Fecondazione, la legge 40 è inapplicabile, va cambiata

Duro attacco della Chiesa cattolica contro la sentenza del Tribunale di Cagliari sul diritto per le coppie di far effettuare prima dell’impianto la diagnosi dell’embrione congelato in caso di ricorso alla fecondazione assistita. Il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Giuseppe Betori, ha bocciato la recente sentenza , affermando che non è intenzione della Cei rivedere la legge 40. Villetti: la sentenza dimostra l’inapplicabilità della legge. Turci: la Cei rispetti la Costituzione. Duro attacco della Chiesa cattolica contro la sentenza del Tribunale di Cagliari sul diritto per le coppie di far effettuare prima dell’impianto la diagnosi dell’embrione congelato in caso di ricorso alla fecondazione assistita. Il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Giuseppe Betori, ha bocciato la recente sentenza , affermando che non è intenzione della Cei rivedere la legge 40.
“L’ennesima incursione della Cei, che attacca il tribunale di Cagliari per aver dato ragione ai due coniugi talassemici che non vogliono mettere al mondo un bambino malato – afferma Roberto Villetti – non fa che confermare l’insensibilità delle gerarchie ecclesiastiche su alcune questioni riguardanti la sfera personale dei cittadini. Da questo episodio si ripropone comunque la necessità di modificare una legge che in nome di principi religiosi sacrifica la libertà e la salute degli italiani a cominciare da quella delle donne. La legge 40, ispirata dall’integralismo cattolico e sostenuta dal centrodestra assieme ad esponenti del centrosinistra come Rutelli e Mastella, non è immodificabile come hanno affermato anche autorevoli sostenitori dell’astensione al referendum. Infatti – conclude l’esponente socialista – in questa legge vi sono alcune norme che sono sbagliate, inique e inapplicabili. Prima la si riforma, meglio è”.
“Con le parole di Monsignor Betori , che riguardo alla legge sulla procreazione assistita ha dichiarato che “non c’è nessuna intenzione” da parte dell’episcopato italiano “di ritornare su di essa” per una revisione”, – aggiunge Lanfranco Turci- abbiamo capito che le leggi le fa la Cei e non il Parlamento. L’avevamo vagamente intuito durante l’elaborazione e l’approvazione della legge 40. Ora ne abbiamo la conferma testuale. A Monsignor Betori, che richiama il tribunale di Cagliari al rispetto delle legge, – conclude l’esponente della Costituente socialista – vorremmo ricordare l’obbligo anche per l’episcopato italiano di rispettare la Costituzione”.

Fonte: SDIonline 

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35 commenti

watchdogs

Mi sconvolge la frase

“non c’è nessuna intenzione” da parte dell’episcopato italiano “di ritornare su di essa” per una revisione”

cioè, parlano come se un’eventuale modifica della lagge spettasse a loro!

IDIC2

Ora, questa mi sembra un dichiarazione di una gravità estrema…

“affermando che non è intenzione della Cei rivedere la legge 40”

Naturalmente, tutti i fenomeni a Roma zitti e muti

gennaro

A parte che Mussi mette in bocca a Betori una frase che non ha mai detto in quei termini, la Costituzione dovrebbero seguirla prima di tutti i giudici, oltre che i ministri:

In un’ordinanza la Corte Costituzionale, circa un anno fa, aveva dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale sollevata dal tribunale di Cagliari sul divieto di diagnosi pre impianto contenuto nella legge 40 .
La Corte con l’ordinanza formalmente non entrava nel merito dei contenuti della legge in verità un anticipo del giudizio di merito c’era.
L’ordinanza dichiarava l’inammissibilità perché l’articolo 13 della legge 40 è strettamente collegato con altre disposizioni della stesse legge ed è coerente con i criteri ispiratori di essa.
Ma l’articolo 27 della legge 87/53, che regola i poteri della Corte stabilisce che se essa riconosce la illegittimità della disposizione sottoposta al suo esame “dichiara altresì quali sono le altre disposizioni legislative la cui illegittimità deriva come conseguenza dalla decisione adottata”.

In poche parole significa che se la Corte avesse voluto annullare l’articolo 13 avrebbe semplicemente potuto annullare anche le altre disposizioni collegate. Non averlo fatto significa implicitamente non che era nell’impossibilità di farlo, ma che non ha voluto ritenere incostituzional nessun punto della legge40 nè la legge stessa.

CP

Riferirsi alla legge 40 parlando di diagnosi preimpianto è un po’ fuorviante.

Risolvere il problema è molto più semplice (tecnicamente parlando; politicamente è altra questione) di quanto possa sembrare:

a dettare il divieto della diagnosi non è infatti la legge 40, ma delle “banali” linee guida del Ministero della Salute (“Linee guida contenenti le indicazioni delle procedure e delle tecniche di procreazione assistita-Art. 7 – Legge 40/2004” dell’8 giugno 2004) che al paragrafo “Misure di tutela dell’embrione-sperimentazione sugli embrioni umani” recita: […] E’ proibita ogni diagnosi preimpianto a finalità eugenetica. Ogni indagine relativa allo stato di salute degli embrioni creati in vitro, ai sensi dell’articolo 14, comma 5, dovrà essere di tipo osservazionale. […].

Se la minestra della salute Livia Turco volesse (o potesse), dunque, il problema sarebbe risolto in 5 minuti, senza intervento del Parlamento o del Governo, con una semplice modifica delle linee guida.

Ciao,
CP

faidate

Mi pare che l’intervento della Cei a proposito della sentenza del tribunale di Cagliari non possa essere derubricato ad una semplice “posizione della chiesa cattolica riguardo alla legge 40”, ma vada invece inquadrato in una palese ingerenza di uno stato straniero, il Vaticano, negli affari interni italiani. Credo che il ministro degli esteri debba spiegare in parlamento la posizione dell’Italia in merito e inviare una nota di protesta, proponendo, ove non pervengano scuse formali, eventuali sanzioni in ambito europeo.

Daniela

non è intenzioni della cei rivedere la legge 40? Ma chi si credono di essere, questi devono essere ridimensionati, assolutamente. Le leggi le fa il parlamento fino a prova contraria e non uno stato estero. Ma il concordato non vieta intromissione così palesi?
Speriamo che si possa fare qualcosa per modificare questa legge, speriamo che i politici abbiano il coraggio di cambiarla, certo devono capire che non siamo la polonia, anche se ci stiamo avvicinando pericolosamente.

chiericoperduto

“non è intenzione della Cei rivedere la legge 40”
non sapevo che l’Italia avesse un parlamento tricamerale..

Pietro Campioni

da che esiste il Parlamento in Italia è sempre stata una cosa accettata e tollerata, accettata dalla allora DC e tollerata dall’allora PCI-PSI. l’interferenza della chiesa e del vaticano.
Oggi, manco a dirlo, con tutti questi falsi cristiani, ipocriti di turno che riempiono gli schermi televisivi dalla mattina alla sera per la chiesa di roma non si pone nessun problema nel continuare a dettare le loro leggi o interferire su quelle che vengono fatte dal Parlamento Italiano.
che la chiesa non si sia mai preoccupata della salute della donna è cosa nota, sin dalle origini della divulgazione di quella che chiamano “creazione” la donna è stata discriminata, messa in uno stato di inferiorità, succube dell’uomo, schiavizzata e sempre sottomessa ai suoi voleri. Però dicono “tutte le creature sono uguali per il creatore” .
Purtroppo non abbiamo un Governo che sa farsi rispettare in tema di interferenze vaticane, ci sarà sempre all’interno del Governo baciapile e reggimoccoli che a chiacchiere diranno di essere pronti a fare qualsiasi cosa ben sapendo che dall’altra parte ci sono i pavidi che per il timore di perdere qualche voto rinunciano al porre dei giusti paletti.
la CEI è un’associazione pericolosa per qualsiasi legge diversa dalla loro.

gennaro

Infatti Betori dice «la legge 40 l’abbiamo difesa pur nella sua imperfezione e non c’è nessuna intenzione di ritornarci sopra» : parla della discussione sulla legge, non della legge. Leggere le fonti, non i titoli dei giornali o le citazioni di parte.

Daniela

per cp,
si spera vivamente che il ministro della salute intervenga per modificare le linee guida di questa brutta legge, credo che il ministro, inoltre non potrà non tener conto di questa importante sentenza.

cartman666

Si scusa gennaro, ma che fesserie vai dicendo, “non c’e’ nessuna intenzione di tornarci sopra”
Ma da quando per variare una legge c’e’ bisogno dell’intercessione della cei?
Ma ti rendi conto di quello che scrivi? Io mi illudevo che il parlamento fosse sovrano, nella mia beata ingenuità, e invece guarda cosa mi tocca sentire, e nessuno di quei vermi dei nostri politici dice qualcosa.

watchdogs

beh ma non è necessario che loro ci tornino sopra per modificare la legge o le linee guida, quindi di quel che pensa betori non ci frega assolutamente nulla

Stefano P.

Caro Gennaro,
se Betori dice «la legge 40 l’abbiamo difesa pur nella sua imperfezione e non c’è nessuna intenzione di ritornarci sopra» vuol dire che non si può cambiare senza il permesso della CEI?
… ma stai scherzando?

mascalzone latino

«la legge 40 l’abbiamo difesa pur nella sua imperfezione e non c’è nessuna intenzione di ritornarci sopra»

Infatti loro non devono tornarci sopra, siamo noi che volendo e potendo dovremo tornarci sopra.

gennaro

Riuscite a fraintendere anche il “buon giorno”! Betori, rispondeva a una domanda dei giornalisti e ha detto cosa pensano i vescovi italiani della legge. Punto. Per quanto mi riguarda ha ragione mascalzone latino. Se ci sono i numeri cambiatela. Al 75% degli iItaliani non è sembrato il caso.

faidate

La sentenza di Cagliari: un atto rispettoso della Costituzione.

La sentenza di Cagliari che impone ai medici di eseguire la diagnosi preimpianto a un embrione di genitori ad alto rischio di malattie è un atto di civiltà conforme alla Costituzione italiana e nel rispetto dell’ordinamento. Il tribunale di Cagliari ha mostrato coraggio rispondendo alle esigenze della gente e superando la ritrosia del giudice costituzionale che lo scorso anno ha evitato di pronunciarsi nel merito con una decisione pilatesca aumentando le difficoltà di migliaia di cittadini che necessitano di garanzie per la salute dei propri figli. La decisione mette a profitto i margini previsti dall’ordinamento e si pone come esempio per altre sentenze tese a ricollocare la legge 40 nei suoi confini costituzionali, almeno nei limiti del possibile.
La Consulta di Bioetica approva la decisione e auspica che l’esempio di Cagliari sia seguito anche da altri tribunali. Invita comunque la classe politica a por mano con urgenza alla rifoma della legge 40 che resta una normativa socialmente inaccettabile e profondamente lesiva dei diritti umani e costituzionali.

Maurizio Mori
Presidente della Consulta di Bioetica

Marilisa D’Amico
Università degli Studi di Milano

Daniela

il 75% degli italiani non si espresso, non andando a votare loro non hanno detto ne si ne no, quindi non sappiamo niente di loro, e sinceramente non contano niente, se volevano che la loro opinione contasse dovevano andare a votare.

Anticlericale

@ Gennaro

Il 75% degli italiani non ha voluto cambiare la legge???

Sempre la solita BALLA!

La chiesa ha semplicemente fatto leva sull’astensionismo fisiologico ai referendum perché sapeva benissimo che se il quorum fosse stato raggiunto avrebbero perso.

Benvenuto nel mondo reale!

mascalzone latino

La chiesa ha fatto leva ,come sempre, sull’istinto da mandria acefala del 75% di italiani che ovviamente nella loro vita pratica spesso e volentieri trasgrediscono i più elementari dogmi della religione cattolica salvo poi sentirsi purificati da un ora di predica domenicale o da un richiamo all’ordine dei loro padroni .

Wotan

Impedire la diagnosi pre-impianto implica poi che la madre per paura di malformazioni o tare genetiche compromettenti rischierà e farà una diagnosi pre-natale (cioè già in gestazione).
A questo, se l’esito non è buono, è ovvio che probabilmente seguirà un aborto terapeutico.

Ma l’aborto è sempre un male?
Pensate per un momento alla mamma di un nuovo Hitler con il test di gravidanza in mano e il dubbio se tenerlo o meno in grembo…

GMF

La chiesa cattolica ha detto ben di peggio in moltissimi campi.Quello che è scoraggiante è la codardia del mondo politico sedicente laico (e magari pure progressista).

Mifepristin

Il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, monsignor Giuseppe Betori, ha bocciato la recente sentenza , affermando che non è intenzione della Cei rivedere la legge 40.
Anche se la risposta di Betori vada interpretata nel senso che la CEI non ha intenzione di rivedere la sua posizione sulla legge 40(il che del resto era abbastanza prevedibile),la cosa è ugualmente grave perché il fatto stesso che si sia andati ad interrogare Betori su questo argomento suggerisce che in Italia la legge 40, di fatto, senza il consenso della CEI, non si potrebbe modificare. Inoltre, secondo me la legge 40 presenta diversi profili di incostituzionalità, soprattutto con riferimento all’art.32.

Liberal

E’ veramente stupefacente la faccia tosta di questo monsignore quando dice : non è intenzione della CEI rivedere la legge 40: Ma chi li ha eletti i vescovi per fare le leggi dello stato? Trovo inoltre assolutamenten vergognoso che nessun ministro del governo in carica faccia osservare alla CEI questa semplice ed elementare verità. Sono indignato.

maxalber

Raffaele Carcano scrive:

26 Settembre 2007 alle 15:46
@Gennaro
Mussi?
****************
Eh già.
Gennaro ci accusa di non leggere, ma quandi si dice: “da che pulpito…”

rossotoscano

ho visto nel tg di ieri l’intervento del suddetto prelato e l’ho trovato disgustoso: ormai sono apertamente loro i detentori della leicità della stato italiano: i politici dovrebbero solo vergognarsi di questa situazione paradossale… i politici tutti.

CP

per Danela:
ci mancherebbe, spero vivamente anch’io…

volevo semplicemente dire che per (almeno) limitare i danni di questa legge “morale” ci sono possibilità molto più semplici che modificare la legge; esito del referendum, risicatezza della maggioranza e turbolenze partitiche sono scuse che non reggono di fronte ad un semplice provvedimento ministeriale…

ren

Concordo con rossotoscano. La sensazione provata nel sentire Betori è stata di nausea. Ma non c’è nessuno di questi politici burattini che sappia dire: “non sono cose che riguardano il vaticano! “. Ad onor del vero il ministro della salute Turco ogni tanto si sbilancia nel ricordare che l’Italia è uno stato laico, ma niente di più, e non in questa occasione.

Sandra

Vorrei dire che il Tribunale di Cagliari, non ha violato il pronunciamento della Corte Costituzionale e men che meno l’art. 7 della L. 40/04 nel suo riferimento a selezioni di tipo eugenetico, visto che la sentenza fa riferimento all’esclusivo benessere della madre ed individua nell’analisi preimpianto non una modalità di selezione eugenetica bensì un modo per tutelare la madre, che a seguito dei due aborti che a suo tempo fu costretta a praticare, cadde preda di una profonda e dolorosa depressione. La competente, coraggiosa, intelliggente, sensibile, giudice di quel Tribunale, ha suscitato in me un guizzo incontenibile di orgoglio femminile, perchè forse non è un caso che tale sentenza sia stata pronunciata proprio da una donna ed una donna della Sardegna, terra indicibilmente tormentata dall’incidenza della Thalassemia e dalla sequela di problemi personali e collettivi che ciò comporta, fosse anche solo la perenne mancanza di sangue; una donna coraggiosa nell’andare incontro alle conseguenze della propria decisione e che peraltro si dichiara credente, ma abbastanza intelliggente da non volersi sostituire al giudizio divino ed abbastanza competente da non scambiare un’aula di tribunale con un confessionale. Purtroppo il guizzo mi si è parzialmente ammosciato quando ho cominciato a sentire i vari sproloqui che noi tutti abbiamo sentito, ma si sa… non si può aver tutto dalla vita.

Il Conte di Saint Germain

Che arroganza ragazzi, mi chiedo se se ne rendano conto a volte. Ormai credo che siano arrivati ad avere la classe politica talmente sotto i piedi che non si curano nemmeno più della gravità dei loro proclami. Costringere dei genitori a mettere al mondo dei bambini malati è da criminali, con che coraggio negano la diagnosi preimpianto?

luigi

Veramente,con quale faccia tosta si proibisce a una coppia affetta da una malattia ereditaria di usufruire della diagnosi pre impianto!!!!!!!!!!!!!!

lacrime e sangue

La radice del discorso vaticano sta tutta nel credo post-mortem: ai preti non importa nulla della sofferenza in questa vita, tanto ce la meritiamo perchè due microcefali hanno mangiato una mela disobbedendo a un dio rancoroso che punisce tutti i loro discendenti… Pertanto, il bimbo malato che dovesse nascere, vivere poco tempo tra atroci sofferenze e morire come una bestiola senza sapere perchè, è in realtà pronto per il paradiso – se battezzato.
Mamma e papà hanno fatto contento dio procreando e accettando la sofferenza come espiazione dei propri peccati. Il ragionamento ecclesiastico è perfettamente logico. Che sia anche umano, non direi.

Magar

@gennaro
Al 75% degli italiani non è sembrato il caso di cambiare la legge 40.
Allo stesso 75% degli italiani non è sembrato il caso di mantenere inalterata la legge 40.
Possiamo quindi bellamente fregarcene di quello che (non) pensa questa massa di indecisionisti.

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