Vicenza: La provincia scrive agli istituti. L’assessore vuole «il crocifisso in tutte le classi»

«Esponete il crocifisso nelle aule». È questa la richiesta che Morena Martini, assessore provinciale all’Istruzione, ha rivolto ai dirigenti degli istituti superiori della provincia nell’inviare loro la lettera di auguri di buon anno scolastico. Auguri estesi anche gli studenti, agli insegnanti, al personale Ata.
L’appello dell’assessore provinciale Martini è stato inviato lunedì, ma reso noto soltanto ieri da una nota della Provincia.
«Ritengo – scrive Martini nella lettera indirizzata agli istituti superiori – che vada valorizzato e riproposto anche l’uso dei simboli che richiamano le nostre origini culturali. Da qui la richiesta di esporre nelle aule il crocefisso, che rappresenta, indipendentemente dal valore religioso attribuitogli dal singolo, l’insieme di quei principi e valori umanistici, etici e comportamentali che costituiscono il patrimonio storico e le radici più profonde della nostra cultura».
«In tale senso – prosegue la lettera dell’assessore – il crocefisso può svolgere, anche in una dimensione laica diversa da quella religiosa cristiana che gli è propria, una funzione simbolica altamente educativa a prescindere, ripeto, da ogni singola e specifica confessione religiosa professata dagli alunni».
Un invito, questo dell’assessore, destinato probabilmente a far discutere e a riaprire il dibattito su una scuola che si definisce “laica” per dettato costituzionale, dove convivono e si confrontato pensieri, religioni, culture non solo diverse ma spesso addirittura opposte.
Il messaggio prosegue poi sottolineando che “l’educazione e il sapere sono una risorsa per le singole persone, ma anche per lo sviluppo dell’intera comunità”.
Agli oltre 36 mila studenti delle scuole superiori, l’assessore lancia l’invito a «guardare alla scuola con fiducia perché è fatta di persone che proprio della vostra fiducia nutrono il loro lavoro».
Quanto alle famiglie degli studenti, Marti ni augura loro «di saper guidare con saggezza e serietà le nuove generazioni nell’avventura della crescita, individuando percorsi per la valorizzazione dei loro talenti individuali e per una buona educazione ai valori della vita, del rispetto reciproco e della solidarietà»”

L’articolo è stato pubblicato su Il Giornale di Vicenza

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53 commenti

ciceracchio 2la vendetta

BEH VISTO CHE SIAMO IN DEMOCRAZIA ,IN UNO STATO LAICO E SOVRANO ;
DOVE NELLE AULE SI DEVE ESPORRE; LA BANDIERA ITALIANA E QUELLA EUROPEA,E MAGARI IL RITRATTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBLICA. CODESTA PERSONA DOVREBBE ESSERE RIMOSSOSSA X LEGGE DAL SUO INCARICO .
INCARICO CHE RISPONDE ALLE LEGGI DI STATO E NON AI DETTAMI VATIVìCANI , TUTTI GLI STUDENTI HANNO DIRITTO ALL’ORA AFINCHE VENGA ESPOSTO IL LORO SIMBOLO RELIGIOSO ……… SE MAI IO DIVENTASSI ASSESSORE PROPORREI CHE LE AULE ESPONGANO TUTTE UN FIASCO DI VINO DOC……..POICHE’ NON CI SIA DIFFORMITA’ NEI SIMBOLI,,,,,,

Markus

piuttosto che un uomo in croce non sarebbe più bello essere originali e appendere l’immagine di una donna sgozzata ? anche quella mi sembra abbastanza crudele ed attinente alla nostra origine di popoli dominatori e conquistatori. Magari una di quelle belle immagini medioevali delle streghe torturate…

Magar

Le sueorigini culturali.

È maleducazione, se dico alla signora in questione cosa dovrebbe farci col crocifisso?

Magar

il crocefisso, che rappresenta, indipendentemente dal valore religioso attribuitogli dal singolo, l’insieme di quei principi e valori umanistici, etici e comportamentali che costituiscono il patrimonio storico e le radici più profonde della nostra cultura».

Già, magari anche falce e martello: esponiamo anche quelli?

Massimiliano

Spero che il coordinatore del circolo UAAR di Vicenza ( Mosè Viero ) abbia già contattato l assessore e ribadire per l’ennesima volta il prinicipio supremo della laicità della scuola pubblica italiana nonchè dello Stato Italiano.

Magar

«In tale senso – prosegue la lettera dell’assessore – il crocefisso può svolgere, anche in una dimensione laica diversa da quella religiosa cristiana che gli è propria, una funzione simbolica altamente educativa a prescindere, ripeto, da ogni singola e specifica confessione religiosa professata dagli alunni».

Perché naturalmente tutti gli alunni professano una confessione religiosa!

anticlericale

basta crocifissi,basta religione….godiamoci la vita e basta,nel 2007 ancora ste croci….che rottura…nn diventeremo mai come la francia.W VOLTAIRE

Magar

(riprovo)
E poi: naturalmente tutti gli alunni professano una confessione religiosa!

pietro

@ Massimiliano
ma non ti sei accorto che in questo stato la bandiera viene acquistata solo nelle vigilie delle finali di calcio ? pensi veramente che se togliamo il crocefisso (auguri per il rappresentante UAAR, ma si tratta di una norma statale e neanche lui può fare nulla a meno che non valga di più la sua presenza ) diventeremo tutti più statalisti.

ren

Che valore umanistico può avere la croce? Questa la deve spiegare la signora assessore. E’ solo una scusa per farsi bella con la curia. Chissà cosa ne avrebbe in cambio. Perchè non si occupa dei bisogni della scuola anzichè *****ggiare con questioni irrilevanti.

ibridux

io mi sforzo d’esser comprensivo, educato e pacato. ma sinceramente mi sto rompendo i c……i di tutti questi bigotti che pensano di inporre il loro stupido credo agli altri

Flavio

La norma che prevedeva il crocifisso nelle aule è parte di un regolamento ministeriale (non è una legge votata in parlamento) in epoca fascista (con il cattolicesimo religione di stato).
E’ giusto non metterlo dove non c’è e rimuoverlo dove c’è, per logica applicazione del principio della laicità dello stato e della pari dignità dei cittadini (variamente credenti e atei) di fronte alle istituzioni pubbliche.
Se un tribunale amministrativo afferma il contrario, è perché non applica le leggi ma sottostà al clericalismo.

Giona

Si potrebbe mettere anzicche’ un crocifisso in ogni classe, tutti i crocifissi in una classe. Poi ci mettiamo dentro anche l’assessore che se li ammiri e goda quanto vuole dei “valori umanistici” rappresentati da quell’uomo inchiodato in nome del quale sono stati ammazzati a milioni. Che bei valori umanistici, svellere gli arti alla gente e dargli fuoco.

claudio

noi atei al vicino al crocifisso potremmo appenderci la foto della HACK, maremma buaiola quello se strappa i chiodi da solo pur de scappà

rossotoscano

certo che affermare che il ( e non un) simbolo religioso per eccellenza del cattolicesimo possa essere un simbolo laico nelle aule scolastiche vuol prprio dire giocare con le parole e con le menti e coscienze degli studenti…sarebbe come dire che la falce e il martello sono anche simboli religiosi… poi queste radici cristiane(leggi cattoliche) sono tutte da dimostrare…

il Filosofo Bottiglione

è giusto, il crocifisso è la massimo simbolo di laicità.
è anche il massimo insegnamento, quindi esporre i crocifissi ed abolire gli insegnanti di italiano e di matematica.

viva cristo re, viva la santissima vergine di guadalupe!

nas

vista la qualita’ della scuola italiana, sarebbe piu’ opportuno mettere un banco dell’ asino in tutte le classi

Vash

La cosa migliore che si può fare è rispondere a richieste come questa con una sonora e pubblica risata, infatti si tratta di una richiesta non solo assurda ma frutto di ottusità, quindi fare discorsi tecnici e sociologici a certe persone è inutile. Questo assessore va pubblicamente deriso, semplicemente ed allegramente, così staremo tutti meglio ed i teocon la smetteranno di usare certi metodi fondamentalisti.

cartman666

I programmi fanno acqua da tutte le parti, il livello degli studenti e’ basso, ci sono molti professori finti malati, l’edilizia scolastica fa schifo,e questa pensa al crocifisso nelle aule?

nas

e se ne mettessimo uno a grandezza naturale a condizione di utilizzarlo per gli insegnanti assenteisti ? (compresa la corona di spine)

raphael

ma porca paletta…
ma se anche fosse (e non lo è) un simbolo laico, non cessa per questo di essere un simbolo cristiano!
Ne vogliamo uno che sia laico e basta senza carichi ulteriori
Non c’è? allora togliamolo da lì e che ogni cattolico se ne porti uno suo da casa e lo metta sul banco a pena di una nota di demerito

Jeeezuz

beh, continuano a NON precisare in quale verso và appeso il crocifisso…

Stefano Grassino

caro anticlericale, tu scrivi viva Voltaire ed io scrivo viva Robespierre

tadeus

Perche esporre nelle aule il crocefisso?? secondo Morena Martina il crocefisso svolge una dimmensione “LAICA” diversa da quella religiosa cristiana DOVE ¡¿una finzione simbolica altamente educativa? NEL MEDIOEVO, dove?… La signora si guardi intorno a Vicenza? sui muri sporchi delle case, lugubri, sulle facciate delle scuole, graffiti, ma che bruttezza nelle periferie delle citta e mi chiedo; altamente educativa ? disperata frustrazione , lei ha occhi per vedere scritte,anche cattive frase inconclusa incisa sui fontane, pietre antiche, treni, i marciapiedi iriconoscibile rivela una visione del mondo troppo post contadina arcaica.

Red Passion

se la croce “svolge una funzione simbolica altamente educativa” alora EVVIVA LA MALEDUCAZIONE!

Red Passion

ERRATA CORRIGE: sostituire alora con allora. Chiedo scusa

Silesio

Memento. Pende sempre come una mannaia la proposta di legge del centrodestra n. 2749 del 2002 che “impone l’obbligo” della esposizione dell’inchiodato in tutte le aule delle scuole di ogni ordine e grado e in tutte le università e accademie del sistema pubblico integrato di istruzione, negli uffici della pubblica amministrazione considerata in ogni sua branca e degli enti locali territoriali, in tutte le aule nelle quali sono convocati i consigli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e delle comunità montane, in tutti i seggi elettorali, in tutti gli stabilimenti di detenzione e pena, negli uffici giudiziari e nei reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, in tutte le stazioni e le autostazioni, i porti e gli aeroporti, in tutte le sedi diplomatiche e consolari italiane e in tutti gli uffici pubblici italiani all’estero.

Nifft

Perché non appendere anche la bandiera del Vaticano, o direttemante la foto del papa… Anche queste sono infatti le “tradizioni” italiche. Anche queste hanno un significato altamente “educativo” e “laico” no?

ciceracchio 2la vendetta

perche’ non esporre il totem (manitu’) infondo e’ sempe un dio ?????e poi farebbe molto folcrore ,,,

Azathoth

@ Lamb of God

strano…. anch’io leggendo questa notizia, ho pensato subito ai Marduk 🙂

Carlo

Esponiamo una ghigliottina in tutte le scuole confessionali, meglio se a dimensione naturale e funzionante 🙂 E’ un simbolo di laicita’ e fa parte del nostro patrimonio culturale 🙂

Devo dedurre che nel veneto le scuole pubbliche sono dei modelli di perfezione, se l’assessore ha tempo di pensare a queste sciocchezzuole. Ma pensare ai programmi e al miglioramento della qualita’ di insegnamento no??

il Filosofo Bottiglione

@nas

forse ci vorrebbe un banco dell’asino anche nel palazzo della provincia di Vicenza

Mifepristin

Le nostre origini autentiche sono pagane, il cristianesimo si è innestato con la violenza nella nostra cultura, a causa degli interventi repressivi degli imperatori romani cattolici del V-VI secolo, quindi che si arredino le scuole con statue degli dèi romani, questo è vero ritorno alle radici della civiltà europea.

faidate

Esporre una scatola di fiammiferi (o, nelle classi più moderne, un accendino, magari vicino all’estintore, obbligatorio più del crocefisso) ricorderebbe agli scolari un altro lato della nostra storia, (civiltà?), il rogo di Giordano Bruno, che avrà sofferto più o meno come Cristo in croce (ma non se l’è presa con papà rimproverandolo di averlo abbandonato).

Aldo Grano

Una modesta proposta da un cattolico, che proverò, per curiosità, a fare anche in parrocchia: se sostituissimo il Crocifisso, nelle scuole e in tutte le aule pubbliche aperte al pubblico, con la frase “AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO”. Potrebbe essere, almeno su questa lunga battaglia tra laici e cattolici italiani, se non pace, almeno un armistizio…E a voi laici piace l’ idea?
Aldo

Carlo

Ciao Aldo, l’idea non e’ male, ma non capisco esattamente questa grande passione nell’appendere cose ai muri degli edifici pubblici. A me piace la scienza, la filosofia e la letteratura, ma non vorrei foto di grandi scienziati o letterati appese ai muri degli edifici pubblici. Non e’ molto meglio curarsi della pulizia e del buon stato dei muri stessi, non dimenticando soffitti e pavimenti?
Non mostrerebbe a tutti in maniera concreta la civilta’ e il rispetto per lo stato, meglio di mille bandiere, foto e simboli vari??

faidate

Per Aldo Grano
Perché pensi che già dalla scuola si debba cominciare con gli slogan del tipo “ Chi la fa l’aspetti, moglie e buoi dei paesi tuoi etc?” pieni di saggezza popolare, ma che lasciano il tempo che trovano? Chi è affezionato al tuo slogan, viene in chiesa, chi glielo proibisce? Perché lo devi diffondere d’ufficio, obbligatoriamente?

Magar

@Aldo Grano
La proposta è già più sensata, perché la “regola d’oro” assomiglia a qualcosa di condivisibile.
Tuttavia, nel caso, sostituirei “amare” con “rispettare” (e non mi importa se nel Vangelo è scritto “ama”), perché l’amore è un fatto privato, mentre il rispetto reciproco è la base della civile convivenza.

In ogni caso, non vedo perché appendere per forza scritte dal sapore di massima evangelica in una scuola pubblica. Non è con motti e regolette che si impara il rispetto reciproco. (In effetti spesso voi cattolici militanti siete ben lungi dall’impararlo.) Ed è bene non rischiare di far pensare agli alunni che lo Stato approvi e faccia propri i contenuti del Vangelo, visto che non è (più) così.
Per questo, la Dichiarazione Universale sarebbe molto meglio.

Stefano Grassino

La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo mi stà bene se applicata ai credenti ma non ai preti.

Lucy Van Pelt

Se proprio si deve appendere qualcosa in tutte le aule proporrei la frase del prof Flamigni :”La scienza non ha bisogno di nessun Dio”. Giusto per par condicio con l’ineliminabile ospite delle nostre pareti…

lik

@ Carlo

Sono d’accordo con te. Sul muro non dovrebbe esserci nessun simbolo, né crocifisso, né altro, invece trovo giusto che all’uscita delle scuole pubbliche vi sia la bandiera dell’Italia. Dopottutto le scuole sono dello stato italiano, non sono mica piovute dal cielo o da non so quale solidarietà internazionale.

Silesio

Credo in ogni caso che il problema non sia solo di natura “rappresentativa” o simbolica. Il crocifisso – ossia l’esposizione del cadavere di un impiccato – urta fortemente con il dovere di tutelare i minori da immagini crude e violente. Da un lato il garante delle comunicazioni si fa in quattro per siglare protocolli con le TV per impedire la diffusione di immagini crude e violente nelle fasce protette, dall’altro lo stato autorizza l’esposizione della raffigurazione di un cadavere nelle aule scolastiche. Si tenga presente che la legge fascista ancora vigente prescrive l’esposizione del “crocifisso” e cioè non della sola croce, ma della croce con sopra l’uomo morto. Quindi l’esposizione della croce senza sopra il cadavere costituisce un inadempimento da parte del dirigente scolastico. Se la visione di un cadavere in croce costituisce una violazione del dovere di preservare i minori da immagini crude e violente, allora mi pare che non ci sia… cristo che tenga! Lo stato mantenga pure il crocifisso, ma nello stesso tempo dovrà pagare i danni per lesioni, nel caso che con un buon avvocato si dimostri che tale visione ha turbato l’equilibrio psicologico del bambino. Dimostrare un effetto del genere non sarà cosa particolarmente difficile. Quindi, la chiesa cattolica o chi per essa (lo stato italiano in questo caso), oltre a dover pagare i danni per i reati di pedofilia, sarà chiamata anche a rifondere i danni per necrofilia. Io sinceramente penso che sia questa la strada da seguire per far rimuovere tale scalpo dai luoghi pubblici.

Gianfranco

Gli ultimi post mi fanno ricordare che il crocefisso in aula è stato imposto in un periodo dove sui muri lo Stato appendeva le foto del Re, del Duce e di slogan.
Come mai nelle scuole è rimasto il crocefisso e non un bel ” Libro e moschetto” sotto?

Simone

L’assessore commette un errore di fondo nella sua missiva: parte con il presupposto che ogni alunno professi una religione. Dimentica che si può anche non professare alcuna religione.
Sul valore laico e/o religioso di una croce dove è appeso un uomo agonizzante ben inchiodato, ho i miei forti dubbi. Le croci all’eopca romana erano strumenti di tortura.
Se gesù fosse nato nel periodo della rivoluzione francese ora nelle scuole sarebbe appesa una bella ghigliottina in miniatura con tanto di testina nell’atto di rotolare in un corbello.

Asatan

Sono anch’io dell’idea cha a scuola si dovrebbe esporre solo la nostra bandiera. E poi meno religione e più EDUCAZIONE CIVICA.

Aldo Grano

Ringrazio tutti quelli che hanno risposto. A coloro che non accettano alcun compromesso vorrei ricordare che anche per potere sottoscrivere un documento o, ancor peggio, un programma unitario al Vs/prossimo congresso, dovrete accettare compromessi, perché, scusatemi la bestemmia in casa Vostra, l’ ateismo e l’ agnosticismo italiani hanno diverse anime. Ai più giacobini, presenti in questo e in tanti altri post del sito, a coloro che sognano, magari pensando di scherzare, di eliminare con la forza Crocifssi, preti e devoti, ricordo che tali idee hanno portato non solo ai massacri della Rivoluzione Francese, ma a guerre, come quella di Spagna del ’36 e quella degli anni ’20 in Messico, dove ci si è ritrovati con montagne di cadaveri, per lo più donne, vecchi e bambini, per lo più morti per gli stenti e le malattie causate dalla guerra e, soprattuttto, ci si è ritrovati senza vinti né vincitori, al punto di partenza,ma capendo, se non altro, la necessità di far tacere le armi. Ora, prima di ricascarci, non varrebbe la pena di evitare di aizzare all’ odio e alla distruzione del nemico?
Poichè non c’è ADSL nella mia zona, non potrò continuare a rispondere su questa notizia, ormai difficile da raggiungere perché sepolta da dozzine di altre. Se vorrete, continueremo su notizie più fresche.
Aldo

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