Il palinsesto di Mtv si sgancia sempre più dalla logica di canale strettamente musicale, per affrontare – senza però mai perdere d’occhio il target giovanile – fiction e telefilm che trattano tematiche a sfondo sociale. È il caso di Kebab for Breakfast, una nuova serie tedesca dagli alti ascolti in patria, che debutta lunedì 1 ottobre per andare in onda tutti i giorni fino al venerdì sempre alle 20. Pluripremiata con il German Television Award 2006, il massimo premio televisivo tedesco, l’Adolf Grimme Award quest’anno nonché il Prix Italia 2006 come «Best tv drama», la serie tratta in salsa agrodolce e con i ritmi accellerati di una sit com temi ben più seri come la multietnicità, le famiglie allargate e il superamento delle barriere sociali. Tutte storie che ruotano intorno alla figura di Metin, un medico legale turco con due figli al seguito che si innamora di una psicologa, Doris, anch’essa con prole: l’adolescente problematica, Lena e il piccolo Nils. Le due serie – rispettivamente di 12 e 22 episodi proposti da Mtv in puntate singole composte da due telefilm – raccontano proprio i tentativi di integrazione del nuovo nucleo familiare. Troviamo così Lena dividere la stanza con Yagmur, giovanissima praticante musulmana e «subire» l’atteggiamento macho del fratellastro.
In una società come quella tedesca dove le comunità di origine turca sono ormai parte economicamente attiva nei bilanci del paese, i tentativi dei quattro ragazzi di superare e accettare le proprie differenze culturali, ne hanno fatto una delle produzioni televisive più innovative delle ultime stagioni.
Mtv lancia serie multietnica: Kebab for Breakfast
9 commenti
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Kebab a colazione? Un pò pesantuccio direi.
MTV, chi la fa, e chi la guarda andrebbe denunciato al tribunale dell’Aja per crimini contro l’umanità e la (poca) umana intelligenza, o in alternativa mandato in un campo di rieducazione stile laogai.
Immagino che la serie sarà pensata per portare fatturato e per “occidentalizzare” anche i figli degli immigrati, cosa che sarebbe anche positiva, se con “occidentalizzare” non significasse solo farli diventare dei lobotomizzati fighetti cacciasoldi a comando.
Non posso giudicare una serie tv non ancora vista, comunque l’importante è secolarizzare, unica forma di integrazione tra culture e soprattutto religioni diverse.
Questa serie di telefilm di fantascienza, è decisamente lontana dalla realtà è vero che il genere s.f. lo è per natura, ma un minimo di credibilità ci deve pur essere per poter coinvolgere lo spettatore, invece qui si narrano le avventure di un gruppo di persone che non esistono assolutamente nella realtà e nemmeno nella fantasia, ma sono partorite solo dalla speranza, dal politicamente corretto dal “come sarebbe bello se fosse così” sono telefilm di fanta-utopia, pretendono di avere fini pedagogici e sono indirizzati ad un pubblico giovanile, ma insegnano una realtà che non esiste e questo può causare tragici fraintendimenti, insomma è come narrare che i Klingon sono buoni, tolleranti e pacifici, qualche comandante della flotta astrale potrebbe avventurarsi con gli scudi abbassati nello spazio da loro controllato e lasciaci le penne, così chi nutrito da simili irreali telefilm, avvicinasse degl’islamici convinto che siano ragionevoli, tolleranti, rispettosi delle donne, disposti al dialogo, che la loro civiltà sia paragonabile alla nostra, ecco che potrebbe trovarsi in guai seri, come chi si avventurasse nello spazio klingon credendo che il loro impero sia simile alla federazione: tollerante, pacifico, ragionevole etc.
Io ho vissuto a Berlino per un po’, ci sono moltissimi turchi e quelli che ho conosciuto io non erano neanche praticanti, forse perchè sono nati lì e si sentono più tedeschi che turchi, comunque erano giovani sui vent’anni non so come fossero i loro genitori. Anche le ragazze si vestono come tutte le altre (ne ho viste addirittura di goth!), non dico che sono la maggioranza perchè non ho tutte queste conoscenze e magari Berlino è una perla rara, però una famiglia come quella del telefilm potrebbe benissimo esserci.
@sydbarrett
sono totalmente d’accordo con te,
@asimov
sei incommentabile, e chiudo qui perchè se dicessi dettagliatamente quel che penso di te e del tuo post potrei venire moderato,
Kull.
Azz di nuovo “accellerare” con due elle, ma cos’è diventata, una mania? E non diamo colpa al correttore ortografico di Word che è completamente personalizzabile. Tu quoque, manifesto…
X Asimov
non ho visto la serie e non sono particolarmente filo-islamica, ma se un telefilm può essere educativo e mostrare un’alternativa alla seconda generazione di immigrati, perché non mandarlo in onda?
Molti figli di immigrati si trovano sballottati tra due mondi, e nessun bambino al mondo nasce con un’idea già inculcata.
I turchi ormai fanno parte della realtà tedesca.
Ma qualcuno ha visto la serie, prima di sparare giudizi? Visto l’ora della postazione, sicuramente no. Se l’aveste fatto vi sareste accorti che è un telefilm che tratta con delicatezza e ironia un problema molto diffuso: la convivenza spesso difficile tra etnie. Forse voi troverete che un tf non è in grado di supplire ad un’educazionbe alla tolleranza, ma vi assicuro può essere d’aiuto a molti vedere una famiglia dove nonostante le difficoltà si resta uniti e si cerca insieme di superarle. Il messaggio lanciato può essere facilmente afferrato e applicato nella vita con gli altri. Utile anche per le famiglie allargate dove ci sono quei figli restii ad avere nella loro vita un nuovo genitore e dei nuovi fratelli.