Un successo, stando ai dati. A otto anni dall’introduzione dei Pacs in Francia, sono sempre di più le coppie d’Oltralpe che formalizzano la loro unione attraverso i Patti Civili di Solidarietà (la scheda). La crescita, secondo i dati forniti dal ministero della Giustizia transalpino (leggi il rapporto in pdf) e ripresi da “Le Monde”, è del 20% annuo. Tanto che nel 2006 sono oltre 77.000 coppie, al 93% eterosessuali, che hanno scelto questa opzione. Ormai per ogni cento matrimoni celebrati, vengono siglati 25 Pacs. Nel 2000 erano 5.
Contrariamente a quanto paventato dai suoi oppositori, in totale solo il 12% delle coppie che ha firmato un Pacs sono formate da persone dello stesso sesso (e nel 2006 la percentuale è scesa al 7%). Dopo il picco dei primi anni, con oltre il 40% dei Pacs firmati, le coppie gay che lo siglano sono ora in calo. La percentuale delle separazioni delle coppie eterosessuali dopo sei anni è molto simile a quello delle coppie sposate: il 18,9% contro il 18,2%. L’età media di coloro che hanno contratto quel tipo di rapporto è diminuita rispetto ai primi anni e si è stabilizzata a 32,6 anni per gli uomini e a 30,4 per le donne. Questa età resta più alta per i partner dello stesso sesso. Le differenze territoriali sulla frequenza dei Pacs si sono attenuate, ma Parigi non fa testo perché ha un tasso di Pacs per abitante nettamente più alto che negli altri dipartimenti.
Il successo del Pacs, spiega il quotidiano francese, è dovuto «alla sua flessibilità, alla sua apertura alle coppie omosessuali e anche ai vantaggi fiscali che comporta». In Francia esistono tre tipi di unioni: le unioni libere, che non comportano diritti né doveri; il Pacs, firmato davanti al cancelliere del Tribunale e che impone alle parti un «aiuto mutuo e materiale» e può essere sciolto con una semplice dichiarazione; il matrimonio, firmato davanti al sindaco, che obbliga a un dovere di «fedeltà, di soccorso e di assistenza», stabilisce la presunzione di paternità nei confronti dei figli nati durante il matrimonio e non può essere sciolto che al termine di una lunga procedura giudiziaria.
Tipico degli etero: i gay inventano qualcosa e quelli subito se ne appropriano!!! 😀
Subito? Secondo le mie osservazioni passano dai 2 ai 4 anni.
Estate 2002: Gli infradito? roba da checca
Estate 2003: Gli infradito? comodi ed eleganti.
Estate 2004: Gli infradito? salutari
Estate 2006: Gli infradito? Spopolano, ma i gay hanno già adottato anche altre mode.
E’ ovvio che per i PACS sarebe andata in maniera simile 🙂
Speriamo che pure l’italia si doti di questa legge sui pacs il più presto possibile. Vorrei vedere poi dalle statistiche la grande cattolicità italiana, secondo me ci saranno più pacs di quelli francesi….
Domixio,
mi sa che hai ragione
😆
Facendo un po di calcoli 77.000 x 4 fa esattamente 308.000. Quindi nella laicissima Francia si celebrano in un anno ben 308.000 matrimoni contro i 260.000 che, secondo l’Istat, si celebrano nella cattolica Italia. A questi si devono aggiungere i 77.000 pacs. Sono dati che fanno riflettere.
Per come sono andate le cose, dubito che l’Italia sia in grado di legiferare a riguardo.
Non mi sembra di vedere determinazione a raggiungere l’obiettivo.
E poi non vorrei ancora vomitare con altri family day.
Io dico, emigrate, emigriamo.
In Italia si arriverà sempre tardi su tutto.
Se vi sentite dinamici ed intraprendenti, emigrate. Rinuncerete al cibo e al vino, ma potrete tornare qui a fare le ferie.
Ma ci rendiamo conto che siamo letteralmente trascinati su tutto. Non siamo all’avanguardia su niente (vi prego smentitemi!). Ah si, scusate, abbiamo la Ferrari…e il Chianti…e i formaggi…e la mortadella…già già…sono troppo affrettato nelle conclusioni…
Ah no, abbiamo pure delle punte di eccellenza nella sanità…
Ad Arcibaldo
Ma chi ha detto che questi matrimoni in Francia sono stati tutti in chiesa ? E poi quelli italiani tutti in chiesa ???
Non penso che la questione sia matrimoni civili/religiosi, piuttosto il fatto che la chiesa cattolica si fa paladina della difesa del matrimonio, quando è evidente che in altri paesi molto secolarizzati ci si sposa più che in Italia.
Dalla statistica si potrebbe anche dedurre che il Pacs rispecchia a spanne la percentuale di omosessuali presente nella popolazione. Comunque anche in Francia si inizia a chiedere l’accesso al matrimonio per i gay, dopo l’esperienza positiva dei Pacs. Però c’è Sarkozy.
@ Flavio
E’ quello che volevo dire: in Italia la Chiesa cattolica si fa parte attiva nella difesa del concetto stesso di matrimonio, anche di quello civile e poi scopri che altrove, in nazioni dove la sua influenza è minima, lo stesso è molto più frequentato che in Italia.
Facendo un po di calcoli 77.000 x 4 fa esattamente 308.000. Quindi nella laicissima Francia si celebrano in un anno ben 308.000 matrimoni contro i 260.000 che, secondo l’Istat, si celebrano nella cattolica Italia. A questi si devono aggiungere i 77.000 pacs. Sono dati che fanno riflettere.
Hanno anche una visione meno stantia del matrimonio che non in Italia, se vogliamo.
Diciamo che tutto l’ambaradan tra confetti, paggetti, auto d’epoca e salotti buoni viene meno
in un matrimonio d’oltralpe.
Mi piacerebbe emigrare ma ho già 42 anni. Non l’ho fatto quando ne ho avuto occasione per due volte, allora avevo anche più energie ed entusiasmo … Oggi vedo la situazione in cui siamo in Italia e ripenso a quelle due occasioni con un po’ di rimpianto …
in italia ogni 4 funerali un matrimonio e 2 pacs..:???????in chiesa……..??????????
Io sono francese e tenevo a precisare che in Francia il PACS come il Matrimonio danno diritto a varie agevolazioni nel mondo del lavoro, come per esempio per ottenere di ritornare nella regione di origine dopo aver vinto un concorso. Quindi tanti giovani per ritrovarsi a vivere nella stessa città del ragazzo o della ragazza e potersi sposare magari religiosamente, fanno un pacs e una volta ottenuto lo spostamento si sposano se le statistiche fosserò obbietive ci direbbero quanti pacsati decidono in fine di sposarsi…