Mettere una mano sul posteriore di una donna non costituisce violenza sessuale, ma un’ingiuria. In questo senso si è espressa martedì la prima corte d’appello in un processo a carico di M.B., un uomo che, mentre si trovava a lavorare in un edificio di Milano, aveva allungato il braccio sul fondoschiena di una signora abitante in quel palazzo.
In primo grado l’imputato, accusato di violazione dell’art. 609 del codice penale (violenza sessuale), era stato condannato a 9 mesi di reclusione, ma aveva fatto impugnazione e martedì in aula ha concordato con il sostituto procuratore generale Gianfranco Montera la degradazione del reato contestato in quello di ingiurie con la condanna di primo grado sostituita da una multa di poche centinaia di euro. La corte ha accettato questa definizione e l’ha ufficializzata in sentenza.
Mettere la mano sul posteriore di una donna non costituisce violenza sessuale
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609 bis Violenza sessuale
Chiunque con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da cinque a dieci anni.
Alla stessa pena soggiace chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali:
1) abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto;
2) traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona.
Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi.
La mano sul fondoschiena non mi pare possa rientrare nella violenza sessuale, più probabilmente nelle molestie sessuali.
Ma che c’entra con l’ateismo sta cosa? Boh……..
Semmai nelle molestie e basta.
Comunque una sentenza così decreta l’estinzione definitiva
dei latin lover
In Italia abbiamo la sindrome del gambero. Invece di fare passi in avanti facciamo a gara a chi ne fa di piu’ indietro. Speriamo che la sentenza venga impugnata e ribaltata in appello…
Statolaico,
non capisco.
Vuoi ripristinare la mano sul posteriore o abolirla definitivamente?
Che orrore di sentenza!! Non ho parole…
Spero che “qualche centinaio d’euro” faccia capire qualcosa al macho in questione, ma ne dubito.
io sono perfettamente d’accordo con la senteza. è un bel colpo al buonismo italiano.
o volete dirmi che uno stupro e uno sfioramento di natica devono stare sotto la stessa nomenclatura?
toccare o palpeggiare non è violenza. mi pare ovvio.
è insensato condannare con il carcere così severamente un atto che:
1) non può essere provato (mentre la violenza sessuale si può provare)
2) non arreca danno fisico né psicologico (a parte un momentaneo fastidio)
Inoltre non è un atto machista, poiché anche le donne palpeggiano culi (pure io sono stato palpeggiato in discoteca da una specie di moby dick)
sono d’accordo con Kerry King
Mi sfugge il significato della presenza di questa notizia in questo spazio. Forse le newsreed comprendono la chiave “violenza sessuale” o “posteriore”? Comunque, non faccio né l’avvocato né il moralista: che c’entra l’afonia di Sothis? Che avresti voluto vedere, l’ìmputato sottoposto a ordalia? A contrappasso? Ad amputazione del reo arto? A sentenza di morte? Condivido pienamente l’esigenza di tutelare la sessualità di ognuno, maschio o femmina che sia; ma mi preoccuperei se questa giusta tutela sfondasse verso un clima da inquisizione. Quella manata sul culo di cui parla la notizia non è né una cosa elegante né un atto civile: ma rubricarla nei reati sessuali mi puzza di fobia.
Non sarà violenza sessuale e siamo d’accordo,ma anzichè poche centinaia di euro vogliamo innalzare la sanzione ad alcune migliaia di euro?????? Se no finisce che qualche cretino pur di toccare il c…..di una donna è ben lieto di versare una piccola multa.
Il palpeggiatore non si lamenti tra un’accusa di molestia ed una di violenza sessuale… ci sono luoghi in cui c’è la legge del taglione, zaac! (in nome di dio naturalmente) e chiuso il discorso!
Violenza sessuale non mi pare, ma ingiuria non c’azzecca proprio niente… “Molestie” è sicuramente più appropriato.
Voglio essere un po’ provocatore. Non sarà che i vostri commenti e la vostra indignazione sono condizionati da una visione sessista? Perché toccare il sedere è molestia SESSUALE, e invece toccare il braccio no? Forse che, nella più pura tradizione cattolica, la sessualità si identifica con la genitalità, e perciò è sessuale solo ciò che è circoscrivibile ai soliti piccoli rettangoli di pelle? Poi ci si meraviglia di sentenze stranamente capziose…
uno che ha commesso 6 omicidi era libero (e ha commesso un altro reato, notizia di stamattina) e 9 mesi di carcere per una mano sul sedere. Forse c’e’ una sproporzione tra reato e pena
prima era violenza sessuale… adesso è ingiuria… tra qualche anno sarà blasfemia… poi dopo ancora qualche anno cadrà in prescrizione e poi lo riterranno oltraggio alla santità a posteriori…
A mio avviso non si tratta di discutere la pena inflitta, ma la motivazione occulta della sentenza: palpeggi una donna? di che si lamenta? Essendo il maschio superiore alla femmina ed essendo essa un oggetto solamente sessuale, priva di amor proprio / dignità / raziocinio / parità dei diritti / volontà propria, destinanta a soddisfare i naturali istinti del suddetto maschio, se il maschietto s’acchiappa troppo è naturale che esageri un pò! Oilalà! Non è che è stata ingiuria perchè la tipa era sposata e quindi proprietà di un altro? Non è che la tipa non fosse sposata e quindi merce in mostra a disposizione di tutti?
In entrambi i casi, per i giudici la donna non merita il rispetto per il proprio corpo, a dimostrazione che il regresso è culturale e non solo nella religione.
non possiamo nemmeno applicare la legge del taglione, secondo la quale il furfante andrebbe palpeggiato…
Credo che equiparare un fugace palpeggiamento del posteriore ad una violenza sessuale non sia corretto.
Certo dipende dal contesto, e può dare molto fastidio, ma la “superiorità” dell’uomo sulla donna non c’entra, perchè anche alcune donne fanno avances spinte e non sempre gradite.
…per come si rivelano spesso molte donne, le quali fanno dipendere l’idoneità e il gradimento dei metodi di approccio maskile dalla provenienza soggettiva dell’approccio stesso, mi viene da pensare ke se al posto dell’edile in questione la mano morta fosse stata fatta da un tipo su una ferrari fiammante, la donna in questione nn solo nn avrebbe denunciato ma lo avrebbe trovato un elegante e gradevole approccio:-)!
nn credete?
Violenza sessuale?Una manata sulla chiappa?
Al limite è molestia sessuale…ma 9 mesi di carcere x una tastatina mi sembra davvero un esagerazione…quasi 1 anno di carcere…con la fedina penale sporca con scritto “Violenza sessuale”.
La sentenza è corretta…la fattispecie concreta non rientra per nulla in quella astratta del codice penale.
In certe situazioni sarebbe opportuno effettuare la “prova del nove”
Occorre un uomo che si presti volontario per palpeggiare (in egual misura al palpeggio oggetto della sentenza) il posteriore della moglie o della figlia del giudice in questione, e quindi attendere la relativa sentenza per confrontarla con quella di riferimento.
(Mi scuso con le Signore citate, ma mi hanno insegnato che la Legge è uguale per tutti)
A riccardo: perchè un atto di violenza deve essere chiamato con dei vezzeggiativi (tastatina)?Perchè deve essere sminuito buttando l’argomento sull’ironico (per una manata sulla chiappa)? Sei davvero convinto che violenza sia necessariamente sinonimo di un’azione brutale? Credimi non si tratta di ingigantire un dettaglio risibile ma di equiparare fatti della stessa specie. Un uomo in grado di vivere nella società in maniera civile non distribuisce palpate sui sederi a destra e a manca. Il punto è il rispetto dovuto alla donna e, conseguentemente, al suo corpo: dalla pacca sul sedere alla violenza piu’ bruta esso deve essere tutelato perché è di “un’altra persona”. Sull’inviolabilità “a prescindere” del corpo di un altro non dovrebbero esserci dubbi, almeno nel 2007. Che si palpasse il suo di sedere.
Personalmente sono contraria a discutere le sentenze senza averne lette le motivazioni.
E a certi articoli sensazionalisti che fanno una sintesi, senza fornire
le informazioni sufficienti per farsi un’idea di quanto successo.
Mi fa molto forcaiolo.
Concordo con te Lady Godiva. Personalmente ho espresso la mia opinione in base a quest’articolo e se le cose stanno così come raccontate non mi sento forcaiolo, tutt’altro. E rimango del parere che -al di la del caso specifico- una “palpata” al sedere di una donna non consenziente sia di fatto una violenza e non condivido i tentativi di sminuirli in base a non so quale parametro anche perchè non si puo’ proprio lasciare al libero arbitrio di chiunque il diritto di una donna a non essere violentata/molestata ecc. Uno puo’ dire “beh solo per una tastatina” un altro “be? solo una penetratina”? Ma stiamo scherzando? Neanche un capello!
Sono d’accordo con statolaico, non c’è niente di più detestabile di quei laidi che si mettono a palpeggiare le ragazze senza autorizzazione. Secondo me è una molestia bell’e buona, nessuno può permettersi di alzare un dito su un’altra, soprattutto non ci si può trincerare dietro “palpatine” e “toccatine” come se fossero gesti innocenti. Che schifo.
Ma state scherzando? Qui nessuno sta dicendo che palpeggiare il sedere di qualcun altro senza permesso sia una cosa lecita o di buon gusto! Siamo tutti d’accordo che si tratta di un comportamento maleducato e fastidioso e che chi lo pratica dimostra poco rispetto per gli altri.
Su questo siamo tutti d’accordo, anche i giudici che hanno scritto la sentenza.
Quello che invece è importante è il capire che NON si può equiparare una palpatina al sedere ad uno STUPRO! Farlo significherebbe innanzitutto essere irrispettosi verso tutte le persone che ne hanno davvero subito uno.
Sul fatto che la questione riguardi solo le donne vi sbagliate di grosso. Ormai la pacca/palpatina sul sedere viene praticata da moltissime donne, io stesso ne ho ‘subito’ gli effetti più volte. Semplicemente ad un uomo non verrebbe mai in mente di denunciare alle autorità competenti un fatto del genere.
Mi ricordo di aver letto tempo fa di una notizia singolare, in una scuola si era diffuso tra i giovani di ambo i sessi l’usanza di darsi pacche sul sedere al posto della stretta di mano. Era diventato un gesto comunissimo che i ragazzi facevano alle ragazze e agli stessi ragazzi e viceversa. Il gesto non aveva per loro nulla di sessuale, era semplicemente un modo di dire “ciao, come va?” La cosa però non passò inosservata tra le autorità (e immagino già i moralisti come statolaico che faccia disgustata avrebbero fatto!) che provarono a censurare il comportamento in ogni modo.
Secondo me la reazione spropositata di alcuni lettori di questo post deriva dal solito retaggio sessuofobico dovuto alla chiesa cattolica. Viene dato al sesso un rilievo ed una importanza spropositata in quanto considerato (spesso inconsciamente) qualcosa di intrinsecamente cattivo, sbagliato.
In quanto alle donne… che fine ha fatto il classico ceffone da rifilare a chi vi tocca il sedere? C’è davvero bisogno di andare in tribunale ed intasare ancora di più la macchina giudiziaria per ## come queste? Una denuncia in tribunale sarebbe comprensibile solo se il comportamento si ripetesse nel tempo, per una sola pacca un bello schiaffo in faccia è più che sufficiente.
@ Alessandro:
>Secondo me la reazione spropositata di alcuni lettori di questo post deriva dal solito retaggio sessuofobico dovuto alla chiesa cattolica. Viene dato al sesso un rilievo ed una importanza spropositata in quanto considerato (spesso inconsciamente) qualcosa di intrinsecamente cattivo, sbagliato.
Secondo me siete voi che siete chiesacentrici. Io sono atea, e parlo di rispetto alla persona e non di paura del sesso.
Forse avete ragione, equiparare la pacca sul sedere ad una violenza è eccessivo, ma chiamarla “ingiuria” è eccessivo nel senso opposto. Poi bisogna vedere quanto sarebbero questi “pochi centinaia di euro”.
Avete un bel dire di tirare schiaffi, la gente viene uccisa o mandata in ospedale per molto meno. Senza contare che spesso la proporzione tra un muratore muscoloso e una donna mingherlina non spinge di certo la donna a fronteggiarlo.
Se può interessare, la medesima corte di cassazione, con sentenza 19718 depositata il 22/5/2007, ha confermato la condanna a 1 anno e 2 mesi + pena (al plurale mi moderano) accessoria + danni per una fulminea toccata alle ghiandole mammarie (chiamiamole così per non incorrere in censure), in quanto il fatto configura violenza sessuale.
Per gli ermellini le ghiandole mammarie sono zona altamente erogena, in quanto peculiari dei
soggetti femmine; il posteriore è ritenuto zona più neutra, in quanto comune ai due generi.
La Cassazione Penale non è un organismo monolitico che persegue un’ideale “ortodossia”, ma di volta in volta giudica le fattispecie concrete. Poi ognuno può essere + o – d’accordo.
secodo me questa sentenza manca totalmente di rispetto per la donna che ha subito un gesto che non voleva subire, è stato fatto un atto di sopraffazione nei suoi confronti, e come tale deve essere punito, il corpo di una persona è solo suo e di nessun altro, paragonare questo gesto ad un’ingiuria è ridicolo e grottesco.
@Daniela
Il colpevole è stato condannato, non assolto.
Si è trattato di un gesto di sopraffazione, certamente: ma non è paragonabile allo stupro.
Se la vittima ritiene ridicola la pena inflitta, potrà ricorrere in Cassazione, ove, sulla scorta della sentenza da me citata, ha buone probabilità di vittoria. Non disperiamo.
per san gennaro,
ma io non ho detto che è paragonabile allo stupro, ho detto che è stato un atto di sopraffazione e come tale doveva essere punito, non certo assimilandolo ad un’ingiuria. Comunque spero che la vittima ricorra in cassazione.
@ san gennaro
ghiandole mammarie (chiamiamole così per non incorrere in censure)
Perché seno o tette sono parolacce suscettibili di censura?
E da parte di chi?
Le esagerazioni sono sempre negative, sia che si esageri verso una parte che verso l’altra.
@Daniela
catalogare la toccata di natiche come ingiuria…beh! … occorre un grande sforzo di fantasia!
Se proprio non volevano condannarlo per violenza sessuale (609-bis c.p.), almeno per violenza privata (art. 610 c.p.): in questo mi trovi d’accordo.
Sinceramente, ai giovani di ambo i sessi che si danno le pacche sul sedere senza che questo abbia connotato sessuale alcuno ci credo poco… Non me lo figuro per niente uno di questi ragazzi che non sfrutti questo gesto diventato l’equivalente di un “ciao” per toccare il sedere alla ragazza del gruppo che gli piace di più, o che non trovi la cosa eccitante. Per il semplice fatto che il sedere è una zona erogena.
A parte questo, ribadisco che una pacca sul sedere, a mio avviso non è violenza sessuale, ma certamente neanche ingiuria, è una definizione che fa ridere (anche perché se uno ti dà una pacca sul sedere è da supporre che il tuo sedere gli piaccia, quindi tra moooooooolte virgolette è più un complimento che un ingiuria. Mica ti ha detto che hai il sedere brutto?!).
Va benissimo, a mio avviso considerarla molestia; disquisire poi sul fatto che un uomo non denuncerebbe un simile comportamento da parte di una donna, mi pare un argomento oltremodo ozioso….
Alessandro: primo non sono un “moralista”. Detto questo, il mio è un discorso di principio. Ho detto che è giusto equiparare due fatti della stessa specie. E’ chiaro che la pena sarà diversa in base alla gradazione della violenza. Dalla palpata allo stupro lo spettro è vasto, ma per me violenza rimane (ripeto, a meno che tu per violenza su una donna non intendi per forza quattro energumeni che la sodomizzano a forza). Tieni conto che nel nostro ordinamento se non prendi tre anni minimo non fai nemmeno un giorno di galera, quindi quie nove mesi sarebbero stati simbolici ma almeno il messaggio che passa ai cittadini è che per lo stato quelli sono atti gravi. Se poi riteniamo piu’ giusto mantenere un sistema che ci permette di palpare i deretani e pagare una multa come un divieto di sosta, va bene, basta dirlo…
@Statolaico:
Mentre aspetto che il mio commento precedente venga approvato (oddio non ditemi che WordPress è sbarellato di nuovo), aggiungo questo: sebbene abbia ripetuto più volte che per me la palpata non è violenza ma solo molestia, chiaramente punire la palpata con una multa equivale a dire “finché paghi puoi toccarle il sedere quanto ti pare”, quindi sinceramente io andrei giù con una condanna nettamente più pesante, della serie “finché sei disposto a stare tre anni in galera per ogni volta che tocchi, fai pure” (pregasi cogliere ironia).
Gigi: “Non sarà violenza sessuale e siamo d’accordo, ma anzichè poche centinaia di euro vogliamo innalzare la sanzione ad alcune migliaia di euro?????? Se no finisce che qualche cretino pur di toccare il c….. di una donna è ben lieto di versare una piccola multa.”
Faccio notare che “poche centinaia di euro” costituiscono la paga mensile di parecchie persone.
Definire “piccola” una multa di poche centinaia di euro è fuorviante. Tale multa equivale a un lavoro forzato di alcuni mesi, se consideriamo il limitato potere di risparmio dei lavoratori a basso reddito. Un lavoro forzato di alcuni mesi mi pare una pena decisamente aspra per una palpeggiata al fondo schiena (che riconosco essere un gesto inelegante e pure profondamente stupido, ma senz’altro non dannoso).
Piuttosto, non sarebbe il caso di vincolare le multe al reddito? La stessa palpatina comporterebbe una multa di (diciamo) 200 euro se messa in atto da un bidello, e di 1 milione di euro se messa in atto da Berlusconi (giusto per fare un esempio, non prendetemi alla lettera).
Lo stesso principio di proporzionalità sarebbe bene valesse anche per ogni altra sanzione amministrativa. Ovviamente non sarà mai così, ed è facile intuire il perché.
Un tempo queste cose si risolvevano con un bel ceffone sul muso. Quello che spaventa è che si sta precipitando in una spocchia di tipo leguleio dentro la quale precipitano tutti i sistemi. del… come quello italiano. Un tempo c’era il prete che domandava “Dove hai messo la mano? Indicami il punto preciso, perché se l’hai messa lì, allora il peccato è mortale, invece se l’hai messa là, allora il peccato è veniale.” Insomma questo paese di… costruito dai preti, resta sempre un paese di preti.
@Aldo: sono d’accordo con te. Infatti per es. in Finlandia le multe sono proporzionali al reddito, mi sembra cosa buona e giusta 🙂 . Pero’ mi pare difficile giudicare questo caso, ci sono pochi elementi.
Si darkzero, praticamente la penso come te… anche perchè aggiungo qui il problema è che ci stiamo allontanando dagli attori del fatto e discutiamo come se loro fossero secondari: quella donna che probabilmente aveva altro da fare piuttosto che perdere tempo e recarsi presso una caserma per sporgere denuncia, perchè lo ha fatto? Sarà una stupida perditempo che per “na pacca sul sedere” fa tutto sto casino? O forse qualcuno farebbe bene ad interrogarsi se quella donna non l’ha vissuta proprio come una “toccatina”?. Il punto è solo questo. Ora se tutti siamo daccordo che “non si fa”, perchè non mettere un punto fermo?
@statolaico:
Io la vedo così: c’è la donna a cui la toccatina non secca per nulla, c’è quella a cui secca ma preferisce soprassedere per il tal motivo, c’è quella che ti appioppa un manrovescio che quando hai finito di girare sei tornato nel giurassico, c’è quella che ritiene di dover avvisare le autorità competenti.
Come per tutte le cose.
X statolaico
La palpata al sedere ad una persona non consenziente, è una grandissima mancanza di rispetto, concordo con la tua analisi.
Purtroppo anche molte donne oggi si abbassano a palpare uomini,
senza il loro consenso. E anche un uomo avrebbe tutto il mio appoggio, nel caso
dovesse subire.
Sono d’accordo con te: i punti fermi ci vogliono per proteggere tutti, donne e uomini.
Scusate, con tutto il rispetto possibile per le donne, ma credo sia pericoloso generalizzare e dare la possibilità ad un giudice di condannare qualcuno per violenza sessuale soltanto per un contatto col fondoschiena di qualcun altro.
Porto due mie esperienze personali:
Una sera mi sono trovato improvvisamente la lingua di una ragazza in bocca, seduto in macchina (macchina in movimento non guidata da me) senza possibilità di sottrarmi immediatamente alla “manovra”.
Sinceramente mi ha turbato, ma denunciare quella persona mi sarebbe sembrato eccessivo.
In un modo sbagliato ha dimostrato interesse verso di me, interesse non ricambiato.
Di contro ricordo perfettamente di una sera al mare in cui ero parecchio ubriaco e ho toccato il fondoschiena di una ragazza della compagnia (che aveva passato la serata a raccontarmi le sue avventure erotiche) la quale si è risentita parecchio.
Ci sono rimasto male? Senz’altro sì e me ne vergogno e se non fossi stato ubriaco non credo che avrei avuto quel comportamento. Allo stesso tempo non credo che mi sarei meritato una condanna per violenza sessuale. Ho capito che, nonostante mi fosse sembrato il contrario, lei non era interessata a me.
Quello che voglio dire è che prima di sbattere qualcuno in galera ed etichettarlo come “mostro” si dovrebbe avere un po’ più di cautela.
Quindi si può ingiuriare una donna non solo con le parole ma anche con il palmo della mani…