Premetto di essere un’appassionato di filosofia: ho letto decine e decine di libri che trattavano, citavano, contemplavano anche minimamente questa disciplina. Circa tre giorni fa ho acquistato il testo di Onfray. Un’opera molto articolata che si sviluppa secondo sei volumi. Io, per ora, ho letto solo il primo. Senza ombra di dubbio il tentativo di Onfary di ricostruire la storia della filosofia, eliminando la forte influenza del platonismo occidentale è interessante: questa ricerca, molto simile a quella intrapresa da Nietzsche, è affascinante quanto prorompente nel devastare la staticità nociva dell’atteggiamento conoscitivo tipico del pensiero platonico – Platone viene descritto come un personaggio non apprezzabile, maligno, superbo e poco filosofo – e in genere assorbito dal cittadino d’occidente. Per nulla conformista, molto irriverente, e intriso di anticlericalismo, Onfray invia, attraverso ognuna delle sue parole, segnali riassuntivi del suo pensiero, del suo modo di interpretare la realtà, della sua battaglia contro l’ovvio trascendente, del suo disprezzo verso il mito venerato e l’oltremondo: un vero materialista!!! E che nessuno osi interpretare la figura del materialista come l’avido e stolto, alla ricerca del piacere sfrenato ed incondizionato: il materialista può essere molto più profondo e accorto dell’idealista e del filosofo religioso. Quello di Onfray è un pensiero logico, continuo, inarrestabile per nulla attaccabile dalla fatidica frase “le vie del signore sono infinite”.
Interessante è anche la scelta di dare spazio all’aneddoto, alla storiella, che spesso riassumono in poche parole un’intera scuola di pensiero, senza necessitare di tante e vuote parole: il materialista è colui che si oppone, che trasgredisce il malvagio e costruito sistema dell’idealismo, del dualismo metafisico e della trascendenza nociva verso l’uomo; questo meraviglioso testo vuole dar voce ai vinti, vuole denunciare l’azione negativa del platonismo che incide sul nostro modo di pensare ed agire, facendoci disprezzare la nostra condizione di uomini, le nostre necessità materiali, la nostra sete di conoscenza e verità. E se il cristianesimo è solo il platonismo del popolino, allora questa critica si riversa anche nei confronti dell’atteggiamento cristiano. In definitiva un capolavoro da non perdere anche se per comprenderlo ed apprezzarlo necessità una minima conoscenza della disciplina. Leggete Kant e poi Nietzsche, Platone e Lucrezio, De Crescenzo e Onfray.
Essendo io un noto spregiatore di platone mi procurerò quanto prima questo interessante testo,
grazie della segnalazione,
Kull.
Io l’ho letto diverso tempo fa, ottimo libro. Interessanti anche la “teoria del corpo amoroso” ed il “trattato di ateologia”. Tre libri diversi ma con un unico filo conduttore: la riscoperta di un sano ateismo, un ateismo “liberato” (anche dai pregiudizi).