Le sempre più numerose leggi locali ispirate alla sharia (perda syariat) , minacciano la libertà religiosa dei non musulmani, costretti ad adattarsi al costume islamico senza possibilità di scelta. Da tempo il problema è stato sollevato da leader religiosi come pure da autorità politiche, ma al momento nessuna iniziativa concreta è stata adottata.
Preoccupa l’ultimo episodio denunciato da una famiglia cattolica di Padang, provincia di Nord Sumatra: Stefanus Prayog Ismu Rahardi ha 3 figlie, di cui 2 frequentano scuole statali; di recente gli insegnanti hanno chiesto alle ragazze di indossare l’jilbab (parola indonesiana per indicare il velo islamico, ndr). “È la prima volta che succede – riferisce l’uomo- e le mie figlie sono spaventate, io ho cercato di fare vedere loro il velo semplicemente come un accessorio in più da indossare, ma capiscono chiaramente che il problema va ben oltre l’estetica, percepiscono di trovarsi in un clima ostile alla loro religione”.
Il caso non è isolato in questa provincia a stragrande maggioranza musulmana. Qui dal 2002 più di 19 distretti hanno varato le cosiddette perda syariat, normative che andrebbero, però, applicate ai soli cittadini musulmani. Una studentessa cattolica della scuola pubblica SMU Negeri II – distretto di Pesisir Selatan – racconta che dal 2005 anche questo istituto ha introdotto l’obbligo del velo e lei di fatto ha dovuto adattarsi. “Gli insegnanti facevano pressioni, perché anche io mi adeguassi – dice – e ora la gente che mi vede per strada pensa che mi sia convertita all’islam”. […]
Indonesia: studentesse cattoliche costrette ad indossare il velo islamico
14 commenti
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Ecco cosa succede quando si lascia spazio alle religioni. Farebbero meglio a ricordarselo, i nostri amministratori locali tanto favorevoli ai crocefissi.
Sfortunato il paese in cui i precetti religiosi vengono prima dei diritti dell’individuo…
Ho paura che l’Italia possa fare la stessa fine.
Per chiarezza prima che qualcuno mi accusi di attaccare solo la chiesa cattolica: essere costretti a portare il velo e’ inaccettabile, molto peggio di avere un crocefisso in classe, ma l’atteggiamento di fondo e’ lo stesso. Cioe’ prevaricare chi non la pensa allo stesso modo, imponendogli un simbolo non voluto; ovviamente la chiesa cattolica e’ piu’ subdola e meno brutale degli islamici.
se si pensa che anche le turiste che vanno in quei paesi, sono costrette a mettersi il velo.
La sharia e’ una delle piu’ grandi infamie dell’umanità.
auguri per quando dovesse arrivare la sharia in occidente ! Vedremo le atee ed agnostiche col velo ?
Pietro
concordo con carlo.
pietro evidentemente non ha capito una mazza, ma se è chrétien non me ne stupisco.
velo=crocifisso (simboli di valori che si pensa essere condivisi) ———-> dittatura religiosa
@ cartman666
Credo che in Indonesia dipenda dalle isole, le indonesiane hanno anche una cultura orientale non solo islamica, una volta ho parlato con una di loro, musulmana, che ha sposato un italiano, mi ha detto che quando con gli uomini turisti stranieri, musulmane o no, arrivano come condor, per farsi sposare e farsi portare in occidente mentre questo succede raramente negli altri paesi islamici, dove anzi sono le donne ad andarsi ad accalappiare gli uomini come quella che lo aveva chiuso nel bagagliaio della macchina. La cantante Anggun è di origine indonesiana musulmana, bellissima ma tappa, infatti quando le hanno fatto scendere le scale con la marcuzzi al festivalbar si è arrabbiata come una biscia. Certo ha poi vissuto l’adolescenza in Canada e in Francia quindi si è stata corrotta dall’occidente perverso, ma da quanto racconta lei ha vissuto in un contesto liberale in Indonesia. Purtroppo l’islam radicale sta prendendo piede anche in questi paesi, un islam radicale liberista sul piano economico e liberticida sul piano dei diritti civili.
@lik
ma sei straniero, scusa???non si capisce un tubo di quello che scrivi…
In effetti…
“percepiscono di trovarsi in un clima ostile alla loro religione”
Spesso anche i cristiani amano far sentire il prossimo “in clima ostile alla propria religione”.
A me i fanatismi fano cadere le braccia, indipendentemente dal feticcio agitato dal malato di mente di turno.
Ad ogni modo non vedo molta differenza fra impore il velo e imporre la presenza invasiva e pseudo morale catolica a chi è di orientamento diverso.
Alla fine della fiera è la stessa cosa.
@ riccardo e ernesto
Non ho mai avuto nessun problema per dialogare su questo blog (soprattutto con te ernesto) anzi… se non capite tanto meglio, due in meno, soprattutto ernesto che non è straniero anzi vive proprio sulla luna.
Ma che indossino minigonne…