Gentile direttore, a Bisceglie un monastero di clausura è stato chiuso a causa dei litigi delle monache. Ma non sarebbe il caso di chiuderli tutti, considerato che l’istituzione della clausura contrasta con la ragione e col vangelo? Lo dimostra in modo chiarissimo un passo dell’Enciclica Deus caritas est di Benedetto XVI. Così, al n. 18:”Se però nella mia vita tralascio completamente l’attenzione per l’altro, volendo essere solamente «pio» e compiere i miei «doveri religiosi», allora s’inaridisce anche il rapporto con Dio…Amore di Dio e amore del prossimo sono inseparabili, sono un unico comandamento…un amore che, per sua natura, deve essere ulteriormente partecipato ad altri”. Ora, è chiaro che l’amore per il prossimo tra le mura di un monastero è solamente pura astrazione: allontanarsi dal prossimo, separarsi da esso e “partecipargli” amore è contraddittorio. Del resto, basta ricordare la parabola del buon Samaritano (Lc 10,25s); una monaca di clausura non avrebbe alcuna possibilità di soccorrere il malcapitato percosso dai briganti, per il semplice motivo che non passerebbe mai per quella strada. Gesù, che si appartava solo per brevi periodi, non invitò nessuno a segregarsi per tutta la vita; invitò gli apostoli ad imitarlo: “Ecco: vi mando come pecore in mezzo ai lupi…” (Cf Mt 10,16).
Risposta di Aldo Carboni
“Il Papa conosce il mestiere suo e mi guardo bene dalla presunzione d’insegnarglielo.Del resto, non mi risulta che si diventi monache di clausura per via di una pistola puntata alla tempia. Scelgono quella vita in libertà, non infliggono danni a nessuno. E dunque: perché chiudere i loro conventi?”.
Replica di Elisa
Gentile dott. Aldo Carboni, è mia abitudine quando faccio un’affermazione, di portare almeno un paio d’argomenti a sostegno, altrimenti l’affermazione lascia il tempo che trova. La ringrazio quindi per avere pubblicato la lettera, ma mi spiace che, forse per ragioni di spazio, abbia tagliato quasi del tutto proprio quegli argomenti.
Mi permetto una replica alle sue parole. La chiusura cui alludevo era un po’ una provocazione; giacché non intendevo la chiusura materiale dei monasteri, che potrebbero benissimo essere trasformati in normali conventi, ma l’abolizione della clausura come istituzione approvata e voluta dalla Chiesa.
E’ sin troppo ovvio che una persona è libera di trascorrere tutta la vita in solitudine anche in una caverna, ma ciò che rimprovero alla Chiesa è di far credere ai fedeli che la clausura sia cosa ragionevole e conforme al vangelo; in qualche modo d’ingannare tante ragazze, le quali, non proprio libere come lei crede (è la verità che fa liberi), entrano in monastero persuase d’essere chiamate da Dio. E non sono poche quelle che si pentono, ma non hanno il coraggio di tornare indietro. Le trascrivo due parole di un’amica monaca con la quale corrispondevo, che si trova ancora oggi in monastero, e che non si mostrava proprio entusiasta del passo fatto: “Di me, cosa dirti…chiamata, non chiamata, fuga mundi, Cristo come scelta…parole…incoerenza…e si fanno i conti con la propria fragilità, debolezza, inconsistenza e alla fine si scopre di dover ancora iniziare a capire il senso di quest’attrazione che è la fede”.
Ed ora le chiedo un piccolo sforzo d’immaginazione.Torni indietro di qualche secolo, faccia finta di trovarsi in una piazza gremita di gente che sta assistendo alla morte sul rogo di una giovane donna. Immagini di percepire appena i fiochi lamenti, poiché la donna la voce l’ha persa durante le efferate torture. Ed immagini che io, che sono amica di Aldo Carboni e so che non mi tradirà, gli sussurri all’orecchio: “Come può il Papa permettere questo in nome di Cristo?” E Aldo: “Il Papa conosce il suo mestiere…”. Capisce? Il fatto che la Chiesa abbia commesso gravi errori nel passato, non esclude la possibilità che possa commetterne anche nel presente, magari in nome di Cristo. Se c’è qualcuno che possa farglieli notare, ricorrendo proprio alla ragione ed al Vangelo, non è male. Non le sembra?
Lettera di Elisa Merlo pubblicata su Il Sole 24 Ore 5 ottobre 2007
Quelli che E. Merlo definisce “gravi errori” della chiesa sono in realtà efferati delitti o crimini contro l’umanità e non per qualche diabolica cospirazione ma per scelta conseguente ad un’ideologia assurda e folle: noi abbiamo la verità rivelata.
grazie Elisa
Quest lite nasconde questioni di interessee mai chiarite. comunque pare che il vescovo voglia cacciare la badessa e questa non se ne vuole andare.
Curioso che una comunità femminile debba dipendere da un uomo, il vescovo… Del resto, non avendo occupazione alcuna, queste monache devono avere qualcuno che gli assicura vitto, alloggio e tutto il resto?
Complimenti Elisa: finale davvero efficace.
Concordo con la risposta di Aldo Carbone.
Concordo con la risposta di Aldo Carbone. Mi sembra che ci sia troppa gente che vuole insegnare agli altri come fare per essere felice ….
“Mi sembra che ci sia troppa gente che vuole insegnare agli altri come fare per essere felice”
Il nostro Papa in questo è un vero maestro.
Per quel che riguarda le suore non c’è molto da aggiungere, si stanno lentamente estinguendo e nessuno si strappa le vesti dinanzi a questo, dopotutto l’evoluzione è un fatto e non una teoria (pure se applicata alla retrograda società italiana).
RIPROVA::::E SE SI FOSSERRO LITIGATE X CHE’ NON RIUSCIVANO PIU’ A TROVARE
LO STRUMENTO DEL LORO SOLLAZZO??????
SARA’ MA POTREBBE ESERCI STATO UN CONFLITTO DI INTERESSI;
TRA QUELLE CHE USAVANO IL CILICIO ; E QUELLE CHE INVECE USAVANO IL FAMOSO
STRUMENTO SCOMPARSO????????LOLLLLL