Il Senatore Ernie Chambers di Omaha ha deciso, incurante della legge e soprattutto delle relative tavole, di citare in giudizio il responsabile di “infinite morti, eccidi e calamità naturali” (nelle parole del deputato). In due parole, Dio onnipotente. L’intenzione di Chambers è, come dichiara, di “creare un precedente legale” affinché probabilmente chiunque possa querelare Dio in caso di incidenti più o meno piccoli e ottenere forse un risarcimento, ma al massimo spirituale. Una nuova vendita delle indulgenze – e gli sconti sui prezzi ottenibili in tribunale – è solo un passo più in là.
USA, senatore cita in giudizio Dio
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In realtà l’azione del senatore è una voluta provocazione. Da tempo si sta battendo per un legge che limiti la possibilità di intraprendere “cause futili”. Secondo la costituzione americana tutti possono querelare tutti per tutto.
Al di là delle motivazioni trovo interessante l’idea: in poche parole, se dio eisiste ed è infinitamente onnipotente e buono – attributi da sempre a esso associati – non può, pena la contraddizione interna, permettere il male, in quanto contrario alla sua natura divina (e non parlatemi di redenzione dal peccato e giustizia post mortem). Se permette il male, allora non è onnipotente, pertanto i credenti adorano un essere imperfetto e limitato, buono fin che si vuole, ma inetto. Se è onnipotente e permette il male, allora non è capace di amare, il che è perfettamente in linea con l’antico testamento e la sua barbarie. Pertanto è più che lecito citarlo in giudizio per sadismo e atti di violenza sui figli (non è forse chiamato il padre?).
Il senatore in questione non ha il senso del ridicolo.