In Italia le donne scelgono sempre meno di abortire. Dal 1982 ad oggi si registra una diminuzione del 60% delle interruzioni volontarie di gravidanza (IVG). Nel 2006 ancora in calo con -2,1% rispetto all’anno precedente. Sono alcuni dei dati resi noti dal Ministro della salute Livia Turco con la Relazione annuale sull’attuazione della legge 194/1978 (contenente i dati dell’ultimo biennio). Il fenomeno è presente soprattutto nelle nostre connazionali, mentre le cittadine straniere mostrano percentuali di segno opposto, costituendo il 29,6% del totale degli aborti. La maggior parte degli interventi avviene entro i primi 90 giorni di gestazione.
Nel 2006 il tasso di abortività (numero delle IVG per 1.000 donne in età feconda tra 15-49 anni), è risultato pari a 9,4 per 1.000, con un calo del 2,2% rispetto al 2005 e del 45,3% rispetto al 1982. Nell’ultimo decennio invece, sono triplicati gli aborti richiesti da donne con cittadinanza estera. Dal 1996 si è passati da un’incidenza del 10,1% al 29,6% del 2005 (+66%). Prendendo in esame solo le cittadine italiane i casi di IVG nel 2005 scendono a 94.095, con una riduzione di ben il 60% rispetto al picco del 1982. […]
Forse sarebbe meglio applicare con più efficacia la parte preventiva della legge… il calo del numero degli aborti sarebbero ancora maggiore e non credo sarebbe un male….