Chiusa in casa per tre anni dal marito, costretta ad indossare solo il pigiama, controllata a vista dalla suocera “per non essere inquinata dall’Occidente”. Dopo 1095 giorni, è finito l’incubo di E.H., vent’anni, marocchina. Questa mattina è riuscita a scappare in strada, nel quartiere popolare del Cep: i carabinieri l’hanno salvata.
Era arrivata tre anni fa per vivere con il marito, un manovale marocchino che ha tre anni più di lei e con il quale era sposata da cinque anni. Ma ha subito scoperto l’inferno. Continue violenze fisiche, psicologiche. La ragazza è stata rinchiusa nella camera da letto della casa che il marito condivideva con la madre alla periferia della città. E non è più uscita. Chiusa a chiave, con il permesso di muoversi solo per andare in bagno.
Dopo quasi tre anni di prigione, ha approfittato di un momento di distrazione della suocera ed è scappata. In pigiama, piangendo e chiedendo aiuto. I passanti l’hanno soccorsa e l’hanno protetta, fino all’arrivo dei carabinieri, che l’hanno condotta in caserma.
Il marito e la suocera sono stati denunciati: lui per sequestro di persona e maltrattamenti, lei per favoreggiamento. La giovane è stata affidata a un istituto religioso.
Chiusa in casa per tre anni dal marito, marocchina fugge dalla “prigione”
16 commenti
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ahi ahi queste persone religiose … Non perdono il vizio di inculcare il loro credo con la violenza, fisica e verbale. Sono tutti uguali. Mi chiedo che fine farà la ragazza. Forse sarà accolta da una delle tante case di accoglienza cattoliche? Dalla padella alla brace?
“La giovane è stata affidata a un istituto religioso.”
Non capisco cosa ci sia da stupirsi, non essendovi in Italia una rete di accoglienza gestita da movimenti laici, è ovvio che i religiosi prendono il sopravvento, è la stessa cosa per le mense e i dormitori. A molte donne immigrate viene confiscato il permesso di soggiorno dal marito e vengono tenute in uno stato di semi-schiavitù, ma questo il buonismo non lo vuole vedere.
beh da una prigione all’altra.
per esperienza personale, posso assicurare che cose simili accadono anche nella “cattolica Italia”; perpetrate da cattolici oltranzisti, magari senza catene ai polsi, ma con la semplice connivenza delle famiglie ed una violenza fisica e psicologica che richiede una animalesca voglia di vivere per non farsene sopraffare.
Voglio pensare che la religione sia una scusa, visto che in generale si tratta di soggetti mentalmente labili, con poca autostima, che rinchiudono l’oggetto del loro cosiddetto amore, per paura di perderlo, sapendo di essere incapaci di tenerselo con le proprie qualità umane. Sono cose che accadono e lasciano cicatrici ed un segno interiore profondo, però, so anche che possono essere superate, anche se ci mettono gli zampini i religiosi, perchè alcuni oltre che religiosi, sono davvero donne e uomini solidali ed empatici. Perciò, solidarietà e molti auguri alla signora!
ricordo male io, o al massimo qualche settimana fa una notizia simile riguardava un cattolico padre che teneva da qualcosa come 14 anni la figlia segregata permettendole solo di andare a scuola, senza lasciarla uscire per vedere ragazzi o altro?
Beh insomma, che possa esserci di peggio rispetto a dove stava e come la
trattavano mi sembra difficile. Il problema del buonismo é non capire che una
ideologia religiosa può essere intollerante come e peggio di una politica.
Religione una scusa?
“Sacro” Corano
Sura IV
An-Nisâ’
(Le Donne)
34 Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l’insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande.
Sahih Al-Bukhari Hadith 3.826 Narrato da Abu Said Al Khudri
Il Profeta disse: “Non è vero che la testimonianza di una donna equivalga alla metà di quella di un uomo?”
La donna rispose: “Sì.”
Lui disse: “Il perché sta nella scarsezza di cervello della donna.”
@GMF
lo ribadisco, è una scusa, visto che ai miei occhi, la fede altro non è che un modo per aggirare la realtà, o per adornare di mirabolanti splendori il grigiore dello squallido profitto, si tratti di donne, di risorse economiche o quant’altro. Lo ripeto, parlo per esperienza personale, non ho la pretesa di avere risposte universali, anche perchè quando qualcuno me le offre, ordinariamente, passo…
Scordavo: qualcuno sostenne (al momento mi sfugge chi), e c’è chi lo sostiene tutt’ora, che se il nemico non può essere sconfitto con le armi, può essere sconfitto con la denigrazione.
Che le tre maggiori religioni monoteiste, portatrici del più becero maschilismo, puntino su tale strategia e siano null’altro che un modo con cui gli uomini hanno cercato di difendersi dai propri complessi di inferiorità nei confronti delle donne, uniche vere “creatrici” che avevano sott’occhio, non è poi un modo così strano di vedere le cose. In ogni caso, Jahvé, Allah, l’Innominabile… questo e quello, per me pari sono
@Sandra
No che non sono uguali.Faccio un discorso relativo alla quasi totalità delle varie correnti teologiche islamiche:il corano è increato, coesiste con Allah, il suo contenuto è quindi immutabile e non può essere contestualizzato storicamente.Non è quindi possibile ricorrere all’escamotage usato sia da cristiani che dagli ebrei di giustificare certe prescrizioni sulla base del momento storico nel quale il loro dio decise di rivelarle servendosi di autori umani.Quanto contenuto nel corano è verità assoluta.Questa almeno è l’opinione dei teologi islamici, non faccio commenti sul ragionamento logico col quale ci giungono e sulle difficoltà interpretative del testo.Relativamente alla condizione della donna la tradizione giudeocristiana non ha molta difficoltà a stiracchiare il testo sacro e dargli almeno un fondo di modernità, poichè questo adattamento non mette in discussione i dogmi della fede.Mettere in dubbio le indicazioni del corano sulla donna , ad esempio il diritto dell’uomo a picchiare la moglie, come si vede esplicitamente previsto, significa dubitare del pilastro della assoluta immodificabilità e non contestualizzabilità del corano stesso.Quello che tu chiami becero maschilismo (concordo sia chiaro!) è stato elevato a verità religiosa.Lasciamo a Giuliano Amato le frescacce sul picchiare la moglie come tradizioni siculopakistane e diamo a cesare quel che è di cesare, se la chiesa cattolica è ottusa l’islam è ottuso all’ennesima potenza (con n molto grande).Infatti in sicilia (e in generale nella ancora troppo clericale Italia) le donne stanno meglio che in Pakistan.
@ GMF
Paolo di Tarso e Tertulliano dicevano le stesse cose.
@Ernesto
Quelle di Paolo di Tarso sono opinioni , per quanto teologicamente autorevoli,(non parliamo di Tertulliano) certo non confrontabili ,come valenza, con la diretta parola di dio contenuta nel corano. Questo era in sintesi anche il mio commento, che è sempre in attesa di approvazione, alle due ultime osservazioni di Sandra.Magari se verrà approvato sarà un po più chiaro ciò che volevo dire.Insciallah !
di pensieri carini sulla donna ce n’e’ una bella raccolta qui, divertitevi (si fa per dire):
http://www.utopia.it/vox1/400antinomie1.htm
Mi occupo per ragioni professionali dei problemi delle donne abusate e maltrattate. E’ una situazione terribile ed oscena in una società che continua a produrre immagini di veline ed altro e a trasformare una fiera del bestiame come Miss Italia in uno spettacolo da prima serata. Nel frattempo il Vaticano continua a proibire l’aborto anche quello conseguente a stupri di massa a richiamare ai valori della famiglia dove la donna è e rimane l’angelo del focolare… intanto violenze e soprusi contro le donne si sprecano e se ci sono denunce su violenze sessuali salta sempre su lo stuolo di fedeli che difendono l’accusato… La religione è l’oppio dei popoli e l’anestetico della coscienza. Io sono disponibile ad aiutare chi ha bisogno anche di un semplice sfogo.
Ma se a questi non piacciono le nostre usanze che se ne tornassero a casa loro!
La marocchina ha fatto benissimo.