Il rispetto per gli animali

Gentile direttore, il lupo affamato sbrana l’agnello. Lo fa per necessità: deve sfamarsi, e poiché non si nutre d’erba come l’agnello, è costretto a nutrirsi dell’agnello. Ma anche se così non fosse, se uccidesse l’agnello senza necessità, non potremmo ugualmente affermare che il lupo è cattivo (in senso morale). Senz’altro però potremmo definirlo cattivo, qualora fosse un essere capace d’intendere e di volere e senza alcuna necessità sbranasse o tormentasse l’agnello. Non sappiamo fino a che punto la necessità di uccidere gli animali per trarne nutrimento giustifichi moralmente l’uomo.Non si comprende, infatti, perché il mio diritto di vivere, debba togliere lo stesso diritto all’agnellino.Ma così va il mondo. Una cosa però è certissima: il mio diritto di divertirmi, non può togliere agli animali il diritto di vivere; così come il mio diritto di allevarli per trane profitto, non mi consente di infliggere loro inutili, alle volte terribili sofferenze. I cacciatori, che uccidono gli animali per divertimento, e gli allevatori che non li rispettano, possono essere paragonati all’ipotetico lupo capace d’intendere e di volere che sbrana o tormenta l’agnello senza necessità.

Lettera di Renato Pierri pubblicata su Il Sole 24 Ore 3 ottobre 2007 e pervenuta a ultimissime

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11 commenti

statolaico

Condivido in pieno il testo e secondo me la caccia andrebbe davvero vietata (non me ne vogliano i cacciatori 🙁 ), anche perchè io credo che quel falchetto , che vola nel cielo sia anche un pò mio, quindi perchè deve arrivare uno e ,”sbam!”, lo ammazza? Molti cacciatori dicono che loro lo fanno in realtà per stare in mezzo alla natura, per passeggiare ecc (scusate ma a me sembra una scusa bella e buona), ma allora perchè nn si prendono una bella macchina fotografica e quando mirano invece di sparare e uccidere non fanno una bella foto? Sarebbe lo stesso, forse anche piu’ gratificante, a patto ovviamente che la gratificazione non consista proprio nell’uccidere gli animali…

Enrico

Ricordiamoci che l’uomo è suoeriore a tutte le altre forme di vita.

Jeeezuz

ehm, non capisco il senso religioso di questa notizia, ma ne approfitto per trattare a riguardo delle posizioni dogmatiche ambientaliste nate principalmente negli ultimi decenni.
Dice l’autore: “il mio diritto di divertirmi, non può togliere agli animali il diritto di vivere; così come il mio diritto di allevarli per trane profitto, non mi consente di infliggere loro inutili, alle volte terribili sofferenze”. Volendo fare il relativista, questa affermazione è dogmatica. Inoltre anche gli animali uccidono per divertimento (ad esempio i gatti e tutti i cuccioli di specie predatrici si allenano a diventare predatori giocando ad uccidere altri animaletti).
Un cacciatore pertanto può (in un’ottica relativista) dire che lui ha tutto il diritto di uccidere gli animali che vuole. Qua salta fuori l’equazione tanto amata da Ratzinger: relativismo=anarchia dell’etica.
Si chiedono (i soliti) come sia possibile allora vivere in un mondo di relativisti. Secondo me non è difficile. Basta solo considerare che certe azioni destabilizzano “l’ecosistema” in cui si vive, ed ecco che -anche in un’ottica relativista- queste azioni devono avere delle limitazioni.
Uno può anche pensare di avere il diritto di sterminare gli uccelli migratori, ma tenga presente che quegli uccelli migratori fanno parte di un ecosistema che appartiene a tutti.
Il presidente Bush che in merito al protocollo di Kyoto dice di non voler sacrificare la floridità industriale americana deve considerare però che il mondo che inquina non è solo suo.
Questo lungo e rarefatto sproloquio voleva solo essere un esempio di come si può in fin dei conti vivere anche in un mondo relativista, se alla fine si rispetta ciò che più o meno dice la regola di Nash: il massimo beneficio per l’individuo si ottiene quando questi persegue il proprio bene unitamente a quello della società in cui vive

chiericoperduto

con tutto il rispetto per l’articolista, ma..che c’azzecca con questo sito?

Kull

In effetti non vedo cosa c’entri con questo sito,

comunque sono convinto del fatto che dovremmo tutti mangiare meno carne, senza rinunciarvi (non sono vegetariano o nativo di vega) ma decisamente riducendone il consumo per più motivi:

– è più salutare

– riducendo il consumo si libererebbero preziose risorse per l’agricoltura (sapete che la maggior parte dei terreni non viene coltivata per l’alimentazione umana, ma per quella delle bestie da allevamento)

– minore richiesta di carne renderebbe inutili pratiche di allevamento intensivo crudeli e costrittive per le bestie

Kull.

Avid

Forse in relazione ai fatti dell’abruzzo c’entra , mi spiego meglio talvolta uno scellerato antropocentrismo ( fomentato anche dalle religioni) ha delle conseguenze nefaste
sull’ambiente, ed infine ironicamente sull’uomo stesso.
In effetti però la pertinenza non è immediata

Bauglir

Concordo con l’articolo, sono assolutamente contrario alla violenza gratuita verso gli animali, però bisogna anche dire che i cacciatori dopo aver ucciso la preda se la mangiano…

Il Conte di Saint Germain

Sì vabbè, però allora i cacciatori potrebbero andarsi a comprare una bistecca in macelleria visto che ce ne sono in abbondanza e non è assolutamente necessario ammazzare animali selvatici. Io trovo solo che sia per il gusto di uccidere, non ci vedo niente di poetico nè amore per la natura nella caccia. E’ inutile, impari e anche da vigliacchi sparare con un fucile a un animale indifeso.

“Volendo fare il relativista, questa affermazione è dogmatica. Inoltre anche gli animali uccidono per divertimento (ad esempio i gatti e tutti i cuccioli di specie predatrici si allenano a diventare predatori giocando ad uccidere altri animaletti).”
Jeezuz trovo che la tua affermazione sia un po’ errata i felini cercano di insegnare tramite il gioco ai loro cuccioli a cacciare, proprio perchè un giorno dovranno sostentarcisi, non lo fanno certo per divertimento.

Arcibaldo

Il rispetto tra gli uomini è prioritario, viene prima di quello verso gli animali.

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