi ragionamenti che ci propina la Chiesa quando parla della laicità e della democrazia. Gli articoli dell’Avvenire poi ne sono impregnati come spugne.

Il motivo semplice. La chiesa ha la pretesa di avere la verità assoluta. Ovviamente questa pretesa è all’antipodo della laicità e della democrazia, e anche, se vogliamo, della ragionevolezza.

Se si fa un’analisi attenta degli articoli pubblicati sull’avvenire, questa posizione intransigente non viene mai esplicitamente esposta in maniera esplicita. La si vuole invece mascherare con una patina di illusoria ragionevolezza, come in:

[…]
Uno Stato autenticamente laico, inoltre, assicura la piena libertà religiosa: individuale, collettiva e istituzionale. Questa libertà deve essere prevista non solo in termini negativi, cioè come mera immunità da coercizioni esterne in materia di coscienza, ma anche in termini positivi, il che significa impegno da parte delle istituzioni pubbliche a rimuovere gli ostacoli – di natura giuridica, culturale, sociale… – che in concreto dovessero impedirne l’esercizio. Lo Stato laico deve essere, allo stesso tempo, impegnato a tutelare l’eguaglianza di trattamento giuridico tra individui, cittadini o meno, evitando che possano darsi discriminazioni dovute alla credenza.

Ci si potrebbe chiedere come è possibile tutelare TUTTE le credenze religiose se non con una libertà di credenza prevista in termini positi. Infatti non è possibile neanche per l’Avvenire (ovviamente), e di seguito viene scritto:

Per quanto riguarda in particolare le diverse comunità religiose, il principio di eguaglianza che caratterizza uno Stato autenticamente laico ammette la possibilità di una qualche disciplina giuridica differenziata, al fine di salvaguardare le differenti identità, ma impone di preoccuparsi che ogni individuo goda effettivamente della stessa misura di libertà.

Ecco l’ipocrisia. Non bastava dire chiaramente che solo a voi e stata donata la “Verità Assoluta”? E piantatela di contorcere il concetto di laicità a vostro piacimento fino a renderlo irriconoscibile e (peggio) culturalmente inutilizzabile.

Nifft

Ehm, volevo dire:

“Ci si potrebbe chiedere come è possibile tutelare TUTTE le credenze religiose con una libertà di credenza prevista in “termini positivi”. Infatti non è possibile neanche per l’Avvenire (ovviamente), e di seguito viene scritto:”

pietro

@ lik
come hai ben letto io NON parlo di scuole cattoliche o di altre fedi religiose, in quanto la legge proivinciale di Trento non ne parla. A proposito, per correttezza, io non sono trentino e non mi interessa fare propaganda al referendum. Affermo solo che un operaio, o dipendente – come si diceva un tempo – salariato, non avrà certo il denaro per pagare da un lato le tasse per le scuole pubbliche, dall’altro i libri di testo ( cari, ve l’assicuro …. ) e dall’altro anche pagare le eventuali rette scolastiche. Se ogni istituzione, laica o cattolica o che vuoi tu ( UAAR compresa se lo vuole ) vuole creare una scuola non riesco a capire perchè ciò venga penalizzato. Per questo parlo di marito che si taglia gli zebedei ( fondi per la scuola ) per fare un dispetto alla scuola cattolica ( moglie ). E lorsignori, che pagano la retta , andranno alle scuole paritarie o private, continuando a non volere dei pagamenti statali. Non vorranno mica scremare ?

ciceracchio 2la vendetta

essere laici significa gia’ per se essere sani ,, non si puo’ prescindere essere laici; da sani di corpo e di mente , viene di conserva, coloro che persistono nella non laicita’ sono purtroppo per loro avvolti dalle tenebre che portano al malessere sia fisico che pisichico .
basta vedere coloro che odiano la laicita ; purtroppo per loro appaiono col grullaio molto
rintronato e poi sono tutti afflitti da anzie croniche… quindi si laicita’ essa allunga la vita….
e rende migliori…..

pietro

Zagrebelsky dovrebbe saperlo che ogni democrazia., essendo solamente questa un sistema politico di regolazione degli apporti esterni, li vede antrare in lizza per un cambiamento. Ogni partecipazione, religiosa o laica che sia, vede il proprio apporto come verità.

ren

Questa storia della loro verità assoluta fa a botte con l’idea di democrazia. In democrazia i cittadini sono autonomi nel pensiero. Non vogliono essere imbeccati continuamente sulle cose in cui credere, sulle cose da pensare e da dire. Altrimenti siamo in un paese di pappagalli stupidi.

Aldissimo

@pietro

“Se ogni istituzione, laica o cattolica o che vuoi tu ( UAAR compresa se lo vuole ) vuole creare una scuola non riesco a capire perchè ciò venga penalizzato.”

Non riesci a capire perchè la tua mentalità da catto-talebano ritiene positivo il fatto che a un bambino cresciuto in un ambiente chiuso (religiosamente o ideologicamente) a causa della sua famiglia, venga di fatto negata una istruzione laica, neutra ed aperta a posizioni anche distanti da quelle inculcate dalla propria famiglia.
Ciò che tu chiami libertà di insegnamento per tutte le classi sociali, si traduce in italiano con libertà di lavaggio del cervello di un minore anche al di fuori delle mura domestiche!

Purtroppo le scuole confessionali, o magari come vorresti tu pure le scuole della UAAR, quelle di Forza Italia, quelle comuniste, non sono vietate dalla legge (e sono anzi protette dalla maledetta Unione Europea).
Ma almeno che non vengano finanziate coi soldi pubblici!

pietro

@ Aldissimo
sono catto-talebano (sic ! ) perchè ho prpoospettato una scuola dell’UAAR ? Ma ti ho forse detto che sono cattolico ? Ho citato la bibbia o il papa ? Se parlavo dei salesiani allora non so cosa mi arrivava …. Io ho detto che solo in Italia non si hanno scuole che siano finanziate sia dai privati che dallo Stato al di fuori delle cd. scuole statali. La Costituzione parla di oneri per le scuole, ma non parla di oneri per igòli alunni. Io, ripeto, NON parlo di scuole cattoliche, ma di scuole al di fuori dalla solita cerchia. A proposito, andate a chiedere ai big della politica dove mandano a scuola io figli e anche tra quelli che parlano tanto di scuola pubblica avrete delle sorprese ….

Magar

@Pietro
1) A tutti i bambini meglio sarebbe garantire uniformemente un’istruzione priva di carichi ideologici “sovrastrutturali”, dare loro la possibilità di scegliere autonomamente, una volta adulti (e.g se essere atei o cristiani, ebrei, musulmani). Non voglio nemmeno una madrassa UAAR.
2) Se proprio dobbiamo tenerci le scuole ideologiche, almeno non paghiamole noi.

Magar

Inoltre, sorvoliamo pure sul fatto che perlopiù le scuole paritarie non sono scuole d’eccellenza per le élite, bensì diplomifici per somari sfaticati.

N.B. Sopra intendevo: scegliere autonomamente se essere atei o cristiani, ebrei, musulmani, comunisti, liberisti, ecologisti radicali, etc.

Magar

@LibLibLib
Fondamentalmente riconosco anch’io la legittimità delle scuole paritarie. Anche se sono perplesso dal fatto che i figli non hanno a loro volta la libertà di ricevere un insegnamento non iper-ideologizzato.

Liberale Liberista Libertario

@Magar

Un conto è il giusto o lo sbagliato, un conto è il permesso e non. Io posso trovere sbagliata una cosa sul piano personale (indottrinare i bambini con la religione) ma non necessariamente a livello politico. La scuola pubblica poi, per quanto mi riguarda, non dovrebbe neppure esistere.

Magar

Appunto, non sono sicurissimo che sia corretto considerare le scuole ideologiche soltanto sbagliate sul piano personale: in fondo, si dà ai genitori il potere di limitare la libertà futura dei figli.
Inoltre, in questo senso, la scuola pubblica è fondamentale per “liberare i figli dai genitori”, ossia bilanciare parzialmente lo strapotere che questi sono in grado di esercitare sui pargoli, potendoli condizionare nei primi anni di vita. Ognuno di noi dovrebbe avere diritto a sentirsi raccontare le cose anche in maniera (moderatamente) imparziale. Mio figlio avrà diritto a sentire anche le voci dissonanti rispetto alla mia.

Carlo

Non sono d’accordo con Pietro e LibLibLib. La scuola pubblica e’ un equalizzatore sociale e se funziona bene, permette ai migliori di emergere perche’ libera da condizionamenti esterni (la dimensione del portafogli di papa’), oltre ad avere la funzione democratica che diceva Magar. Poi si puo’ discutere come migliorare il suo funzionamento, come renderla competitiva, etc… ma mi sembra un elemento essenziale della societa’ occidentale.

Purtroppo sono d’accordo con quanto diceva lik, cioe’ che la qualita’ dell’insegnamento stia decadendo e questo e’ davvero un peccato.
La scuola UAAR e’ un’idea inquietante che contraddice l’idea di ateismo come ricerca personale.

il Filosofo Bottiglione

@lik

sono sostanzialmente d’accordo.
c’è poi da aggiungere che per molti significa “tutte le religioni insieme” poichè la loro è comunque la religione dominante e si tengono i tanti privilegi in cambio di pochi privilegi agli altri. per gli altri è comunque una maniera di intrufolarsi. pertanto una laicità vissuta in modo un po’ capzioso.

a volte sono giunto alla conclusione che il massimo rispetto per le religioni viene solo dagli atei, che, pur criticandole e sbertucciandole, cercano di approfondirne alcuni contenuti e capirne il ruolo dal punto di vista storico e sociale.
per questo mi piace sostituire il concetto di Stato laico con quello di Stato ateo, come forma di stato indipendente dalle religioni ma profondamente rispettoso. purtroppo è un termine che esce male dalle rovine dello stalinismo.

pietro

Ho frequentato le scuole pubbliche e devo dire, anche alla luce dei miei figli che lo fanno, che tutta questa bella favoletta della scuola pubblica modello libro “cuore”, con la maestrina dalla penna rossa, proprio non l’ho mai vista. Il professore , o maestro che dir si voglia, in qualche caso (voglio essere ottimista) sia nel dare, che nel non dare delle nozioni, plasma il bambino od il ragazzo che ha in carico. Il figlio è mio, NON DELLO STATO, e quindi ho diritto, RIPETO DIRITTO, di mandarlo alla scuola che più mi aggrada. Non solo come ideologia, perchè gli stati etici hanno fatto il loro tempo e l’imparzialità dell’insegnante è a volte una mera chimera , ma anche come operatività. Una scuola, e m’è capitato, in cui si cambiano 5 o 10 volte la/il maestra/o in un anno con grave danno alle materie io non la sceglierei. Questa scuola verrebbe boicottata e pertanto privata di aiuti, il preside si sveglia e ( se vuole tenere il posto di lavoro ) vede di darsi da fare. Per il bene suo, ma maggiormente degli alunni. Chiedete ad Odifreddi cosa significa, lui che è esperto di matematica, un cambiamento continuo di insegnanti della materia in un anno col programma che non viene svolto. Sono talebano a volere una scuola seria, concorrenziale con il privato ?

pietro

@ Mifepristin
“l’importante non è che il gatto sia bianco o nero, ma che cacci i topi.” disse un premier cinese. L’importante, pertanto, non è che chi comanda la sanità, ma che io andando a quell’organizzazione trovi competenza e non un baraccone. Che, ribadisco, vada nelle scuole e trovi passione di insegnare e competenza e non un baraccone! Altrimenti non assisteremo alla fuga dei cervelli, ma solo perchè nessuno riconoscerà le nostre lauree. Sono un talebano a chiedere competenza ?

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