Immagina una società che supera “la spirale della vendetta fratricida” compiendo così “un gesto di grande politica”. Un segnale che sancisca che l’umanità “non è solamente capace di compiere progressi nella scienza, ma anche in campo etico”. Romano Prodi apre così il suo intervento alla 62esima assemblea generale delle Nazioni Unite. Un appuntamento a cui l’Italia si presenta con una battaglia politica da portare avanti: arrivare a una moratoria universale delle esecuzioni.
Cosa non facile, però, su cui la diplomazia italiana sta lavorando senza sosta da mesi. Un lungo lavoro che si spera dia frutti. “Abbiamo condotto questa battaglia dall’inizio nello scetticismo generale e oggi ha raccolto sempre più ampi consensi” dice Prodi. Consensi ma anche fortissime sacche di resistenza, come quelle degli Stati Uniti e della la Cina. Paesi che potrebbero mettere sul piatto tutta la loro influenza al momento del voto. “Ci potrebbero essere sorprese” ammette Prodi. Infatti l’Assemblea, quando andrà al voto sulla risoluzione, dovrà coagulare i due terzi dei Paesi aderenti che sono attualmente 190.
A questo si aggiunge una grande incertezza sia sul testo da presentare al voto che sui tempi e i modi della sua formalizzazione. […]
New York, l’appello di Prodi all’Onu: “E’ ora di dire basta alla pena di morte”
18 commenti
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spero che approvino la moratoria, ma che Prodi si impegni pure in Italia per fargli compiere progressi nella scienza e in campo etico, no vero?
Siamo buoni a parlare fuori ma a casa nostra ….. è tutta un’altra storia.
Si tratta di un’autentica fiera della demagogia.Più o meno ha la stessa efficacia degli appelli di Ratzinger alla pace nel mondo.Condita con identica dose di ipocrisia.Quello che c’era da dire sulla pena di morte e sul concetto di pena in generale è gia stato detto da Cesare Beccaria.Abolire la pena di morte, così come i trattamenti disumani è una battaglia dei movimenti di opinione.Gli stessi slogan messi in bocca a chi stringe la mano a gentiluomini del calibro di Putin o Bush è stomachevole.Mi rendo conto che trattare con questi soggetti e con tutta un’altra serie non certo migliore (non c’é che l’imbarazzo della scelta, governanti sauditi,cinesi,dittatoruncoli africani ogniuno è capace di allungare la lista), sia una necessità politica.Ma almeno si evitino queste iniziative cialtronesche.Amnesty international e organizzazioni analoghe hanno titolo e carte in regola per promuovere queste iniziative.
Ovvero non si fa storia , soprattutto nel campo della scienza, perchè per farla occorre coraggio(il coraggio chi non ce l’ha non se lo puo’ dare…)
All’ONU, importante proscenio che dà molta visibilità , facciamo invece la nostra bella figura ,su una questione comunque giusta e largamente condivisibile.
Bene Prodi se conta ancora qualcosa…
Oh Administrator clemente e misericordioso pubblica il mio post delle 22:53.
Sono contentissimo di vivere in un paese che rifiuta la pena di morte.
Dubito, invece, di quanti vogliono esportare sani ideali in altri paesi.
Lo statunitense medio ritiene gli USA non meno civile dell’Italia (sì, va bbè, si ritengono più civili e progrediti), ma lì è in vigore la pena di morte: in nome di quale superiorità vorremmo convincerli? E se loro volessero convincerci ad abolire il Palio di Siena, come la prenderemmo noi? E la corrida in Spagna? E le crocifissioni del venerdì santo nelle Filippine?
Io ritengo che i buoni principii si esportino meglio dando il buon esempio, piuttosto che salendo in cattedra o, peggio, armandosi e combattendo.
sero che la moratoria abbia successo, ma la vedo dura con stati uniti e cina, che non hanno nessuna intenzione di mollare su questo punto
Sono totalmente d’accordo col nostro presidente del consiglio,
Kull.
purtroppo ha ragione Daniela. Questi due stati infatti hanno un peso cento volte maggiore dell’Italia
In una trasmissione televisiva, un personaggio importante americano, rispondeva alla Bonino (che si affannava a illustrare le iniziative del governo italiano contro la pena di morte) che in alcuni stati americani esisteva la pena di morte perché i cittadini l’avevano votata. In altri Stati non c’era la pena di morte perché i cittadini l’avevano respinta. In democrazia su alcune questioni la facoltà di decidere dovrebbe spettare al popolo. Non so se è davvero così, visto che, se il popolo dovesse essere consultato, sceglierebbe all’unanimità anche di non pagare le tasse. Però è vero una cosa. Non s’è mai visto un governo che non ne imbrocca una giusta come quello attuale. Si mette a sollevare il problema dell’abolizione della pena di morte proprio in un momento in cui la maggioranza degli italiani (da alcuni sondaggi statistici) sarebbe ampiamente favorevole alla sua reintroduzione. Quindi, ulteriore abbassamento di consensi…
PS. Dimenticavo. Chissà se chiederà all’ONU anche l’abolizione dell’arresto per i lavavetri….
La magistratura toscana si è rifiutata di arrestare i lavavetri.
E’ una semplice operazione di immaggine.Un pò come votare per l’abolizione della fame nel mondo.Un bel gesto.Con effetto reale nullo.In molti paesi la pena di morte è applicata per via extragiudiziale.Sarebbe in teoria molto più facile e sensato richiamare questi paesi al rispetto delle convenzioni sottoscritte piuttosto che entrare nel merito dell ordinamento giudiziario di paesi sovrani. In pratica però sollevare la prima questione porrebbe problemi politici , farsi belli con proposte di moratoria, politicamente non costa nulla.Insomma reputo l’iniziativa del nostro governo pura ipocrisia.
X GMF
Un appello di questo tipo è secondo me aiuta a non dimenticare il problema.
La moratoria delle esecuzioni nel mondo è una gran bella cosa, ma un obiettivo più semplicemente, direttamente e rapidamente raggiungibile da Prodi & C. (partiti di governo e d’opposizione insieme) sarebbe l’eliminazione della possibilità della pena di morte dalla nostra Costituzione della Repubblica. A meno che vogliano tenere una finestra aperta dalla quale poter far rientrare con più facilità quella pena di morte così faticosamente stralciata dalle leggi militari italiane poco più d’un decennio or sono. Visti i venti di guerra che spirano anche in Europa…
Art. 27: “Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra.”
per silesio,
a mio parere, questa è una delle iniziative che fanno più onore a questo scalcagnato governo, che io ho votato, anzi mi fa piacere che l’italia sia in prima linea in questa iniziativa.
@Lady Godiva
Giusto fare qualcosa per non dimenticare.Ma questo è un compito che può fare in modo credibile un’organizzazione come Amnesty international.Il nostro capo del governo, come qualsiasi altro al suo posto sia chiaro, oggi fa questa dichiarazione, ma domani si intraterrà pubblicamente con qualche suo omologo nel cui paese ci sono magari tante materie e pure gli squadroni della morte.Mi rendo conto delle esigenze di realpolitik.Ma tale esigenza non va d’accordo con la credibilità di questa iniziativa.
Secondo me trattare con gentiluomini del calibro di Bush e Putin è inevitabile per qualunque governo. Meglio un governo che tratta con le canaglie ma porta avanti la richiesta di moratoria, che un governo che coerentemente si limiti a trattare con le canaglie.