Rintocco selvaggio

Rintocco selvaggio addio. Lunedì 1 ottobre entrano in vigore le norme della diocesi che frenano il “liberismo campanaro”. Le
disposizioni sono frutto di un accordo con l’amministrazione comunale, siglato prima dell’estate, e pongono paletti precisi al
fragoroso oscillare dei battagli o al simil scampanio prodotto da sostituti hi-tech analogico-digitali. Con questo atto la Chiesa
padovana si adegua a quella che è ormai una tendenza piuttosto diffusa tra le diocesi italiane e all’estero. In concreto, il
suono delle campane è consentito soltanto dalle 7.30 alle 21 nei giorni feriali; dalle 8 alle 21 nei festivi, poiché, lo sanno
anche in curia, in quelle mattine si indugia a letto un po’ di più. Tre le eccezioni previste: la Veglia pasquale, la notte di
Natale e la sera del 12 giugno (giorno del Transito di sant’Antonio). Tutto qui? Nemmeno per idea. La durata del suono
per l’avviso delle celebrazioni – specifica il decreto vescovile – non deve mai superare i due minuti. Inoltre, si effettua una sola volta e senza il rintocco della campanella. I limiti orari, inoltre, valgono anche per gli eventuali rintocchi dell’orologio del
campanile. Questi dovranno essere limitati alle ore (non alle mezz’ore) e non essere ripetuti. Quanto all’intensità dello
scampanio, il decreto firmato dall’ex vicario generale monsignor Danilo Serena specifica che deve essere, ovviamente, percepibile dai fedeli. Tuttavia inserisce il criterio della moderazione. Perché, in fondo, anche due minuti soltanto di rintocchi spacca-timpani prima delle otto potrebbero far iniziare nel modo sbagliato la giornata di qualcuno. Che magari benedirebbe l’Altissimo, ma non nel senso previsto dalla liturgia. È accaduto lo scorso agosto nella cittadina olandese di Tilburg. Il parroco è stato multato di cinquemila euro perché ha fatto suonare le campane troppo forte alle 7 del mattino. Decine di cittadini infuriati hanno presentato denunce per disturbo della quiete pubblica alla polizia locale. E il consiglio cittadino ha accolto le loro lamentele per inquinamento acustico. Altro che dolci rintocchi celebrati dai poeti.

Articolo di Léon Bertoletti dal Gazzettino di Padova

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2 commenti

un anticlericale mangiapreti che finanzia i cl suo malgrado

caspita per me che sto al murialdo (un collegio di compagnia delle opere (ciellini) a padova vicino a via anelli) e che ho la chiesa davanti alla camera questa si che è una buona notizia!!! anche se potrebbe essere migliorata vietando di suonare le campane ogni ora…nn siamo mica nel medioevo ormai se vai da un cinese ti vende un orologio atomico al cesio per 10 n€uroni.
speriamo almeno nn le segnino davvero più le mezzore e cronometrerò anche i due minuti che secondo me li hanno sempre sforati di brutto.
adesso mi scrivo giù il regolamento….al primo sgarro vado a rompere i ## oltre che i timpani al prete di turno.

Magar

Era ora. Se io tutti giorni ad orari prestabiliti diffondessi nell’etere la “Cavalcata delle Valchirie” a tutto volume, udibile in tutto il quartiere, non credo che la passerei liscia.

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