La disputa del Sacro Monte di Varallo

La contesa per i matrimoni al Sacro Monte dura ormai da un paio d’anni e ancora non si capisce chi, alla fine, riuscirà a vincerla: se sarà il sindaco di Varallo, Gianluca Buonanno, che fortissimamente li vuole, o la diocesi di Novara che vi si oppone (a dire il vero senza troppo scomporsi).
Il Sacro Monte di Varallo, dicono i sostenitori della diocesi, è un santuario, come Loreto o La Verna dove Francesco ricevette le stimmate: un luogo di culto più adatto ai pellegrinaggi e alla meditazione che ai lampi dei fotografi e ai caroselli di automobili. Il sindaco, però, non ascolta ragioni. Ha promosso, in passato, una raccolta di firme; e ha annunciato, pochi giorni fa, la sua intenzione di cercare all’interno della Chiesa un altro interlocutore.
Se la diocesi di Novara continuerà a non celebrare i matrimoni, il Comune di Varallo, che è proprietario del terreno e degli edifici, affiderà la gestione del Sacro Monte ad un ordine religioso, autonomo rispetto al vescovo di Novara e più accondiscendente ai desideri del sindaco. L’attuale convenzione sta per scadere e il passaggio delle consegne potrebbe avvenire entro pochi mesi; addirittura, entro l’anno.
Questo è lo stato delle cose mentre ne scrivo. Le ragioni della contesa, invece, sono meno chiare. Varallo e la Valsesia hanno più chiese che matrimoni: e alcune chiese, come la parrocchiale di San Gaudenzio a Varallo o la cappella di Loreto affrescata da Gaudenzio Ferrari, sono (lo dico con serena convinzione) tra le più belle del mondo. Chi vuole sposarsi in un luogo suggestivo non ha che l’imbarazzo della scelta: e l’ostinata volontà del sindaco sembra rivolta, più che agli abitanti della valle, a un certo tipo di cerimonie nuziali e a un certo tipo di turismo. Il sindaco Buonanno, che recentemente ha fatto notizia in Germania per l’istituzione, a Varallo, di un «assessorato alla dieta» (la Valsesia non ha grandi tradizioni in tema di super-nutrizione e di obesità, la Germania sì), ora probabilmente guarda all’America e progetta di americanizzare il Sacro Monte. Del resto, non c’è niente di male.
Se molti europei, per sposarsi, vanno a Las Vegas o a Reno nel Nevada, perché i residenti a Hollywood o a Chicago non dovrebbero sposarsi nella cornice rinascimentale del Sacro Monte di Varallo, con carrozze d’epoca e folle di figuranti in costume valsesiano? Perché dovremmo impedirglielo?
Non molti lo sanno, ma l’inventore del Sacro Monte di Varallo e di tutti i sacri monti d’Europa, il frate francescano Bernardino Caimi, era un uomo che assomigliava anche fisicamente […] al sindaco Buonanno, e che pensava in grande come lui. […]
Poi, sono venuti gli affreschi e le statue di Gaudenzio Ferrari e di Tanzio da Varallo; sono venute le architetture dell’Alessi; sono venuti in pellegrinaggio Carlo Borromeo da Milano e Carlo Bascapè da Novara; l’idea del Sacro Monte è stata ripresa e imitata in molti altri luoghi dell’Italia settentrionale e in altre parti d’Europa. Oggi, ci sono sacri monti in Svizzera, in Germania, in Francia, in Spagna, in Ungheria e perfino nella lontana Polonia: ma il Sacro Monte di Varallo è il primo in ordine cronologico e il più importante di tutti.
E’ una cittadella rinascimentale rimasta intatta nei secoli; è la storia stratificata di una valle e della sua devozione; è il «gran teatro montano» di cui ci ha parlato Testori; è un capolavoro della natura e dell’arte attualmente sotto-utilizzato. Così, almeno, la pensa il sindaco Gianluca Buonanno. Che, per meglio sfruttarne le risorse, vorrebbe utilizzarlo come cornice per i matrimoni di personaggi ricchi e famosi venuti da ogni parte del mondo. Fra’ Bernardino Caimi, se vivesse oggi, forse la penserebbe come lui. (O forse, addirittura, sarebbe lui).

Il (terribile) articolo di Sebastiano Vassalli è stato pubblicato dal sito della Stampa

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11 commenti

chiericoperduto

Quel che dà da pensare è il fatto che chi sposa in chiesa è sempre roso dalla ricerca della “chiesetta suggestiva” in cui celebrare un matrimonio che gli invitati ricordino come memorabile.
La cosa è molto ipocrita, perchè chi sposa in chiesa, e quindi dovrebbe essere credente, dovrebbe farlo con la consapevolezza di un sacramento di fronte a dio e quindi in maniera sobria. Ma pare che a Varallo, e nel resto d’Italia!, non vada così.
Ci sono modi più seri e coerenti (di un assessorato alla dieta) per promuovere il turismo di una cittadina così gradevole.

gennaro

a shock

mi sembra che il problema sia del sindaco, non dei cattolici!

shock

@ gennaro
hai ragione,…. del sindaco (cattolico)…..

Ironia gennaro, Ironia,…. (ma non troppa in fondo)

rossotoscano

@ gennaro
il problema è del sindaco e della diocesi cui non appartiene la chiesa… tipico del cattolicesimo all’italiana e poi i cattolici pensassero un pò ai loro problemi e a non quelli presunti dei non cattolici

G. C.

La notizia si spiega solo con la realtà di Varalla Sesia, o meglio del suo sindaco. Parlo con una certa cognizione di causa perché abitando molto vicino a Varallo sono abituato alle sue mattane.
Semplificando si tratta di un arrivista con manie di protagonismo, ex-missino, poi alleato di “Forza Italia”, quindi della “Margherita”, dopo aver tentato di allearsi con l’UDC (che lo ha rifuitato per una vecchia proposta di riaprire le case chiuse), si è schierato con la Lega nord e come tale si è fatto eleggere assessore provinciale.
Più volte ha tentato la scalata politico con un suo partito “Controcorrente” che ha corso per le politiche del 2001 e le seguenti europee e che ha tappezzato la provincia di Vercelli con i manifesti de “Il gladiatore” con la sua faccia sul corpo di R. Crowe.
Pur di farsi notare e disposto a tutto, prima le vie e le piazze dedicate a Vasco Rossi e alle sorelle Lecciso (non scerzo, a loro è dedicato un sottopassaggio per entrare incittà), l’amicizia con Vittorio Sgarbi, le battaglie contro l’obesità e adesso questa.
In tanto, il Sacro Monte di Varallo, uno dei più straordinari contenitori d’arte rinascimentale del nord Italia versa in stato di semiabbandono.
Come ha già scritto qualcuno il problema è del sindaco, o forse dei cittadini che devono subire le sue follie (e però anche vero che l’anno votato e quindi “chi è causa del suo mal pianga se stesso”)

Lady Godiva

Forse serve un po’ di suspense in quel paesino che conosco molto bene?

😉

Alberto Majorana

Veramente, se è vero che il Comune di Varallo, che è proprietario del terreno e degli edifici, affiderà la gestione del Sacro Monte ad un ordine religioso, autonomo rispetto al vescovo di Novara il problema, più che del sindaco, mi sembra dei preti della diocesi!
🙂

chiericoperduto

Si è fatto il fotomontaggio con la locandina del “gladiatore”??
che spasso!!! AhAh! Ahahahah!!!!!!
Ma allora il famigerato sottopasso intitolato alle sorelle Lecciso è a Varallo???
AhAh! Ahahahah!!!!!!
Ma allora è tutto chiaro! siamo nel paese dei balocchi!

chiericoperduto

a parte gli scherzi, ma non debbono trascorrere per legge almeno 10 anni dalla morte prima di intestare un qualsiasi cosa a qualcuno?
Perchè la stazione termini a Roma è intitolata a giovanni paolo II?
Perchè ci sono strade intitolate a Emanuele Petri (il poliziotto ucciso dalle BR, con tutto il rispetto, non 10 anni fa)?
Perchè ci sono strade intitolate ai caduti di Nassirya (con tutto il rispetto, non 10 anni fa)?
Perchè addirittura un sottopasso intitolato a due soubrette in vita?
Se la legge lo proibisce perchè nessun magistrato interviene perlomeno a moderare?

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