Mettete assieme due scienziati come Francis Collins, già capo del Human Genome Project, e Richard Dawkins, famoso anche presso il grande pubblico per il suo approccio divulgativo e i suoi libri (un esempio per tutti, Il gene egoista, Mondadori). Fatto? Bene. E adesso provate a farli confrontare su un tema quanto mai difficile. Forse il più difficile di tutti. Quello che si muove intorno alla domanda se la scienza può davvero mettere in discussione l’esistenza di Dio.
Infine provate a chiedere al pubblico cosa ne pensa. Punto per punto. Con tanto di click sul faccione (disegnato) dell’uno o dell’altro scienziato. Wired l’ha fatto. E forse vi interesserà sapere che 1095 lettori sono stati d’accordo con l’idea di Collins che “Dio è la risposta a tutte le domande relative al come è cominciato” a fronte dei 9869 che si sono detti d’accordo con Dawkins che ritiene che “Questa è un’incredibile fuga dalla responsabilità di trovare spiegazioni; che gli scienziati non possono fermarsi a questo, ma debbono poter dire ci stiamo lavorando su”. […]
Il testo integrale dell’articolo di Vincenzo Moretti è stato pubblicato sul sito della Stampa
Due interventi di segno opposto che rispecchiano le divisioni fra Francis Collins e’ Dawkins ;nessun dialogo, vedo contraddizioni ambigue verso chi crede opera di Dio si presenta con attitudini missionaristiche, io penso che Dawins ha ragione mette a nudo le ambigueta’, da un lato Collins prova a conferire una dimensione religiosa spende preconcetti verso Dio, dall altro la vera sciencia.
Mi sembra di ricordare che Collins ha dichiarato di aver cominciato a credere in Dio dopo aver visto un gioco di riflessi nell’acqua di una cascata. Chi usa l’LSD sa di che cosa parla.
l’idea di collins è una sconfitta dello scienziato e della scienza, nella sua idea io non vedo ne curiosità ne quella spinta alla conoscenza che dovrebbe guidare uno scienziato, comunque mi fa piacere che abbia avuto scarso seguito
Nelle elezioni di 60 anni fa, per battere i comunisti del fronte popolare (che si dice mangiassero i bambini) girava lo slogan: “Nel segreto della cabina Dio ti vede, Stalin no”. Oggi si fa un sondaggio per votare l’esistenza di dio (che evidentemente guarda altrove, tanto che viene messo in minoranza). Che tempi!
Collins è senza di dubbio un’eccezzione e forse anche un paradosso nella comunità scientifica.
Appartiene a quel 7% della National Academy of Science che secondo il sondaggio di Larson e Witman pubblicato su Nature nel 1998 si considera teista a fronte di un 93% che si ritiene non teista. Ho provato a cercare di capirne le ragioni e cercando di leggere l’opinione di Collins sul tema rapporto “scienza e fede” ho trovato solo argomenti debolissimi come la sua “esperienza personale” di conversione. Buon argomento forse per la teologia ma non per la scienza.
A dire il vero, 1095 mi sembrano tanti… possibile che l’umanità è ancora messa così male?
ma la domanda è sbagliata, si fa scegliere tra una cosa palesemente imbecille e falsa contro una cosa vera, provata e risaputa da chiunque sia colto e intelligente (la minoranza). la stessa cosa di fare un sondaggio se esiste dio oppure no, dio non esiste e basta e se ci credi sei un minorato mentale, ma come fai a dirglielo se i minorati sono la maggioranza, come è sempre stato fino ad ora?
Vedo che in fondo questa figura divina viene tirata in ballo per pensare “l’inizio”. Ricordiamo che già Kant nella Critica della Ragione Pura aveva smontato questa argomentazione, così come tutte le altre argomentazioni tendenti a dimostrare l’esistenza di Dio. Oggi in realtà le neuroscienze stanno cercando di esplorare queste “lacune” del nostro cervello. Noi non siamo in grado di pensare tutto (ad esempio il concetto di “inizio”). Non tutto può essere pensato. Per questo dobbiamo creare dei “ponti” virtuali e simbolici “evocando” delle ombre che consentono lo scorrimento di particolari operazioni intellettuali. Ovviamente quello che chiamiamo “dio” è solo una funzione psicologica, non diversa da qualsiasi altro supporto simbolico. Ad esempio. Pensiamo alla bestemmia! Quante volte un bel porc… eccetera eccetera, ci procura un immediato sollievo dell’animo. Uno si trova persino più leggero. Sta meglio. Proprio nella bestemmia questo “accesso immediato a Dio” rivela il suo significato simbolico, come ricucitura di una frattura, di una scompagine o di un contrattemo della vita.
Ho provato più volte ad inviare questo post, ma il server me lo ha rifiutato in quanto non lo approva. Adesso riprovo provando camuffando alcune parole (ossia omettendo le vocali – come nella lingua ebraica). Se la cosa funziona vorrà dire che impareremo tutti a scrivere senza vocali.
Vedo che in fondo questa figura divina viene tirata in ballo per pensare “l’inizio”. Ricordiamo che già Kant nella Critica della Ragione Pura aveva smontato questa argomentazione, così come tutte le altre argomentazioni tendenti a dimostrare l’esistenza di Dio. Oggi in realtà le neuroscienze stanno cercando di esplorare queste “lacune” del nostro cervello. Noi non siamo in grado di pensare tutto (ad esempio il concetto di “inizio”). Non tutto può essere pensato. Per questo dobbiamo creare dei “ponti” virtuali e simbolici “evocando” delle ombre che consentono lo scorrimento di particolari operazioni intellettuali. Ovviamente quello che chiamiamo “dio” è solo una funzione psicologica, non diversa da qualsiasi altro supporto simbolico. Ad esempio. Pensiamo alla bstmm! Quante volte un bel prc d eccetera eccetera, ci procura un immediato sollievo dell’animo. Uno si trova persino più leggero. Sta meglio. Proprio nella bstmm questo “accesso immediato a Dio” rivela il suo significato simbolico, come ricucitura di una frattura, di una scompagine o di un contrattemo della vita.
Vedo che in fondo questa figura divina viene tirata in ballo per pensare “l’inizio”. Ricordiamo che già Kant aveva smontato questa argomentazione, così come tutte le altre argomentazioni tendenti a dimostrare l’esistenza di dio. Oggi in realtà le neuroscienze stanno cercando di esplorare queste “lacune” del nostro cervello. Noi non siamo in grado di pensare tutto (ad esempio il concetto di “inizio”). Non tutto può essere pensato. Per questo dobbiamo creare dei “ponti” virtuali e simbolici “evocando” delle ombre che consentono lo scorrimento di particolari operazioni intellettuali. Ovviamente quello che chiamiamo “dio” è solo una funzione psicologica, non diversa da qualsiasi altro supporto simbolico. Ad esempio. Pensiamo alla bestemmia! Quante volte un bel … eccetera eccetera, ci procura un immediato sollievo dell’animo. Uno si trova persino più leggero. Sta meglio. Proprio nella bestemmia questo “accesso immediato a Dio” rivela il suo significato simbolico, come ricucitura di una frattura, di una scompagine o di un contrattemo della vita.
@Silesio
Troppo divertente il camuffamento. Ma questo WordPress te l’aveva bloccato comunque…
Con cordo sul fatto che ci si debba “lavorare su”, ma non mi sembra che si siano fatti progressi… almeno di recente, oppure sono disinformato io. Se così fosse mi piacerebbe sapere come informarmi.
Mi scuso con gli amici forumisti per avere inviato 3 volte lo stesso post (ma ogni volta risultava bloccato)
Solo la scienza è dimostrata e dimostrabile. Tutto ciò che è scienza è certo. Il resto sono cavolate dettate dalla paura e dall’oscurantismo.
@Marco:
Non esagerare pero’: la scienza ha delle certezze solo su alcuni modelli della realta’, piu’ che altro si lavora su teorie su cui si fanno ipotesi e su cui si cercano di ricavare “verita'”.
Tutto cio’ che e’ scienza non e’ del tutto certo.
“La scienza e’ dimostrata” e’ una frase poco felice, cosa vorrebbe dire ?
Molte cose osservabili non sono ancora “dimostrabili” o, meglio, spiegabili secondo gli attuali modelli scientifici.
Abbiamo ancora molta strada da fare.
Ciao
D
Perlomeno prima di definire con certezza una scoperta si fanno piprove finchè non è scientificamente provata. Non si basa sui dogmi.
@Marco:
ahaha su questo non ci giurerei nemmeno: molti scienziati lavorano con dogmi, non religiosi, certo, ma scientifici.
Alcuni anni fa dire in giro che si poteva arrivare a velocita’ piu’ alte della luce era come dire a un cattolico che il suo dio era una favola :)))
Il bello della scienza e’ il fatto che, pero’, ad un certo punto riesce a superare i suoi “dogmi” grazie a persone geniali e coraggiose.
Ciao
D