I conti della Chiesa: ecco quanto ci costa

“Quando sono arrivato alla Cei, nel 1986, si trovavano a malapena i soldi per pagare gli stipendi di quattro impiegati”. Camillo Ruini non esagera. A metà anni Ottanta le finanze vaticane sono una scatola vuota e nera. Un anno dopo l’arrivo di Ruini alla Cei, soltanto il passaporto vaticano salva il presidente dello Ior, monsignor Paul Marcinkus, dall’arresto per il crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. La crisi economica è la ragione per cui Giovanni Paolo II chiama a Roma il giovane vescovo di Reggio Emilia, allora noto alle cronache solo per aver celebrato il matrimonio di Flavia Franzoni e Romano Prodi, ma dotato di talento manageriale. Poche scelte si riveleranno più azzeccate. Nel “ventennio Ruini”, segretario dall’86 e presidente dal ’91, la Cei si è trasformata in una potenza economica, quindi mediatica e politica. In parallelo, il presidente dei vescovi ha assunto un ruolo centrale nel dibattito pubblico italiano e all’interno del Vaticano, come mai era avvenuto con i predecessori, fino a diventare il grande elettore di Benedetto XVI.
Le ragioni dell’ascesa di Ruini sono legate all’intelligenza, alla ferrea volontà e alle straordinarie qualità di organizzatore del personaggio. Ma un’altra chiave per leggerne la parabola si chiama “otto per mille”. Un fiume di soldi che comincia a fluire nelle casse della Cei dalla primavera del 1990, quando entra a regime il prelievo diretto sull’Irpef, e sfocia ormai nel mare di un miliardo di euro all’anno. Ruini ne è il dominus incontrastato. Tolte le spese automatiche come gli stipendi dei preti, è il presidente della conferenza episcopale, attraverso pochi fidati collaboratori, ad avere l’ultima parola su ogni singola spesa, dalla riparazione di una canonica alla costruzione di una missione in Africa agli investimenti immobiliari e finanziari.
Dall’otto per mille, la voce più nota, parte l’inchiesta di Repubblica sul costo della chiesa cattolica per gli italiani. Il calcolo non è semplice, oltre che poco di moda. Assai meno di moda delle furenti diatribe sul costo della politica. Il “prezzo della casta” è ormai calcolato in quattro miliardi di euro all’anno. “Una mezza finanziaria” per “far mangiare il ceto politico”. “L’equivalente di un Ponte sullo Stretto o di un Mose all’anno”. […]
Per la par condicio bisognerebbe adottare al “costo della Chiesa” la stessa larghezza di vedute. Ma si arriverebbe a cifre faraoniche quanto approssimative, del genere strombazzato nei libelli e in certi siti anticlericali.
Con più prudenza e realismo si può stabilire che la Chiesa cattolica costa in ogni caso ai contribuenti italiani almeno quanto il ceto politico. Oltre quattro miliardi di euro all’anno, tra finanziamenti diretti dello Stato e degli enti locali e mancato gettito fiscale. La prima voce comprende il miliardo di euro dell’otto per mille, i 650 milioni per gli stipendi dei 22 mila insegnanti dell’ora di religione (“Un vecchio relitto concordatario che sarebbe da abolire”, nell’opinione dello scrittore cattolico Vittorio Messori), altri 700 milioni versati da Stato ed enti locali per le convenzioni su scuola e sanità. Poi c’è la voce variabile dei finanziamenti ai Grandi Eventi, dal Giubileo (3500 miliardi di lire) all’ultimo raduno di Loreto (2,5 milioni di euro), per una media annua, nell’ultimo decennio, di 250 milioni. A questi due miliardi 600 milioni di contributi diretti alla Chiesa occorre aggiungere il cumulo di vantaggi fiscali concessi al Vaticano, oggi al centro di un’inchiesta dell’Unione Europea per “aiuti di Stato”. L’elenco è immenso, nazionale e locale. Sempre con prudenza si può valutare in una forbice fra 400 ai 700 milioni il mancato incasso per l’Ici (stime “non di mercato” dell’associazione dei Comuni), in 500 milioni le esenzioni da Irap, Ires e altre imposte, in altri 600 milioni l’elusione fiscale legalizzata del mondo del turismo cattolico, che gestisce ogni anno da e per l’Italia un flusso di quaranta milioni di visitatori e pellegrini. Il totale supera i quattro miliardi all’anno, dunque una mezza finanziaria, un Ponte sullo Stretto o un Mose all’anno, più qualche decina di milioni.
La Chiesa cattolica, non eletta dal popolo e non sottoposta a vincoli democratici, costa agli italiani come il sistema politico. Soltanto agli italiani, almeno in queste dimensioni. Non ai francesi, agli spagnoli, ai tedeschi, agli americani, che pure pagano come noi il “costo della democrazia”, magari con migliori risultati.
Si può obiettare che gli italiani sono più contenti di dare i soldi ai preti che non ai politici, infatti se ne lamentano assai meno. In parte perché forse non lo sanno. Il meccanismo dell’otto per mille sull’Irpef, studiato a metà anni Ottanta da un fiscalista all’epoca “di sinistra” come Giulio Tremonti, consulente del governo Craxi, assegna alla Chiesa cattolica anche le donazioni non espresse, su base percentuale. Il 60 per cento dei contribuenti lascia in bianco la voce “otto per mille” ma grazie al 35 per cento che indica “Chiesa cattolica” fra le scelte ammesse (le altre sono Stato, Valdesi, Avventisti, Assemblee di Dio, Ebrei e Luterani), la Cei si accaparra quasi il 90 per cento del totale. Una mostruosità giuridica la definì già nell’84 sul Sole 24 Ore lo storico Piero Bellini.
Ma pur considerando il meccanismo “facilitante” dell’otto per mille, rimane diffusa la convinzione che i soldi alla Chiesa siano ben destinati, con un ampio “ritorno sociale”. Una mezza finanziaria, d’accordo, ma utile a ripagare il prezioso lavoro svolto dai sacerdoti sul territorio […] Tutti argomenti veri. Ma “quanto” veri?
Fare i conti in tasca al Vaticano è impresa disperata. Ma per capire dove finiscono i soldi degli italiani sarà pur lecito citare come fonte insospettabile la stessa Cei e il suo bilancio annuo sull’otto per mille. Su cinque euro versati dai contribuenti, la conferenza dei vescovi dichiara di spenderne uno per interventi di carità in Italia e all’estero (rispettivamente 12 e 8 per cento del totale). Gli altri quattro euro servono all’autofinanziamento. Prelevato il 35 per cento del totale per pagare gli stipendi ai circa 39 mila sacerdoti italiani, rimane ogni anno mezzo miliardo di euro che il vertice Cei distribuisce all’interno della Chiesa a suo insindacabile parere e senza alcun serio controllo, sotto voci generiche come “esigenze di culto”, “spese di catechesi”, attività finanziarie e immobiliari. Senza contare l’altro paradosso: se al “voto” dell’otto per mille fosse applicato il quorum della metà, la Chiesa non vedrebbe mai un euro.
Nella cultura cattolica, in misura ben maggiore che nelle timidissime culture liberali e di sinistra, è in corso da anni un coraggioso, doloroso e censuratissimo dibattito sul “come” le gerarchie vaticane usano il danaro dell’otto per mille “per troncare e sopire il dissenso nella Chiesa”. Una delle testimonianze migliori è il pamphlet “Chiesa padrona” di Roberto Beretta, scrittore e giornalista dell’Avvenire, il quotidiano dei vescovi. Al capitolo “L’altra faccia dell’otto per mille”, Beretta osserva: “Chi gestisce i danari dell’otto per mille ha conquistato un enorme potere, che pure ha importantissimi risvolti ecclesiali e teologici“. Continua: “Quale vescovo per esempio – sapendo che poi dovrà ricorrere alla Cei per i soldi necessari a sistemare un seminario o a riparare la cattedrale – alzerà mai la mano in assemblea generale per contestare le posizioni della presidenza?”. “E infatti – conclude l’autore – i soli che in Italia si permettono di parlare schiettamente sono alcuni dei vescovi emeriti, ovvero quelli ormai in pensione, che non hanno più niente da perdere…”. […]
La Chiesa di vent’anni fa, quella in cui Camillo Ruini comincia la sua scalata, non ha i soldi per pagare gli impiegati della Cei, con le finanze scosse dagli scandali e svuotate dal sostegno a Solidarnosc. La cultura cattolica si sente derisa dall’egemonia di sinistra, ignorata dai giornali laici, espulsa dall’universo edonista delle tv commerciali, perfino ridotta in minoranza nella Rai riformata. Eppure è una Chiesa ancora viva, anzi vitalissima. Tanto pluralista da ospitare nel suo seno mille voci […]
Dopo vent’anni di “cura Ruini” la Chiesa all’apparenza scoppia di salute. È assai più ricca e potente e ascoltata a Palazzo, governa l’agenda dei media e influisce sull’intero quadro politico, da An a Rifondazione, non più soltanto su uno. Nelle apparizioni televisive il clero è secondo soltanto al ceto politico. Si vantano folle oceaniche ai raduni cattolici, la moltiplicazione dei santi e dei santuari, i record di audience delle fiction di tema religioso. Le voci di dissenso sono sparite. Eppure le chiese e le sagrestie si svuotano, la crisi di vocazioni ha ridotto in vent’anni i preti da 60 a 39 mila, i sacramenti religiosi come il matrimonio e il battesimo sono in diminuzione.
Il clero è vittima dell’illusoria equazione mediatica “visibilità uguale consenso”, come il suo gemello separato, il ceto politico. Nella vita reale rischia d’inverarsi la terribile profezia lanciata trent’anni fa da un teologo progressista: “La Chiesa sta divenendo per molti l’ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l’ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo“. Quel teologo si chiamava Joseph Ratzinger.

L’articolo di Curzio Maltese, con la collaborazione di Carlo Pontesilli e Maurizio Turco, è stato pubblicato su Repubblica.it

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54 commenti

faidate

Finalmente una prova concreta dell’esistenza di dio (per i cattolici).

Mangiapreti

Quasi quasi ne stampo un migliaio di copie e lo distribuisco!

Kull

Almeno i politici ogni tot anni ci consentono di esprimere un giudizio su di loro…

Kull.

shock

Tra 4 miliardi non si contano le donazioni dei privati e le offerte durante e per tutti i sacramenti . La cifra dovrebbe lievitare di circa altri 2 miliardi.
Inoltre vi consiglio, soprattutto l’appello è rivolto ai credenti, di leggersi Roberto Beretta che non ha nulla a che vedere con odifreddi & C, sia chiaro, ma è un tocca sano per quei ipnotiCredenti che sorbono come una spugna tutto ciò che viene detto da una tonaca nera.

Enrico

Vorrei ricordarvi che l’ otto per mille è dato volontariamente dai contribuenti alla chiesa cattolica nessuno impone di darlo alla chiesa.Potreste darlo ai valdesi oppure agli ebrei oppure anche allo stato per finalità umanitarie.

La decisione dell’istituto dell’ otto per mille vi ricordo è stata decisa dal popolo italiano tramite gli eletti dal popolo in parlamento.

Daniela

per enrico,
hai letto l’articolo in riferimento al meccanismo per l’ottoxmlle, l’hai capito? C’è scritto che anche chi non ha espresso preferenza si vede dare i soldi alla chiesa, anche se lui non l’ha scelta, questo non è corretto.

Daniela

scusa se uno non si esprime vuol dire che non li vuole a nessuno delle scelte possibili, e certo non li vorrebbe dare alla chiesa.

Guidus

I dati pubblicati, come lo stesso autore evidenzia, sono approssimati per difetto. Quanti asili, ospedali, scuole, treni ecc. potremmo avere se non dovessimo dare oltre 4 miliardi di Euro annui alla CCAR?. E’ su questo aspetto che, credo, dovremmo martellare. Dovrebbe diventare un argomento di pubblico dibattito, facendo notare che si potrebbero abbassare le tasse se non dessimo tutti questi soldi ai preti.

Possibile che non si possa organizzare un referendum per cambiare le cose? Si potrebbe cominciare con quella legge orribile che assegna alla CCAR le scelte inespresse per l’8×1000. E poi a seguire il resto.

maxalber

@Enrico

Il sistema tedesco (per fare un esempio) vede la volontarietà della tassazione.
Nel senso che chi si dichiara credente paga tasse IN PIU’ (circa il 5% non l’8×1000).
Chi si dichiara ateo NON paga.
Quindi l’8×1000 è un meccanismo OBBLIGATORIO di sottrazione di risorse.
Secondo te se in Italia ci fosse il meccanismo alla tedesca, quanti sarebbero quelli che si dichiarano cattolici e si trovano il 5% di tasse in più?

Enrico2

@ Enrico

L’8xmille è un meccanismo assolutamente truffaldino. Come si vede che sei un cattolico al servizio del Vaticano SpA, l’unica cosa che vi resta da fare, come per tutte le argomentazioni, è di confondere le idee dicendo il falso! Siete specialisti della menzogna da 2000 anni!!

ciceracchio 2la vendetta

DA QUANDO CE’ RUINI IN 20 ANNI SONO RIUSCITI AD AVERE CIRCA 4,5 MILIARDI DI
EURO DA VARIE PREBENDE SE CONSIDERATE CHE ERANO 60 MILA E ORA SONO 30 MILA
DIVIDETE HE OTTERETE QUANTO IL MALTOLTO FA’ A TESTA???? CONSIDERATE CHE OGNI 5 EURO 1 SOLO VIENE SPESO X BENEFICENZA IL RESTO SERVE X MANTENERE I FARONI E LA PUBBLICITA’ LE RISTRUTTURAZIONI DELLE CHIESE ECCC …. INSOMMA LA
ORGANIZZAZIONE PIU’ RICCA DEL MONDO DA’ UNA BRICIOLA AI POVERI IL RESTO SE LO GODONO LORO…… INSOMMA: ORATE E SPERATE …….

ciceracchio 2la vendetta

DA QUANDO CE’ RUINI IN 20 ANNI SONO RIUSCITI AD AVERE CIRCA 4,5 MILIARDI DI
EURO DA VARIE PREBENDE SE CONSIDERATE CHE ERANO 60 MILA E ORA SONO 30 MILA
DIVIDETE HE OTTERETE QUANTO IL MALTOLTO FA’ A TESTA???? CONSIDERATE CHE OGNI 5 EURO 1 SOLO VIENE SPESO X BENEFICENZA IL RESTO SERVE X MANTENERE I FARONI E LA PUBBLICITA’ LE RISTRUTTURAZIONI DELLE CHIESE ECCC …. INSOMMA LA
ORGANIZZAZIONE PIU’ RICCA DEL MONDO DA’ UNA BRICIOLA AI POVERI IL RESTO SE LO GODONO LORO…… INSOMMA: ORATE E SPERATE ……. MAH

ciceracchio 2la vendetta

MAREMMA BUCAIOLA O DOVE’ ANDATO A FINIRE IL MI POST ?????????
UN’ HO MIGA DETTO PAROLACCE???? X LE PALLE DI BACCO.

ciceracchio 2la vendetta

ATTENTI AL CIANCIAROTTO RAGAZZI CHE E’ UNANIMALE RIO VESTE DI NERO
E DI PORPORA UNO SOLO DI BIANCO E’ VESTITO . MA TUTTI INSIEME
SI CUCCANO 4, 5 MIARDUCCI DI EURO ALLE SPALLE DEI POVERACCI CHE
NON ARRIVANO A FINE MESE , ORA IO DICO
CON QUALE DIRITTO I POLITICI FANNO LEGGI A FAVORE DEI COTANTI PRELATI
AVIDI E RICCHI VESTONO DA PRADA PORTANO ANELLI E COLLANE ;CROCI D’ORO PURO E MASSICCIO ; VIVO9NO IN GRANDI CASE SEVITORI E SUORE X CAMERIERE .. MAGARI GIOVANI E BONE DI TUTTE LE RAZZE , SEMBRANO UN REGNO ANZI UN IMPERO CHE VIVE
ALLE SPALLE DI UN POPOLO SOLO :TALIANO……

Carlo

Faccio notare ad enrico che, come riferisce quest’articolo (leggilo tutto sul sito di Repubblica) ci sono molte critiche al sistema dell’8×1000 anche da parte cattolica. Che poi uno stato debba pagare degli insegnanti NON scelti secondo procedure statali o dare soldi alle famiglie che scelgono istituti educativi (?) concorrenti lo trovo assolutamente insensato e forse piu’ scondaloso dell’assurdo sistema dell’8×1000.

enrico matacena

Questo mio quasi omonimo deve avere una grande abilità se riesce a fare affermazioni così eccezionalmente stupide.
Solo meno del 20% degli italiani sceglie di dare l’8 x 1000 alla chiesa cattolica, il resto dell’ 87 % dell’8 x1000 che la chiesa intasca lo fa a causa della mancata scelta della maggior parte dei contribuenti.
E poi vorrei vedere se tutti gli italiani sapessero come stanno le cose , se accetterebbero tale meccanismo perverso.
Del resto da chiu diceva qualche tempo fa che le teorie scientifiche devono essere immutabili nel tempo, cosa ci si poteva aspettare se non affermazioni insulse ?

Be 85

Ao ma che è successo? UN articolo del genre pubblicato su un giornale di così grande importanza nazionale!? Sono piacevolmente sorpreso, e spero che questo articolo sia diffuso il più possibile.
Quanto tempo passera prima che dalla sponda sbagliate del tevere si gridi “Al terrrorista!”

Umberto

Concordo con Shock, secondo me la cifra di quattro miliardi di euri è valutata per difetto, saranno per lo meno il doppio (Odifreddi infatti valutava 9 miliardi di euri).

paolo marani

cartman666 scrive:

“Spero che tutte queste informazioni comincino a girare, questo scempio deve finire.”

Queste informazioni girano già, con le iniziative dell’UAAR, ad esempio. Se molti simpatizzanti e pure iscritti facessero meno distinguo etimologici e con meno puzza sotto il naso si dedicassero all’attivismo, se ne parlerebbe più spesso sulla stampa sovvenzionata dal denaro pubblico.

faidate

La posizione di Enrico conferma ancora una volta l’intreccio fertile fra ignoranza e malafede che alimenta le casse della chiesa.

watchdogs

@maxalber

anche in svizzera è così, però se tu ti dichiari per esempio cattolico, poi la parrocchia ti manda i suoi opuscoli e ti spiega come sono spesi i tuoi soldi.

watchdogs

@ shock

beh ma quelli volontari saranno affari di chi finanzia la chiesa, non mi piacerebbe se qualcuno rompesse le scatole all’UAAR per i soldi che io le dò con la tessera, o a me perché finanzio l’UAAR.

shock

@ watchdogs
Sì hai ragione per certi versi, ma se consideri che quei due miliardi non dichiarati non si sa che fine facciano e se consideri che solo dell’8×1000 (= 1 miliardo) soltanto l’8,6% va hai bisognosi mi viene il dubbio lecito quale % di quei 2 miliardi vanno destinati ai poveri.

watchdogs

forse nulla, forse vanno nell’acquisto di nuovr scarpe prada di ratzinger, però sono sempre contributi volontari.

dell’articolo di repubblica mi colpisce come, di fronte a un mondo politico ormai anestetizzato, le uniche proteste vengono da una parte del mondo cattolico, inascoltate e anche censurate…

Skadivargr

Ottimo, l’ho salvato! La domanda è:
Quando lo leggeranno i nostri parlamentari?

shock

se i credenti sono consci del fatto che il loro denaro va a finire per acquistare le scarpe di prada di razzy per me va più che bene ma se invece credono che quel denaro vada per i poveri questa si chiama TRUFFA non solo verso i credenti che in buona fede cedono i loro risparmi sudati nella speranza di fare del bene ma è anche una TRUFFA nei confronti dello stato che dovrebbe allora tassarli in quanto quei soldi non sono più destinati a scopi no profit ma a vero e proprio lucro.

Albi-warrior

Per favore qualcuno sa dirmi da dove è stata ripescato il pensiero finale del pastore tedesco?
Voglio metterlo sul mio blog ma siccome mi aspetto che mi verrà chiesto da tutti i cattolici che ci passano: “dove cavolo l’hai tirato fuori?” vorrei poter argomentare la risposta..
Grazie in anticipo.

shock

@ Albi-warrior
Quello che posso dirti con certezza (perchè l’ho letto) è che la citazione è presa dal libro CHIESA PADRONA ed. piemme di ROBERTO BERETTA pag. 14 però il libro non dice quale sia stata questa conferenza (dice dolo “scriveva ad una conferenza di 30 anni fa [..]”) .

Emiddio

vorrei ricordare che più del 40% dell’ottoxmille versato allo STATO va al culto cattolico!

Francesco

…gutta cavat lapidum dicevano i latini! Piano Piano la goccia scava la pietra e sono certo che prima o poi tutta l’impalcatura vaticana crollerà su sè stessa.
LA cosa peggiore che potesse capitare loro : informazione libera, senza censure ed impietosa quella della rete.
Piano piano con le nuove generaizoni ci saranno sempre meno “Enrichi” convinti della bontà dei preti e la chiesa imploderà.

Elena

Poveri gonnelloni, presi d’assalto. E che c’entrano loro che producono e lavorano duramente per “il bene antropologico dell’uomo” (cito il giornalista Giorgino). Ogni giorno si trovano di fronte a difficoltà inimmaginabili per tirare avanti e arrivare a fine mese. Ci sono chiese da ristrutturare e una MAREA di immobili (derivanti anche la lasciti di cittadini che credevano di comprarsi una fettina di paradiso) da gestire. Meno male che almeno qualcuno in Italia si è reso conto della loro disperata situazione e ha pensato bene ti togliergli anche l’ICI da pagare. Farà anche schifo, ma abbiamo una classe politica decisamente altruista… con il clero non con i contribuenti…
Che il popolo italiano non si lamenti più se le cose in Italia non vanno o che mancano i soldi visto che li elargiamo tanto volentieri per pagare i sollazzi dei gonnelloni. Magari all’estero una tale cifra sarebbe spesa per ricerca, istruzione, sanità ecc.. VERGOGNA!

libero

Antipolitica: Quattro, sei, nove miliardi di euro se ci pensiamo non sono molti, anzi sono soldi ben spesi da una casta di politici, finanzieri, parassiti, furbetti che mentre mantiene il cittadino nell’ignoranza sta divorando in “santa pace” il paese: la chiesa, specie quella cattolica, tiene buoni…Mi sento birmano!

Soqquadro

Ragà, la cifra enorme che parte da un minimo di 4 MILIARDI è stata conteggiata solo per L’Italia (che è il massimo azionista del papa), aggiungiamo però i Concordati, più snelli ma che cmq portan becchime, degli altri Paesi Europei e del Latino_America, aggiungiamoci le donazioni degli Statunitensi…. quanti zeri sono sulla destra della cifra assolutamente a sbafo??????

Barbara

Credo che sarebbe sempre ora e tempo di cambiare la destinazione dell’otto x mille.
Che sia devoluto alla Ricerca scientifica ad opere pubbliche urgenti!!!!!!!!!!
Le religioni si finanzino da sole tramite i loro credenti.Come al solito in Italia siamo indietro coi tempi aanni luce.

ren

Tutto l’articolo di curzio maltese si trova in grande su due pagine sulla repubblica di oggi, anche a me fa piacere che un articolo di questa portata sia su un giornale nazionale. Trovo il meccanismo della ridistribuzione dei soldi non assegnati veramente vomitevole e scandaloso. Di questo dobbiamo ringraziare Tremonti che ha ideato una frode bella e buona a danno di cittadini non consapevoli che preferirebbero, son sicuro, che i soldi venissero usati per risanare le finanze piuttosto che per ingrassare le tonache nere.

MAC

Mi permetto di riproporre quanto già espresso in un mio intervento precedente (e precedente al Vaffa Day con le 300.000 firme per le 3 proposte di legge di iniziativa popolare di Grillo:

DOBBIAMO RACCOGLIERE LE FIRME PER UNA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE PER DIMINUIRE IL CARICO FISCALE DELL’ 8 PER MILLE (PER TUTTE LE ALIQUOTE) LASCIANDO LIBERTA’ AL CONTRIBUENTE DI DESTINARE (EVENTUALMENTE), ALL’ATTO DELLA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE FISCALE, L’AMMONTARE DELL’8 PER MILLE A PARTITI,CHIESE,ORGANIZZAZIONI NO PROFIT ED ALTRO.

DEVE ESSERE FATTO SU BASE ESCLUSIVAMENTE VOLONTARIA: TRA L’ALTRO , VALUTANDO LA SITUAZIONE ATTUALE,MI DOMANDO SE SIA LEGALE:
1- LIMITARE PESANTEMENTE LE POSSIBILITA’ DI SCELTA DEL CONTRIBUENTE;
2- DIVIDERSI TRA LORO LA PARTE NON ASSEGNATA DAL CONTRIBUENTE, COME POTREBBERO FARE I LADRI DOPO UNA RAPINA.

Albi-warrior

@ shock
Grazie x la risposta! Uff peccato non ci sia nulla a testimoniare con certezza queste parole.. se avessi avuto data, luogo e contesto della frase l’avrei potuta sventolare ai 4 venti..
Farò comunque qualcosa di simile.. magari solo a 3 :o)!

Be 85

Gennaro ovunque tu sia
ti ho risposto, è in attesa di approvazione; se vuoi copio ed incollo la mia risposta su un’altra ultimissima; altrimenti spero che entro un paio d’ore la troverai su quella in cui ci “stavamo affrontando”

J.C. Denton

@MAC
non ne sono sicuro, ma penso che la questione dell’8/1000 sia regolata fin nei dettagli dal concordato (un trattato con uno stato estero), e in tal caso non è previsto dalla costituzione che un qualsivoglia numero di firme, anche elevato, possa modifcare la disposizione.

Lady Godiva

Almeno dicesse grazie ogni tanto, invece di lanciare tanti anatemi

Alessandro Masini

@ MAC

temo che i referendum su temi fiscali non siano ammessi per legge….

Arcibaldo

Tutte queste cifre mi fanno girare la testa. Comunque sia Denton che Masini hanna ragione circa l’impossibilità di modificare “coram populo” le leggi di natura fiscale.

stefano

Io che sono agnostico non ho capito una cosa?Perchè devo pagare l’8 per mille per a una confessione religiosa o allo stato per opere assistenziali?
Lo stato DEVE garantire l’assistenza alle persone in difficoltà,quindi il versamento di una cifra ad esso per tali finalità non può essere facoltativa o volontaria ma deve esserci a prescindere dal versamento a enti religiosi.
Lo stesso discorso vale per la recente legge sul 5 per mille.
Sarebbe bene che lo stato prendesse quel che deve per i suoi fini sociali e che le chiese venissero finanziate dai fedeli che fanno una libera scelta,senza contare il fatto che 80 milioni devoluti allo stato vengono devoluti alle spese ordinarie e quindi per paradosso uno si trova a finanziare senza saperlo la missione in iraq come ho letto su wikipedia o addirittura(se non ricordo male,spero di si) al risanamento dei bilanci di Alitalia come mi pare di aver letto su un giornale qualche anno fa.
Che paese vergognoso!

MAC

@Denton
Non mi pare che il concordato scenda a questi dettagli. In ogni caso, si dovrebbe analizzarlo fino in fondo.Nei giorni scorsi ho letto in questo sito che in ogni caso la ccar è stata pienamente compensata per i”fattacci” del XX settembre 1870 e mi sembra anche che qalcuno abbia affermato che l’8 per mille è stato un regalino dello Stato italiano alla ccar.
@Masini:
E’ vero che non si possono proporre referendum su materie fiscali, ma qui stiamo parlando soltanto di una proposta di legge: mi sembrerebbe logico che il popolo possa legiferare (o quanto meno proporre la discussione di un provvedimento legislativo ) come qualunque parlamentare.

E’ comunque evidente dalle nostre comuni incertezze che abbiamo bisogno di aiuto legale, e non solo.
La risposta alla mia analoga proposta precedente da parte UAAR è stata (ritengo giustamente) che non avremmo probabilmente avuto la forza organizzativa sufficiente per portare avanti una tale iniziativa. Io penso che, senza voler dare un giudizio di alcun tipo sull’iniziativa di Grillo, comunque almeno un merito lo ha avuto : ha dimostrato la possibilità di forme organizzative politiche differenti dai partiti tradizionali. Secondo me, ha aperto una strada anche per altri attori, seppure più “leggeri” dal punto di vista della visibilità in rete.

Devo anche aggiungere che ormai sono abbastanza vecchio e cinico per illudermi sul fatto che si potrà modificare sostanzialmente la situazione: secondo me sarebbe già una grande vittoria arrivare alla discussione della proposta in Parlamento, accompagnata da una adeguata campagna informativa.Allora si vedrà chi dice che cosa a questo riguardo e si cominceranno a contare laici e non laici, a futura memoria.

ciceracchio 2la vendetta

MALEDETTO IL GIORNO CHE FECERO IL CONCORDATO. COMUNQUE TUTTI QUELLI CHE LO HANNO FATTO E POI CORRETTO SONO CADUTI PER TERRA ,,,,,LA STORIA INSEGNA CHE CHI LA FA’ LA ASPETTI………

PAOLA MARCONI

I conti in tasca
‘Fare i conti in tasca al Vaticano…’ scrive Maltese. Ci risiamo. Confondere la Cei (ve¬scovi cittadini italiani a servizio del Pae¬se) con il Vaticano è errore da bocciatura all’esame da giornalista. Eppure ci tocca ancora leggere dell’’otto per mille al Va¬ticano’. Citare ‘come fonte insospettabi¬le’ la Cei va benissimo, i problemi sorgo¬no quando ti ritrovi citato a metà, e la metà omessa è regolarmente quella scomoda all’autore dell’inchiesta. Quanto alla pre¬sunta scarsa libertà all’interno della Chie¬sa, è curioso che Maltese e collaboratori riportino proprio le cifre rese note (non nascoste) dalla Cei, e citino due giornali¬sti cattolici. La prossima puntata, per dir¬la davvero tutta? Non ‘i soldi del vesco¬vo’, ma… ‘i debi¬ti del vescovo’.

PAOLA MARCONI

mi piacerebbe sapere se tutti quelli che… sono contro… sono dei battezzati ovvero appartenenti alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana…
mi piacerebbe sapere se questi individui si sono mai informati sulle missioni cattoliche nei più poveri paesi del mondo… se sono informati di come vivono i nostri missionari… se sono infomati di quante vite sono state salvate dai nostri missionari… di quanti pasti, per non andare oltre confine, viene distribuito nelle mense cattoliche… di quanti uomini santi ci sono tra i cristiani! MA QUESTI NON FANNO RUMORE… PERCHE’ DONANO GRATUITAMENTE
INFORMATEVI E….CAPIRETE
L’ARTICOLO CITATO IN PRECEDENZA E’ DI UMBERTO FOLENA NON MIO

PAOLA MARCONI

un prete cattolico parroco va in pensione all’età di 75 anni dopo circa 50 anni di contributi versati.
… sapete quale è la loro pensione? … 550 EURO mensili
e questo dopo una vita interamente dedicata agli altri…
NON CHIEDO DI CREDERE MA DI INFORMARVI
i progetti che finanzia la cei sono pubblici
andate e vedete.
ma andate a controllare anche i progetti finanziati dal ministero degli esteri
SI DEVE AVERE CORAGGIO DI UN CONFRONTO LEALE
MANDATE I VOSTRI FIGLI A FARE UNA ESPERIENZA MISSIONARIA VERA… NON CERTO CON VELTRONI IN MOZAMBICO ALL’HOLLIDAY IN… MANDATELI NELLE MISSIONI E VEDRETE

PAOLA MARCONI

ho letto, dato che sono una curiosissima, il vostro articolo sul modo di… SBATTEZZARSI…
è veramente incredibile l’ignoranza che regna proprio tra i cristiani. ricordo che il battesimo non è un albo di appartenenza ad una categoria… E’ UN SACRAMENTO… INDISSOLUBILE!
scrivere una nota a margine dell’atto è una cosa assolutamente inutile nonchè… totalmente idiota … visto che si può vivere senza Dio parlandone apertamente senza che nessuno giudichi… soprattutto tra i cristiani.
il parroco potrà scrivere la nota a margine ma certo non ha nessun diritto di annullare un sacramento che è stato direttamente imposto da Dio… E’ SOLO UNA COMUNICAZIONE.
SAREBBE BELLO CHE CHI CREDE AVESSE IL CORAGGIO CON TANTA VEEMENZA DI AFFERMARE DI ESSERE
CATTOLICO APOSTOLICO ROMANO

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