Il film «The Kite Runner» arriverà nelle sale d’America con sei settimane di ritardo perché la casa di produzione Paramount è impegnata in una complessa operazione, fra lo spionaggio e la diplomazia, per mettere al sicuro tre piccoli attori afghani. Ispirato all’omonimo romanzo di Khaled Hosseini «Il cacciatore di aquiloni» il film realizzato dal regista Marc Forster verte attorno alla storia dell’amicizia impossibile fra due bambini afghani appartenenti a gruppi etnici rivali: Amir, rampollo di una ricca famiglia pashtun interpretato da Zekiria Ebrahimi, e Hassan, figlio del servo hazara del padre di Amir interpretato da Ahmad Khan Mahmoodzada. In una delle scene più aspre del film Hassan viene violentato per strada da un bullo pashtun e in seguito un altro bambino della minoranza hazara, interpretato da Alì Danish Bakhty Ari, è preda sessuale di un comandante dei taleban. Sebbene la trama metta in evidenza la forza dell’amicizia fra i bambini di etnie diverse rispetto agli odii che li circondano, il timore di Paramount è che la pellicola possa trasformare i tre giovani attori nell’oggetto di feroci vendette. […]
Il testo integrale dell’articolo di Matteo Molinari è stato pubblicato sul sito della Stampa
“Salvare dai talebani i bimbi degli aquiloni” è una frase che riassume mirabilmente tutta a poesia e contemporaneamente tutta la tragedia insita nella vita.