[…] «Conservare la propria identità senza ulteriori addizioni significa conservare una diversità declinante- continua infatti il discorso di Amato- ma se vogliamo che questo non accada, allora dobbiamo seriamente impegnarci in politiche che consentano l’integrazione e l’interazione. non ci dobbiamo aspettare che le cose accadano da sole». È un discorso decisamente progressista quello pronunciato dal Dottor Sottile nel suo intervento conclusivo alla Conferenza nazionale sull’immigrazione di Firenze, anche a proposito del velo islamico contro cui «non si deve avere un approccio ideologico. «In certe occasioni il velo è prova di prevaricazione dell’uomo sulla donna – riconosce -; in altri è prova di un senso identitario. Vietarlo a priori significa imporre una propria ideologia imperialista».«Sono stanco – ha aggiunto – di assistere ad attacchi scomposti su questi temi che dimostrano solo quanto è piccolo chi li fa». […]
Se le parole hanno (ancora) un senso, il fine giurista Giuliano Amato dovrebbe usarle con maggior cognizione di causa. ‘Imperialismo’ ha un significato ben preciso: la volontà di imporre ad altri paesi la propria politica, la propria economia, la propria cultura. Non è nemmeno il caso di entrare nel merito della questione velo-sì o velo-no: la frase di Amato avrebbe senso solo ed esclusivamente se un paese europeo imponesse a un paese a maggioranza islamica il divieto di portare il velo. Non ci risulta sia mai accaduto niente di questo tipo. Sostenendo poi che non bisogna avere un approccio ideologico (e il suo cos’è, in fin dei conti?) Amato introduce ulteriore confusione, lasciando quasi capire che qualunque atteggiamento religioso/identitario sia giustificato. Riprendiamo la sua frase, riferendola però alla poliginia anziché al velo: «In certe occasioni la poliginia è prova di prevaricazione dell’uomo sulla donna – riconosce -; in altri è prova di un senso identitario. [E sfido chiunque a dimostrare il contrario] Vietarla a priori significa imporre una propria ideologia imperialista». E la stessa cosa è possibile rifarla con l’infibulazione… Ma siamo matti? Le parole di Amato mettono in dubbio il diritto di non dover automaticamente accogliere *tutte* le convinzioni che gli immigrati portano con sé. L’Italia ha la piena libertà di stabilire leggi coerenti con la propria concezione del diritto, senza che questo atteggiamento sia definito ‘ideologia imperialista’. Da un suo ministro, poi…
Cosa ci si poteva aspettare da un tizio che non trova di meglio da fare se non dichiarare alla stampa che picchiare le donne è un’usanza siculopakistana? Parafrasando un autore inglese che ora non ricordo verrebbe da commentare : Giulinano Amato non ha niente da dire.E lo dice !
e l’ordine pubblico ?
scusate ma di quale velo trattasi?
* abaya, nero, lungo dalla testa ai piedi, leggero, sovente indossato su jeans e camice colorate, lascia completamente scoperto il volto, spesso truccato molto bene.
assolutamente noooooooooooo!!!!!!!!
http://tbn0.google.com/images?q=tbn:bBcAP-vFekL-rM:http://www.ethnicdenim.com/fashion-blog/wp-content/uploads/2006/05/abaya.jpg
oppure
http://tbn0.google.com/images?q=tbn:P_8AXflWarivTM:http://www.fashionsera.com/pcat-gifs/products-large1/Abaya-102_Closeup.jpg
oppure
http://tbn0.google.com/images?q=tbn:v0OH7-k0UfaDbM:http://doaa25.tripod.com/abayahs/F.jpg
* chador: generalmente nero, indica sia un fazzoletto sulla testa, sia un mantello su tutto il corpo.
assolutamente noooooooooooo!!!!!!!!
http://tbn0.google.com/images?q=tbn:Ks7sm0gTW_7WuM:http://www.najahteam.com/images/images/chador.jpg
* niqab: nero, ammanta l’intera figura, con una fessura all’altezza degli occhi.
assolutamente noooooooooooo!!!!!!!!
http://images.google.it/imgres?imgurl=http://www.cqpress.com/incontext/terrorism/images/20000324-cover.jpg&imgrefurl=http://www.cqpress.com/incontext/terrorism/links/cqr20000324.html&h=279&w=216&sz=40&hl=it&start=52&um=1&tbnid=2B9Bn9Q6IN5uZM:&tbnh=114&tbnw=88&prev=/images%3Fq%3Dniqab%26start%3D40%26ndsp%3D20%26svnum%3D10%26um%3D1%26hl%3Dit%26client%3Dfirefox-a%26rls%3Dorg.mozilla:it:official%26sa%3DN
oppure
http://tbn0.google.com/images?q=tbn:ZSqBrtuiKYsVrM:http://www.muslimconverts.com/hijab_niqab/niqab.jpg
* burqa: per lo più azzurro, nasconde tutta la figura, con una griglia all’altezza degli occhi.
assolutamente noooooooooooo!!!!!!!!
è ben noto
* haik: bianco, di cotone, copre dalla testa ai piedi, sovente anche il volto.
assolutamente noooooooooooo!!!!!!!!
facilmente immaginabile
* hijab: fazzoletto ampio, di colori diversi, cela orecchie, nuca e capelli.
http://tbn0.google.com/images?q=tbn:h8eWD-y-MuTMkM:http://mywebpages.comcast.net/zstore/hijab/6.jpg
oppure
http://tbn0.google.com/images?q=tbn:JUnBuBiHw2Y8EM:http://www.inminds.co.uk/hijab-demo-17jan04-715.jpg
beh………… NO
Il motivo, estensibile anche agli altri casi, è semplicemente dovuto a fattori di sicurezza e identificazione della persona. Non è tollerabile che si vadi in giro conciati così coperti in pubblico (tutto l’anno) con la possibbilità che gente esaltata celi sotto queste vesti ad es. armi di dimensioni generose o in caso di rapina non potere cogliere certi dettagli come colore ed estensione dei capelli, forme delle orecchie, sagoma della persona …..
E poi anche per motivi relazionali… come faccio ad es. ad innamorarmi o stabilire un rapporto d’amicizia con una donna musulamana se non riesco neanche a vederne il viso, se è grassa o magra, il colore della pelle,…..
bhaa………
Amato-talebano vuole istituzionalizzare l’imposizione del velo e la sottomissione delle donne.
E’ un ministro indegno di un paese civile
l’italia tollera allegramente la circoncisione non richiesta dall’interessato.
l’italia tollera allegramente l’obiezione di coscienza, ovvero il rifiuto di obbedire alle leggi dello stato per motivi religiosi, senza pagarne le conseguenze (a differenza di quanto accadeva per il servizio militare)
allora non vedo perchè la santadechè e altri si intestardiscano su un pezzo di stoffa chiamato velo.
infatti la Turchia, paese dove il velo è vietato nei luoghi pubblici, è notoriamente uno stato imperialista
Scusate,ma sinceramente penso che alcuni di voi stiano dicendo delle sciocchezze intrise di un certo razzismo.
Io di inverno mi metto cappello di lana e sciarpa,mi imbaccuco per bene.Copro nuca,orecchie,capelli e alle volte anche parte del mento.Senza escludere i cappottoni o gli zaini che spesso porto con me.Il motivo e’ che fa freddo dove abito io,soprattutto uscendo presto la mattina e che con me devo sempre portare dei libri o altro materiale.Ma secondo certuni non potrei perche’ renderebbe piu’ difficile la mia identificazione o potrei celare delle armi.
Se un poliziotto (o uno di voi) mi venisse a dire una cosa del genere gli riderei copiosamente in faccia,e a ragione.
Hijab e Abaya non rendono impossibile l’identificazione di una persona,non certo piu’ di sciarpa e cappello di lana.E certo non facilitano piu’ di un cappottone o uno zaino il nascondere delle armi o altra roba illegale e pericolosa.
Guarda caso,negli attentati alla metropolitana di Londra sono stati usati ZAINI,non le Abaya.
Posso concordare su altro genere di vestiario che realmente rende impossibile l’identificazione (vedi burqa) ma per abiti che cmq lasciano scoperto il volto non mi sento davvero propenso a dar ragione a certi ragionamenti un po’ spocchiosi.Ricordiamoci che questi abiti fanno parte della cultura di certe persone,come per noi possono essere giacca e cravatta.Sono un segno distintivo.
Voler imporre l’abbigliamento occidentale si,e’ imperialismo.Soprattutto senza valide motivazioni,o pescando motivazioni che non hanno davvero senso.
Bisogna cercare di mediare,non bisogna certo accogliere ogni aspetto della cultura di Paesi stranieri,in particolare aspetti che riguardano violenza nei confronti dei membri piu’ deboli di una societa’.Ma una societa’ che possa realmente definirsi laica non puo’ prescindere dal rispetto dei cittadini che ne fanno parte e strappare l’Hijab dalla testa di una giovane musulmana no,non e’ rispetto.
Ennesima ## di Amato, per la paura di non sembrare politically correct è un periodo che continua a sparare cazzate a raffica, tra l’altro il velo nelle scuole e negli uffici pubblici oltre che in Turchia (per ora) è vietato anche in nazioni come la Tunisia e Marocco; ideologia imperialista… ma per favore!
Riusciremo mai un giorno a realizzare qui in Italia una legge in materia di laicità sul modello francese? mi sa che sono un povero illuso…
Io invece sono contrario a vietare il velo. Il fatto che a moltissime donne venga imposto non può portare a negare la libertà di indossarlo liberamente. Altrimenti vietiamo l’acol perchè ci sono persone che guidano ubriache, e il tipico discorso proibizionista. Il paragone che il commentatore fà tra il velo e l’infibulazione è assolutamnete stupido……
A me Amato ha fatto sempre paura, non che abbia paura di lui ma lo considero un individuo viscidamente reazionario.
Se questa è la sinistra.
Altro che sottile.
@Liberale Liberista Libertario
Anziché dare gratuitamente dello stupido al prossimo, spiegami perché secondo te vietare il velo, vietare la poliginia e vietare l’infibulazione sarebbero cose diverse. Secondo me, e nel commento lo spiego chiaramente, l’Italia ha il diritto di decidere se sono cose diverse, e di normarle diversamente, in base alla propria concezione del diritto. Per cui il nostro paese può anche decidere di non vietare il velo, ma in base alla sua concezione del diritto, non per il riconoscimento del diritto, della cultura e/o della religione che gli immigrati si portano con sé, come invece farebbe pensare il modo di ragionare di Amato.
Manco a me garba punto l’ipotesi di vietare il velo a tutti perché alcuni (anzi alcune) sono costretti a indossarlo contro la propria volontà. Anche se non mi piace il termine usato da Amato: qui l’imperialismo non c’entrava proprio nulla, visto che non si parlava di spartire il petrolio nigeriano o, eventualmente, di mantenere il contingente italiano in Afghanistan, ma di regolamentare l’abbigliamento a casa nostra. Amato è stato ben poco “sottile”.
Uff, ri-dimenticato di chiudere il tag dopo “alcuni”, scusate.
se il velo non rende irriconoscibile la persona, allora lo lascerei usare, anche nelle scuole.
Sempre meglio il velo nei luoghi pubblici che i perizoma leopardati a vista.
Se proibiamo il velo, dovremmo proibire anche i crocifissi al collo, e lo troverei ingiusto. Ognuno sul proprio corpo ci mette ciò che vuole, nel rispetto della legge.
Tanto ormai ci sono i ragazzi che non si tolgono nemmeno il berretto quando vanno a fare gli esami all’università. Il velo è già un simbolo di umiltà. Se fossi un professore e mi trovassi di fronte una con il velo e una con due latterie in bella vista e una minimicrogonna avrei più stima della ragazza con il velo e probabilmente chiederei all’altra di ripresentarsi al prossimo appello vestita decentemente.
la mia posizione è simile a quella di Magar, non darei mai dello stupido a nessuno ma il paragone con l’infibulazione mi sembra esagerato, nel senso che il velo in alcuni casi non è una costrizione, l’infibulazione lo è sempre ed è pure una mutilazione della persona: beh, tra le due cose c’è una bella differenza. Non mi interessano le tradizioni e le usanze religiose, ma se una persona volontariamente vuole indossare un velo che copre la testa e lascia fuori tutto il viso, mi sembra che non ci sia proprio niente da vietare, a meno che non vogliamo vietare anche i berretti da baseball o le bandane. burqa, chador, niqab, e tutto ciò che copre il volto va vietato, per motivi di ordine pubblico (e perché spesso questi tipi di veli sono sì frutto di prevaricazione).
Con questo, la definizione di “imperialista” data da Amato al divieto del velo islamico mi sembra asurda e ridicola.
Quoto Shock per quanto riguarda elementari considerazioni di sicurezza. Forse il ministro degli interni non ne sarà informato ma la legge Reale sull’ordine pubblico è tutt’ora vigente.
Per quanto riguarda la questione posta semplicemente in termini di libertà di scelta esso è concettualmente errato. Il diritto non regola le nostre azioni sulla base di sole considerazioni astratte ma in riferimento alla realtà nella quale le norme vengono ad operare.Ed è anche per questo che le nostre libertà hanno dei limiti. Non si può far finta di non sapere che ciò che sta dietro al velo è una concezione della donna profondamente in contrasto con i nostri principi costituzionali e cosa questo comporta in pratica.A nulla rilevando le giustificazini religiose che ,fra l’altro . si possono trovare per qualsiasi bischerata possa nascere dalla mente umana.Dubito che in nome della “libertà di abbigliamento” mi si consentirebbe di organizzare un defilè con signori in uniforme scura, decorata con motivo geometrico chiamato croce uncinata, e con decorazioni costituite dalla doppia s in caratteri gotici (magari con colonna sonora in tedesco). Giustamente non mi si consente una cosa di questo genere perchè è chiaro che sotto c’è una ideologia contraria ai nostri principi base della costituzione della quale sono chiarissime le consegenze pratiche.Giusto per parlare delle conseguenze pratiche del velo al nostro ministro degli interni è forse sfuggito che uno degli scopi degli integralisti nostrani è poter distinguere a occhio le buone mussulmane da quelle cattive, detto più brevemente ,da quelle che loro considerano TROIE.Sai che vita allegra farebbero vivendo in alcuni qurtieri delle nostre città dove gli abitanti sono quasi totalmente mussulmani !
ovvio che deve restare il divieto di mettere nei documenti foto col velo!
Io non ho dato dello stupido a nessuno sign. Cercano, io ho detto che il paragone lo era.
Mi limito a far notare che l’infibulazione è un atto di aggressione a meno che un individuo pienamente capace non decida di praticarla, perciò la vieterei ai minori e punirei i genitori che agissero in modo contrario alla legge.
“Anziché dare gratuitamente dello stupido al prossimo, spiegami perché secondo te vietare il velo, vietare la poliginia e vietare l’infibulazione sarebbero cose diverse.”
Nulla in contrario alla poligamia. Io sono contrario alla legiferazione pubblica sul matrimonio. Ognuno dovrebbe essere libero di contrattualizzare ciò che vuole e chiamare tale contratto come meglio crede. Sul velo e infibulazione ho già risposto.
“Secondo me, e nel commento lo spiego chiaramente, l’Italia ha il diritto di decidere se sono cose diverse, e di normarle diversamente, in base alla propria concezione del diritto. Per cui il nostro paese può anche decidere di non vietare il velo, ma in base alla sua concezione del diritto, non per il riconoscimento del diritto, della cultura e/o della religione che gli immigrati si portano con sé ”
Da come la mette non si capisce se per lei impiccare gli omosessuali seguendo il Corano sia sbagliato non in sè, ma in quanto contrario alla “concezione del diritto” del nostro paese o se invece si limiti alla superflua constatazione che uno stato applichi le leggi in base al proprio ordinamento giuridico (ma và?) e non in base alla cultura o religione di chicchessia. In ogni caso non si sà cosa c’entri tutto questo con la contrarietà di Amato nel vietare il velo alle donne mussulmane, non mi sembra abbia detto “ok, adoperiamoci in modo che la legge italiana riconosca agli islamisti il diritto di praticare la sharia o quello di non rispettare il nostro ordinamento giuridico”. Cosa diamine stai blaterando?
“ovvio che deve restare il divieto di mettere nei documenti foto col velo!”
Questo sì
Ma se una donna vuole indossare il velo, a voi che ve ne frega ???
Vi dà tanto fastidio ? anche la mia prozia soleva mettere il velo (chiamato fazzoletto ma poco cambia), e nessuno le diceva nulla….
La verità è che giudicare gli altri fa piacere a molti !!!
Non rispettare la libertà degli altri fa pure piacere a molti, così come comandare e decidere delle loro vite : così devi vestirti, così è sconcio, così è da disadattato, così da musulmano estremista… ecc….
Lasciare gli altri liberi di vivere le loro vite no ?
Noi vogliamo essere lasciati liberi di essere non credenti, ma non vogliamo riconoscere la libertà di scelta alle donne musulmane ?
Oppure diamo per scontato che siano delle cerebrolese incapaci di scegliere cosa vogliono e cosa no nella loro vita ?
Ovvio che è diverso se il velo è imposto e se la donna si ribella e non lo vuole portare e chiede aiuto per le minacce o le violenze… ma a questo punto si interviene per le minacce e le violenze, non per il velo… un po’ di logica e razionalità !!!!
Poi diciamo “siete a casa nostra e comandiamo noi !, qui il velo non lo metti !, se no torna a casa tua !”
E se la casa sua è l’Italia ? se la donna che porta il velo è cittadina italiana ? è di serie B ? il suo diritto di vestirsi come le pare non è rispettato ? Però le donne seminude alle 8 di sera le volete vedere no ?! Quello sì che valorizza la dignità femminile ! Quello sì che non è dettato dall’imposizione maschile sulla donna, che diviene oggetto ! Evviva il femminismo ! Sempre pronto a condannare il velo liberamente scelto dalle donne musulmane ed a valorizzare la malcelata pornografia mediatica italiana.
Ma è meglio una donna che sceglie di portare il velo o una donna “costretta” (o nuda o non lavori!) ad andare in giro nuda in televisione per poter far sbavare qualche cinquantenne impotente ? Perchè ? Ma prima di guardare alla pagliuzza nell’occhio dell’altro, non faremmo meglio a guardare alla trave che è nel nostro ? Magari ci accorgeremmo che la pagliuzza altro non è se non il riflesso della nostra trave….
Allora in questo paese se la maggioranza non porta il velo è giusto che imponga a chi lo vuole portare di non farlo ? allora è anche giusto che la maggioranza della popolazione, che è cattolica, si faccia le leggi cattoliche! non è la stessa cosa ? O è sempre diverso quando riguarda gli altri ?
@Liberale Liberista Libertario
Amato ha riconosciuto che il velo è anche prevaricazione, ma che vietarlo a priori è da imperialisti: ergo, tra mantenimento dell’identità ereditata e lotta alla prevaricazione lui preferisce ‘a priori’ la prima scelta. Lo dice lui, non io. E poichéritengo che il multiculturalismo à la Charles Taylor, che Amato sostiene non solo in teoria, ma anche in pratica (vedi la consulta giovanile), ci porti dritti a una sorta di neo-millet di stampo canadese, con il riconoscimento della sharia all’interno delle comunità islamiche (da cui si può uscire? se sì, a che prezzo?), io sostengo, e con forza, che il nostro paese debba prendere una strada diversa.
Quanto all’impiccagione per gli omosessuali prevista dal Corano, essa non è diversa dalla condanna a morte prevista dal Deuteronomio. Non sono passati molti secoli da quando l’idea di accoppare gli omosessuali era assolutamente naturale per la stragrande maggioranza della popolazione del pianeta. L’idea che sia un’azione ripugnante è propria del XX secolo, e di una parte tutto sommato ancora piccola del pianeta. E’ la nostra concezione del diritto, è la nostra etica a fare la differenza, ma non arriverò mai a sostenere che sia giusta in sé: lo facessi, mi comporterei esattamente come il papa, che si ritiene depositario della Verità con la ‘V’ maiuscola. Pensiamo a sostenere giorno per giorno le nostre idee, piuttosto che a dare tutto per scontato “in sè”, e lasciare che i ministri degli interni come Amato lascino le porte aperte allo sfascio delle nostre conquiste…
Pienamente d’accordo con Carcano. Allo momento attuale lo Stato ed il Ministro Amato non hanno i mezzi per poter sindacare sulle scelte altrui quindi è impossibile per un PM, un’autorità giudiziaria o per un corpo di polizia giudicare a priori se il velo è imposto o meno; solo a valle di una denuncia si potrà giudicare se dietro vi è stata un’imposizione od una libera scelta ma, prima che avvenga questo, nessuno può muovere un dito. Questo in un paese civile non è ammissibile, perchè accettare e legalizzare simbologie fortemente intrise d’arretratezza culturale, oltre che di misoginia, sarebbe darla vinta a tutti quelli che fanno della prevaricazione un leit motiv della propria religione.
Tutti noi ci lamentiamo del battesimo, dell’indottrinamento coatto degli innocenti, della prima comunione e via discorrendo; perchè mai dovremmo concedere deroghe ad una religione ben più violenta ed arretrata? In nome di un liberismo che non distingue il significato intrinseco della simbologia religiosa e se ne bea pure?
D’accordo con Engine e Magar. Cmq non capisco tutto questo polverone su quello che, dopotutto, e’ un capo di abbigliamento. Mi sembra invece che andrebbe osservato piu’ attentamente come gli immigrati musulmani trattano i figli e la moglie: se viene imposto il velo sotto ci possono essere maltrattamenti ben piu’ gravi, quindi io non vieterei ma piuttosto controllerei con piu’ attenzione chi lo porta per capire se e’ una scelta volontaria oppure no. Capisco che questo e’ difficile e oneroso, ma l’alternativa di vietare il velo non mi sembra liberale e non risolve nulla. Ovviamente discorso diversissimo per quanto riguarda le lesioni personali (infibulazione), il velo integrale e la poligamia (che considererei accettabile solo se fosse permessa anche alle donne 🙂 ).
@GMF
1) C’è libertà di non apprezzare i principi della Costituzione, purché ciò non si traduca in azioni contrarie a quello spirito, dunque semplicemente illegali. Ad esempio, per me puoi vestirti da nazista, finché ciò non diventa istigazione a compiere atti di razzismo antisemita (pogrom, vandalismi, pestaggi, etc.), che sono reati penali. Il confine, con il nazismo, è molto labile, e non so bene come si regoli la legge Mancino.
Con il velo islamico, la cosa è diversa: se una donna decide liberamente di mettersi il velo e di accettare quell’ideologia retrograda, non c’è azione illegale di sorta. La legge chiede un’accettazione formale dei principi costituzionali, non un’adesione convinta, tanto più quando si tratta di rifiuto dei propri diritti. Un ateo è libero di pensare che sia giusto essere discriminato in quanto ateo (contento lui).
2) I fanatici potrebbero comunque riconoscere le “musulmane buone” imponendo alle loro donne, che ne so, di pitturarsi tre puntini neri sulla fronte, o di farsi un certo tatuaggio ben visibile, o di non portare orecchini: che facciamo, vietiamo make-up e tatuaggi o obblighiamo tutte le donne a portare orecchini?
GMF, attendo un mio post di risposta a te, qui sopra.
@ tutti
Al di là delle ragioni di sicurezza/identificazione e relazionali che mi sembrano ovvie e banali e che non centrano nulla con razzismo e proibizionismo sono favorevole al divieto del velo perchè esso è fondamentalmente simbolo di una sottomissione femminile (giustificata da dottrine religiose) che non è compatibile con i valori della democrazia moderna, che si basa, appunto, sull’uguaglianza dei sessi. Basti leggere i seguenti versetti:
il velo nella bibbia
►”L’uomo non deve coprirsi il capo, poiché egli è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. E infatti non l’uomo deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo; né l’uomo fu creato per la donna, ma la donna per l’uomo. Per questo la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza… ” NT – Prima lettera ai Corinzi 11, 7
► “Ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo, poiché è lo stesso che se fosse rasata. Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra.”
► “… La chioma le è stata data a guisa di velo.”
NT – Prima lettera ai Corinzi 11, 5 e 15
il velo nel Corano
►«E di’ alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne.»
Corano – Sura XXIV, 31
ps: dai versi si evince in maniera cristallina che il velo è un simbolo di sottomissione e non un simbolo religioso.
@Magar
Chi vigila sulle reali cause che portano una ragazza ad indossare il velo? Nessuno, almeno a priori, perchè pur sapendo che si tratta di un simbolo discriminatorio lo si indossa per evitar ritorsioni. Ci saranno anche quelle che lo indossano volontariamente, così come ci son delle donne che si rallegrano della misoginia vaticana, ma un legislatore democratico dovrebbe battersi contro certe arretratezze culturali.
@Magar
Discorso sensato il tuo ,ma solo in astratto. al lato pratico manifestare vestito da ss , salvo forse a carnevale, è in sè propaganda antisemita.Portare il velo è in teoria solo scegliere un capo di abbigliamento,in pratica è quntomeno chiudere un occhio, ipotesi più benevola, su una ideologia retrograda e incompatibile con i nostri principi costituzionali.
Ovviamente ogniuno è libero di apprezzare o non apprezzare la costituzione e i suoi principi.Solo che le norme di legge, derivanti dai suddetti principi, stabiliscono limiti e modi entro cui manifestare la libertà di critica ai suddetti principi.Questo non succede solo in Italia ma è proprio di ogni sistema sociale organizzato.Ogni sistema , ad esempio nel caso della libertà di opinione, ha ncessità di distinguere fra ciò che è legittima manifestazione di pensiero e ciò che può essere istigazione all’odio razziale o alla violenza in genere.La libertà assoluta non esiste direbbe il marchese di Lapalisse.Ciò che distingue una società aperta da una chiusa è che nelle società aperte i paletti posti alla libertà sono minimi rispetto a quelle chiuse.Oltre che che naturalmente il fatto che in una società aperta esiste pure una gradualità nel considerare le opinioni fuori dal “sistema”.Consentire il velo, una manifestazione così plateale di sottomissione della donna, è una cosa pericolosissima e che desta allarme sociale. Al lato pratico, che è l’unico rilevante, certo molto meno incompatibile con i principi costituzionali di sostenere, faccio un esempio , la monarchia in un ordinamento repubblicano come il nostro.Non nascondiamoci le ricadute sociali di certe decisioni e non ragioniamo con paradossi tipo i puntini.Nella realtà moltissime donne islamiche si rifiutano di portare il velo, come gradirebbero i loro uomini (mariti e congiunti) giustificandolo con le difficoltà che avrebbero a circolare bardate alla maniera islamica.Di fatto sono in una situazione di soggezione in famiglia e sono costrette a nascondersi dietro questa scusa,Vediamo di non toglier loro anche questo strumento di difesa.Anche considerato che se il nostro stato fa pochissimo contro l’oppressione domestica delle donne italiane fa meno di zero per quelle immigrate.Sopratutto se provenienti da paesi islamici le cui autorità certo non muovono un dito per le loro cittadine all’estero
Se ci sono anche quelle che lo portano volontariamente, un legislatore democratico non conculca la loro libertà. La battaglia contro le arretratezze culturali è, appunto, una battaglia culturale, da combattere sul lungo periodo diffondendo il messaggio che il maschilismo è barbarie, e promuovendo il valore dell’uguaglianza e della parità. Non con i divieti indiscriminati, che creano solo le “martiri del velo”, e sono controproducenti oltre che ingiusti.
@shock
Ehm.. veramente è un segno religioso di sottomissione: “Islam” del resto in arabo significa proprio “sottomissione”, “abbandono” (a Dio).
@Magar
Ribadisco che in astratto hai pienamente ragione.Siccome però le esigenze non sono conciliabili bisogna fare un rapporto costi benefici.La mia opinione è che tale rapporto indichi chiaramente che è meglio vietare il velo.
@ magar
ok rettifico……. da un segno di sottomissione a un segno religioso di sottomissione, mi sa che le cose non è che cambino molto, trovi?
inoltre la sottomissione, dal versetto coranico, è riferita tanto a dio che all’uomo.