La Congregazione della Dottrina della Fede risponde ad un quesito della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti affermando che (Eutanasia, il Vaticano ai vescovi Usa. “Lo stato vegetativo è una vita da rispettare”, la Repubblica, 14 settembre 2007):
Anche se in “stato vegetativo permanente”, il paziente “è una persona, con la sua dignità umana fondamentale”. […] anche al paziente che si trovi in questa situazione “sono dovute le cure ordinarie e proporzionate, che comprendono, in linea di principio, la somministrazione di acqua e cibo, anche per vie artificiali”.
[…]
“La somministrazione di cibo e acqua, anche per vie artificiali è in linea di principio un mezzo ordinario e proporzionato di conservazione della vita”.
[…]
Tale somministrazione, spiega il dicastero vaticano, “è quindi obbligatoria, nella misura in cui e fino a quando dimostra di raggiungere la sua finalità propria, che consiste nel procurare l’idratazione e il nutrimento del paziente”. Secondo l’ex Sant’Uffizio, “in tal modo si evitano le sofferenze e la morte dovute all’indebolimento progressivo dell’organismo e alla disidratazione”.
È difficile commentare (i corsivi sono miei). L’inferenza più affascinante è quella dall’affermazione che le cure sono dovute (che ha ancora una sfumatura di non imposizione: se qualcosa è dovuto – come un tributo o un ringraziamento – ancora non è necessario legare il malcapitato per porgli il nostro sentito e sincero omaggio) all’obbligatorietà. Per il bene del paziente, ovviamente. Al quale nessuno però s’è preso la briga di domandare cosa voglia fare della sua vita (prima di scivolare nello stato vegetativo permanente, si intende).
L’idea sottostante è sempre la stessa: la vita è un dono, ma un dono particolare di cui non puoi disfarti rincartandolo e infilandolo sotto l’albero, non puoi disporne, il tuo vero intento (e comunque quello cui devi conformarti) è di prolungarla il più possibile, anche se non capisci più un cazzo di niente e non c’è nessuna speranza di miglioramento, pertanto rassegnati ad essere nutrito e idratato artificialmente (il tuo parere non conta), il Sant’Uffizio sa meglio di te cosa è giusto e cosa sbagliato. Fine della discussione. Anzi, non la cominciamo proprio, la discussione. La Verità mica si discute. Che siete duri d’orecchie?
Ah, Benedetto XVI ha ordinato la pubblicazione del testo contenente le disposizioni sullo stato vegetativo.
(Non è un argomento razionalmente cristallino, ma non posso fare a meno di ricordare, all’invocazione del rispetto di una vita ormai meramente organica, quante esistenze nel senso pieno del termine siano calpestate da questi fantocci vestiti di nero, con la benedizione di altri candidamente vestiti).
Articolo di Chiara Lalli pubblicato sul blog Bioetica
La lotta sarà dura. Su questo tema non vogliono cedere.
non saremo mai veramente liberi in questo paese.NO VAT , NO ISLAM ……W la Libertà
su questo argomento non si può trattare, la vita è mia e devo poter decidere quando spegnere l’interruttore, nessuno è delegato a decidere per me, lo vogliono capire i religiosi? se vogliono morire tra atroci tormenti prolungati nel tempo sono affari loro, ma non possono imporlo ad altri.
loro non mollano, ma nemmeno noi, e comunque il diritto all’eutanasia, sarà un diritto che verrà sempre più applicato in europa, l’italia rimmarrà indietro, su questo non ci sono dubbi, ma la cosa non tangerà l’europa, anzi forse spronerà l’italia a rendersi più civile.