Primo caso di ‘sbattezzo’ retroattivo

La nostra amica Chiara Lalli ha ottenuto quello che, per ora, è una vera e propria esclusiva: un documento, rilasciato da un ente cattolico, che le attesta di non essere mai stata cattolica. Chiara si è ‘prestata’ a un’iniziativa pilota UAAR, destinata a sancire il diritto al riconoscimento di non aver mai fatto parte della Chiesa cattolica. L’esperimento è stato finora condotto con persone, come appunto Chiara, che non hanno subito né la prima comunione né la cresima. Tecnicamente, non essendo mai stata cattolica, non può nemmeno essere definita un’apostata, e non può dunque nemmeno essere scomunicata (come invece accade, latae sententiae, a tutti gli altri ‘sbattezzati’).

Il post di Chiara Lalli sul blog Bioetica (con tanto di copia del documento)

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10 commenti

Pascal

Non è colpa mia se ho pure fatto la cresima…a 12 anni non potevo dire di no alla mamma catechista… Non per questo mi sento più cattolico di Chiara!! 😉

Avid

La mia gigantesca fortuna è stata di avere genitori che agnositici non mi hanno mai battezzato
di questo non finirò mai di essergli grato 🙂

shock

@ tutti
Da un punto di vista giuridico, essere definito apostata e soggetto a scomunica per un individuo che ha ricevuto i sacramenti nella maggiore età e poi pentitosi, lo potrei anche capire.
Ma un individuo che ha subito la prima comunione e la cresima prima della maggiore età (18 anni), cioè prima che, per legge, un individuo sia in grado di intendere e volere (o meglio ha acquisito la capacità di agire), può essere definto apostata e soggetto a scomunica qualora abbandonasse la fede cattolica tramite sbattezzo?
A voi la parola….

shock

@ tutti
Da un punto di vista giuridico, essere definito apostata e soggetto a scomunica per un individuo che ha ricevuto i sacramenti nella maggiore età e poi pentitosi, lo potrei anche capire.
Ma un individuo che ha subito la prima comunione e la cresima prima della maggiore età (18 anni), cioè prima che, per legge, un individuo sia in grado di intendere e volere (o meglio ha acquisito la capacità di agire), può essere definto apostata e soggetto a scomunica qualora abbandonasse la fede cattolica tramite sbattezzo?
In altre parole, un individuo che ha subito i menzionati sacramenti da minorenne (quando cioè era soggetto della potestà genitoriale)e poi in età adulta maturata la decisione di non sentirsi appartenere alla fede cattolica subita, potrebbe considerarsi alla stregua di un individuo mai appartenuto alla chiesa cattolica qualora decidesse di sbattezarsi senza subire scomunica, anatemi, maledizioni, ira di dio & C.?
Ps. perdonate la prolissità e il ripost

Raffaele Carcano

@shock:
può essere per chi?
‘Apostata’ è termine usato dalla Chiesa cattolica, e la Chiesa cattolica stabilisce (codice di diritto canonico, art. 97): “Can. 97 – §1. La persona che ha compiuto diciotto anni, è maggiorenne; sotto tale età, è minorenne. §2. Il minorenne, prima dei sette anni compiuti, viene detto bambino e lo si considera non responsabile dei suoi atti, compiuti però i sette anni, si presume che abbia l’uso di ragione”.
Per il canone 889, “è’ capace di ricevere la confermazione ogni battezzato e il solo battezzato, che non l’ha ancora ricevuta. Fuori del pericolo di morte per ricevere lecitamente la confermazione si richiede, se il fedele ha l’uso di ragione, che sia adeguatamente preparato, ben disposto e sia in grado di rinnovare le promesse battesimali”.
Ergo, il settenne cresimato ha uso di ragione e può essere scomunicato.

pietro

scusate, ma una persona che vuole sbatezzarsi ( seguendo i vostri consigli ) miraad escludersi dalla chiesa cattolica. poi la stessa persona dovrebbe aversela a male se viene scomunicata ( cioè esclusa dalla comunità dei fedeli ). ma non era quello che voleva alla partenza dell’atto di sbattezzo ?

shock

grazie Raffaele del tuo chiarimento
non sapevo che per la chiesa un bimbo di 7 anni potesse avere l’uso della ragione.

@ pietro ovviamente concordo ma la mia era una semplice curiosità. Vuoi togliere la soddisfazione di sapere di non essere mai e proprio mai appartenuto alla CCAR. Con il normale sbattezzo, credo, che rimanga traccia del tuo passato di credente invece Chiara se ne uscita candida come un giglio (mai adepta della CCAR), è una bella soddisfazione, no?
Il mio ragionamento era la possibilità di conferire la stessa condizione di Chiara a coloro che avevano subito (me compreso) quei sacramenti in età minorile (sotto i 18 anni) perchè giuridicamente non in grado di intendere e di volere. Ma Raffaele mi ha informato che per la chiesa si ha già l’uso della ragione a 7 anni, quindi…. la mia domanda è stata un buco nell’acqua.

PAOLA MARCONI

“Il termine apostasia (dal greco απο, apo, “lontano, distaccato”, στασις, stasis, “restare”) definisce l’abbandono formale della propria religione (in tale contesto si parlerà più propriamente di apostata della religione). In questo senso è irrilevante se a seguito di tale abbandono vi sia l’adesione a un’altra religione (conversione) oppure la scelta areligiosa o atea. In senso stretto, il termine è riferito alla rinuncia e alla critica della propria precedente religione. Una vecchia e più ristretta definizione di questo termine si riferiva ai cristiani battezzati che abbandonavano la loro fede.”
l’esclusione dalla fede è proprio quello che chiedono gli “sbattezzati” che ripeto non ha alcun valore poichè il battesimo è un sacramento ed in quanto tale valido soltanto per chi ci crede.
chi non crede che problema ha ad essere “escluso”?

PAOLA MARCONI

“Il termine apostasia (dal greco απο, apo, “lontano, distaccato”, στασις, stasis, “restare”) definisce l’abbandono formale della propria religione (in tale contesto si parlerà più propriamente di apostata della religione). In questo senso è irrilevante se a seguito di tale abbandono vi sia l’adesione a un’altra religione (conversione) oppure la scelta areligiosa o atea. In senso stretto, il termine è riferito alla rinuncia e alla critica della propria precedente religione. Una vecchia e più ristretta definizione di questo termine si riferiva ai cristiani battezzati che abbandonavano la loro fede.”
l’esclusione dalla fede è proprio quello che chiedono gli “sbattezzati” che ripeto non ha alcun valore poichè il battesimo è un sacramento ed in quanto tale valido soltanto per chi ci crede.
chi non crede che problema ha ad essere “escluso”?

John Smith

Il parroco Anghinoni NON ha riconosciuto che la signora Lalli Chiara non è mai stata cattolica bensì ha annotato che “la signora dichiara di non essere mai appartenuta alla confessione religiosa denominata Chiesa Cattolica Apostolica Romana”.

E questo è un punto di forza anche per me che, battezzato e cresimato, non chiedo che si riconosca che io non sia mai stato cattolico: troppo complicato, per i cattolici se sei battezzato sei anche cattolico (oppure apostata). Io chiedo di poter apporre sui certificati che mi riguardano e che risultano in possesso all’organizzazione ecclesiastica la mia dichiarazione di non essere mai stato cattolico. Punto. Facile. Per l’organizzazione ecclesiastica non è affatto imbarazzante: è il mio punto di vista, potrebbe addirittura essere erroneo (ma poiché, per la legge italiana – non per il diritto canonico – si tratta di un processo che attiene alla mia interiorità, posso sostanzialmente dire quello che voglio).

Oppure vogliamo impegnare un tribunale di diritto italiano nella definizione di cosa significhi essere cattolico? Come si fa a dimostrare che una persona sia o sia stata cattolica – nonostante la stessa neghi con forza?

La partecipazione a dei riti semi-folkloristici, spesso in contesti di forti e consolidate tradizioni familiari – in età minorile – non può essere considerata prova di adesione a una confessione religiosa, l’adesione a una religione è una cosa che non si fa con un rito a 14 anni, la maturazione filosofica avviene in anni e anni, normalmente DOPO il raggiungimento della maggiore età. Nel mio caso, credo di aver raggiunto una buona maturazione filosofica intorno ai 20-25 anni, e non credo di essere un minorato mentale.

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