Se la decisione arrivasse da un assessore cattolico farebbe meno rumore. E lui lo sa bene. Ma proprio perché il rumore non si trasformi in polemica, premette: «L’approccio alla questione, va da sé, resta laico. Noi abbiamo deciso di ascoltare tutte le voci: un modo per realizzare un confronto dialettico e costruttivo, e rispettare anche coloro che hanno problemi a seguire il Comune in questo percorso. Poi noi decideremo con il sereno distacco di sempre». Ma arriviamo alla notizia: l’assessore al Commercio Alessandro Altamura (ala laica della Margherita) ha deciso di consultarsi con la Curia per mettere a punto il calendario delle domeniche con i negozi aperti.
«Giusto per evitare i boatos del giorno dopo, (sinistra radicale in testa, ndr) – ha dichiarato ieri Altamura – voglio spiegare che ho chiamato il portavoce del Cardinale Poletto con questo fine: evitare le polemiche che si sono scatenate negli anni scorsi su questo tema. Perché, com’è noto, la Chiesa preferirebbe che il riposo domenicale venisse rispettato». D’altronde lo stesso Papa Ratzinger pochi giorni fa lo aveva ricordato: «La domenica deve restare festiva perché non si perda il senso della vita».
Resta il fatto che per la prima volta nella storia di Palazzo civico, al tavolo delle trattative sul tema delle aperture domenicali, vicino al presidente dell’Ascom e ai sindacati è chiamato a partecipare con un proprio contributo (magari anche solo scritto) anche l’arcivescovo Severino Poletto.
Per chi non ricordasse le puntate precedenti ecco un breve riassunto. Da anni ormai intere pagine di giornale vengono riempite dalle polemiche legate all’apertura dei negozi la domenica. Scontri culminati nel monito della Curia che, sul settimanale della diocesi, «La Voce del popolo» arrivò a deprecare ufficialmente il provvedimento. I negozi aperti la domenica, ma anche tutta la sera, come nel caso delle «notti bianche» scatenarono l’ira del cardinale Poletto. Ecco quindi che quest’anno, per prevenire eventuali dissapori, l’assessore Altamura ha deciso di consultarsi anche con la Curia, per arrivare ad una soluzione un po’ più mediata.
Non che la Chiesa rappresenti l’unico «ostacolo» all’apertura a ciclo continuo dei negozi anche la domenica, anche dopo il tramonto. Ci sono anche i sindacati che giustamente pensano a tutti quei lavoratori che, ritrovandosi a dover alzare la saracinesca anche di domenica, vorrebbero aver diritto al riposo compensativo e al pagamento degli straordinari: «Anche il sindacato parteciperà infatti al tavolo – ha spiegato ieri l’assessore – ma questo è accaduto già negli anni scorsi». La novità di quest’anno, invece, – che nonostante le premesse di Altamura «noi restiamo laici», farà arricciare il naso a qualcuno, se non invocare «l’autonomia delle istituzioni dalla Chiesa» – è il coinvolgimento diretto della Curia in questa decisione. Ma Altamura stoppa sul nascere ogni perplessità: «Nessuno dice che il parere richiesto diventerà vincolante, al contrario mi pare una decisione molto corretta ascoltare chi dà voce ai dubbi dei tanti lavoratori credenti, per esempio».
In ogni caso si parte con il piede della massima dialettica possibile. Chissà se basterà, quest’anno, per ridurre a zero le polemiche sul lavoro domenicale o sui grandi eventi che durano sino a notte fonda? «Speriamo di sì – conclude l’assessore – ci incontriamo proprio per sentire i pareri e le ragioni di tutti per decidere nel migliore dei modi. Nessuna opinione risulterà decisiva, se non quello del sindaco, della giunta e del Consigli, ma il confronto a priori non ha mai fatto male a nessuno».
Articolo di Emanuela Minuccia pubblicato su La Stampa
Non capisco il problema. Nel nostro territorio convivono molteplici ordinamenti giuridici di diritto pubblico, che si riconoscono reciprocamente l’uno con l’altro: la Comunità Europea, lo Stato italiano, la Chiesa Cattolica, le Regioni, le Province, i Comuni, e altri enti territoriali minori (consorzi e simili). E’ normalissimo che uno di questi enti, nel prendere una decisione, senta gli altri che esercitano giurisdizione, negli spazi di propria competenza, nel medesimo territorio. Fa parte del principio di leale collaborazione, che vale sia tra soggetti pubblci e cittadini privati (p. es. nel rapporto stato-cittadino), che nei rapporti tra ordinamenti giuridici (p. es. Regioni-Comunità europea, o Stato Chiesa).
Mi sembra che ci stiamo creando tanti falsi problemi.
no, scusa mizar, ma sarebbe come chiedere alla francia un parere se sia lecito o meno aprire i negozi il 14 luglio…chi crede nei valori della rivoluzione francese può decidere di considerarlo un giorno festivo. nello stesso modo la chiesa può benissimo prescrivere ai fedeli il riposo obbligatorio di domenica, gli ebrei il sabato e i musulmani la domenica…ma non hanno nessun diritto di decidere anche per gli altri come se questi giorni fossero una loro proprietà…
*Mizar
La Chiesa non mi sembra che sia un Ente e comunque la sua collaborazione non è mai stata leale od imparziale, anzi! Inoltre, perchè la Domenica accanto agli eremi, monasteri ed altri edifici di culto sono aperti gli esercizi commerciali che la Chiesa stessa gestisce, direttamente o indirettamente, vendendo libri, souvenir ed altro materiale religioso?
Se i lavoratori credenti devono santificare le feste non dovrebbero mai mercificare in nessun luogo.
E che dire di tutti quei bei siti Internet di sponda Cattolica che vendono materiale religioso vario? Che si fa? Si chiude il server la domenica?
lo dico sempre io , la chiesa limita il piacere della vita…..me ne voglio anda da sto paese,la scandinavia è il posto + bello al mondo,e ci sn pure poki cattolici
Non so chi è più pazzo, la Chiesa che vuole mettere bocca da tutte le parti, oppure gli altri pazzi che glie lo permettono. Il Vaticano si dovrebbe occupare solo di anime cattoliche e basta!
E chiedere ai musulmani il permesso di tenere aperti i negozi il venerdì?…
Ricordo, se ce ne fosse bisogno, che l’ipocrisia cattolica ha dato un dimostrazione supplementare, nell’occasione in cui il vescovo di Padova ha tuonato contro l’apertura domenicale dell’Ikea locale.
Però, quando l’Ikea per l’alto numero di clienti ha avuto bisogno di ampliare il parcheggio, il terreno limitrofo che è stato affittato a 12.000 euro al mese … apparteneva alla curia.
Che si è ben guardata dal rifiutarsi di affittarlo in nome dei suoi sacri principi.
Questi che predicano una morale beghina imposta anche a noi, in realtà hanno solo DUE principi: Denaro e potere!
la notizia non mi tocca, alla domenica di solito vado a spasso per le colline e le montagne umbre, non chiudono mai per turno ne per ferie e non se sente messa che dio voglia, a parte la presenza massiccia di edicole sacre e di eremi, spesso però tornano utili per un pò d’ombra e per rinfrancarsi il fisico.
I preti aprono la saracinesca proprio la domenica e incassano i soldi per le offerte. Vorrebbero il monopolio della domenica.
nesssuno obbliga i commercianti ad aprire la domenica e la gente a fare shopping. Non vedo perché si dovrebbe chiedere il permessso ai preti.
E’ lo stesso discorso delle partite che loro vorrebbero di sabato, pero’ sono convinto che i fedeli
rimangono gli stessi quattro gatti,ed e’ una polemica strumentale.
Certo che quest’assessore, che bella figura.
io lavoro nel settore turistico alberghiero e si sa che la domenica è un giorno sacrosanto di lavoro… vogliamo chiudere alberghi, ristoranti e tutte le strutture ricettive? bene, sono d’accordo con scarpette rosse, iniziasse lui a dare il buon esempio chiudendo le chiese( i parroci a fine mese vengono pagati) , chiudendo tutti gli alberghi ex conventi o appartenenti all’istituzione cattolica romana, dando la domenica libera a tutti i dipendenti delle migliaia di negozi di catto-cadgets, delle mense pubbliche e delle case di riposo gestite dalla santa romana ex-clesia etc etc… iniziasse lui a dare il buon esempio e poi parlasse
queste sono le notizie che più mi fanno arrabbiare, perché per fare un esempio non ci chiedono se vogliamo essere svegliati alle otto della domenica dalle campane?
stiamo tornando indietro pericolosamente indietro, la chiesa non può entrare nelle decisioni di tipo amministrativo, diventeremo in tutto e per tuuto, uno stato islamico con la sharia, i cattolici sono uguali agli islamici.
anticlericale, come non quotarti sulla Scandinavia?
🙂